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♥♥♥ INTER 2017-2018 ♥♥♥

Roberto57

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Un ciao a tutti gli sportivi.....
pensavate che quest'anno non Vi avrei
assillato con la mia squadra del cuore
. ;)

Come dico sempre io...mi auguro di vedere del buon/bel calcio;
qualsiasi siano i colori delle maglie


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Roberto57

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GIOR.DATAORAPARTITARISULTATO
1Domenica 20 Agosto 201720:45Inter — Fiorentina3-0
2Sabato 26 Agosto 201720:45Roma — Inter1-3
3Domenica 10 Settembre 201712:30Inter — Spal2-0
4Sabato 16 Settembre 201715:00Crotone — Inter0-2
5Martedì 19 Settembre 201720:45Bologna — Inter1-1
6Domenica 24 Settembre 201715:00Inter — Genoa1-0
7Domenica 1 Ottobre 201715:00Benevento — Inter1-2
8Domenica 15 Ottobre 201720:45Inter — Milan3-2
9Sabato 21 Ottobre 201720:45Napoli — Inter0-0
10Martedì 24 Ottobre 201720:45Inter — Sampdoria3-2
11Lunedì 30 Ottobre 201720:45Hellas Verona — Inter1-2
12Domenica 5 Novembre 201712:30Inter — Torino1-1
13Domenica 19 Novembre 201720:45Inter — Atalanta2-0
14Sabato 25 Novembre 201720:45Cagliari — Inter1-3
15Domenica 3 Dicembre 201715:00Inter — ChievoVerona5-0
16Sabato 9 Dicembre 201720:45Juventus — Inter0-0
17Sabato 16 Dicembre 201715:00Inter — Udinese1-3
18Sabato 23 Dicembre 201715:00Sassuolo — Inter1-0
19Sabato 30 Dicembre 201715:00Inter — Lazio0-0
20Sabato 6 Gennaio 201815:00Fiorentina — Inter1-1
21Domenica 21 Gennaio 201815:00Inter — Roma1-1
22Domenica 28 Gennaio 201815:00Spal — Inter1-1
23Domenica 4 Febbraio 201815:00Inter — Crotone1-1
24Domenica 11 Febbraio 201815:00Inter — Bologna2-1
25Domenica 18 Febbraio 201815:00Genoa — Inter2-0
26Domenica 25 Febbraio 201815:00Inter — Benevento2-0
27Domenica 4 Marzo 201815:00Milan — Inter0-0
28Domenica 11 Marzo 201815:00Inter — Napoli0-0
29Domenica 18 Marzo 201812:30Sampdoria — Inter0-5
30Sabato 31 Marzo 201815:00Inter — Hellas Verona3-0
31Domenica 8 Aprile 201812:30Torino — Inter1-0
32Sabato 14
Aprile 2018
20:45Atalanta — Inter0-0
33Mercoledì 18 Aprile 201820:45Inter — Cagliari4-0
34Domenica 22 Aprile 201815:00ChievoVerona — Inter1-2
35Domenica 29 Aprile 201815:00Inter — Juventus2-3
36Domenica 6 Maggio 201815:00Udinese — Inter0-4
37Domenica 13 Maggio 201815:00Inter — Sassuolo1-2
38Domenica 20 Maggio 201820:45Lazio — Inter2-3
 
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A

Arciere1

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ROBE' QUALSIASI MAGLIA EH!!! QUA L'UNICA MAGLIA E NERA AZZURRA AHAHAHA.AHAHAHA EVABBE' CREDO CHE CON SPALLETTI NON FALLIRETE .. L'ACQUISTO PIU' AZZECCATO E LUI
 

Roberto57

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Arciere1;n2077638 ha scritto:
ROBE' QUALSIASI MAGLIA EH!!! QUA L'UNICA MAGLIA E NERA AZZURRA AHAHAHA.AHAHAHA EVABBE' CREDO CHE CON SPALLETTI NON FALLIRETE .. L'ACQUISTO PIU' AZZECCATO E LUI

ciao Pietro, no in casa sopporto un'altro colore!!! ;)
 

