Novità

♣ ♣ INTER 2016-2017 ♣ ♣

Roberto57

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Dopo la chiusura delle OLIMPIADI DI RIO 2016 con i nostri ATLETI ITALIANI che hanno portato a casa un medagliere di tutto rispetto.....

si sono aperti i tornelli di tutti gli STADI di CALCIO,
mi auguro di vedere del buon/bel calcio;
qualsiasi siano i colori delle maglie,
senza teste calde in giro per gli stadi.

(la seconda frase è copiata dal post vecchio)


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Roberto57

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Le novità di quest'anno riassunte in poche righe:
SONO ARRIVATI I CINESI ED E' CAMBIATO L'ALLENATORE,..

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Chi è davvero Frank De Boer

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15 maggio 1970 (età 46)

Le idee e il gioco del tecnico olandese che si è appena seduto sulla panchina dell’Inter.

A maggio del 2014, poco dopo aver conquistato il quarto titolo consecutivo con l’Ajax, con cui ha superato il record di Rinus Michels, Louis van Gaal e Guus Hiddink, Frank De Boer aveva snobbato un suo possibile arrivo all’Inter: «Mai parlato con l'Inter però preferisco Premier, Bundesliga e Liga. Il calcio italiano è molto in ribasso nella considerazione internazionale». In quel momento, invece, le quotazioni di De Boer erano molto alte: il Liverpool lo aveva cercato qualche mese prima («Aveva quattro candidati e mi ha chiesto se ero interessato. Quella volta ho detto che volevo stare all’Ajax») e il suo passaggio sulla panchina del Tottenham sembrava tutt’altro che impossibile:«Hanno parlato informalmente con l'Ajax del mio contratto. Credo che siano abbastanza contenti del loro manager, ma è normale che prendano informazioni su un possibile successore».

Avrebbe potuto andare quasi ovunque, ma ha deciso di rimanere all’Ajax. Qualcuno sostiene perché si era promesso col proprio staff di centrare i quarti di finale di Champions League. Non solo, però, De Boer non è mai andato oltre il girone di qualificazione della Champions, ma negli ultimi due anni ha anche ceduto al PSV la supremazia in patria (l’ultimo campionato perso dolorosamente all’ultima giornata). Per questo le sue quotazioni sono scese e il giudizio sulla sua esperienza è più ambiguo di quanto non fosse allora, anche se lui è meno incerto nel giudizio sulla sua esperienza: «Quando sono arrivato l’Ajax non giocava a calcio. Non creava. Io volevo giocare in modo dominante, un calcio d’attacco, sviluppando i giovani della nostra accademia e creando una squadra competitiva. Oggi il gioco di posizione e la tecnica individuale sono fattori chiave nell’Ajax»



E quando De Boer si attribuisce questi meriti è difficile dargli torto. Quello maggiore è stato di aver ridato all’Ajax un’identità definita e più o meno rispettosa della tradizione tattica del club: sin dal suo arriva la squadra ha giocato con un 4-3-3 molto riconoscibile, all’interno del quale sono stati lanciati molti giovani. Sebbene in modo più opaco rispetto ai suoi antenati, De Boer è riuscito a ricreare una specie di “Stile Ajax”, ed è forse questa la ragione che ha maggiormente affascinato la proprietà interista: quella di poter lavorare su un progetto tecnico e tattico non legato al breve periodo, cosa che Mancini non assicurava. Non è un caso che durante la conferenza di presentazione di De Boer sia stata citata un numero spropositato di volte la parola “filosofia”.

Si è letto che fra le ragioni delle dimissioni di Mancini ci sia stato un disaccordo di fondo sulle strategie di mercato. Che il tecnico, in pratica, avrebbe voluto più libertà e risorse per gli acquisti, mentre la società non era più disposta a concederla. Mancini è un tecnico che pretende giocatori pronti e che mira a risultati certi; De Boer è abituato a ragionare su cicli medio-lunghi, impostati su un’identità tattica chiara. Almeno per quello che abbiamo visto finora, senza dimenticare, cioè, che all’Ajax quella è di fatto l’unica via per ottenere risultati.

