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[h=1]Lancio di sassi e agenti feriti nel corteo anti-Renzi a Napoli[/h] [h=2][/h] Duemila in strada contro il premier: "Napoli sfiducia Renzi". Lungomare bloccato. Scontri tra centri sociali e polizia: 14 poliziotti feriti



Sergio Rame - Mer, 06/04/2016 - 20:24









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Napoli è scesa in piazza per protestare contro l'arrivo in città di Matteo Renzi. Sul lungomare è subito salita la tensione quando i centri sociali si sono scagliati contro le forze dell'ordine lanciando sassi ed esplodendo bombe carta.
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Per fermare gli antagonisti gli agenti hanno sparato i lacrimogeni obbligando il corteo a dividersi.
"Renzi, Napoli non ti vuole". Ma anche: "Napoli città ribelle". Duemila persone sono scese in piazza contro il premier nel giorno della riunione della cabina di regia per la riqualificazione dell'ex area Italsider di Bagnoli, in programma alle 18 in Prefettura a Napoli. "La cabina di regia è una stanzetta preconfezionata - ha tuonato il sindaco Luigi De Magistris - è un luogo pericoloso da cui ci teniamo a distanza". I manifestanti sono partiti da piazza Dante per dirigersi verso piazza Carità, dove diverse camionette della polizia impediscono l'accesso a via Toledo. "Napoli sfiducia il governo Renzi" è la scritta sullo striscione che apre il corteo, accompagnato da un grande pupazzo di Pinocchio con il volto di Renzi. Poco dopo l'ora di pranzo, però, il corteo ha tentato la strada del porto per raggiungere la redazione del Mattino. Trovando la via bloccata dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa, i manifestanti hanno quindi cambiato percorso attraversando i Quartieri Spagnoli e i gradoni di Chiaia, per poi riversarsi sul lungomare: qui lo scontro con le forze dell'ordine.
Gli scontri sono subito degenerati. Nel lancio di lacrimogeni avvenuto durante i momenti di tensione tra i centri sociali e le forze dell'ordine sono rimasti coinvolti alcune automobili e gli autobus. Nella calca che si è creata mentre il corteo indietreggiava, tra piazza della Vittoria e Posillipo, alcuni veicoli sono stati avvolti dal fumo. Fortunatamente nessun automobilista è rimasto ferito. Sale a 14 il bilancio dei poliziotti feriti nei tafferugli avvenuti in piazza Vittoria questa mattina, dopo che circa un centinaio di manifestanti staccatisi dal corteo che protestava per la cabina di regia su Bagnoli, hanno tentato di forzare il cordone a protezione dei luoghi in cui sarebbe stato presente il premier Matteo Renzi. Un bilancio probabilmente ancora provvisorio, dato che i servizi delle forze dell'ordine sono tuttora in corso, e ancora gruppi di contestatori si aggirano per la città. Oltre all'agente ricoverato e medicato all'ospedale Loreto Mare per una ferita lacero-contusa che ha richiesto diversi punti di sutura, causata dal un sampietrino alla sua tibia, ci sono altri 13 poliziotti lievemente feriti. Danneggiate anche mezzi della polizia, compreso quello che montava l'idrante, seppure in maniera tale da non fermarli; spaccato anche uno scudo di uno degli agenti del reparto mobile.
 

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[h=1]Pisa, corteo anti-Renzi Scontri con la polizia[/h] [h=2][/h] Momenti di tensione tra manifestanti e polizia stamani al termine di un corteo promosso da centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari al quale ha aderito anche l’associazione vittime del salva banche



Claudio Torre - Ven, 29/04/2016 - 11:37





Momenti di tensione tra manifestanti e polizia stamani al termine di un corteo promosso da centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari al quale ha aderito anche l’associazione vittime del salva banche.
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Scontri e cariche di alleggerimento sono avvenute quando il corteo ha raggiunto la recinzione dell’area della ricerca del Cnr di Pisa dove si celebrano i trent’anni della prima connessione a internet italiana alla presenza del ministro Stefania Giannini e con un collegamento video con il premier Matteo Renzi. Quando i manifestanti hanno raggiunto la rete, si sono avvicinati minacciosamente al cordone di poliziotti schierati a protezione, gli agenti hanno allontanato i giovani in testa al corteo, appartenenti all’area antagonista, con un paio di cariche di alleggerimento.

Antagonisti contro la polizia a Pisa


I manifestanti hanno reagito con un fitto lancio di oggetti e ortaggi. La situazione è poi tornata alla normalità. Il corteo, composto da oltre 500 persone molte delle quali giunte anche da fuori città, aveva attraversato le principali vie del centro senza disordini. L’area dove si tiene la celebrazione è letteralmente blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta anti sommossa e le principali strade d’accesso sono chiuse al traffico. Durante il corteo sono stati scanditi slogan contro il governo e il Pd. "Spiace per gli scontri che si sono registrati questa mattina, sono abbastanza incomprensibili. Stiamo discutendo di come Internet possa aiutare il Paese a creare competitività. È una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare, anzi bisogna coinvolgere più persone possibili", ha affermato Matteo Renzi.
 