Roberto57

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[h=1]Inter, chi gioca alle spalle di Icardi? Da Brozovic a Joao Mario, Spalletti non ha certezze per il suo assaltatore[/h] 06.09.2017 22:01 di Matteo Serra

Il 4-2-3-1 è il sistema di gioco che Spalletti ha scelto per la sua Inter. E' stato chiaro fin dalla prima conferenza stampa, questo sarà lo scheletro della squadra. Un sistema di gioco caro a Spalletti, nel quale in particolare ha sempre saputo far emergere le qualità dell'uomo che gioca alle spalle della punta; in principio era Perrotta, l'anno scorso è stato Nainggolan. Due modi di interpretare il ruolo di trequartista diverso da quello che la tradizione calcistica vorrebbe: molta più quantità che qualità, più strappi in velocità che giocate sul velluto.

L'Inter ha cercato un giocatore sul mercato che arrivasse il più vicino possibile a queste caratteristiche: ci ha provato prima con Nainggolan e poi con Vidal, ma per ragioni diverseo non sono arrivati. Alla fine Spalletti ci ha sperato ma si ritrova con un grosso punto di domanda in quella zona del campo: Borja Valero, Vecino, Joao Mario e Brozovic. Un titolare non c'è, un punto di riferimento manca.

Nel precampionato ha spesso giocatore Joao Mario. All'esordio con la Fiorentina è stato il turno di Brozovic, contro la Roma invece ecco Borja Valero. Tutti giocatori con qualità diverse tra loro e tutti distanti da quelle che Spalletti vorrebbe. Joao Mario gioca troppo di fioretto, ha grandissime qualità ma non ha quella voglia innata di "mangiarsi l'erba" che poteva avere Nainggolan. Brozovic per qualità fisiche e tecniche sarebbe il più indicato, ma il croato si è già giocato molti jolly in casa Inter e il suo atteggiamento in campo si è palesato come non costante e, di conseguenza, non affidabile. Borja Valero invece ha un passato da trequartista, ma ormai il passo non è più quello di una volta e, come si è visto contro la Roma, gira a vuoto in quella zona del campo; e al tempo stesso, inoltre, il suo sangue freddo è vitale qualche metro più indietro. Resta Vecino, giocatore sul quale Spalletti deve ancora lavorare in toto dato che non ha mai giocato in quella zona di campo.

Ecco che Spalletti si troverà ogni settimana a mettere in scena un vero e proprio ballottaggio. Questo toglie certezze da una parte, ma offre un'arma di imprevedibilità dall'altra. Dovrà essere bravo l'allenatore ex Roma ha pescare ogni partita la carta giusta, per evitare che il castello inizi a cedere.
 

Roberto57

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Caracciolo: "Ecco la differenza tra i cinesi dell'Inter e quelli del Milan. Xi Jinping è tifoso nerazzurro, ma..."

06.09.2017 18:13 di Alessandro Cavasinni

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Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, ha parlato a SkySport24 anche delle mire espansionistiche cinesi nel calcio e, in particolare, delle proprietà di Inter e Milan. "Tutti sanno che Xi Jinping, presidente della Cina, è interista e per questo i tifosi nerazzurri si aspettavano grossi investimenti da parte di Suning. Invece la stretta del governo cinese ha messo un freno a queste volontà. Il Milan? Paradossalmente, i cinesi del Milan hanno in questo momento più disponibilità di quelli dell'Inter: evidentemente, i loro capitali li avevano all'estero".

"anch'io mi aspettavo di più"
 
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Roberto57

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Inter vs SPAL

Serie A oggi, 12:30
San Siro, Milano
La Spal ha giocato bene......ma a noi eravamo nel nostra stadio!!!!
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Roberto57

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[h=1]Inter-Spal 2-0, Icardi e Perisic firmano la terza vittoria di fila[/h] I nerazzurri restano in testa a punteggio pieno. L'argentino sblocca la partita con un rigore concesso grazie al Var, il croato raddoppia nel finale. La squadra di Semplici esce comunque a testa alta dal Meazza