Rimettere le fondamenta



Da Mancini a De Boer, l’Inter passa da un allenatore gestore a un allenatore demiurgo, che, da tradizione olandese, è abituato a plasmare in profondità la struttura della squadra. Sarà un passaggio traumatico, a due settimane dall’inizio del campionato, per una squadra che De Boer troverà tatticamente quasi in macerie. La stagione dell’Inter dello scorso anno è stata per certi versi indecifrabile: all’inizio del campionato la squadra non riusciva ad esprimere una proposta di gioco vera, ma coglieva risultati al di sopra delle proprie prestazioni adattandosi al gioco dell'avversario; mentre nella seconda parte dell’anno il gioco è parzialmente migliorato a fronte di risultati peggiori.

Il problema principale dell’Inter 2015/16 era soprattutto quello di non avere una struttura posizionale chiara, che rendeva impossibile sviluppare una fase offensiva credibile. I giocatori si distribuivano in campo in modo anti-economico, riducendo invece che ampliando il numero di linee di passaggio. Un problema il cui risultato era il bassissimo numero di tiri in porta di Mauro Icardi, nobilitato da una percentuale di conversione altissima. Anche la fase difensiva rispecchiava questa confusione: Mancini ha alternato un pressing alto continuo a partite giocate soprattutto provando a ridurre gli spazi dietro. L’Inter lo scorso anno è stata vittima della propria ambiguità, troppo indecisa tra giocare nello spazio e dominare il pallone.



La prima certezza da cui l’Inter potrà ripartire è che quest’anno ogni ambiguità sarà spazzata via: De Boer ama dominare il possesso, cercando di aprire e chiudere gli spazi con la circolazione di palla. L’Ajax di De Boer degli ultimi anni è stata una delle squadre con la proposta di calcio posizionale più definita e fedele a sé stessa, e sarà interessante vedere come il tecnico rimetterà le fondamenta a una formazione dalla struttura così confusa.



Da giocatore, Frank De Boer era un difensore centrale che amava impostare il gioco. Nato e cresciuto nell’ultimo Ajax davvero vincente della storia, è stato il sergente di campo di Louis van Gaal, che se lo è portato dietro al Barcellona nell’ennesima evangelizzazione oranje della catalogna. Con questo curriculum da accademico del Calcio Totale, De Boer ha assorbito delle idee tattiche che devono molto a quello che è stato quasi il suo unico allenatore. Sono tanti i punti in cui il calcio di De Boer sembra coincidere con il dogma elaborato da van Gaal. Tanto in alcuni gusti precisi: l’amore per il 4-3-3, per la ricerca ossessiva delle ali, l’essenzialità quasi spoglia delle geometrie; quanto in alcuni principi più profondi e generali: la scrupolosità con cui si rispettano i riferimenti spaziali, il rifiuto della squadra corta a tutti i costi, l’attenzione molto rigida al fatto che l’iniziativa individuale sia limitata ad alcuni momenti dell’azione.
 
