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♥♥♥ INTER 2017-2018 ♥♥♥

Roberto57

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Anche il Re delle torte è interista!!!!! :cool:

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Roberto57

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Nerazzurri reduci dalla prima sconfitta a San Siro e in campionato (1-3 in casa con l’Udinese), che è costata la testa della classifica a vantaggio del Napoli. Il Sassuolo ha vinto in trasferta a Genova, con la Sampdoria (0-1). In classifica la formazione di Spalletti è terza, a quota 40, il Sassuolo è quindicesimo con 17 punti.
Per quanto riguarda le probabili formazioni, Spalletti non avrà a disposizione Vecino, squalificato. Al suo posto, Spalletti dovrebbe inserire Gagliardini. Candreva, Brozovic e Perisic agiranno dietro Icardi. Iachini, schiererà la sua squadra con il 4-3-3. In avanti il tridente sarà formato da Matri, Politano e Berardi. Spazio per Duncan a centrocampo. Probabili formazioni Sassuolo-Inter,
- Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Goldaniga, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi, Matri, Politano.
- Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Santon; Borja Valero, Gagliardini; Candreva, Brozovic, Perisic, Icardi.
 

Roberto57

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UN'ALTRO KO [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.ceranoslot.it\/1%20pagina%20sito%20nuovo\/Smile\/Smile%20animate%20giganti\/Super_Smileys_0034.gif"}[/IMG2]

Sassuolo-Inter 1-0, Falcinelli gol, Icardi sbaglia. Secondo k.o. per Spalletti

Decide un contropiede dei neroverdi nel primo tempo, poi Consigli para un rigore al capitano nerazzurro

23 dicembre 2017 - Reggio Emilia - La Gazzetta dello Sport

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Il rigore sbagliato da Icardi

Un'altra sconfitta e ora i fantasmi attorno all'Inter acquistano contorni più definiti. Dopo gli stenti col Pordenone e il k.o. interno con l'Udinese, la squadra di Spalletti perde anche contro un Sassuolo non certo irresistibile e si avvicina nel modo peggiore al derby di Coppa e allo spareggio Champions contro la Lazio. Decide un gol di Falcinelli, quello della doppietta ai tempi del Crotone. Icardi invece è il personaggio negativo, visto che si mangia due gol nel primo tempo e fallisce un rigore a inizio ripresa. Ma tutta la squadra mostra chiari limiti quando deve fare la partita contro un avversario che si chiude. Nel campionato scorso l'Inter di Pioli si squagliò dopo un 7-1 all'Atalanta. Questa volta invece sembra scomparsa dopo il 5-0 al Chievo. Parallelo inquietante.

SORPRESA CANCELO — Iachini dopo il turnover di Coppa ripropone Politano e Berardi ai lati di Falcinelli. Torna anche il centrocampo titolare, mentre Spalletti (privo dello squalificato Vecino) lancia Cancelo ma come terzino, con D'Ambosio che passa a sinistra. Formazione offensiva, completata da Brozovic trequartista. E proprio il croato sarà la croce e delizia nerazzurra di un primo tempo in cui emergono i limiti della squadra si Spalletti. L'Inter infatti fa la partita, ma quasi per inerzia, faticando maledettamente quando arriva sulla trequarti avversaria. L'unico capace di accendere la luce è Brozovic, che per due volte mette Icardi davanti alla porta. Sulla prima Mauro mette a sedere Consigli ma poi manda incredibilmente a lato di destro. Viene sì segnalato un fuorigioco, che però in caso di gol la Var avrebbe cancellato perché inesistente. Sulla seconda l'argentino supera il portiere con un pallonetto ma al momento di appoggiarla viene anticipato da Acerbi. Il Sassuolo si difende con ordine e prova a ripartire. Handanovic tiene un mancino di Berardi dopo scambio con Politano. Ma il portiere partecipa negativamente all'azione che al 34' porta in vantaggio i padroni di casa. Politano, che era passato a destra dopo pochi minuti, si fa indisturbato 70 metri in fascia e crossa per Falcinelli, che sfrutta la mancata uscita di Handa e anticipa Cancelo, schiantandosi poi sul palo. L'Inter fatica a reagire, masticando sempre lo stesso calcio che trova sfoghi solo sugli esterni - e quasi sempre a destra, con Perisic mai dentro al gioco -, anche perché Borja (peraltro meno lucido del solito), Gagliardini e lo stesso Brozovic - primo colpevole sul gol per la libertà che concede a Politano - si inseriscono poco.