MILANO - Sempre loro. Maurito Icardi e Ivan Perisic, con il fattivo contributo di cinquantacinquemila interisti (più tremila ferraresi in pellegrinaggio d'amor), trascinano la Beneamata alla terza vittoria su tre. Vittoria all'inglese, come si diceva una volta, cioè con un gol per tempo, a sancire una superiorità tecnica sulla Spal che era nei pronostici e nelle cose, anche se il campo racconta di un confronto equilibrato, con supremazia territoriale dei nerazzurri ma con gli ospiti in partita fino alla fine, grazie a una prova ricca di ordine tattico e di orgoglio, senza mai abbassare lo sguardo. Anche stavolta il signor Var ci mette lo zampino, assegnando dopo infinite ed eccessive consultazioni il rigore dell'1-0 che spiana la strada alla vittoria interista. Ma interrompere una partita per cinque minuti, come è accaduto a San Siro tra il 22' e il 27 del primo tempo, non rappresenta certo il futuro del calcio.

E' una Spal serenissima e per nulla intimorita dal ritorno a San Siro dopo cinquant'anni, guarda negli occhi il grande avversario, gioca la sua onesta gara di contenimento e rilancio, soffre il giusto ma non barcolla, riparte a testa alta. L'Inter è assai spallettiana nel palleggio insistito, anche se l'arrocco dei ferraresi sporca le linee di passaggio grazie ai raddoppi costanti nella trequarti e all'infernale lavoro di taglia e cuci garantito da Schiattarella e Mora, e per i nerazzurri è difficile trovare il bandolo e arrivare al tiro, mentre si nota che a destra D'Ambrosio fa il suo, anche con discreto ordine tattico, e invece il nuovo acquisto Dalbert, a sinistra, fatica a trovare i tempi degli inserimenti e anche l'attenzione giusta nelle chiusure. Accade solo quando funzionano gli uno-due nel cuore della difesa ospite, come quello che porta alla conclusione pericolosa Gagliardini dopo scambio stretto con Perisic: destro dal limite a lato, 5'.

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Ma la Spal c'è, si appoggia in attacco a un Borriello in versione extralarge, e si fa notare con una girata di Paloschi nel cuore dell'area, che Handanovic grattugia in corner con tuffo alla propria destra (8'). A lungo l'Inter batte in testa e non trova varchi, ma basta un attimo, con un dialogo in verticale sull'asse centrale della trequarti, velocissimo, da Perisic a Icardi, tocco per Joao Mario che si inserisce in area, trova il contatto con Vicari proprio sulla linea dei 16 metri e va a terra. L'arbitro Gavillucci sulle prime concede punizione del limite, poi arriva il contributo del Var per chiarire l'episodio e la gara si ferma per l'eternità di cinque minuti: al termine, Gavillucci va a visionare le immagini di persona e decide che è rigore. Icardi trasforma, è il 27'. Parte qui il momento migliore dell'Inter, mentre la Spal rincula troppo e chiama al tiro i nerazzurri: ma Icardi al 29' su assist di Candreva e lo stesso Candreva con gran destro da 30 metri al 35' trovano Gomis prontissimo. Eppure gli sforzi non servono per arrivare al raddoppio, anzi la Spal nel finale di tempo è pericolosissima, quando Paloschi si infila tra i centrali interisti su lancio di Schiattarella e arriva quasi a tu per tu con Handanovic, però calcia a lato il destro da buona posizione (47'), poi pochi secondi dopo c'è anche un contatto assai sospetto in area nerazzurra tra Dalbert e Schiattarella. L'arbitro concede solo due minuti di recupero ed è ben strano, vista l'interruzione di cinque minuti in occasione del rigore.