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Roberto57

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Campionato 2016/17 [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.inter.it\/html\/img\/competizioni\/1-201617.jpg"}[/IMG2]
giornatadataoraOrario della partita confermatopartitarisultato
1Domenica 21 Agosto 201620:45-ChievoVerona — Inter2-0
2Domenica 28 Agosto 201618:00 [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.inter.it\/html\/images\/bollino_calendario.png"}[/IMG2]
Inter — Palermo1-1
3Domenica 11 Settembre 201615:00-Pescara — Inter1-2
4Domenica 18 Settembre 201620:45-Inter — Juventus2-1
5Mercoledì 21 Settembre 201620:45-Empoli — Inter2-0
6Domenica 25 Settembre 201615:00-Inter — Bologna1-1
7Domenica 2 Ottobre 201620:45-Roma — Inter2-1
8Domenica 16 Ottobre 201615:00-Inter — Cagliari1-2
9Domenica 23 Ottobre 201615:00-Atalanta — Inter2-1
10Mercoledì 26 Ottobre 201620:45-Inter — Torino2-1
11Domenica 30 Ottobre 201620:45-Sampdoria — Inter1-0
12Domenica 6 Novembre 201615:00-Inter — Crotone3-0
13Domenica 20 Novembre 201615:00-Milan — Inter2-2
14Domenica 27 Novembre 201615:00-Inter — Fiorentina4-2
15Venerdì 2 Dicembre 201620:45-Napoli — Inter3-0
16Domenica 11 Dicembre 201620:45-Inter — Genoa2-0
17Domenica 18 Dicembre 201612:30-Sassuolo — Inter0-1
18Mercoledì 21 Dicembre 201620:45-Inter — Lazio3-0
19Domenica 8 Gennaio 201715:00-Udinese — Inter1-2
20Domenica 15 Gennaio 201715:00-Inter — ChievoVerona3-1
21Domenica 22 Gennaio 201715:00-Palermo — Inter0-1
22Domenica 28 Gennaio 201720:45-Inter — Pescara3-0
23Domenica 5 Febbraio 201720:45-Juventus — Inter1-0
24Domenica 12 Febbraio 201715:00-Inter — Empoli2-0
25Domenica 19 Febbraio 201712:30-Bologna — Inter0-1
26Domenica 26 Febbraio 201720:45-Inter — Roma1-3
27Domenica 5 Marzo 201715:00-Cagliari — Inter1-5
28Domenica 12 Marzo 201715:00-Inter — Atalanta7-1
29Sabato 18 Marzo 201718:00-Torino — Inter2-2
30Lunedì 3 Aprile 201720:45-Inter — Sampdoria1-2
31Domenica 9 Aprile 201715:00-Crotone — Inter2-1
32Sabato 15 Aprile 201715:00-Inter — Milan2-2
33Sabato 22 Aprile 201720:45-Fiorentina — Inter5-4
34Domenica 30 Aprile 201715:00-Inter — Napoli0-1
35Domenica 7 Maggio 201715:00-Genoa — Inter1-0
36Domenica 14 Maggio 201712:00-Inter — Sassuolo1-2
37Domenica 21 Maggio 201720:45-Lazio — Inter1-3
38Domenica 28 Maggio 201720:45-Inter — Udinese5-2
 
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Roberto57

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MI AUGURO CHE SIA SOLO UN ERRORE DI AMBIENTAMENTO:mad:

Notizie che già abbiamo letto sui giornali.....ma utili come cronologia




Chievo-Inter 2-0: Birsa doppietta, falsa partenza per De Boer [h=2]Il tecnico olandese sceglie la difesa a tre e viene steso dai due gol dell'ex milanista: nerazzurri quasi mai pericolosi, la nuova era comincia malissimo[/h] 21 agosto 2016 - Milano

Quando è stato diramato il calendario di Serie A, Frank de Boer non era ancora l'allenatore dell'Inter: col senno di poi gli è andata malissimo perché alla sua prima esperienza in Italia, arrivato da appena due settimane al posto di Mancini, ha trovato uno dei peggiori avversari possibili, cioè una squadra che gioca nello stesso modo da anni. Il Chievo, così, riesce nel compito di spegnere subito l'entusiasmo per la nuova era (societaria, con l'arrivo dei cinesi di Suning, e in panchina, per quello di De Boer) e il fatto che sia un ex milanista, Valter Birsa, a segnare i gol del 2-0 gialloblù rende la sconfitta ancora più beffarda. C'erano pochi dubbi sul fatto che al nuovo tecnico servisse tempo: l'esordio lo ha semplicemente confermato, ma le sue scelte già fanno discutere anche perché la sua piccola rivoluzione, con la scelta della difesa a 3 che all'Ajax non aveva mai adottato, non ha funzionato affatto. Nel gioco e nel risultato.
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Birsa esulta dopo il secondo gol.


