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♥ ♥ INTER 2015-2016 ♥ ♥

Roberto57

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NOI NON CI FERMIAMO PIU'

VOI VEDETE DI VINCERE IL DERBY
COSI IO VINCO AL BETTER
IERI ED OGGI POMERIGGIO LE HO PRESE TUTTE
MI MANCA IL 2 SECCO DELL' INTER E VADO ALL' INCASSO (268 euro)DALLA MIA TABACCAIA PATRIZIA

SARAI CONTENTO
UNO JUVENTINO CHE STASERA FA IL TIFO PER L ' INTER
 

Roberto57

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[h=1]Dominio, Icardi-gol, super Seculin e 5 minuti da brividi: si torna a vincere[/h] INTER-CHIEVO VERONA 1-0
RETI:
49' Icardi


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Controllo pressoché assoluto del gioco, un solo gol all'attivo ma anche tantissime occasioni create e solo una serata di grande vena del debuttante in Serie A Andrea Seculin a negare in sei circostanze almeno la segnatura a Mauro Icardi e compagni.
Icardi che trova la zampata vincente al 48esimo su assist sporco di Joao Miranda e centra anche una traversa da pochi passi.

L'Inter torna alla vittoria superando il Chievo per 1-0, e offre segnali confortanti anche sul piano del gioco prima dello sbandamento dei minuti finali quando i clivensi fanno vedere i sorci verdi alla formazione nerazzurra andando vicini al pari a ridosso del 90esimo con Sergio Pellissier. Ma stavolta la doccia gelata nel finale non arriva e l'Inter può tornare a brindare al successo interno dopo quasi due mesi.
 

Roberto57

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SE NON CI CREDE PIU' LUI.......



Mancini alza bandiera bianca: ''Oggi ci è andata bene, bravi nel riprendere la partita. Ma per lo scudetto ormai...''

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"Alla fine ci è andata bene, nel senso che abbiamo recuperato una partita compromessa da noi stessi sui calci piazzati. Abbiamo dormito". Roberto Mancini ripropone anche ai microfoni di RaiSport ​ gl istessi concetti già ampiamente evidenziati in precedenza dopo il 3-3 con l'Hellas Verona. "Dopo il 3-3, abbiamo anche avuto tante occasioni per ribaltarla, siamo stati bravi in questo. Lo scudetto? Ormai è una storia chiusa".
Verona-Inter 3-3, Perisic salva Mancini

I nerazzurri, sotto 3-1, rimontano con un gran secondo tempo del croato: assist per Icardi e gol del 3-3


07 febbraio 2016 - VERONA
Sei gol subiti in 8 giorni non è la dieta che si auspicava Roberto Mancini. L’Inter si ferma ancora, questa volta nell’ultima stazione della Serie A, bloccata sul 3-3 dal Verona. Il quale è stato avanti anche 3-1 con 3 colpi di testa (Helander, Pisano e Ionita). A tenere viva la speranza Champions ci hanno pensato Icardi e Perisic (gol iniziale di Murillo). Ma il pareggio del Bentegodi è ossigeno puro per Roma e Milan, che possono accorciare le distanze.


