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♣ ♣ INTER 2016-2017 ♣ ♣

Roberto57

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Spero che per domenica non ci porta il carbone!!!!!!!!!
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Roberto57

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Roberto57;n2035527 ha scritto:
Spero che per domenica non ci porta il carbone!!!!!!!!!
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OK NIENTE CARBONE------- UDINESE 01 INTER 02 :cool:
 

Roberto57

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[h=1]Udinese-Inter 1-2: Perisic doppietta dopo il gol di Jankto[/h] [h=2]Una doppietta del croato regala ai nerazzurri il quarto successo consecutivo in campionato. Inutile la rete del ceco nel primo tempo che illude i friulani[/h] 08 gennaio 2017 - UDINE

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Il primo pranzo pallonaro del 2017 va di traverso all'Udinese, che contro l'Inter si illude con Jankto ma poi deve inchinarsi alla classe di Perisic, autore della doppietta che permette alla squadra di Pioli di vincere la quarta gara consecutiva e tenere il passo Champions. Nerazzurri bravi a crederci sino in fondo e fortunati a non essere andati sotto di due reti (palo di De Paul) in un primo tempo in cui hanno faticato a leggere alcune situazioni tattiche. In tribuna anche Steven Zhang, figlio del boss di Suning Jindong, ormai una sorta di porta fortuna per i suoi.

BINARIO IMPARI — Delneri recupera Thereau in un 4-3-3 che diventa 4-1-4-1 in fase di non possesso con il francese e De Paul che si abbassano e Kums piantato davanti alla difesa. Pioli preferisce Banega a Joao Mario in un 4-2-3-1 ibrido per i movimenti dell'argentino, che spesso scende a trovare palloni giocabili. Parte meglio l'Inter, che cerca di pressare alto e fare la partita. Il problema è che quando l'Udinese recupera palla i nerazzurri faticano a recuperare le posizioni. È chiaro dopo pochi minuti che la partita pende dalla parte del binario sinistro dei padroni di casa. Samir cancella Candreva, ma soprattutto Jankto trova poca opposizione in Brozovic e in coppia con Thereau fa quello che vuole tra D'Ambrosio e Murillo. Al 6' Fofana e il ceco impegnano due volte Handanovic. L'Inter risponde solo con una telefonata di Candreva a Karnezis. La svolta al 17', con Samir che prende palla a centrocampo, ne salta tre e pesca l'inserimento di Jankto, freddo sull'uscita di Handanovic. L'Inter balla, Zapata trova il fondo sempre a sinistra e serve De Paul, che colpisce il palo. Due minuti dopo ancora Jankto sfrutta gli affanni di Murillo, ma non trova il raddoppio. Al 32' Zapata segna a gioco fermo, dopo un fallo di Thereau su D'Ambrosio, bravo a recuperare dopo un numero del francese. Annullata una rete anche ai nerazzurri, con Perisic appena oltre la linea sul cross di Candreva. Widmer al 45' si mangia il raddoppio da angolo sporcato e l'Udinese viene punita all'ultimo secondo del recupero. Bravo Icardi a lavorare un pallone sull'estremo sinistro dell'area e a servire Perisic, che di sinistro beffa un colpevole Karnezis sul suo palo.

UOMO DEI FINALI — Inter più sul pezzo a inizio ripresa, con Murillo che dopo gli stenti iniziali non sbaglia più nulla, mentre Brozovic e Candreva ora sono nel vivo del gioco. Banega al 4' non trova l'angolo giusto sul cross dell'ex Lazio e lascia il campo subito dopo un sinistro di Zapata vicino al palo. La mobilità di Joao Mario dà subito un'altra dimensione alla manovra, anche perché svariando sul fronte d'attacco il portoghese spesso costringe uno tra Danilo e Felipe ad uscire dall'area. Anche Kums fatica a tenere l'ex Sporting, così Delneri al 18' lo sostituisce con Halfredsson. Al 25' Perisic si guadagna una punizione centrale appena fuori dall'area (fallo di Danilo) ma poi apre troppo il sinistro. Perica rileva uno spremuto De Paul in un finale in cui le squadre si allungano assai. Zapata, che sembrava essersi infortunato a metà primo tempo, invece è l'unico attaccante bianconero a finire la gara, visto che Thereau lascia il posto a Matos. Ma le squadre ora sembrano stanche e faticano a farsi del male. A ravvivare il finale ci prova al 38' Karnezis, con un'uscita a farfalle. Joao Mario si ritrova la porta spalancata, ma sul suo destro a colpo sicuro fa il miracolo Widmer. Mossa disperata di Pioli, con Eder per Kondogbia e Joao che scala. L'oriundo al 42' si guadagna una punizione sulla trequarti che Joao Mario pennella per la testa di Perisic, lasciato solo sul secondo palo per il gol del trionfo interista.
 