La ripresa è una terra di nessuno in cui prevalgono i tatticismi e viene meno la lucidità d'esecuzione dell'Inter negli ultimi trenta metri, in coincidenza con lo spegnersi di Joao Mario e dello stesso Perisic, in giornata poco brillante, anche se nei ripiegamenti il croato c'è sempre, e in realtà poi si scoprirà che sta tenendo da parte la perlina per il gran finale. Ai nerazzurri manca fluidità di gioco e Icardi non viene mai imbeccato a dovere, mentre Mora e Schiattarella garantiscono ancora tenuta difensiva e sapienza in palleggio quando la Spal si riaffaccia di là, anche se le manca l'appoggio degli attaccanti che continuano a latitare. Così nessuno arriva al tiro con pericolosità, i portieri non vengono mai impegnati seriamente e si deve arrivare al 28' per scrutare nel taccuino un'occasione, ed è il gran destro da 25 metri di Skriniar che quasi piega la traversa, centrandola, a Gomis battuto. Nell'ultimo quarto d'ora la Spal si flette, stremata dal gran lavoro in ripiegamento, e l'Inter ha spazio per affondare, così si arriva al 2-0 del 42': Brozovic per Icardi in area, tackle dell'ottimo difensore finlandese Vaisanen, la palla scivola verso il fondo dove la raccoglie D'Ambrosio che crossa all'indietro, verso il limite dell'area: Perisic si coordina come da manuale del tiro al volo, ed esplode il sinistro che finisce sotto l'incrocio. Magnifico, e l'Inter è oltre l'ostacolo.
 

Roberto57

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Spalletti: "Non essere presuntuosi, è importante la disponibilità di tutti a crescere. Stiamo facendo cose serie"
15.09.2017 14:15 Domenico Fabbricini


Cercare la quarta vittoria consecutiva, mantenere il primo posto e, soprattutto, cancellare la macchia della scorsa stagione, quando allo "Scida" arrivò una brutta sconfitta. Con questi e altri obiettivi l'Inter domani pomeriggio affronterà in trasferta il Crotone e Luciano Spalletti ne parla oggi in conferenza stampa al Suning Training Centre. FcInterNews.it propone le sue parole in diretta testuale.

Quale errore non deve fare la squadra?
"Essere presuntuosa, credersi superiore. Se tu credi di essere uno dei primi della classe c'è meno disponibilità a migliorarsi. Nell'ultima partita ho visto molta disponibilità e l'atteggiamento giusto, la disponibilità a sacrificarsi, all'essere squadra, credo che domani l'Inter non faccia questo errore".

L'anno scorso la squadra ha perso molti punti contro le medio-piccole, come si fa a non ripetere questo errore? A centrocampo giocherà Borja Valero?
"Partite come questa venivano interpretate come una fase interlocutoria del campionato rendendo il risultato casualità. Invece possiamo metterci del nostro. Non è solo la grande serata che diventa grande e basta, dobbiamo giocare 35 partite e sono tutte importanti e vanno giocate nel migliore dei modi per portare a casa il risultato. Conosco bene Nicola, ha dimostrato di avere qualità, sa motivare i ragazzi , l'anno scorso anche quando sembravano spacciati li ha motivati e so cosa vuol dire andare a parlare nello spogliatoio e fargli credere una cosa diversa da quello che è realmente. La sua squadra sta attuando alla lettera i suoi dettami, è una squadra pericolosa. Dobbiamo essere bravi e forti.

Il campione non sceglie la partita in cui esserlo ma quello che tutte le volte mette sempre il suo marchio sulla vittoria. Il campione non fa distinzioni, sa qual è l'importanza della vittoria e la vuole sempre. E siccome l'Inter è fatta di molti campioni mi aspetto l'apporto di tutti. Il centrocampo? Tutti si allenano bene e mi rendono il lavoro difficile, i compagni si stimolano a vicenda a fare sempre meglio. Quello che diventa fondamentale è il risultato, quante partite giocano, come le giocano e poi portare a casa il contributo. Mettendo a disposizione della squadra la loro qualità".

La sensazione è che alcune scuole europee ci abbiano superato, dobbiamo rivedere qualcosa?
"Spagna-Italia è una sola partita ma prima l'Italia ne aveva vinte 12-13 giocando bene. Dipende dal momento in cui affronti determinate partite. Per me il nostro calcio si sta livellando a quello europeo, non si sta appiattendo, lo abbiamo visto anche ieri. Il nostro calcio non è piu' fatto di palle buttate, la Spal è venuta qui a giocare con fraseggi e costruzione da dietro, ora quasi tutte hanno il portiere che sa giocare con i piedi. Poche sparano via la palla sfruttando questa scorciatoia del superare la metà campo. Il calcio italiano è sulla buona strada e sta facendo vedere un'organizzazione importante. Il Napoli in Europa ha fatto anche vedere cose interessanti. Sono sempre fiducioso, in camera mia c'è sempre il sole e voglio andare avanti così. Anche quando penso a qualcuno dal quale posso prendere, vedo sempre il lato positivo e ci trovo sempre cose da imparare. L'Italia fa poi questi stage per capire quali giovani può lanciare in maglia azzurra, un grande lavoro che prima non veniva mai fatto. La direzione è giusta, poi a volte bisogna andare oltre le proprie possibilità".