TOCCA A EDER — Spalletti inizia il secondo tempo con Eder per Brozovic. L'Inter schiuma rabbia e si procura subito un rigore per mani di Acerbi su cross di Cancelo. Per Icardi però sembra proprio una giornata maledetta, visto che Consigli lo ipnotizza dal dischetto e mantiene i suoi in vantaggio. Il Sassuolo anzi all'8' rischia di segnare in contropiede nelle praterie concesse dall'avversario. Gara almeno più viva. Candreva non vede Perisic e scaglia il sinistro su Consigli, poi Acerbi anticipa Icardi, cercato da Perisic. Valeri, che lo aveva già richiamato, espelle Iachini per proteste. L'Inter per i primi 20' della ripresa è un'onda in piena, ma rischia grosso quando Ragusa - appena entrato per Berardi - innesca Falcinelli che però sballa il destro. Spalletti punta su Joao Mario ma si fa male D'Ambrosio (trauma distorsivo al ginocchio sinistro) e quindi entra Dalbert. Joao poi entra per Miranda, con Gagliardini che si abbassa. Ma la squadra non risponde comunque ai comandi, tenta solo cross che esaltano Acerbi e Goldaniga ed è Handanovic che deve salvare su Politano. Icardi ed Eder nel finale completano l'opera di autolesionismo. Natale amarissimo in casa Inter.
 
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Roberto57

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A tutti gli sportivi di calcio
auguro a Voi e le Vostre Famiglie
un sereno Natale e un 2018 più fortunato!!!!!!!
;)


 

Roberto57

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Classifiche — Serie A - 18^ giornata
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Roberto57

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[h=1]COPPA ITALIA

Milan e Inter, dopo il carbone c'è il derby: si rialzi chi può[/h] [h=2]La sfida secca a eliminazione diretta nel momento più difficile delle rispettive stagioni: rossoneri in caduta libera, nerazzurri a rischio "triplete" di sconfitte[/h]
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Quanto di più distante da un Clasico si possa immaginare. Ma pure sempre un derby, a San Siro, con la novità supplementare del contorno natalizio. E in più una gara secca, che lascerà un eliminato sul campo. Per chi perde, fra Milan e Inter, sarà una mazzata, ben al di là dell'importanza che allenatori, dirigenti e in fondo anche tifosi danno alla Coppa Italia. Il quarto di finale di mercoledì 27 si è caricato di un ulteriore peso in queste ultime due settimane di digiuni: si affronteranno due squadre incapaci di mettere insieme un singolo punto sui 12 disponibili negli ultimi due turni. Milan e Inter, partite con l'obiettivo dichiarato di tonare fra le quattro grandi che avrebbero giocato la Champions il prossimo anno, si affrontano nel torneo minore nel momento più difficile delle rispettive stagioni.

DISCESA MILAN — L'estate dei rossoneri era stata esaltante: era tutto un succedersi di "passiamo alle cose formali", di acquisti a ripetizione che sembravano il segno di una ritrovata opulenza. L'obiettivo dichiarato era la Champions, ma molti tifosi non amavano porre limiti, pensando anche a qualcosa di più. Fino ad agosto tutto bene (vinte le prime due in campionato), settembre inizia con le "quattro pappine" della Lazio, le cose peggiorano a ottobre e precipitano a novembre. Dicembre si pare con un nuovo allenatore, Gattuso, il cui score è attualmente molto peggiore del precedente: in campionato un pari (col Benevento), una vittoria (col Bologna) e due sconfitte. I k.o. sono già 8 in 18 partite: non erano tanti dalla stagione 1981-82, quella della retrocessione in B. La vittoria nell'ottavo di coppa Italia col Verona aveva dato l'illusione (arrivando dopo il 2-1 sul Bologna) di una inversione di rotta. Smentita. Ora la sterzata serve nel derby: sarebbe un antidepressivo decisamente più potente. Se la zona Champions è distante 14 punti (e la Roma ha una gara in meno), le coppe sono ancora lì a poter dare un senso alla stagione.

CADUTA INTER — Fino a una dozzina di giorni fa i tifosi interisti guardavano ai travagli dei rivali cittadini con manifesta soddisfazione. Non solo per le sventure altrui, ma anche per una crescente sicurezza che annate così, capitate anche a loro, ora appartenessero al passato. L'Inter aveva vissuto un'estate contraddittoria, partita a giugno con prospettive di acquisti top e chiusa con un budget per il mercato improvvisamente ridimensionatosi per volontà di Pechino. I botti rossoneri un po' li turbavano, ma appena si comincia fare sul serio la squadra di Spalletti mostra una inattesa solidità e quadratura. Piano piano ai risultati si aggiungono anche lampi di gioco, mentre la classifica prende contorni entusiasmanti. Sebbene a parole ci si concentri sul "quarto posto", le frenate di Napoli e Juve vengono accolte fra gli "olé" e alla vetta si fa presto l'abitudine. Tutto ciò fino al Pordenone: quei 120 minuti senza gol in coppa Italia, contro una squadra di Serie C, intaccano le prime certezze, confermando che sulle seconde scelte si può fare poco affidamento. Icardi e compagni la sfangano ai rigori, poi però pagano dazio pochi giorni dopo contro l'Udinese e fanno il bis col Sassuolo. La squadra imbattuta per 16 turni ne perde due di fila, ricordando altre edizioni nerazzurre scioltesi "nell'acido" delle prime sconfitte. Per questo fermare l'emorragia col Milan, nell'unica coppa stagionale, diventa un'imperativo. Un "triplete" di sconfitte sarebbe il modo peggiore di presentarsi allo spareggio Champions con la Lazio. E potrebbe innescare reazioni a catena da incubo.
 