JUVETRESTELLE

Super Member >PLATINUM<
MAMMA....INIZIATE A FAR PAURAAAAA
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Roberto57

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JUVETRESTELLE;n2036135 ha scritto:
MAMMA....INIZIATE A FAR PAURAAAAA
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ciao ***Stelle......ma che paura!!!!!! Va già bene se arriviamo quarti, spero solo che sorpassiamo i "CUGINI" ;)
 

JUVETRESTELLE

Super Member >PLATINUM<
CIAO ROBY
SEI L' INTERISTA PIU BRAVO E INTELLIGENTE DI TUTTO IL PIANETA.

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Roberto57

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JUVETRESTELLE;n2036317 ha scritto:
CIAO ROBY
SEI L' INTERISTA PIU BRAVO E INTELLIGENTE DI TUTTO IL PIANETA.

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ciao ***Stelle grazie, ma una volta a scuola ero BRAVO, oggi le esperienze negative, la disperazione mi hanno insegnato che non ne vale la pena incazzarsi per delle str....., e soprattutto a farmi scivolare via le provocazioni che molte volte arrivano anche dagli amici.
Buona giornata Amico mio... fai parte anche tu del mio Pianeta


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Roberto57

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[h=1]Inter-Chievo 3-1: gol di Pellissier, Icardi, Perisic ed Eder[/h] [h=2]I nerazzurri dominano ma vanno sotto, nella ripresa la meritatissima rimonta[/h] 14 gennaio 2017 - Milano

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La quinta vittoria consecutiva dell'Inter di Pioli, che batte in rimonta per 3-1 il Chievo a San Siro, porta con sé due messaggi forti oltre al risultato. I nerazzurri stanno cominciando a esprimere il calcio che una squadra con questa qualità complessiva deve offrire con continuità. Il secondo, ancora più importante, è che Pioli riesce a portare via i tre punti anche con la mentalità. Come fanno squadre più abituate a vincere. Continuando a giocare anche quando si va sotto in modo oggettivamente beffardo. In una squadra che sembra già un altra rispetto all'era De Boer, il nuovo acquisto Gagliardini si è inserito in scioltezza. Un po' alla maniera dei grandi seduttori, che per blandire la prossima preda al primo appuntamento le sussurrano "mi sembra di conoscerti da sempre". Ma nel caso dell'ex Atalanta è tutto verissimo. Personalità, testa alta e bei tempi di inserimento.

SOLO IL RISULTATO — Il primo tempo dell'Inter offre lampi di grande calcio. Intensità, facilità nel recupero palla con Gagliardini e il rigenerato Kondogbia, tocchi rapidi e campo allargato grazie a Candreva e Perisic. I numeri sostengono le sensazioni, con 15 tiri totali in 45', di cui 5 nello specchio della porta (record stagionale). A volte si esagera con i cross, ben 34 nel solo primo tempo, ma l'Inter convince in pieno. Il Chievo, tra le migliori fasi difensive della serie A, si aggrappa a un eccellente Sorrentino, portiere che a fine carriera si chiederà non senza ragione perché non gli hanno mai affidato la porta di una grande. Il portiere è bravo due volte su Gagliardini, Candreva e Icardi. Maran, che sarebbe già felice di chiudere il primo tempo sullo 0-0, va al riposo in vantaggio perché l'altro veterano Pellissier porta a scuola D'Ambrosio sul corner di Birsa e segna un gran gol. Fanno 4 nelle ultime 5 per un attaccante che ne festeggerà 37 ad aprile.

