Alien.
Advanced Premium Member
[h=1]Udine, sotto sfratto con 2 bambini: “La canonica serve agli immigrati”[/h]
DI FATTI WEB · 18 SETTEMBRE 2017
[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","height":"359","width":"441","src":"https:\/\/www.fattidalweb.com\/wp-content\/uploads\/2017\/09\/7.4-1-300x244.jpg"}[/IMG2]
Ancora qualche settimana e poi scatterà lo sfratto esecutivo per una famiglia friulana di Majano, una tra le tante in gravissime difficoltà economiche. Padre, madre e due figli piccoli dovranno lasciare la loro abitazione il prossimo 26 settembre prossimo. Avevano chiesto, con grande umiltà e dignità, al parroco, don Emmanuel Runditse, di poter alloggiare nella canonica di Comerzo, una frazione del paese Collinare. Ma a quanto pare la struttura ospiterà una quindicina di migranti richiedenti asilo.
L’episodio ha sollevato un vespaio di polemiche a livello locale e non solo. Domani sera la Caritas Diocesana di Udine incontrerà il sindaco di Majano per parlare di accoglienza, mentre la famiglia friulana versa nella più totale disperazione. “Fra poche settimane saremo su una strada – hanno scritto i due genitori al prete in una raccomandata l’8 agosto scorso – . Ci dispiace disturbarla. Ma abbiamo saputo che la canonica di Comerzo è in fase di ristrutturazione; abbiamo due figli piccoli. Io sono affetta da numerose patologie degenerative e ho fatto richiesta di invalidità civile. Prego ogni giorno che dalla sommatoria di tante disgrazie possa scaturire una piccola pensione di invalidità”.*
“In alternativa – continua – , mio marito è disposto a vendere un rene. Abbiamo anche chiesto un prestito ma, a causa di un contratto di solidarietà che ha mio marito in una azienda, non possiamo ottenerlo. La canonica di Comerzo è ideale per le nostre esigenze: possiamo pagare 350 euro al mese di affitto. Abbiamo bussato a tante porte proponendo questo importo ma nessuno ci ha detto di sì, nonostante l’abbondanza di immobili liberi. Ci siamo rivolti anche ai servizi sociali del Comune e a una associazione che si occupa di casi come il nostro. Nulla”.
244 0 0
DI FATTI WEB · 18 SETTEMBRE 2017
[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","height":"359","width":"441","src":"https:\/\/www.fattidalweb.com\/wp-content\/uploads\/2017\/09\/7.4-1-300x244.jpg"}[/IMG2]
Ancora qualche settimana e poi scatterà lo sfratto esecutivo per una famiglia friulana di Majano, una tra le tante in gravissime difficoltà economiche. Padre, madre e due figli piccoli dovranno lasciare la loro abitazione il prossimo 26 settembre prossimo. Avevano chiesto, con grande umiltà e dignità, al parroco, don Emmanuel Runditse, di poter alloggiare nella canonica di Comerzo, una frazione del paese Collinare. Ma a quanto pare la struttura ospiterà una quindicina di migranti richiedenti asilo.
L’episodio ha sollevato un vespaio di polemiche a livello locale e non solo. Domani sera la Caritas Diocesana di Udine incontrerà il sindaco di Majano per parlare di accoglienza, mentre la famiglia friulana versa nella più totale disperazione. “Fra poche settimane saremo su una strada – hanno scritto i due genitori al prete in una raccomandata l’8 agosto scorso – . Ci dispiace disturbarla. Ma abbiamo saputo che la canonica di Comerzo è in fase di ristrutturazione; abbiamo due figli piccoli. Io sono affetta da numerose patologie degenerative e ho fatto richiesta di invalidità civile. Prego ogni giorno che dalla sommatoria di tante disgrazie possa scaturire una piccola pensione di invalidità”.*
“In alternativa – continua – , mio marito è disposto a vendere un rene. Abbiamo anche chiesto un prestito ma, a causa di un contratto di solidarietà che ha mio marito in una azienda, non possiamo ottenerlo. La canonica di Comerzo è ideale per le nostre esigenze: possiamo pagare 350 euro al mese di affitto. Abbiamo bussato a tante porte proponendo questo importo ma nessuno ci ha detto di sì, nonostante l’abbondanza di immobili liberi. Ci siamo rivolti anche ai servizi sociali del Comune e a una associazione che si occupa di casi come il nostro. Nulla”.
244 0 0