SORPRESA— La rinuncia a Perisic sembrava già una mossa sufficientemente sorprendente, ma De Boer spiazza tutti scegliendo un sistema di gioco mazzarriano: in realtà, più che un 3-5-2, l'Inter va in campo con un 3-4-1-2 perché Banega, pur stazionando prevalentemente sul centrosinistra, in realtà prova a giocare tra le linee andando continuamente a caccia di una posizione che poi non troverà per tutta la partita. Probabilmente anche gli stessi giocatori sono un po' spiazzati perché Miranda e Ranocchia regalano subito due svarioni (l'italiano rischia il rigore su Meggiorini) e sono sempre loro a farsi trovare impreparati nell'unica vera palla gol che i veneti costruiscono in tutto il primo tempo, con Meggiorini che al 40' non sfrutta l'assist al bacio di Castro.

LIMITI— Anche l'Inter, a dire il vero, limita al minimo sindacale la produzione offensiva con un destro di Eder respinto da Sorrentino al 16' e un'occasione mancata da Ranocchia poco dopo sugli sviluppi di un angolo. Il problema dei nerazzurri è innanzitutto nel ritmo: la palla gira troppo lentamente, così il Chievo chiude facilmente tutti gli spazi rendendo impossibili le traiettorie di passaggio per Banega e impedendo a Icardi di entrare in partita. Il possesso palla, fatto di continui tocchi laterali, è reso sterile dai limiti di Medel e Kondogbia in fase di costruzione e da un sistema bloccato, dove Candreva e Nagatomo, sulle due fasce, non sono mai supportati perché D'Ambrosio non sale mai e così l'Inter resta in continua inferiorità numerica in mezzo al campo contro il rombo degli avversari.

BOTTA SENZA RISPOSTA— Probabilmente incoraggiato dall'atteggiamento dei nerazzurri, il Chievo entra in campo nella ripresa convinto di poter fare il colpaccio e dopo quattro minuti è già in vantaggio: Castro verticalizza per Cacciatore (un terzino che si sovrappone...), palla in mezzo per Birsa che mette a sedere D'Ambrosio e Ranocchia prima di fulminare Handanovic. De Boer aspetta il 61' per far entrare Perisic, ma toglie Candreva e conferma il 3-4-1-2, poi fa fuori anche lo spaesato Banega per Brozovic e inserisce Palacio al posto di Eder lasciando Jovetic in panchina. Ma tutto quello che ne ricava è subire il secondo gol, ancora da Birsa, stavolta con gran destro da fuori: lui sì che da trequartista ha trovato la posizione. E anche i due gol che hanno tarpato subito le ali all'Inter.
 

Roberto57

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Ciao Pietro e ***Stelle vi aspettooooooo :cool::cool: logicamente anche qualche interista a darmi una mano ;)
 
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Roberto57

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[h=1]Diretta Inter-Palermo - ore 18.00[/h] domenica 28 agosto 2016 12:07
MILANO - Non è un esame senza appello. Però Frank De Boer e la sua Inter sono già davanti a un esame vero dopo aver steccato la prima contro il Chievo. La missione riscatto scatta alle 18 a San Siro di fronte al rivoluzionato Palermo di Ballardini che dovrebbe scendere in campo con un copertissimo 3-5-1-1 (lì davanti Quaison alle spalle di Nestorovski). I nerazzurri vanno avanti con il 4-3-3: Eder è in vantaggio su Candreva per giocare nel tridente insieme a Perisic e Icardi, la boa centrale. Niente da fare per Nagatomo, al suo posto spazio a Santon. Il giapponese potrebbe tornare contro il Pescara o contro la Juventus, tra la terza e la quarta giornata.

PROBABILI FORMAZIONI

INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Santon; Kondogbia, Banega, Medel; Eder, Icardi, Perisic. All. De Boer.

PALERMO (3-5-1-1): Posavec; Vitiello, Goldaniga, Andelkovic; Rispoli, Hiljemark, Gazzi, Chochev, Aleesami; Quaison; Nestorovski. All. Ballardini.
 