CHE CONTINUITA' — L'Inter riparte con la stessa intensità, con Maran che rinuncia a Birsa e per compattarsi in mezzo al campo. Il Chievo non riparte quasi mai, Sorrentino para su Perisic e su Eder, subito dentro la partita al posto di Ansaldi. Poi ci vogliono i campioni per uscire da situazioni così. Nell'1-1 sono due le perle: il meraviglioso cross di Candreva e l'anticipo sul primo palo del 9 più vero del nostro campionato, Mauro Icardi. Il pari mette le ali all'Inter, che sta anche molto bene fisicamente. Così succede che per una volta Sorrentino non sia perfetto sul destro di Perisic e l'Inter ribalti la partita, prima della soddisfazione personale per Eder nel recupero.

RAMPA DI LANCIO — Ora, prima della Juve, l'Inter andrà in trasferta a Palermo e riceverà il Pescara. La vecchia Inter troverebbe il modo di non fare sei punti, questa è attesa al varco e non dovrà fallire. Perché centrare la Champions, nonostante l'handicap iniziale, è tutt'altro che impossibile.
 

Roberto57

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Serie A
Classifica

#

Squadra​

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V​

P​

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GF​

GS​

DG​

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15​

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3​


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5​

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4​

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15​

36​

-21​

9​

 

Roberto57

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L'Inter ieri sera a fine gara



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Roberto57

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[h=1]Coppa Italia, Inter-Bologna 3-2 d.t.s.: decide Candreva, nerazzurri ai quarti[/h] [h=2]L'ottavo di finale si decide ai supplementari: 2-2 dopo i regolamentari. Doppio vantaggio dei nerazzurri con Murillo in rovesciata e Palacio: pareggiano Dzemaili e Donsah[/h] A volte basta dimenticarsi una pillolina, per mandare all'aria tutta una terapia, e tornare nella malattia. L'Inter supera gli ottavi di finale, ma ci riesce col fiatone, alla fine di una partita che fa temere che la "cura-Pioli" non sia sufficiente. I nerazzurri avanti 2-0 e apparentemente in controllo si fanno infatti rimontare due reti dal Bologna: sul Meazza ricompaiono i fantasmi di qualche mese fa, prima che il solito Candreva, su cross di Icardi, all'8' del primo supplementare, trovi il gol qualificazione (deviazione decisiva di Oikonomou). L'andamento del match, curiosamente, ripercorre in tutto e per tutto quello dell'ultimo incrocio delle due squadre in coppa, datato 2012-13: ottavo di finale, doppio vantaggio Inter, pareggio Bologna e gol decisivo (allora di Ranocchia) nei supplementari. L'allenatore dell'Inter era Stramaccioni, quello del Bologna... Pioli.

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Candreva festeggia il gol del 3-2. Getty

DOPO LA PAURA — Insomma, è tutto un déjà vu: l'Inter almeno riesce a raddrizzare la barca in corsa e a guadagnarsi la sfida casalinga contro la vincente di Lazio-Genoa. Qualche amnesia difensiva (nonostante il rientro nel reparto di Medel) e un netto calo fisico nella ripresa sono le noti dolenti di una squadra che a lungo però domina un Bologna compatto ma poco intraprendente: doveva essere la partita di Gabigol, la decide il suo sostituto Candreva. la serie di vittorie consecutive formalmente si interrompe, ma Pioli fa un altro passo (col passaggio del turno) verso un futuro più solido. E Gagliardini continua a impressionare.




GABIGOL E MERAVIGLIE — Il fiducioso pubblico di San Siro, ma anche dei divani nerazzurri, non aveva occhi che per lui: Gabriel Barbosa in arte Gabigol. Il gol non è arrivato, gli occhi sono stati rapiti da qualche giocata, qualche fuga sulla destra, 7 dribbling tentati, un paio di tiri deboli, ma anche da errori proprio "basici". In compenso, mentre aspettavano la fiammata del brasiliano su cui Suning vuole/voleva costruire il marketing futuro, è arrivata una perla di Jeison Murillo. E' il 33' di una partita che stenta a decollare quando il colombiano su un corner di Joao Mario si inventa una rovesciata perfetta, andando a incocciare la palla altissima e spendendola alle spalle di Da Costa. Seguiranno altri gol, ma l'highlight della serata è quello: un gol bellissimo, da Puskas Award, come si dice da qualche anno, se non fosse che ci sono già Giroud e Carroll a contenderselo (e siamo solo a gennaio).