Roberto57

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[h=1]Grazie cugini! Ho dovuto smaltire un po' la delusione!!!! Ora pensiamo al campionato.

Coppa Italia, tutte le risposte arrivate dal derby di Coppa Italia tra Milan e Inter[/h] In palio non c'era solo la semifinale, ma anche una via d'uscita dal periodo di crisi che ha coinvolto Milan e Inter nelle ultime settimane. Per nessuna delle due squadre è stata però la partita della svolta

A questo punto della stagione di Milan e Inter, entrambe nel mezzo di un momento critico che caricava la partita di significati, a prescindere dal risultato, l’importanza del derby in programma ai quarti di finale di Coppa Italia andava oltre la posta in palio. Il Milan ci era arrivato dopo due sconfitte preoccupanti contro il Verona (3-0) e l’Atalanta (2-0) che avevano ulteriormente appesantito il bagaglio di difficoltà tecniche, tattiche e mentali che Gennaro Gattuso si porta dietro da quando è subentrato a Vincenzo Montella. Con la consueta drammaticità, il tecnico rossonero aveva alzato ulteriormente l’asticella paragonando questo derby a una finale di Mondiale (lo aveva fatto anche prima della partita con il Benevento, però...).

Anche l’Inter era alla ricerca di un segnale di svolta dopo la recente flessione, brusca e inaspettata, che sembra averne ridimensionato gli obiettivi. Subito dopo la vittoria sul Chievo e il primo posto ottenuto pareggiando a Torino contro la Juventus, la squadra di Spalletti ha perso l’imbattibilità con le sconfitte consecutive contro Udinese e Sassuolo, a cui va aggiunta la sofferta qualificazione ai rigori in Coppa Italia contro il Pordenone. Il derby, insomma, forniva l’occasione perfetta per invertire il trend e dimostrare la solidità nerazzurra di fronte al primo momento critico della stagione.

La partita, nervosa ed equilibrata soprattutto per l’incapacità di entrambe le squadre di costruire un contesto tattico favorevole, è stata il riflesso delle difficoltà evidenziate nelle ultime settimane. L’Inter ha confermato i problemi offensivi che la stanno accompagnando dopo il 5-0 al Chievo; la vittoria e il passaggio del turno danno un po’ di respiro a Gattuso (si era anche parlato di un possibile esonero in caso di sconfitta), ma il Milan non ha comunque mostrato progressi significativi che lascino intendere che sia vicino alla svolta.
[h=2]La conferma dei problemi offensivi dell’Inter[/h] Dalla partita contro il Chievo, la miglior prestazione offensiva della stagione, non solo per i gol segnati (5), ma per la quantità e la qualità delle occasioni create, l’Inter ha segnato una sola volta: con Icardi all’Udinese. Raggiunto il suo picco, la brillantezza offensiva dei nerazzurri si è come prosciugata. La sterilità della squadra di Spalletti contro la Juve era passata in secondo piano per l'ottima gara difensiva e la conferma del primo posto in classifica, ma è stata quindi messa a nudo dalle avversarie successive, Pordenone, Udinese e Sassuolo, contro le quali i nerazzurri non potevano sottrarsi dal prendere l’iniziativa controllando il pallone.

Anche il Milan, nel primo tempo, ha lasciato la palla all’Inter. Gattuso aveva preparato infatti una partita di ripartenze, poco nelle corde dei suoi giocatori, ma rassicurante e poco dispendiosa dal punto di vista difensivo. Il Milan si limitava a coprire gli spazi nella propria metà campo abbassando Suso e Bonaventura sulla linea delle due mezzali, Locatelli e Kessié, con il mediano alle loro spalle, Biglia, pronto a coprire i buchi nello schieramento causati dalle loro uscite. L’Inter era così invitata a entrare nella metà campo rossonera e a concedere spazi alle spalle che il Milan avrebbe sfruttato una volta recuperato il possesso. In assenza di un sistema organizzato con cui forzare i recuperi, la squadra di Gattuso si limitava comunque ad attendere un errore interista, scalando con maggiore decisione solo quando i nerazzurri si spostavano sulle fasce.