Roberto57

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NON E' CERTO ANDATA COME SPERAVO......MA IO SONO FIDUCIOSO ;)
[h=1]Inter-Palermo 1-1: Icardi risponde a Rispoli, De Boer già a -5 dalla Juve[/h] [h=2]Un tiro dell'esterno, deviato da Santon, porta avanti i siciliani: poi il pari del capitano nerazzurro su cross di Candreva, entrato sullo 0-1[/h]
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"Basta polemiche, basta scuse... Noi ci siamo sempre, dimostrate di esserci anche voi". La Curva dell'Inter accoglie così Icardi e compagni in fase di riscaldamento. Poi, pochi minuti prima della gara ecco il vicepresidente Zanetti che entra in campo con Joao Mario: giro d'onore a San Siro per il neo acquisto portoghese, popolo nerazzurro che gradisce. Ma al 90' ogni entusiasmo svanisce: l'Inter pareggia in rimonta (1-1) con il Palermo, e dopo 180' di campionato ha un solo punto in classifica. Sia chiaro, occasioni alla mano i nerazzurri meriterebbero i tre punti, però improvvisano in ogni momento della partita, vanno a sprazzi, spesso in maniera disordinata, contro un Palermo organizzato sì, ma comunque poco incisivo.

ANDAMENTO LENTO — De Boer conferma gli esperimenti della settimana e schiera Banega davanti alla difesa con Medel e Kondogbia come guardaspalle: difesa a quattro (rientra Murillo per Ranocchia), in attacco Eder, Icardi e Perisic. Sia Kondogbia-Medel sia Eder-Perisic si scambiano spesso di posizione. Palermo con il 3-5-2: c'è Gazzi in regia, in avanti Quaison a supporto di Nestorovski. Primo tempo a ritmo lento, noiosetto. Pericoloso subito il Palermo: Goldaniga, pescato tutto solo in area, manda a lato con Handanovic fermo. L'Inter per oltre 30' è solo passaggini inutili, molli: zero movimento senza palla. A dieci dalla fine Medel prova a dare la sveglia, ma il suo destro rasoterra viene respinto sulla linea da Andelkovic. Quindi arrivano il sinistro di Perisic (Povasec, incerto, manda in angolo), le testate di poco a lato di Miranda e Murillo, infine un altro destro di Medel non lontano dai pali palermitani.

LA RIPRESA — Nuovo approccio inadeguato dell'Inter nella ripresa, ed ecco il gol del Palermo, fortunoso a dire il vero: tira Rispoli da fuori, deviazione di Santon e Handanovic è spiazzato; il tutto nasce da una leggerezza a metà campo di Banega, regista troppo leggerino. L'Inter si sveglia solo a metà tempo, grazie all'ingresso di Candreva (fuori Perisic), che di fatto manda in tilt la retroguardia palermitana. L'azzurro ara la fascia di competenza (quella destra) e confeziona cross a raffica: Icardi prima sbaglia da due passi, poi incorna l'1-1 al 73'. E subito dopo altra gran giocata di Candreva con Eder che finora il 2-1 sempre di testa. Al 90' ancora Candreva: controllo e girata di sinistro alto di un soffio.
[h=1]De Boer: “Delusi dal risultato, ma sono fiducioso per il futuro. Eder e Candreva…”[/h] L’allenatore nerazzurro ha parlato ai microfoni di Premium Sport

Frank De Boer ha parlato ai microfoni di Premium Sport al termine di Inter-Palermo di questo pomeriggio: “Abbiamo giocato molto meglio rispetto alla scorsa settimana, siamo molto delusi dal risultato, avremmo potuto vincere questa partita 4-1 per come abbiamo giocato nella seconda parte. Partiamo da molto lontano, abbiamo già cambiato alcuni piccoli dettagli e sono molto fiducioso per le prossime partite. Siamo stati un po’ sfortunati, hanno segnato al primo tiro in porta, la mia squadra ha creato molto. Candreva? Certo che poteva partire dall’inizio, ma ho molti esterni. Ha fatto molto bene e si è visto che voleva fare la differenza da subito. Eder? Sta meglio fisicamente rispetto a Candreva, non tutti i giocatori sono al 100%. Lui può giocare su entrambi i lati. I giocatori hanno lottato, sono contento delle energie che stanno mettendo nella partita. Terzo cambio? Stavamo giocando bene, non c’era bisogno di cambiare ulteriormente”.
 