La difesa fin qui ha subito un solo gol in netta inversione di tendenza rispetto al passato, se lo aspettava?
"Mi aspettavo un miglioramento della squadra perché li vedo lavorare bene, attenti, vogliosi, si vede la disponibilità al lavoro, non siamo al bar dove si chiacchiera su chi potrebbe giocare. C'è il lavoro quotidiano, le esercitazioni, e quando vedi la squadra esprimersi in maniera corretta sei anche fiducioso sul risultato. Poi abbiamo giocatori fortissimi tra i titolari, vedi Skriniar e Miranda, che aiutano dietro. Anche a centrocampo chi gioca dà il massimo, e chi non gioca, vedi Gagliardini, può sempre entrare e mettere a disposizione la propria qualità. In alcune partite preferisci uno, in altre un altro, ma sono tutti forti e se fanno le cose da reparto, da squadra forte, viene fuori un buon risultato. Se il centrocampo fa bene filtro si prendono anche meno tiri, se l'attaccante non resta avanti dopo il gol sbagliato ma torna a riconquistare palloni, ecco che tutti partecipano alla fase difensiva. Se ci dividiamo i compiti tutti danno una mano e danno piu' qualità".

Icardi e Perisic sono forti e hanno messo lo zampino in ogni gol ma se mancano è un limite?
"Non sono forti, sono eccezionali, i migliori nel loro ruolo. Ma abbiamo anche altre potenzialità come dicevo prima, vedrete che segnerà anche qualcun altro. Hanno buone qualità ma anche Miranda, è bravo negli uno contro uno; è un collettivo che funziona, che cerca di dare il massimo in ogni partita perché è quello che conta. Se la squadra si prepara bene sa difendere, segnare, indipendentemente. Dobbiamo essere in lotta fino all'ultima partita per la Champions".

Hai già vinto otto partite considerato anche il precampionato, arriverà il momento di difficoltà prima o poi. Sei curioso di vedere la squadra come reagirà?
"No, non sono curioso (ride, ndr). Ci sono ancora 35 partite e domani ce n'è una di queste che dobbiamo vincere. Non dobbiamo pensare alla reazione a quella persa, dobbiamo vincere. Se poi dovessimo perdere si vedrà in quel momento. Sono curioso di vedere le motivazioni che metterà in campo la squadra per vincere, come ho detto prima della partita contro la Spal. Non standardizzo un discorso da usare se si perde, dipende da come va la partita. Il calciatore va sempre stimolato, se lascio a casa un ragazzo psicologicamente lo ammazzo, ci vuole il tempo effettivo e 5 sostituzioni, ci vuole la punta esterna, il centrocampista che si mette di traverso e fa filtro, quello che prende palla e salta l'avversario, il terzino di fascia che ha profondità, quello che costruisce, il centrale,... Attraverso questa disposizione io riesco a dare uno spettacolo migliore e stimolo il pubblico a pagare il biglietto e il movimento cresce. Le grandi sfide europee attirano pubblico perché la palla viaggia veloce e ci sono tante azioni, se hai piu' cambi questo spettacolo si mantiene alto. Se un giocatore non gioca una grande partita e la sua squadra fa risultato, comincia a pensare che non troverà spazio e diventa allora difficile incontrarlo tutti i giorni e stimolarlo".