Era facile prevedere, d’altra parte, che sarebbe stata quella la via preferita dalla squadra di Spalletti per risalire il campo. Le sorti offensive dell’Inter poggiano infatti sulla quantità di cross che producono Candreva e Perisic e sull’istinto di Icardi in area di rigore. Anche contro il Milan, la scelta è stata di aggirare lo schieramento avversario passando dalle fasce, pur con degli adattamenti sulle catene dovute alle caratteristiche dei giocatori scelti da Spalletti. A sinistra, il triangolo veniva chiuso dai movimenti in orizzontale di João Mario, evidentemente più portato a spostarsi da quel lato piuttosto che a destra, che confinavano Perisic sulla fascia, coperto alle spalle da Nagatomo. A destra, João Cancelo tendeva invece ad alzarsi velocemente, lasciando a Vecino uno spazio in cui abbassarsi per costruire l’azione e dando modo a Candreva di entrare dentro il campo per giocare tra Romagnoli e Rodríguez.

Nonostante i problemi mostrati dal Milan durante la stagione nella protezione dello spazio ai lati e alle spalle del mediano, l’Inter non ha provato a manovrare all’interno dello schieramento rossonero, forzando magari qualche verticalizzazione con Skriniar, ma ha preferito puntare sui mismatch tra i propri esterni d’attacco e i terzini rossoneri, creando raramente però le condizioni per ricavarne qualcosa.
 

Roberto57

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[h=1]Inter-Lazio sa di Champions: che sfida tra Icardi e Immobile[/h] [h=2]A San Siro un match che sembra un preliminare: i nerazzurri devono invertire la rotta, Ciro torna nello stadio dello shock con la Svezia[/h] Un gol nelle ultime cinque gare disputate, Coppa Italia compresa: non è roba da Mauro Icardi, che nel frattempo ha sbagliato pure un calcio di rigore decisivo a Reggio Emilia, contro il Sassuolo. Ed è forse questo il timore maggiore in casa Lazio: uno come Maurito non resta mai a digiuno troppo a lungo e raramente tiene su livelli terrestri la propria media-gol.

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UNA SENTENZA IN CASA— La preoccupazione laziale è naturalmente la speranza dell'Inter. Icardi ha segnato in dieci delle diciotto gare di campionato, e finora non è mai andato oltre i due turni consecutivi di digiuno: Genoa e Benevento, sesta e settima giornata; Verona e Torino, undicesima e dodicesima giornata. Particolarmente buono il curriculum casalingo: dodici gol in nove gare (17 nell'intero campionato), a secco solo contro Genoa e Torino. Ha rabbia in corpo e grande voglia di riscatto il capitano nerazzurro, perché sente soprattutto sua la responsabilità per la sconfitta con il Sassuolo: al di là del rigore sbagliato ci sono almeno altre due clamorose occasioni gettate al vento a pochi metri dalla porta avversaria. E la pressione è oggi fortissima: la sfida con la Lazio vale un preliminare di Champions League. L'Inter ci arriva col morale bassino (lo dice pure Luciano Spalletti), un punto nelle ultime tre gare, 120' di Coppa Italia nelle gambe (derby oltretutto perso) e uomini contati, soprattutto in difesa, dove mancheranno a lungo il brasiliano Joao Miranda (si spera di recuperarlo per la Roma, dopo la sosta) e Danilo D'Ambrosio (fuori fino a metà febbraio). Di contro la Lazio sprizza salute in abbondanza, sia dal punto di vista fisico sia sotto il profilo mentale. Insomma, situazione complicata da gestire dalle parti di Appiano Gentile, situazione che però di solito esalta uno come Mauro Icardi che il meglio lo ha sempre dato spalle al muro, nei grandi appuntamenti, nelle situazioni senza ritorno. In carriera ha, per esempio, impallinato più volte la Juventus, andando a violare l'attuale Allianz Stadium addirittura in maglia Sampdoria. Quest'anno ha poi firmato la pesantissima doppietta contro la Roma all'Olimpico, senza dimenticare la tripletta nel derby dell'ottobre scorso. E sono state fondamentali pure le doppiette contro Fiorentina, Sampdoria, Atalanta e Cagliari. Oggi Maurito ha l'intero ambiente nerazzurro sulle spalle: contro la Lazio è vietato fallire, un eventuale nuovo stop trascinerebbe infatti la banda Spalletti nella peggior giungla di polemiche e insicurezze. Insomma, capitano più che mai questa sera. "La Champions non si può fallire", ha sentenziato varie volte. E l'Europa che conta passerà soprattutto da Inter-Lazio.

SFIDA NELLA SFIDA — Sfida fra popoli amici (i tifosi dei due club sono gemellati da sempre), faccia a faccia fra i bomber più letali del 2017. Nell'anno solare, sempre in campionato naturalmente, comanda Ciro Immobile (30 reti) e Icardi insegue a tre lunghezze. L'argentino guida invece la classifica cannonieri attuale: 17 centri (il 50% dei gol messi a segno dall'Inter) contro i 16 del laziale. Serata di gala che Maurito potrebbe firmare anche in maniera "nobile", raggiungendo quota 100 reti in Serie A. Gliene mancano due, impresa sicuramente difficile visto anche il valore dell'avversario, ma non impossibile per chi ha finora firmato cinque doppiette e una tripletta. "Il nostro scudetto è arrivare in Champions - disse Icardi proprio alla Gazzetta -, è il traguardo che ci ha chiesto la società, è l'obiettivo di noi giocatori. Poi se a poche gare dalla fine saremo ancora là davanti, penseremo a qualcosa in più. Due anni fa, con Mancini, eravamo primi fino a dicembre, poi siamo arrivati quarti, quinti, sesti, neanche me lo ricordo più". Quarti, in effetti. E il "tracollo" iniziò proprio dopo un k.o. interno con la Lazio, 20 dicembre 2015. Saranno in 60mila a San Siro a scacciare ogni tipo di fantasma, ennesima risposta di un popolo che la Champions League la meriterebbe d'ufficio.