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La rovesciata di Murillo. Getty

PADRONI O NO?— La partita sembra trovare un padrone fra il minuto 33 e il 39: dopo il gol stratosferico di Murillo arriva quello "geometrico" di Palacio, che taglia bene in area, viene pescato da Joao Mario e trova il diagonale vincente sul secondo palo. Due assist per il portoghese, autore di una buona gara, impiegato fra le linee nel 4-2-3-1 di Pioli, che conferma la coppia Gagliardini-Kondogbia davanti alla difesa. Il Bologna, che ha 6 uomini diversi rispetto all'ultima di campionato, pur restando sempre compatto non sembra nemmeno crederci troppo: impegnerà raramente Carrizo per tutta la gara, ma trova due gol con due sortite quasi estemporanee. La prima arriva sul finire del primo tempo, con un tiro di Dzemaili, su cross di Di Francesco, deviato da Kondogbia. La seconda premia il migliore degli ospiti, il volenteroso Donsah: al 28' della ripresa, quando sono appena entrati Icardi e Candreva, si fa trovare solo sul secondo palo sul cross di Masina. Il colpo di testa vale il 2-2 i supplementari e la fine della striscia vincente nerazzurra (6 incontri). Non basterà ai rossoblù in giallo: Donadoni può godersi almeno la prestazione in crescita fino all'ultimo minuto di Di Francesco, mentre Destro la vede poco e quando ha la palla pare pensarci sempre un po' troppo. Lo rimpiazza Okwonkwo, 18 anni: era molto atteso, bisognerà aspettarlo ancora.
 

Roberto57

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Palermo-Inter: formazioni ufficiali, cambio dell’ultima ora a centrocampo


Le formazioni ufficiali di Palermo-Inter, match valido per la 21esima giornata: ecco le scelte di Eugenio Corini.

22/01/2017, 13:56

Queste le formazioni ufficiali di Palermo-Inter, incontro valido per la 21ª giornata del campionato di Serie A Tim in programma alle ore 15.00 allo Stadio ”Renzo Barbera”.


Cambio dell’ultima ora a centrocampo, gioca Alessandro Gazzi e non Chochev.

PALERMO: 1 Posavec; 15 Cionek, 12 Gonzalez (cap.), 6 Goldaniga; 3 Rispoli, 25 B. Henrique, 14 Gazzi, 28 Jajalo, 97 Pezzella; 21 Quaison, 30 Nestorovski.

A disposizione: 55 Marson, 2 Vitiello, 4 Andelkovic, 8 Trajkovski, 9 Silva, 11 Embalo, 18 Chochev, 19 Aleesami, 22 Balogh, 23 Diamanti, 27 Bentivegna, 89 Morganella.

Allenatore: Eugenio Corini.

INTER: 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 25 Miranda, 24 Murillo, 15 Ansaldi; 5 Gagliardini, 77 Brozovic; 87 Candreva, 19 Banega, 44 Perisic; 9 Icardi (cap.).

A disposizione: 30 Carrizo, 2 Andreolli, 6 J. Mario, 7 Kondogbia, 8 Palacio, 11 Biabiany, 13 Ranocchia, 17 Medel, 21 Santon, 23 Eder, 55 Nagatomo, 96 Barbosa.
Allenatore: Stefano Pioli.

ARBITRO: Massimiliano Irrati (Pistoia).
Assistenti: Giacomo Paganessi (Bergamo) – Giorgio Peretti (Verona).
Quarto ufficiale: Alfonso Marrazzo (Roma 1).
Arbitri addizionali: Luca Banti (Livorno) – Federico La Penna (Roma 1).
 

Roberto57

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CARISSIMI CUGINI...............

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Palermo-Inter 0-1. Joao Mario firma la sesta

Sesta vittoria consecutiva per la squadra di Pioli, che passa con un gol del portoghese, subentrato a Banega, su assist di Candreva

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L'Inter sta davvero diventando grande. Perché riesce a vincere anche a Palermo - sesto successo in fila in campionato, otto considerando Europa League e Coppa Italia - malgrado stavolta regali una prestazione approssimativa, anche se di cuore. Decide una zampata nella ripresa di Joao Mario, appena subentrato nella classica staffetta con Banega. Sotto a un nubifragio, espulsi Ansaldi, Gazzi e Pioli. I nerazzurri scavalcano il Milan (che però deve recuperare il match col Bologna) e ora sono a un punto dalla Lazio, quarta.