L'Inter deve andare avanti con le sue certezze, come Borja? O va iniziato un mini turn-over?
"Sono passate troppe poche partite per fare questo ragionamento. Ci vuole la pazienza di aspettare. Borja sa stare da tutte le parti, se lo metti nel Barcellona giocherebbe anche lì, sono i tanti passaggi apparentemente inutili che fanno costruire l'azione. Si ricorda l'assist e il gol ma io guardo anche i 70 palloni che tocca un giocatore e 65/68 li tocca bene, anche se apparentemente semplici e inutili, ma a volte spostano la squadra avversaria e aiutano a costruire qualcosa di importante".

A volte sembra che manchi ancora quel giocatore dietro la punta, ne ha fatti ruotare parecchi, ma manca ancora qualcosa?
"Non solo in quel reparto, dobbiamo migliorare certo. Il giocatore che snobba la crescita tradisce i risultati di squadra. A Roma avrei potuto mettere Eder se le cose non fossero cambiate. Dipende dal modo di pensare, di interpretare gli allenamenti. Stiamo ragionando in maniera corretta facendo le cose serie".

Nainggolan ha detto che lo ha fatto diventare trequartista. Sta facendo lo stesso lavoro qui?
"Di Francesco sa qual è il suo lavoro da fare a Roma, magari gli avrà detto cose differenti. A me sembrava che ci facesse comodo farlo giocare lì e lui mi ha dato ragione tramite la sua qualità. Dipende dal risultato che ottieni, se non fai risultati diventa tutto piu' difficile".
 
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Roberto57

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La quarta vittoria consecutiva dei nerazzurri, momentaneamente da soli al comando, matura nel finale dopo che la squadra di Nicola va più volte vicina al vantaggio e Handanovic è decisivo. A segno lo slovacco e il croato

CROTONE - Il cranio lucidissimo di Luciano Spalletti rifulge, uscendo dal prato dell'"Ezio Scida": è stata la peggiore Inter stagionale, ma esce da Crotone con un'altra vittoria, la quarta consecutiva, firmata da Skriniar e Perisic, e tanto basta. Ci sono anche la sofferenza e la fortuna in questo 2-0 alla squadra di Davide Nicola, che rimane a un punto e zero gol segnati. Per oltre un'ora i nerazzurri sono in difficoltà atletica e di idee, il Crotone col passare dei minuti prende fiducia e nella ripresa va per tre volte vicinissimo al gol, ma Handanovic salva con altrettanti interventi decisivi. L'Inter non meriterebbe la vittoria e neppure il pareggio, ma nel finale tira fuori le zampate che servono e addio Crotone.

L'Inter passa dai 15 gradi di Appiano Gentile ai 30, anche se leggermente ventilati, di Crotone, e lo shock termico è pesante. Almeno questa è l'unica spiegazione che si può dare per descrivere la lentezza insostenibile della manovra nerazzurra, oltre a quella di un campo che non è esattamente il prato di Wembley con la palla che scorre a fatica, con la regia affidata a Borja Valero in coppia con Gagliardini e la conferma di Candreva-Joao Mario-Perisic alle spalle di Icardi, alla gara numero 150 con l'Inter e con la nuova capigliatura biondo platino. Tanta qualità teorica, eppure miserrimo è il bottino in termini di efficacia nel gioco e di occasioni create, perché i ritmi sono lentissimi (Borja Valero sbaglia anche diversi
appoggi) e il Crotone ha gioco facile nel piazzarsi col suo 4-4-2 di contenimento, chiudendo le fasce con le cerniere Rohden-Sampirisi e Stoian-Martella, serrando al centro con Barberis che aggredisce Joao Mario e i centrali che ingabbiano Icardi, cui non arriva mai un pallone decente ma neppure lui è in giornata, visto che sbaglierà quasi ogni scelta. In definitiva il Crotone non rischia nulla a difesa schierata, mai, e anzi col passare dei minuti comincia a guadagnare metri alzando il pressing, e uscendo dal guscio.

La carica la suona Tonev al 9', rubando palla a Miranda e concludendo di destro dopo un allungo di quasi 50 metri: Handanovic respinge. L'Inter vede la porta solo al 13' ma dopo un intervento a vuoto di Ceccherini che libera al tiro di sinistro Perisic, centrale (13'). Pochi istanti dopo il fronte si rovescia e la conclusione di Budimir da 20 metri è lenta ma angolatissima, e Handanovic deve distendersi per deviare in corner.