PRIMO TEMPO — Mancini prova a dare continuità di identità lanciando un messaggio al gruppo: da adesso in poi basta esperimenti. Due cambi rispetto al turno infrasettimanale contro il Chievo: Juan Jesus per Miranda (squalificato) e Melo per Medel (il diffidato che più fa pensare Mancini in vista della trasferta di Firenze. Delneri, dopo il primo successo stagionale, tenta l’impresa con la coppia Pazzini-Toni davanti. Al 7’ prima costruzione nerazzurra. Scambio lungo Palacio-Icardi-Palacio con Rodrigo che spara addosso a Gollini un rigore in movimento. Poi sulla respinta Brozovic spara sopra la traversa. Occasione di proporzioni gigantesche e ancora una volta un super-portiere sulla strada nerazzurra (dopo Consigli, Seculin…). Pochi istanti però e la gara si sblocca. Corner da destra di Brozovic, Murillo svetta e di testa infila il vantaggio. Inter avanti dopo 8’, il miglior modo per costringere il Verona e Delneri a uscire dallo squadrato 4-4-2. Domenica di colpi di testa. Al 13’ il Verona pareggia con la stessa moneta interista. Corner di Marrone e deviazione con la zucca di Helander che infila la palla sul secondo palo. E’ 1-1, per la gioia del pubblico veronese. Gioia parziale. Passano altri 3 minuti, punizione sulla trequarti di Marrone (ancora lui, sì), Pisano salta tutto solo e di testa ancora una volta supera Handanovic. Hellas in delirio. La partita è lunga, ma anche mercoledì contro l’Atalanta la squadra di Delneri era andata sotto e alla fine aveva vinto 2-1. Segnali da non sopravvalutare e sottovalutare. La risposta dell’Inter arriva al 22’. Brozovic lancia Icardi nello spazio, il capitano nelle vesti di assistman fuori dall’area cross proprio per Marcelo che dal limite s’inventa una giocata volante larga non moltissimo in rapporto al coefficiente di difficoltà. Al 31’ arriva anche il primo giallo: l’arbitro Giacomelli lo mostra a Melo (era diffidato, niente Firenze) intento a bloccare Toni in maniera illegale.

PERISIC INVENTA — Si ricomincia con Perisic per Melo. Mancini ridisegna l’Inter in un 4-2-3-1: Kondogbia e Brozovic davanti alla difesa, Palacio-Eder-Perisic alle spalle di Icardi. Il primo segnale del secondo tempo arriva da chi non t’aspetti – visto il pessimo inizio – ovvero Kondogbia con un sinistro dalla distanza che Gollini respinge e la difesa pulisce. Un fiammifero nel buio. Altro corner di Marrone al 12’, Ionita sale in cielo con un terzo tempo da far invidia a un cestista Nba e insacca ancora di testa. Per la seconda volta nelle ultime 3 uscite di campionato l’Inter incassa 3 gol (domenica scorsa nel derby). La partita si scalda a livello umorale e calcistico. Minuto 16, cross basso di Perisic per Icardi che si trova al posto giusto e segna il 3-2. La Curva Nord interista in trasferta al Bentegodi chiede alla squadra del Mancio di tirare fuori gli attributi. Manca mezzora più recupero, la partita è apertissima. Mai in questo campionato l’Hellas aveva segnato 3 gol in un’unica gara e in tutta la stagione era successo solo ad agosto in Coppa Italia contro il Foggia. Al 22’ Palacio va a sbattere ancora contro Gollini su un’azione poco limpida a seguito di un corner. In qualche modo, l’Inter è ancora in gara. Lo dimostra il 33’ quando Palacio crossa dalla destra forte, Icardi non la prende, Perisic sì e il suo sinistro non lascia scampo a Gollini che prova ad appoggiarsi al palo, ma entra in porta con il pallone. La Nord nerazzurra esulta ma allo stesso tempo contesta: “Ci avete rotto il c…”.

FINALE — Il 3-3 arruffone e di rimonta non può soddisfare il popolo interista. L’Inter prova a vincere la partita, entra Biabiany per Telles (il francese diventa terzino destro di spinta). Al 39’ il destro di Eder è spostato in corner da Gollini. Il Verona cerca invece di sfruttare gli spazi che l’Inter gli lascia. Quando Gilberto si inventa una giocata in un francobollo e colpisce il palo, il Bentegodi sogna. Idem per il pallonetto provato da Ionita un minuto dopo o per il colpo di testa di Icardi che dall’area piccola chiude troppo. Finale di grande animi e piccole giocate. Termina 3-3 e il bicchiere dell’Inter è vuoto. Inutile sottolineare la rimonta da 1-3 a 3-3. La squadra di Mancini ha tremato tanto, fino a credere di sprofondare. Il punto serve di più al morale dell’Hellas che ha mostrato cosa vuol dire avere carattere, voglia e idee chiare.
 
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Roberto57

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Roberto57;n1958460 ha scritto:
Stasera sarà un dilemma...finale di Sanremo o partita????

In ogni caso forza Napoli!!!!!!
:cool::cool:

Tra le due scelte ha vinto Sanremo ed hanno vinto quelli che mi sono piaciuti di più....
il Napoli si è fatto buggerare al 88"
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ma non è ancora detto..
..
 