INTER-LAZIO, PROBABILI FORMAZIONI

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Cancelo, Ranocchia, Skriniar, Nagatomo; Vecino, Gagliardini; Candreva, Borja Valero, Perisic; Icardi

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Wallace, De Vrij, Radu; Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic, Lulic; Luis Alberto; Immobile
 

Roberto57

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[h=1]Inter, classifica positiva, attacco no. Cancelo promosso, Icardi stanco[/h] [h=2]Lo 0-0 con la Lazio si presta a varie interpretazioni: l'Inter tiene le distanze sulle romane, ma si resta a 1 gol nelle ultime 6. In difesa allarme Ranocchia[/h] 30 dicembre 2017 - Milano - Gazzetta dello Sport




Il 2017 interista si chiude con un risultato interlocutorio, che si presta a differenti visioni: da una parte evita che la crisi diventi profonda, dall'altra non la cancella appieno.

IL DATO POSITIVO — Il numero che davvero rincuora i tifosi nerazzurri è 41: quarantuno punti in un girone sono bottino apprezzabile. Se ripetuto porterà quasi sicuramente alla Champions, l'obiettivo stagionale. Il pareggio mantiene le distanze immutate sulla Lazio quinta, ma anche sulla Roma, che sulla carta aveva un turno più favorevole (in casa col Sassuolo). La Roma può ancora sorpassare, la Lazio può avvicinarsi, ma i recuperi non sono semplici.

IL DATO NEGATIVO — La cifra (tondissima) che preoccupa sugli spalti di San Siro e dalle parti di Appiano Gentile è quello 0 nei gol segnati, che si ripete. Attacco ancora a secco; un gol realizzato (inutile) nelle ultime 6 gare giocate fra tutte le competizioni; anche contro la Lazio poche occasioni create, piuttosto estemporanee. Una sola davvero enorme, e conclusa anche bene: però Strakosha dice no a Perisic.

IL GIOCATORE POSITIVO — La nota lieta in vista del 2018 è Joao Cancelo. Il portoghese finché ha energia è fra i più attivi nel supportare la fase offensiva, ma soprattutto mostra netti miglioramenti in quella difensiva: chiusure su Lulic e Lukaku, ma anche diagonali difensive puntuali. Cancelo è probabilmente l'esterno basso con maggiore qualità della rosa: una risorsa su cui puntare. Ma tutta la difesa torna a d essere solida, limitando a lungo una squadra dalle grandi possibilità offensive come la Lazio (43 gol segnati, secondo attacco).

IL PROTAGONISTA NEGATIVO — Sicuramente la squadra non lo aiuta, i palloni non "fioccano come nespole" dalle sue parti, però Mauro Icardi, in questa fase della stagione, ci mette anche del suo. Il capitano si fa trovare poco, difende male palla, sembra sempre essere nel posto sbagliato e non inventa nulla. Un po' di riposo sarebbe probabilmente la soluzione, ma le alternative, si sa, non sono tantissime.

L'ALLARME — Se poi parliamo di alternative dietro, siamo quasi a zero. Quando a fine primo tempo Ranocchia sembra infortunarsi, Spalletti può solo pensare di accentrare Santon, inserendo Dalbert: in panchina di ruolo c'è solo il Primavera Lombardoni. Ranocchia alla fine resta in campo, ma quell'allarme suonato deve essere ricordato quando si aprirà il mercato.
 

Roberto57

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Fiorentina, Pioli: "L'Inter non è in crisi e Icardi è un animale d'area"

l tecnico della Viola alla vigilia della sfida del Franchi con i nerazzurri. "Siamo una squadra diversa rispetto all'andata. L'obiettivo? Arrivare appena sotto le prime 5"


Quasi un derby del cuore visti gli incroci tra i protagonisti di Fiorentina ed Inter. Compreso l'allenatore viola, lo scorso anno sulla panchina nerazzurra. "Il momento più bello all'Inter? La vittoria netta con l'Atalanta (7-1) - spiega Pioli -, fu una prestazione di altissimo livello tecnico e tattico. Il peggiore ovviamente l'esonero, quando non puoi finire il tuo lavoro non fa mai piacere. Ma parlare del passato non fa per me".