Roberto57

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Video di Andrea Baccan in arte PUCCI -
27 Maggio 2015


Inter?!


[video=youtube_share;qf6-WCZnNeo]https://youtu.be/qf6-WCZnNeo[/video]
 
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Roberto57

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NEL BENE / NEL MALE L'IMPORTANTE E' PARLARNE
(E NOI NON CE LA PRENDIAMO)

[h=1]Zelig Ficarra e Picone Giocatori Dell'Inter[/h]
Pubblicato il 13 apr 2013 - Inter, squadra di Italiani

[video=youtube;-oviuY5A1EM]https://www.youtube.com/watch?v=-oviuY5A1EM[/video]
 

Roberto57

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QUANTO CI SARA' DI VERO????????????? [h=1]
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Capello all’Inter se de Boer dovesse fallire?[/h] 29 agosto 2016 [h=2]Fabio Capello è un nome che torna di moda in casa Fiorentina. Contatti con l’Inter che si tutela in caso di nuovi fallimenti di de Boer[/h]
L'Inter di de Boer ha deluso le attese e ha messo nel mirino Fabio Capello. L’allenatore italiano, ex ct di Inghilterra e Russia, era uno dei papabili a rimpiazzare Roberto Mancini in caso di divorzio: Don Fabio sarebbe potuto arrivare in nerazzurro con il ruolo di traghettatore per un anno, prima dell’arrivo di Simeone. Le voci di mercato su Capello all’Inter però sono nuovamente tornate in auge.

CONTATTI IN CASO DI FALLIMENTO – Secondo “Tele Lombardia” l’Inter avrebbe contatto Pierfilippo Capello, figlio di Don Fabio che ne cura anche gli interessi, per chiedere la disponibilità del tecnico a prendere le redini dell’Inter a stagione in corso. Nel caso le cose continuassero ad andare male per de Boer, nel giro dei prossimi due mesi, i nerazzurri potrebbero dunque puntare sull’ex Juve, Milan e Roma.
 

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È VERO, VIVIAMO DI CALCIO 24 ORE SU 24, VIVIAMO DI GOL E DI SFOTTÒ.
MA QUANDO IN GIOCO NON C'È PIÙ UNA SEMPLICE PARTITA MA LA SALUTE DI UN BAMBINO, ALLORA TUTTO IL RESTO PASSA IN SECONDO PIANO.
FORZA MATTEO, FORZA BONUCCI,
NAPOLI È CON VOI!

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AL DI LA' DEI COLORI... FORZA MATTEO NON MOLLARE!

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[h=1]da SporItalia 2 ore fa

Ventura dà una buona notizia su Bonucci[/h] Un buon segnale concede un attimo di respiro a Leonardo Bonucci, che in questi ultimi giorni sta vivendo l’angoscia per la salute del figlio, il piccolo Matteo, che sta lottando con tutte le sue forze per rimettersi dopo essere stato operato di urgenza all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino per una patologia acuta, ormai più di un mese fa.

Le condizioni del bambino sembrano infatti in fase di miglioramento. A rivelarlo non è stato direttamente il difensore della Juventus e della Nazionale - la cui tranquillità viene comprensibilmente rispettata in un momento così delicato -, ma comunque una voce autorevole: quella del nuovo commissario tecnico Giampiero Ventura. "Ringraziando il cielo, pare che la situazione vada migliorando".

L'allenatore ligure, che come ha fatto Allegri in campionato per la partita contro la Lazio ha risparmiato a Bonucci l’amichevole di giovedì contro la Francia, ha anche aggiunto che nonostante il piccolo Matteo sembri in miglioramento, il difensore non prenderà parte nemmeno alla prima gara di qualificazione per i Mondiali 2018, la trasferta in Israele di lunedì sera: "In questi giorni, ovviamente, non ha potuto allenarsi e mi ha detto: 'Non voglio rischiare di non essere utile, preferisco rientrare ad ottobre ed essere determinante'".
 