Roberto57

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[h=1]DOBBIAMO IMPEGNARCI ALMENO PER IL TERZO POSTO!!!!!

Fiorentina-Inter 2-1: Babacar e Borja Valero firmano la rimonta, Sousa terzo[/h] [h=2]Un gol rocambolesco nel recupero regala la rimonta ai viola, dopo il gol di Brozovic. Mancio subisce il gol della sconfitta in dieci per l'espulsione di Telles, poi rossi anche a Zarate e Kondogbia[/h]
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Harakiri nerazzurro. Sotto agli occhi di Erick Thohir, all’esordio in trasferta, l’Inter si suicida allo scadere con una mezza papera di Handanovic, che spiana la strada al 2-1 di Babacar, dopo le reti di Brozovic e Borja Valero. I viola riscavalcano la Roma in chiave Champions, ora per i nerazzurri lontana 4 punti. Espulsi Telles, Zarate e Kondogbia (appena dopo il fischio finale).

BREAK BROZO — Paulo Sousa punta sul 4-2-3-1 con il trio Bernardeschi, Ilicic, Tello alle spalle di Kalinic. Mancini risponde con un 4-3-3 in cui Palacio viene preferito a Perisic per completare il tridente offensivo con Icardi ed Eder. Si parte con la curva viola che per protesta contro alcuni daspo fa lo sciopero del tifo per i primi 15’. Ad alzare il volume comunque ci pensano i giocatori di casa, che approfittano di un inizio molle degli interisti per creare tre nitide palle gol con Bernardeschi, Ilicic (bene Handanovic) e poi è di nuovo lo sloveno a vedersi respingere sulla linea da Telles un sinistro a colpo sicuro.

Due gialli in mezzo minuto (Telles per un fallo tattico e Medel, diffidato, salta la Samp, per proteste) confermano che l’Inter è contratta e nervosa. La squadra di Mancini mette fuori la testa soltanto al 17’ con Murillo che non impatta bene di testa da ottima posizione sul corner di Brozovic. Bernardeschi sulla sinistra rimane però un rebus irrisolto per i nerazzurri, che ruminano palloni banali e poi vanno in apnea sulle ripartenze viola. Al primo vero break passano però gli ospiti. Bravo Kondogbia - fino ad allora fuori dal match - a saltare il pressing di Vecino e Borja, pescare l’inserimento di Palacio, a sua volta geniale a mettere in mezzo per il taglio di Brozovic, che al 26’ fredda Tatarusanu. Il gol ribalta la trama del match, perché i padroni di casa perdono fiducia e soprattutto brillantezza sugli esterni. Ilicic gira a vuoto e Borja, costretto a stare basso, non può accendere la fase offensiva. L’Inter per contro si scuote, resta più corta, con Miranda chiude gli spifferi dietro, si appoggia a Kondogbia e sfrutta la classe e la saggezza di Palacio, duttile come un coltellino svizzero. Specialmente quando passa a sinistra, l’argentino dà una mano a Telles in copertura, allarga il gioco, tiene su la squadra, apre spazi. L’unico pericolo per Handanovic arriva allo scadere, con Vecino che gira di testa un cross di Borja e il portiere che però vola più ad uso dei fotografi che per effettiva necessità.
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RIMONTA VIOLA — La ripresa inizia senza cambi, nemmeno nel copione. Ma rispetto all’avvio di match è evidente che sulla trequarti viola mancano le bollicine. Tra inserire Tino Costa per avanzare il fosforo di Borja e variare solo gli esterni offensivi, Paulo Sousa opta per la seconda ipotesi. E la mossa paga perché, appena Zarate rileva Tello, al 15’ un cross di Ilicic spizzato da Murillo viene girato in porta proprio da Valero. Immacolata sino al derby del 31 gennaio, l’Inter prende il quinto gol di testa nelle ultime quattro gare. E rischia il colpo del k.o. subito dopo per un mani in area di Telles. A conferma che le due squadre non vivono un momento sereno, ora è l’Inter che si pianta, mentre monta l’onda viola. Mancini corre ai ripari con Perisic per uno spento Eder, ma così deve tenere in campo un Palacio in riserva. Sale il nervosismo - ammoniti Kalinic e lo stesso Palacio -, e non decolla il gioco. Al 37’ Telles stende Bernardeschi e prende il secondo giallo. Mancini quindi deve inserire D’Ambrosio (e non Ljajic, che era pronto) per Palacio. Per contro Sousa, che stava inserendo solo Tino Costa per Vecino, si gioca anche la carta Babacar per Ilicic. Sembra tardi, invece nel recupero Handanovic si impappina su Zarate e proprio Babacar manda in estasi il Franchi.
 