ALTRI EX — Il centrocampo nerazzurro lo scorso anno parlava viola. Ancora Pioli. "Borja e Vecino? Ho molto rispetto per tutti coloro che hanno indossato la maglia viola: però adesso preferisco pensare solo ai miei giocatori. Che hanno appartenenza, voglia e dignità. È un gruppo bellissimo che sta dando tutto per la Fiorentina".

INTER — Non crede, Pioli, ad un'avversaria in crisi. "Ci si sofferma troppo sui risultati, ma le prestazioni dell'Inter non sono mai venute meno. Hanno qualità, forza e certezze. Hanno colmato alcune difficoltà dello scorso anno e giocano con spessore, contenuti e grande fisicità. Ci siamo preparati per contrastarla. E' una squadra che crea molto, lo sappiamo, servirà una partita perfetta. Per un risultato straordinario serve uno sforzo eccezionale".

CHIESA AL TOP — "Siamo migliorati molto rispetto alla partita di andata. Lì c'erano tanti buoni giocatori, adesso siamo una buona squadra con meccanismi ed equilibri precisi. Giochiamo con la giusta mentalità e la voglia di proporre calcio. Domani dovremo alzare il livello della prestazione visto contro chi giochiamo. Ho chiesto molti sacrifici nell'ultimo periodo ai miei giocatori, quello di domani è l'ultimo sforzo prima di riposarci un po'. Prima della sfida con il Milan vidi Chiesa un po' svuotato. Adesso è bello pieno".

ICARDI — Il centravanti dell'Inter ha già segnato 11 gol alla Fiorentina. "E' un animale da area di rigore, ogni palla che arriva la tramuta in occasione da gol. Per i nostri difensori sarà un compito difficile, per questo dovremo semmai ridurre il numero di palloni che arriveranno in area".

RIVELAZIONE — "Da chi mi aspetto molto nel girone di ritorno? Da Eysseric e Saponara, sono due giocatori che ritengo importanti anche se ad ora stanno giocando poco. Ci sta mancando la vittoria contro una grande del campionato: siamo stati competitivi con molte, compreso la Juventus: ma il risultato pieno non è ancora arrivato". Pochissima voglia di parlare del mercato di gennaio. "Non mi compete, lavoreranno i direttori. La società sarà pronta a provare a migliorare l'organico, ma solo se si creeranno le situazioni giuste. Altrimenti io sono contento e soddisfatto della squadra che ho, abbiamo ancora grandi margini di miglioramento".

BILANCIO VAR — "Inizialmente non ero molto favorevole, per me il calcio di prima fatto di sentimenti ed emozioni si lasciava preferire. Però devo dire che, tranne alcune situazioni dove il meccanismo va oliato, è un grandissimo aiuto. Vedo prestazioni ed atteggiamenti arbitrali molto più sereni. Ed è bello. Ci dobbiamo abituare tutti, aspettare ad esultare è sempre difficile: ma è un aiuto e deve essere affrontato da tutti con positività".

CALENDARIO — "A me è piaciuto giocare durante le feste, magari in futuro darei due settimane di sosta a gennaio e non una sola. Mentre la data di Coppa Italia (il 26 dicembre) che ci ha costretti ad allenarci a Natale è stata esagerata. Il campionato sotto le feste è bello".

RIMPIANTI — "Diciamo che le sconfitte contro Chievo e Crotone sono stati passi indietro che potevamo evitare, ma gli alti e bassi considerato quanto siamo nuovi un po' me li attendevo. Dal girone di ritorno mi aspetto di continuare su questa strada. Dobbiamo provare a fare più dei 27 punti del girone d'andata, ne abbiamo le possibilità. Siamo competitivi per il campionato di A2, ovvero quello che va dal sesto posto in giù. Non siamo piu forti di Torino, Samp, Udinese, Milan, Atalanta ecc.
Ma nemmeno inferiori e quindi ce la vogliamo giocare".

Salvo cambiamenti questa è la formazione

 
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Roberto57

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[h=1]La Fiorentina gioca, Inter troppo lenta. Icardi ha provato a salvare i nerazzurri, ma…[/h] Continua il momento negativo della squadra di Spalletti che va in vantaggio ma si fa riprendere dai viola

6 gennaio 2018, 11:00

Nemmeno ieri al Franchi contro la Fiorentina si è vista una buona Inter. La squadra di Spalletti ha subito l’arrembaggio viola e, una volta in vantaggio, non ha saputo difendere i tre punti. Le statistiche del 45′ raccontavano qualcosa che in campo non si era visto: le uniche tre parate, anche se un paio di una difficoltà pari a zero, erano state di Sportiello. Handanovic, come si dice, non si era nemmeno sporcato i guantoni. In realtà, mentre la Fiorentina stava giocando, l’Inter tentava di farlo, tenendo un ritmo così basso nella manovra che i viola avevano tutto il tempo di ricompattarsi e proteggere la propria area. Del resto, nessuno dei centrocampisti di Spalletti, a cominciare da Joao Mario (il re dei passaggi indietro), ha il cambio di marcia, il guizzo, lo spunto. Anche ieri andavano tutti allo stesso passo (lento) e il risultato è stata la totale assenza di suggerimenti per Icardi per un tempo intero.