Roberto57

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[h=1]Giacinto Facchetti: 10 anni fa l’addio al terzino gentiluomo[/h]
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[h=1]Il 4 settembre 2006, se ne andava Giacinto Facchetti. Formidabile giocatore entrato a testa alta tra le leggende del calcio, nella lunga carriera ha segnato il cuore di tanti tifosi e molti record, primatista azzurro con le sue 94 presenze in nazionale, pilastro dell’Inter, dove ha collezionato 634 partite, vincendo quattro scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali e una Coppa Italia, era ancora un ragazzino quando si divideva tra i campi di calcio e le piste di atletica, a sedici anni correva infatti gli 80 metri in 8"9. A segnare il suo destino è Helenio Herrera che lo vede nelle giovanili dell’Inter e ne chiede subito il trasferimento in prima squadra, e, all’allenatore argentino, Facchetti sarà sempre legato: «Mi ha insegnato sin dalle prime volte che ci incontrammo a lottare sempre, a non fermarmi mai, a cercare continuamente il meglio, a non essere mai contento di me stesso». Seguiranno diciassette anni sui campi italiani e stranieri, in cui il terzino goleador è stato ammirato oltre che per la sua bravura, anche per il fair-play e per la sua grandissima professionalità, che non viene meno anche quando, alla soglia dei Mondiali in Argentina del 1978, rinuncia alla fascia di capitano e appende definitivamente le scarpette al chiodo per seguire l’Italia nella nuova veste di dirigente. Legato fino ai suoi ultimi giorni ai colori nerazzurri, entra nello staff dirigenziale e ne diventa direttore generale, poi direttore sportivo, vice-presidente e infine presidente, mettendo a segno importanti risultati, uno scudetto due Coppe Italia e due Supercoppe. Il “Cipe”, nomignolo nato da Herrera che storpiava tutti i nomi, si spegnerà il 4 settembre 2006, lasciando un vuoto incolmabile tra i moltissimi ammiratori, tifosi e non (Archivio Rcs)[/h]
 

Roberto57

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[h=1]Pescara-Inter 1-2: Icardi fa doppietta e decide al 91', prima vittoria per De Boer[/h] [h=2]Nerazzurri sotto con Bahebeck, poi si scatena il capitano: doppietta e ribaltone nel finale, Juve a 5 punti[/h] 11 settembre 2016 - PESCARA

All'ultimo respiro, Mauro Icardi accende l'Inter e le regala una pesantissima vittoria in rimonta su un Pescara generosissimo ma anche ingenuo. Il bomber di Rosario risponde al guizzo di Bahebeck in un finale surreale. Dopo il gol dell'1-1, in pieno recupero sfrutta un rimpallo di Gyomber, artiglia un pallone in area e fredda Bizzarri sul primo palo. Una rete senza prezzo, nella settimana che porta alla super sfida contro i marziani juventini.

TRAVERSA VERRE — Oddo tiene inizialmente in panchina Aquilani e l'ex Manaj, mentre De Boer lancia Joao Mario al fianco di Medel in un 4-2-3-1 con Candreva, Banega e Perisic alle spalle di Icardi. Santon preferito a Nagatomo. Nerazzurri subito aggressivi e pronti a pressare alto, il Pescara fatica ad uscire e al 12' rischia sul taglio centrale di Icardi, innescato da Perisic. L'Inter è brava a recuperare palla sulla trequarti e a sfondare - quasi sempre a sinistra, come testimoniano i 5 corner da quel lato già conquistati al 20' -, ma poi le mancano concretezza e cattiveria negli ultimi metri. Per vivere un'emozione bisogna quindi superare la mezz'ora. Su una rimessa sbagliata da Perisic, si invola Caprari che innesca Benali, sul cui sinistro a colpo sicuro è prodigiosa la chiusura di Miranda. Ancor più clamorosa l'occasione che subito dopo capita a Cristante, che s'impappina a due metri da Handanovic su un'amnesia difensiva dei nerazzurri. Il match almeno si accende e serve un doppio super Bizzarri per dire di no in sequenza a Banega e Candreva. Che però l'Inter non sia ancora squadra compatta lo dimostra la facilità con cui ripartono i padroni di casa. Nel finale di tempo Verre può prima colpire una clamorosa traversa e poi costringere Handanovic al tuffo a favore dei fotografi.

