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Si astiene solo la sinistra

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[h=1]Dalla Regione Toscana sì a soldi per artificiere ferito. Si astiene solo la sinistra[/h] [h=2][/h]
Approvata a maggioranza una mozione dal Consiglio regionale della Toscana che estende il contributo di solidarietà a Mario Vece

Luca Romano - Mer, 18/01/2017 - 19:35
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Approvata a maggioranza una mozione dal Consiglio regionale della Toscana che impegna la Giunta regionale "ad adoperarsi affinché alla prossima variazione di bilancio venga esteso un contributo di solidarietà all'artificiere della Polizia di Stato Mario Vece, finalizzato alla copertura delle spese mediche e post operatorie".
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L'agente è stato ferito a Firenze il 1 gennaio scorso mentre tentava di disinnescare un pacco bomba rinvenuto davanti a una libreria. L'atto, firmato da Giovanni Donzelli (Fdi) e da Enrico Cantone (M5S), è stato approvato con il voto favorevole di tutti i gruppi tranne Sì - Toscana a Sinistra, che si è astenuto.

Come ha ricordato anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che ha annunciato voto favorevole e ha espresso solidarietà all'agente, nello scorso settembre il Consiglio aveva già approvato un emendamento finalizzato allo stanziamento di un contributo "puntuale e biennale" a favore del carabiniere Giuseppe Giangrande, ferito in servizio, e di Gianmichele Gangale, accoltellato durante una rapina. Giovanni Donzelli (Fdi) ha motivato la richiesta di estendere il contributo anche a Vece "perché è importante che la Regione Toscana sia presente a fronte di un atto così grave, a prescindere dal livello di assistenza sanitaria garantita". Anche secondo Enrico Cantone (M5S) "è importante dare un segnale forte e tutto l'appoggio possibile alle forze dell'ordine perché possano lavorare con dignità". Paolo Sarti (Sì - Toscana a sinistra) ha spiegato invece di nutrire molti dubbi su una vicenda "nebbiosa" e ha dunque annunciato il voto di astensione. Sarti ha infatti ricordato che "Vece ha subito una condanna per aver commesso un reato gravissimo, quello di aver picchiato quattro ragazzini all'uscita da una discoteca, e avere anche, oltre ad usare violenza, falsificato il verbale". Dunque, secondo Sarti "non avrebbe dovuto essere più in servizio nelle forze dell'ordine". Per Manuel Vescovi (Lega nord) "si tratta di un aiuto dato a un poliziotto ferito nell'esercizio delle sue funzioni, non è giusto negarlo dando valutazioni sul suo passato". Anche per Leonardo Marras (Pd) "non si tratta di un premio alla persona, ma solo di un aiuto, come a Giangrande e a Gangale, per sostenere spese mediche e di riabilitazione".
 

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[h=1]Serracchiani, regalo ai migranti: 3.500 euro per tornare a casa[/h] [h=2][/h]
Il piano della Regione Friuli Venezia Giulia per i rimpatri volontari dei migranti. L'assessore Torrenti: "Potrà essere uno strumento che funziona"

Claudio Cartaldo - Mer, 18/01/2017 - 10:06
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L'idea è semplice: dare 3.500 euro a quei migranti che, invece di chiedere asilo in Italia, decidono di tornarsene a casa propria.
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Un "regalo" che la Regione Friuli Venezia Giulia guidata dalla Serracchiani ha deciso di elargire pensando di far risparmiare gli italiani. In sostanza, ai richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza del Friuli viene proposta una soluzione alternativa a quella di un futuro nel Belpaese: mettere in tasca 3.500 euro e dare il via al "rimpatrio volontario".

L'idea non è del tutto nuova, anzi. Il FVG, infatti, già mette a disposizione 2.500 euro (2mila statali e 500 regionali) per i rimpatri volontari. Ma ora l'assessore all'Immigrazione Gianni Torrenti ha deciso di aggiungere altri mille euro al bonus per il ritorno volontario in Patria. Evidentemente oltre 2mila euro non erano sufficientemente appetibili per i migranti, così si è ben pensato di alzare l'asticella delle generosità. "Spendere mille euro per un rimpatrio fa risparmiare alla collettività", ha detto fiero l'assessore al Gazzettino.

I problemi però sono due. Spesso i migranti spendono tra i mille e i 2mila euro per arrivare col barcone o lungo la tratta balcanica fino nel Belpaese. Difficile rinuncino all'idea di un futuro in Europa in cambio di un migliaio di euro in più di quanto hanno pagato per rischiare la vita. Inoltre, nessuno può assicurare che - dopo aver incassato il bonus - se ne tornino davvero in Patria.

L'accordo - spiega il Gazzettino - è stato firmato dalla Regione con il dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno e con l'Organizzazione intergovernativa per le migrazioni. Il piano, precisa Torrenti, sarà valido "per migranti che sono già da tempo nella nostra regione e comunque arrivati prima della firma del documento spiega Torrenti Confidiamo che questa iniziativa funzioni. Il Dipartimento statale ha messo a disposizione fondi per mille rimpatri. Ci sembrano tanti. Tuttavia, se i primi casi avranno successo, potrà essere uno strumento che funziona".






TORNANO IN VACANZA AL LORO PAESELLO POI RITORNANO HAHAHAHAHAHAHAHAH

GRAZIE ITALIA.....NO COMET
 

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