L’Inter è stata in campo nel modo ideale per favorire il gioco della Fiorentina. Perdeva palla con frequenza e facilità per la pressione di Benassi e Badelj e su quei palloni riconquistati a metà campo la squadra di Pioli ripartiva come una furia. L’errore tattico dell’Inter era proprio in quelle fasi, che si sono ripetute per tutto il primo tempo: non copriva mai i rimorchi viola e buon per i nerazzurri se Thereau ha sbagliato mira sulle sue conclusioni a botta sicura. Chiesa era imprendibile per Santon, Simeone si muoveva su tutto l’asse verticale e metteva in difficoltà sia i due centrali di difesa che Gagliardini, Benassi pressava, recuperava e attaccava proprio davanti a Gagliardini: la Fiorentina c’era (almeno fino al limite dell’area), l’Inter no.Dopo aver provato, senza esito, a invertire la posizione dei due esterni nel finale del primo tempo, Spalletti ha cambiato a inizio ripresa anche la posizione dei mediani, spostando Vecino sul centrodestra per frenare Benassi, compito impossibile per Gagliardini. L’Inter aveva gli stessi problemi, ma se una squadra ha Icardi può e deve sempre sperare. E’ bastato un attacco di Cancelo (l’unico interista sempre pronto a ripartire), steso da Veretout, per mandare l’Inter in vantaggio. Lo stesso portoghese ha battuto la punizione su cui Icardi ha elevato alla massima potenza la sua qualità di bomber, saltando fra Badelj e Biraghi ha girato di testa la palla tesa, Sportiello ha fatto un miracolo che non è riuscito a ripetere quando Icardi ha ricacciato di piede la palla in rete. Decimo gol di Maurito alla Fiorentina.

La Fiorentina non ha perso coraggio, anzi. Se prima giocava in contropiede, preso il gol si è rovesciata nella metà campo dell’Inter, ha assediato la difesa nerazzurra ma ha pure continuato a sbagliare un gol dietro l’altro. Pioli ha messo Eysseric, poi Babacar, infine anche Gil Dias, giocava con due punte centrali e due attaccanti esterni, Chiesa ed Eysseric. Pioli ha perso Ranocchia per infortunio, si è dovuto arrangiare con Nagatomo e con Santon centrale. L’Inter boccheggiava, Handanovic ha fatto due prodezze su Biraghi e su una splendida rovesciata di Babacar. C’era solo la Fiorentina in campo e in pieno recupero Simeone ha piazzato il colpo del pareggio su tocco di Eysseric. Uno a uno anche fra argentini.
 

Roberto57

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INTER-ROMA (20.45)
Inter: Spalletti può sorridere, visto che Miranda è pronto al rientro dal 1'. Anche D'Ambrosio dovrebbe essere disponibile, ma al massimo per la panchina dove troverebbe il nuovo arrivato Lisandro Lopez. A destra quindi, spazio a Cancelo e Candreva. Terzino sinistro invece sarà Santon e sulla trequarti ecco Borja Valero. Icardi, punta centrale, non si tocca.
Roma: allarme Perotti, che si è bloccato nell'allenamento di ieri per un problema al bicipite femorale della coscia destra e va verso il forfait. Sicuri Dzeko ed El Shaarawy in attacco, Schick verso la panchina, l'avanzamento di Florenzi potrebbe completare il tridente, con Bruno Peres terzino. De Rossi è rientrato in gruppo. Nainggolan titolare.


Inter, si riparte dall'attacco. Riaccendere Icardi, con Perisic o nuove soluzioni


Dopo la sosta il tecnico deve trovare un'Inter diversa: creare nuove soluzioni offensive, con gli stessi uomini, è una necessità. Basteranno le vacanze?


La sosta, per l'Inter , è stata provvidenziale. Anzi, sarebbe dovuta arrivare qualche settimana prima. I nerazzurri hanno chiuso il 2017 e iniziato il 2018 in affanno, in "balia" della peggiore crisi stagionale e alle prese anche con una certa usura fisica. Sedici giorni dopo, con deviazioni verso le Maldive per molti, Spalletti spera di ritrovare una squadra diversa, più simile a quella dell'autunno. Il principale problema da risolvere è quello dell'attacco, della creazione di occasioni, delle soluzioni offensive.