POCA INCISIVITA' — Corini insiste col 3-5-2 in cui Quaison affianca Nestorovski in attacco, Pioli risponde con Gagliardini-Brozovic cerniera di centrocampo nel consueto 4-2-3-1. Forse anche per l'atmosfera surreale che aleggia sul Barbera (spalti semi vuoti, contestazione a Zamparini), l'Inter inizia il match con troppa sufficienza. Il Palermo ci mette l'orgoglio e per 10' è padrone del campo, pur non creando nitide occasioni da gol. Anche perché sull'unica Murillo fa la diagonale da maestro anticipando Nestorovski sul cross basso di Rispoli, sfuggito ad Ansaldi. I nerazzurri si affacciano sulla trequarti avversaria solo all'11', con Icardi che riceve un lancio lungo di Miranda e fa tutto bene tranne il tiro, troppo centrale. Quaison è il più frizzante dei suoi, ma al 21' calcia male. I rosanero rinculano ma Posavec dice no a Brozovic e Candreva. Episodio dubbio al 33' con Gagliardini che trattiene per la maglia Goldaniga. Irrati, che pure arbitra in modo troppo fiscale spezzettando continuamente il gioco, qui lascia correre. L'Inter potrebbe passare al 38', ma Candreva sbaglia il cross su un contropiede partito da un angolo per il Palermo. Gazzi però svirgola, Posavec evita la frittata. Al 43' grande imbucata di Brozovic per Icardi, steso da Goldaniga (giustamente ammonito) al limite dell'area. Primo tempo confuso, con i giocatori di maggior classe dell'Inter che giocano a nascondino e Gagliardini che con Brozovic non ha ancora l'intesa mostrata invece con Kondogbia. I due di fatto si annullano con Jajalo e Bruno Henrique. Ben marcato da Gazzi, Banega fatica a trovare posizione e tempi. Così l'attacco di Pioli non si accende e il Palermo - un punto in casa in tutto il campionato prima di oggi - non sfigura pur mostrando parecchi limiti tecnici.

SECONDO TEMPO — Nessun cambio nell'intervallo, ma ora l'Inter mette all'angolo l'avversario. Decisivi prima Cionek, in anticipo su Miranda in agguato sul secondo palo, e Gazzi, che prende il tempo a Gagliardini, pronto a girare in porta sul colpo di testa di Murillo. Pioli dopo 10' toglie Banega per Joao Mario. Gagliardini al 16' vede il taglio di Icardi, bravo a calciare di esterno in controtempo, ma Posavec è reattivo. Sotto al diluvio, l'Inter passa meritatamente al 20'. Sul cross mancino di Candreva dalla destra, Bruno Henrique si perde Joao Mario che da centro area di destro al volo non può sbagliare. Corini ci prova con Balogh per lo stesso Henrique, con l'ungherese che affianca Quaison in quello che diventa un 3-4-2-1. Pioli risponde con Kondogbia che rileva Perisic e fa alzare Brozovic. Diamanti (fuori Rispoli) è la mossa della disperazione dei padroni di casa. Ma a riaccendere il match è l'espulsione di Ansaldi, che al 33' prende il secondo giallo per un fallo a metà campo su Nestorovski. Corini allora ci prova con Chochev per Jajalo, mentre Pioli - anche lui allontanato da Irrati, ma per proteste - sacrifica Candreva per inserire Santon, passando al 4-4-1 con Joao e Brozovic larghi. Sotto al nubifragio, il finale è più caotico che mai, Quaison trova il sette su punizione battuta in fretta da Diamanti, ma l'arbitro non aveva fischiato. Quando lo fa per tre volte consecutive l'Inter può tirare un enorme sospiro di sollievo.
 

JUVETRESTELLE

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Roberto57;n2039438 ha scritto:
CARISSIMI CUGINI...............

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Palermo-Inter 0-1. Joao Mario firma la sesta

Sesta vittoria consecutiva per la squadra di Pioli, che passa con un gol del portoghese, subentrato a Banega, su assist di Candreva

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L'Inter sta davvero diventando grande. Perché riesce a vincere anche a Palermo - sesto successo in fila in campionato, otto considerando Europa League e Coppa Italia - malgrado stavolta regali una prestazione approssimativa, anche se di cuore. Decide una zampata nella ripresa di Joao Mario, appena subentrato nella classica staffetta con Banega. Sotto a un nubifragio, espulsi Ansaldi, Gazzi e Pioli. I nerazzurri scavalcano il Milan (che però deve recuperare il match col Bologna) e ora sono a un punto dalla Lazio, quarta.