Roberto57

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Inter –
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Sampdoria

Serie A
oggi, 20:45
San Siro


PROBABILI FORMAZIONI
INTER: (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Felipe Melo, Gnoukouri, Perisic; Ljajic; Icardi, Eder. All. Mancini.
SAMPDORIA (3-4-2-1): Viviano; Cassani, Ranocchia, Silvestre; Ivan, Soriano, Fernando, Dodo'; Alvarez, Correa; Quagliarella. All. Montella.
 
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Roberto57

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[h=1]Inter-Sampdoria 3-1: D'Ambrosio-Miranda-Icardi, Mancini può sorridere[/h]
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[h=2]I nerazzurri tornano al successo con le prime reti dei difensori in campionato sugli sviluppi di due calci d'angolo e il sigillo di Maurito. I blucerchiati protestano per un rigore non assegnato sull'1-0, poi crollano e accorciano solo nel finale le distanze con Quagliarella[/h] 20 febbraio 2016 - Milano

L'Inter batte un colpo, supera 3-1 la Sampdoria con le reti di D'Ambrosio, Miranda e Icardi scavalca la Roma al quarto posto, a una lunghezza dalla Fiorentina, impegnata domenica come i giallorossi. Sotto gli occhi dei due azionisti Moratti e Thohir, ma pure dei grandi ex Mourinho e Ronaldo, la squadra di Mancini non incanta ma contro un avversario spuntato e sempre più in zona retrocessione ritrova un po' di solidità e soprattutto la vittoria, dopo il pari di Verona e la sconfitta di Firenze.

SCELTE E ATMOSFERA — Senza gli squalificati Kondogbia, Medel e Telles, Mancini punta sul 4-4-2, con Biabiany e Perisic sugli esterni. A differenza del solito, D'Ambrosio sta a sinistra, con Nagatomo a destra per tenere il passo di Dodò. Montella risponde con un 3-4-2-1 senza Cassano e Muriel. Alle spalle di Quagliarella si muovono Alvarez e Correa, con Ranocchia a guidare la difesa a tre. Nerazzurri contratti, Samp che ci prova due volte con Quagliarella e una con Ranocchia. Malgrado la presenza di due icone come Mourinho e Ronaldo, il clima non è dei migliori. Al brasiliano vengono dedicati cori offensivi e lo striscione "Le vecchie glorie non cambiano maglia, quelli si chiamano uomini di m...". Ma quasi nessuno viene risparmiato. "Invece che silenzio stampa, giorni di riposo e polemiche sugli arbitri...società, mister e giocatori...prendetevi le vostre responsabilità e tirate fuori le palle!!!" è il messaggio recapitato sempre dalla Curva.
PRIMO TEMPO — Nella prima metà di frazione la squadra di Mancini non impegna mai Viviano. Poche idee nel mezzo, terzini che non si sovrappongono e punte che non si trovano. Una sgroppata di Biabiany però procura il corner di Brozovic che al 23' Murillo spizza per l'inserimento vincente di D'Ambrosio sul secondo palo (primo gol italiano in stagione). Il vantaggio sblocca il match ma non l'Inter, che fatica a fare tre passaggi di seguito e ha poca gamba. Malgrado i ritmi non certo infernali, molti nerazzurri prima dell'intervallo sembrano stanchi, forse anche perché corrono male. La Samp però gira bene palla sino alla trequarti, poi non riesce a concretizzare. E quando Perisic sbaglia un disimpegno sanguinoso, il destro dal limite di Correa viene intercettato da un braccio di D'Ambrosio. Buon per l'Inter che l'arbitro Massa non veda.