L'unica occasione nerazzurra cade al 29' e ovviamente in contropiede, quando Barberis perde un brutto pallone a metà campo: fulminea verticalizzazione Borja Valero-Perisic-Joao Mario, ma il portoghese spreca il sinistro diagonale da buona posizione: a lato. Il tempo si chiude con il Crotone molto più in controllo del gioco di quanto avesse fatto all'inizio, con l'Inter che boccheggia e non riparte e un sinistro su punizione di Martella, a lato non di molto (42').

La pessima notizia, per tutti, è che nel secondo tempo il vento cala e il campo diventa una fornace, si vedranno i giocatori abbeverarsi frequentemente a ogni interruzione del gioco e più d'uno con i crampi. Ma è l'Inter a essere in maggiore difficoltà sui rovesciamenti di fronte del Crotone, ora più aggressivo e convinto, con Stoian e Rohden che salgono di tono. In tre occasioni è Handanovic a dover salvare su avversari che gli piombano addosso: al 6' in uscita bassa sul destro di Tonev, che sfugge a Miranda, al 18' ancora su Tonev, lanciato a rete da Barberis, con un'uscita fuori dall'area; al 23' con una manata prodigiosa sul colpo di testa a colpo sicuro di Rohden, da cinque metri, su assist di Stoian. L'Inter ricorre a Vecino per Gagliardini (fuori partita) e a Nagatomo per Dalbert (infortunato), ma risponde al massimo con un destro centrale di Candreva (25'), peraltro tra i peggiori in campo, e con iniziative confuse, ma almeno si nota un po' di fuoco e di rabbia nell'ultima fase di gara.

La fortuna aiuta gli audaci e a volte pure i rabbiosi, così all'improvviso arriva l'1-0 di Skriniar al 37': punizione dal lato sinistro dell'area guadagnata da Nagatomo, in mischia Skriniar prima liscia completamente la conclusione di sinistro, ma il pallone gli rimane lì e lo slovacco, in mezzo a tre avversari, riesce a organizzare il tiro di destro, una puntata rasoterra che fredda Cordaz nel suo angolo sinistro. E' la sentenza definitiva, che scioglie del tutto il Crotone e lo fa crollare di fronte all'ingiustizia del verdetto, e crea anche qualche problema in tribuna centrale, ma il calcio è anche questo, conta solo quante volte la palla entra in rete, non il computo delle occasioni. Nel recupero, in contropiede, Perisic firma il 2-0 con un destro rasoterra (terzo gol stagionale, più tre assist) e si chiude qui.
 

Roberto57

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Squadra​
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V​
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S​
GF​
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DG​
Pt​
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4​
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0​
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3​
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5​
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6​
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0​
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0​
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Roberto57

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Bologna vs Inter

Sono arrivato tardi e mi sto' guardando il secondo tempo...per il momento non mi pronuncio :mad:
 
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Roberto57

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BISOGNA FERMARSI E RIFLETTERE!!!!!!!!!!



[h=1]Inter, Spalletti come Mancini: stop alla quinta. Dopo Bologna tempo di riflessioni

Punti di contatto sfortunati tra Spalletti e Mancini in nerazzurro[/h]
di Marco Macca, @macca_marco 20 settembre 2017, 11:15

Come Roberto Mancini nel 2015-16, anche Luciano Spalletti si ferma con l‘Inter alla quinta giornata di Serie A, dopo quattro vittorie consecutive. Un pareggio, quello di Bologna, che deve far riflettere, anche perché dopo Crotone è arrivata un’altra prestazione incolore:

Come Roberto Mancini, anche Luciano Spalletti si è fermato alla quinta giornata. Quell’Inter, però, perse rovinosamente a San Siro contro la Fiorentina; questa – pur soffrendo le pene dell’inferno nel primo tempo – è comunque riuscita a portare a casa un pareggio che, visto come si era messa la partita, vale oro. Non è il caso di essere disfattisti, però la seconda prestazione non esattamente entusiasmante dopo quella di Crotone dà spazio ad alcune riflessioni“.
 

Roberto57

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Serie A
Classifica........5 giornata

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    Nazionale
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    Firenze
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