LA STOCCATA DEL CAMPIONE — Nessun cambio nell'intervallo. Potrebbe in compenso variare il risultato, se al 4' il colpo di testa di Icardi su cross mancino di Candreva non uscisse di un nulla e sul cambio di fronte Handanovic non intercettasse il destro dal limite di Memushaj. Si riparte insomma col festival del rimpianto, visto che in un amen Banega, Candreva e Icardi sfiorano di nuovo il gol. Oddo ci prova con Bahebeck al posto di Benali. Caprari scala sull'esterno. L'attaccante in prestito dal Psg al 18' colpisce subito
sul cross di Zampano. D'Ambrosio lo perde e lui fredda Handanovic con un piatto sinistro al volo. L'Inter sbanda e Verre la grazia sparando su Handanovic in contropiede, prima di lasciare il campo per l'ingresso di Aquilani. La squadra di De Boer ci prova, ma anche quando le riescono quelle rare sovrapposizioni sugli esterni i terzini sbagliano sistematicamente il cross dal fondo. Per il disperato assalto finale, FdB prova una mossa alla Mourinho, mandando in campo contemporaneamente Eder, Jovetic e Palacio per Candreva, Medel e Perisic. Gli dice bene che al 32', sul cross dalla trequarti di Banega, Icardi di testa trova il guizzo giusto. Sbilanciatissimi, i nerazzurri rischiano grosso con Bahebeck che costringe Handanovic al miracolo. Nel recupero Palacio prima invece che cercare il tiro prova l'assist per Banega, poi esalta Bizzarri. Sembra la foto di una squadra bella ma ancora senz'anima. Invece Icardi piazza la stoccata del campione.
Dal Network, Oddo: "Abbiamo creato tanto. Ma loro hanno Icardi..."
 

Roberto57

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Football Club Internazionale Milano

Europa League - Fase a gironi
oggi, 21:05
San Siro


Inter Vs H. Beer Sheva

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Europa League, si parte: quattro italiane per il poker[/h] [h=2]Alle 19 Sassuolo-Athletic Bilbao e Viktoria Plzen-Roma, alle 21.05 Paok-Fiorentina e Inter-Hapoel Beer Sheva[/h] Comincia la fase a gironi di Europa League e le italiane provano a mettersi in pole position per togliersi grosse soddisfazioni. Le quattro rappresentanti del Belpaese cominciano oggi il loro cammino continentale: alle 19 sono in programma Sassuolo-Athletic Bilbao e Viktoria Plzen-Roma, mentre alle 21.05 sarà il momento di Paok-Fiorentina e Inter-Hapoel Beer Sheva. Si va a caccia del poker, ma non sarà impresa semplice.


Debutto in una fase europea per il Sassuolo, che al Mapei Stadium cerca l’impresa contro una squadra esperta e talentuosa come l’Athletic Bilbao: è di sicuro l’impegno più difficile tra quelli delle italiane, ma i neroverdi di Di Francesco recuperano la stella Berardi e vogliono provare a stupire. Più agevoli, almeno sulla carta, gli impegni di Roma e Inter, mentre la Fiorentina dovrà stare attenta alle brutte figure sul caldissimo campo del Paok Salonicco.

Le probabili formazioni di Inter-Hapoel Beer Sheva
INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Murillo, Nagatomo; Medel, Felipe Melo, Brozovic; Biabiany, Palacio, Eder. All.: de Boer
HAPOEL BEER SHEVA (4-3-3): Goresh; Bitton, Vitor, Tzedek, Davidazde; Radi, Ogu, Hoban; Melikson, Maranhao, Nwakaeme. All.: Bakhar
 
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