SECONDO TEMPO — Dopo un intervallo in chiave nostalgica, con i trofei del Triplete in bella mostra insieme allo striscione "Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo...per sempre grazie Josè", si torna alla realtà. Nessun cambio, nemmeno in un match che si trascina tra pochezza tecnica e reciproche paure. Al 6' Dodò sfiora il gol dell'ex spizzando a fil di palo una punizione di Fernando, con Ranocchia che non ci arriva di un pelo. Dopo un inizio anno in cui la fortuna le aveva girato le spalle, l'Inter però riesce a raddoppiare ancora sugli sviluppi da calcio d'angolo. Stavolta è Melo a fare da torre per l'incornata di Miranda, che Viviano smanaccia quando il pallone aveva abbondantemente superato la linea di porta. Al 12' è 2-0 e San Siro può finalmente rilassarsi un po'. Match in ghiaccio al 28' con Icardi che sfrutta un errore di Ranocchia, s'invola verso la porta e fredda Viviano con un sinistro a fil di palo. Inutile, a quel punto, il gol nel recupero di Quagliarella.
 

Roberto57

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BUONA DOMENICA A TUTTI.............

Juventus – Inter

Serie A
oggi, 20:45
Juventus Stadium


Allegri contro Mancini. Chi vincerà il derby d'Italia?

TORINO - Tutto pronto per il derby d'Italia. La Juventus ariva dal pareggio in rimonta di martedì scorso contro il Bayern Monaco nell'andata degli ottavi di finale di Champions League.
Dall'altra parte, l'Inter è tornata alla vittoria sabato scorso nell'anticipo della 26ª giornata contro la Sampdoria. Il successo ha interrotto un momento negativo per i nerazzurri che avevano conquistato i tre punti solo due volte nelle ultime nove gare. La Juventus non subisce gol da sette partite in campionato: non arriva a otto di fila in una singola stagione dal dicembre 2013 (il record bianconero è di nove e risale alla stagione 1972/73). Direzione di gara affidata al fiorentino Gianluca Rocchi.

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Roberto57

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VEDIAMO DI USCIRNE A TESTA ALTA!!!!!!!

Inter – Juventus Coppa Italia - Semifinale, Partita 2
oggi, 20:45
San Siro
Diretta Coppa Italia: Inter-Juventus, le probabili formazioni


MILANO - La Juventus parte dal vantaggio di 3-0 maturato nella gara d'andata dello Stadium, ma Massimiliano Allegri ha avvertito i suoi ragazzi: «Non voglio andare in finale con una sconfitta». Il tecnico bianconero vuole mantenere l'attenzione altissima, sia per non fare brutte figure questa sera contro l'Inter, sia per le rimanenti partite della stagione, a partire dal ritorno in Champions League contro il Bayern Monaco. Due le ipotesi di formazione: 4-3-1-2 con Pereyra trequartista, oppure 4-3-3 con Cuadrado e Morata sulle fasce a supporto di Zaza. Probabile turno di riposo per Barzagli, Pogba, Khedira, Mandzukic e Dybala. La Joya è diffidato così come Marchisio, Chiellini e Bonucci che dovrebbe partire titolare al centro della difesa con Rugani. Allegri punterà anche su Asamoah, poco utilizzato per i tanti infortuni che lo hanno penalizzato nelle ultime due stagioni. Hernanes stabile in mediana con il ruolo di regista.

QUI INTER - I nerazzurri devono avere a che fare con qualche assenza per infortunio. Jovetic si è fermato ieri per una contrattura al muscolo soleo del polpaccio. Mezza difesa guarderà la partita dagli spalti perchè squalificati: Miranda e Murillo non potranno essere schierati da Mancini che riciclerà Medel come centrale al fianco di Juan Jesus. Potrebbero tornare in campo Santon e Gnoukouri che verrà messo a centrocampo con Kondogbia e Brozovic. Il croato, assente in campionato sempre con la Juventus, sarà l'uomo in più per l'Inter. In attacco riposerà Icardi: tridente composto da Eder, Ljajic e Perisic.
LE PROBABILI FORMAZIONI
INTER (4-3-3): Handanovic; Santon, Medel, Juan Jesus, Nagatomo; Brozovic, Gnoukouri, Kondogbia; Perisic, Ljajic, Eder. All. Roberto Mancini
JUVENTUS (4-3-1-2): Neto; Alex Sandro, Bonucci, Rugani, Lichtsteiner; Asamoah, Hernanes, Sturaro; Pereyra; Morata, Zaza. All. Massimiliano Allegri
 
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Roberto57

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Roberto57;n1961895 ha scritto:
VEDIAMO DI USCIRNE A TESTA ALTA!!!!!!!