ICARDI DIPENDENZA — Dalla Juve in poi l'Inter ha segnato 2 gol in sette gare. Entrambi, nemmeno a dirlo, sono stati firmati da Icardi, comunque coinvolto nel calo generalizzato a livello di prestazioni. In attesa di iniezioni dal mercato di fantasia o di gol (Rafinha sarà sugli spalti contro la Roma) la soluzione deve arrivare dagli uomini già a disposizione. La dipendenza da Icardi probabilmente non sarà superata per tutta la stagione: Mauro segna il 51,4 per cento dei gol nerazzurri, la percentuale più alta di ogni squadra dei cinque maggiori campionati europei. In questo senso i tifosi nerazzurri si augurano che le vacanze abbiano ricaricato le pile e il morale del capitano, che aveva chiuso accusando di "scarso impegno in allenamento" qualche compagno. Il centravanti dovrà tornare letale sottoporta ma dovrà anche trovare il modo di farsi trovare di più.


NUOVO PERISIC — Probabilmente la sosta e la settimana di allenamenti hanno permesso anche a Spalletti di cercare qualche nuova soluzione offensiva, che costituisca una variante rispetto al solito gioco "andare sul fondo e crossare". Peraltro, uso e abuso delle fasce aveva anche funzionato finché Perisic era stato su altissimi livelli e finché le avversarie non avevano studiato le necessarie contromisure. Un impiego diverso del croato in certe fasi del match, magari più vicino al centro dell'area, potrebbe essere una prima alternativa.

ALTRI FATTORI — Per il resto è stato sottolineato spesso come manchi, nel centrocampo, il giocatore capace di saltare l'uomo o cambiare passo creando uno strappo. Archiviare gli esperimenti Joao Mario ed Eder (entrambi in uscita) può permettere a Spalletti di "non perdere tempo", sperando di ritrovare il Vecino di qualche mese fa, capace di accelerazioni. Il riposo ha sicuramente aiutato Borja Valero, arrivato in riserva a inizio gennaio, mentre Cancelo e Candreva avranno lavorato sugli automatismi nelle sovrapposizioni. Serve tutto, per invertire la rotta.


CHI RIDERA' ANCORA A FINE PARTITA????? ;);)
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Roberto57

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Classifiche — Serie A - 21^ giornata



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Napoli2117313254

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Juventus2117223553

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Lazio2013432843

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Inter2112722043

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Roma2012441640

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Sampdoria201037933

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Milan21948-131

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Atalanta21867430

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Udinese20929629

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Torino216114129

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Fiorentina21777628

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Bologna218310-427

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Chievo21579-1622

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Sassuolo216411-1722

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Genoa215610-721

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Cagliari216213-1420

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Crotone215313-2218

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SPAL213711-1716

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Verona213414-2613

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Benevento212118-337

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Roberto57

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Io sarei per il "regaliamolo" così siamo sicuri che ce ne liberiamo

Joao Mario, il West Ham apre al prestito oneroso: vicine le condizioni dell’Inter. …


24 gennaio 2018, 10:56

Joao Mario-West Ham, ci avviciniamo a piccoli passi alla chiusura. Ieri sera vi abbiamo riportato come mancasse ancora l’accordo sulla cifra del prestito oneroso, ma, secondo quanto riporta l’esperto di mercato Alfredo Pedullà, sembra che le parti siano sempre più vicine a trovarlo. Ecco quanto scrive il giornalista sul proprio sito: “Joao Mario ha detto sì al West Ham. Il West Ham ha detto sì a Joao Mario. Cosa manca, dunque, per perfezionare l’operazione in prestito con diritto di riscatto per una cifra vicina ai 40 milioni? Manca soltanto che il West Ham alzi la cifra per il prestito oneroso e sarebbe assurdo pensare che una trattativa possa saltare per un motivo del genere. Infatti, la mattinata è iniziata nel migliore dei modi: il West offre 1,3-1,4 per il prestito oneroso, andando oltre il milione che apparentemente sarebbe servito per chiudere (l’Inter era partita da una richiesta di due milioni ed era scesa a circa milione e mezzo). E’ la strada giusta per chiudere già nelle prossime ore, Joao Mario vede il West Ham”.

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Roberto57

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Classifica aggiornata dopo i recuperi [h=1]Sampdoria-Roma e Lazio-Udinese[/h]

1
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Napoli542117314513
V V V V V
2
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Juve532117225015
V V V V V
3
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Lazio462114435625
V V N V N
4
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Inter432112723616
N N N P P
5
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Roma412112543216
N P N P V
6
t603_b.png
Sampdoria342110474031
V P V P P
7
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Milan31219482728
V V N P P
8
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Atalanta30218673127
P V P V N
9
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Udinese292192103431
N N V V V
10
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Torino292161142928
N V N N P
11
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Fiorentina28217773024
P N N V N
12
t123_b.png
Bologna272183102630
V P P V P
13
t988_b.png
Chievo22215792137
P N P P P
14
t2182_b.png
Sassuolo222164111431
N P N V V
15
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Genoa212156101623
P V N V N
16
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Cagliari202162131933
P P V P P
17
t744_b.png
Crotone182153131638
V P P P V
18
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Spal162137112239
N P P N V
19
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Verona132134141844
P P P P V
20
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Benevento72121181346
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Pos Squadra Punti G V N P GF GS Ultime giornate
 

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    Palermo
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    33
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