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[h=1]Cortei e scontri in piazza contro la "buona scuola" di Renzi[/h] [h=2][/h] Da Nord a Sud studenti e professori urlano slogan contro la riforma del governo. A Milano professore ferito alla testa. A Torino bruciata bandiera del Pd



Raffaello Binelli - Ven, 13/11/2015 - 17:48




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Momenti di forte tensione, a Napoli, durante il corteo di studenti e professori, che hanno sfilato da piazza del Gesù verso la prefettura per manifestare contro il decreto sulla "Buona Scuola".
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Alcuni studenti di Torino bruciano la bandiera del Pd





Un giovane ha accusato un malore mentre i poliziotti, in assetto antisommossa, facevano un’azione di alleggerimento.
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Alla testa del corteo si trovavano alcuni giovani che indossavano caschi e scudi di polistirolo. Un folto gruppo di giovani, dopo le tensioni, ha abbandonato il corteo. Durante una carica delle forze dell'ordine un docente è rimasto lievemente ferito. Due giovani sono stati portati in Questura.
Disordini si registrano anche a Torino. Alcuni studenti hanno dato vita ad un lancio di uova contro la sede del Miur di corso Vittorio Emanuele e scandito slogan contro il ministro Giannini e il presidente del Consiglio. In piazza Castello è stata bruciata una bandiera del Pd, che i manifestanti avevano portato con sé. "Gesto violento che squalifica i motivi per i quali gli studenti sono scesi i piazza", dice il segretario regionale del Pd, Davide Gariglio. Per alcuni minuti i manifestanti hanno occupato il deposito dei pullman Gtt di corso Tortona, per protestare contro il caro abbonamenti.
A Milano, dal camion in testa al corteo degli studenti si sono alternati slogan contro la buona scuola, Renzi e Salvini. Ma ci sono stati anche cori di solidarietà nei confronti di una giovane del centro sociale Lambretta, indagata a piede libero a seguito dei 10 arresti di ieri per la devastazione e il saccheggio del 1° Maggio a Milano. Tensioni in via Pola, dove un professore di lettere dell'istituto superiore Vespucci è stato colpito alla testa durante una breve colluttazione fra il cordone della celere e i manifestanti. "Ero dietro allo striscione che apriva il corteo e avvicinandoci allo schieramento della polizia, senza alcun nostro intento o atteggiamento violento, sono partite le manganellate", racconta l'insegnante all'agenzia Lapresse.
A Roma, dopo aver percorso le vie del centro, il corteo di studenti e Cobas della scuola ha raggiunto piazza Montecitorio, dove i manifestanti hanno scandito cori contro i politici e la riforma della scuola.
A Firenze il corteo di studenti ha attraversato le vie del centro e si è fermato sotto la sede del Consiglio regionale della Toscana, in via Cavour. Durante la sosta sono stati accesi fumogeni e lanciato del terriccio per concime contro il portone d’ingresso del consiglio. Ad aprire il corteo uno striscione con questa scritta "la cultura non è merce
 

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[h=1]Gli studenti scendono in piazza. A Milano scontri con la polizia[/h] [h=2][/h] Uova contro l'Expo e vernice rossa contro gli agenti. Studenti e precari protestano contro la riforma del governo Renzi



Anita Sciarra - Gio, 12/03/2015 - 13:11





Centinaia di studenti sfilano in tutta Italia contro "La buona scuola" del governo Renzi.
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Da Milano a Torino, da Roma a Napoli, in tutta Italia sono stati organizzati cortei di studenti e precari che manifestano muniti di striscioni e gomme "per cancellare la riforma".
Milano, scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine
[h=2]Milano[/h] A Milano i manifestanti si sono scontrati con la polizia. Una volta arrivati in piazza Einaudi, nei pressi del Palazzo della Regione Lombardia, gli studenti avrebbero voluto superare il blocco delle forze dell’ordine per avvicinarsi ancora di più alla Regione. In segno di protesta, contro la scelta di far finire lì la manifestazione, hanno prima dipinto una simbolica linea rossa sull’asfalto, poi hanno gettato della vernice sulla polizia in assetto antisommossa. Le forze dell’ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e hanno proceduto all’identificazione di uno dei manifestanti. Poco prima erano state lanciate delle uova contro l’Expo Gate di largo Cairoli.
Scontri a Milano durante il corteo




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[h=2]Roma[/h] È partito da piazza della Repubblica nella Capitale il corteo degli studenti. In testa un grande striscione con su scritto: "12 marzo, una generazione che non si arrende". I manifestanti hanno acceso fumogeni colorati e urlato al megafono: "Questo è l'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l'austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno".
[h=2]Napoli[/h] Anche gli studenti partenopei hanno partecipato alla protesta contro "una riforma che manda a casa la scuola pubblica". Gli slogan urlati dai giovani manifestanti vanno da "La scuola è nostra e non di chi la giostra" a "ridateci la scuola". "Siamo in piazza - spiega uno studente -per contestare la privatizzazione della nostra scuola". Gli insegnanti rivendicano il diritto all'assunzione e "non una elargizione da parte del Governo".
[h=2]Torino[/h] Nel capoluogo piemontese, pennarelli e matite lanciati dal corteo sono stati lanciati verso la sede cittadina del Miur. I ragazzi, con cartelli e striscioni in corso Vittorio Emanuele II, arrivati davanti al portone del Miur, protetto da un cordone di forze dell’ordine, hanno lasciato i loro cartelli a terra e hanno proseguito il corteo.
 

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