Usciti a testa alta...grande partita

MANCINI A IC: “SFORTUNATI ANCHE STASERA, NON SIAMO SCARSI. KONDO OK. CAPITA DI…”

Queste le sue parole: “Non siamo stati fortunati neanche stasera, dispiace per i ragazzi, hanno fatto una grande partita, lo meritavano, dispiace per loro. Io spero che adesso questa serata ci ridia la consapevolezza che non siamo così scarsi come purtroppo ci descrivono. Abbiamo giocato partite non belle, ma in fase di costruzione capita, capita di essere in testa per cinque mesi e poi di perdere anche immeritatamente talvolta. Partite intense? Sono state due partite su campi pesanti, un po’ di stanchezza l’hanno accusata i giocatori, io spero possano recuperare. I ragazzi sono consapevoli di aver fatto una buona partita e non solo perché la Juve ha cambiato die giocatori, anche a noi ne mancavano alcuni. Spero che possa servire molto questa partita. Kondogbia? Sembra non sia nulla di grave, sta terminando gli accertamenti. Stanchezza? Santon ha preso un colpo, ha stretto i denti ed è rimasto in campo, Medel un po’ più stanco degli altri, ma in 4 giorni si può recuperare”.

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INTER-JUVE / Allegri: “Tutto bene quel che finisce bene, ma per 70 minuti non abbiamo giocato”
Massimilano Allegri ha parlato ai microfoni di Rai Sport: “Contento per la finale raggiunta, alla fine non era facile arrivare in fondo visto il calendario tra Torino, Lazio e Inter, per questo complimenti ai ragazzi. Non abbiamo giocato per 70 minuti contro un’ottima Inter, poi abbiamo iniziato a fare la partita e potevamo chiuderla prima dei supplementari. Nel finale abbiamo fatto meglio e l’abbiamo spuntata ai rigori, bravi ai ragazzi. Sul primo gol ci poteva essere un fallo, in una situazione di pressione io dico che non si deve rischiare niente, abbiamo regalato un gol su un’uscita nostra e bisogna migliorare. Tutto bene quel che finisce bene! Io me l’aspettavo, l’ho ripetuto diverse volte in conferenza che questo tipo di partite sono pericolose e non avevamo passato il turno, il fatto di avere tre gol di vantaggio ci ha tolto concentrazione, al Milan mi era capitato. Sono partite secche e non puoi perdere l’attenzione in nessun momento. Rischio ritiro in caso di eliminazione? C’era questo rischio, uscire oggi sarebbe stato un peccato. La partita dell’andata è stata simile, dettata dagli episodi e regalando un gol. Nessun porta al primo tempo? Fino al settantesimo non abbiamo mai tirato, ma è una fase di crescita. Una squadra giovane passa anche da questi momenti, oggi bisognava fare gol subito, ci sono dei meriti dell’Inter ma anche diversi demeriti nostri. Centrocampo sottoritmo? Loro sono stati molto bravi e noi abbiamo fatto fatica a trovare le distanze, non abbiamo fatto due passaggi in fila e forse l’avrei dovuta preparare meglio. Fiuuu? Ci vorrebbe un fiume oggi! Rugani è un ragazzo giovane di grande qualità, arriverà a fare il titolare della Juventus, soprattutto giocando a tre. Non è abituato e bisognerà lavorarci, oggi la linea difensiva è stata inedita e con l’ingresso di Barzagli ha fatto meglio. Deve crescere e migliorare, passando anche da queste prestazioni e queste partite. Errore di Neto? Non è vergogna buttare il pallone”
 
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