POCA INCISIVITA' — Corini insiste col 3-5-2 in cui Quaison affianca Nestorovski in attacco, Pioli risponde con Gagliardini-Brozovic cerniera di centrocampo nel consueto 4-2-3-1. Forse anche per l'atmosfera surreale che aleggia sul Barbera (spalti semi vuoti, contestazione a Zamparini), l'Inter inizia il match con troppa sufficienza. Il Palermo ci mette l'orgoglio e per 10' è padrone del campo, pur non creando nitide occasioni da gol. Anche perché sull'unica Murillo fa la diagonale da maestro anticipando Nestorovski sul cross basso di Rispoli, sfuggito ad Ansaldi. I nerazzurri si affacciano sulla trequarti avversaria solo all'11', con Icardi che riceve un lancio lungo di Miranda e fa tutto bene tranne il tiro, troppo centrale. Quaison è il più frizzante dei suoi, ma al 21' calcia male. I rosanero rinculano ma Posavec dice no a Brozovic e Candreva. Episodio dubbio al 33' con Gagliardini che trattiene per la maglia Goldaniga. Irrati, che pure arbitra in modo troppo fiscale spezzettando continuamente il gioco, qui lascia correre. L'Inter potrebbe passare al 38', ma Candreva sbaglia il cross su un contropiede partito da un angolo per il Palermo. Gazzi però svirgola, Posavec evita la frittata. Al 43' grande imbucata di Brozovic per Icardi, steso da Goldaniga (giustamente ammonito) al limite dell'area. Primo tempo confuso, con i giocatori di maggior classe dell'Inter che giocano a nascondino e Gagliardini che con Brozovic non ha ancora l'intesa mostrata invece con Kondogbia. I due di fatto si annullano con Jajalo e Bruno Henrique. Ben marcato da Gazzi, Banega fatica a trovare posizione e tempi. Così l'attacco di Pioli non si accende e il Palermo - un punto in casa in tutto il campionato prima di oggi - non sfigura pur mostrando parecchi limiti tecnici.

SECONDO TEMPO — Nessun cambio nell'intervallo, ma ora l'Inter mette all'angolo l'avversario. Decisivi prima Cionek, in anticipo su Miranda in agguato sul secondo palo, e Gazzi, che prende il tempo a Gagliardini, pronto a girare in porta sul colpo di testa di Murillo. Pioli dopo 10' toglie Banega per Joao Mario. Gagliardini al 16' vede il taglio di Icardi, bravo a calciare di esterno in controtempo, ma Posavec è reattivo. Sotto al diluvio, l'Inter passa meritatamente al 20'. Sul cross mancino di Candreva dalla destra, Bruno Henrique si perde Joao Mario che da centro area di destro al volo non può sbagliare. Corini ci prova con Balogh per lo stesso Henrique, con l'ungherese che affianca Quaison in quello che diventa un 3-4-2-1. Pioli risponde con Kondogbia che rileva Perisic e fa alzare Brozovic. Diamanti (fuori Rispoli) è la mossa della disperazione dei padroni di casa. Ma a riaccendere il match è l'espulsione di Ansaldi, che al 33' prende il secondo giallo per un fallo a metà campo su Nestorovski. Corini allora ci prova con Chochev per Jajalo, mentre Pioli - anche lui allontanato da Irrati, ma per proteste - sacrifica Candreva per inserire Santon, passando al 4-4-1 con Joao e Brozovic larghi. Sotto al nubifragio, il finale è più caotico che mai, Quaison trova il sette su punizione battuta in fretta da Diamanti, ma l'arbitro non aveva fischiato. Quando lo fa per tre volte consecutive l'Inter può tirare un enorme sospiro di sollievo.

L' INTER HA MESSO LA SESTA...................
........NOI SPERO IL 6°

CIAO
 

Roberto57

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Stasera a casa mia devo starmene zitto, altrimenti mia moglie mi manda in bianco
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