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♥♥♥ INTER 2017-2018 ♥♥♥

Roberto57

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Ciao Drago e Pietro "rigorosamente in ordine alfabetico" per il momento sono troppo felice e sabato che VINCA sempre lo SPORT PULITO ;)

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Roberto57

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In attesa del grande INCONTRO...qualche notizia!!!!!!
Juventus-Inter torna una sfida scudetto: precedenti, numeri e veleni


Higuain sfida Icardi in un derby d'Italia che torna ad avere il sapore dello scudetto

giovedì 7 dicembre 2017 - Tutto Sport

TORINO - Dopo avere sistemato con autorità le pratiche Napoli e Champions, la Juve prova a calare il tris in una sfida al veleno, per l'eterna rivalità tra le due squadre: vuole regolare i conti con l'Inter, scavalcarla in classifica sperando che un altro nemico storico, la Fiorentina, stoppi un Napoli reduce da due ko e che comincia a pagare stanchezza e rosa corta. Ma l'Inter è avversario scomodo: è l'unica imbattuta, ha un perfetto equilibrio tra solidità, fisicità, tecnica e voracità offensiva grazie alla prolificità di Icardi (16 gol in 15 partite) e alla vena di Perisic.

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SPALLETTI CON LA JUVE
Dal flop dell'anno scorso al primato c'è un itinerario virtuoso firmato Spalletti. Carisma, esperienza e duttilità hanno trasformato l'Inter, che ora punta allo scudetto con l'obiettivo plausibile della Champions. Spalletti non ha avuto mai grande fortuna nelle sfide con la Juve: in campionato ha trovato il primo successo nel maggio scorso (3-1 all'Olimpico) dopo due pareggi e sette sconfitte. Con Allegri il bilancio era pari ai tempi di Cagliari e Milan, ora Max è in vantaggio di due successi a uno.

HIGUAIN SFIDA ICARDI
Ma Spalletti fiuta la grande occasione: sarà una sfida tra due difese agguerrite e due attaccanti argentini di grande carisma: Gonzalo Higuain e Mauro Icardi. Rivali nel derby d'Italia, secondo la felice intuizione di Gianni Brera, ma provenienti da due ambienti ostili: Icardi è cresciuto nella cantera del Barca dal 2008 al 2011, Higuain ha militato nel Real dal 2007 al 2013. In quattro anni si sono ritrovati nove volte: Higuain ha segnato cinque gol, Icardi due.

QUANTI VELENI
Sabato andrà in scena la 233ª puntata di un romanzo che dura da 110 anni e ha regalato prodezze e veleni. Una volta l'Avvocato e Prisco duellavano in punta di fioretto, ma dopo il rigore non dato a Ronaldo e Calciopoli si è usata la clava. Nata negli anni 30, quando l'Ambrosiana tenta invano di opporsi al quinquennio juventino, il Rubicone tra rivalità e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all'Inter per un match sospeso ma la Figc è presieduta da Umberto Agnelli e la Caf ordina la ripetizione. Moratti manda la Primavera e la Juve vince 9-1. Ci sono le sfide tra l'Inter di Helenio Herrera e la Juve operaia di Heriberto che vince lo scudetto 1967 su papera di Sarti a Mantova. Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell'Inter viene preso a mattonate, il 3-3 in campo si trasforma in 0-2.

DA IULIANO-RONALDO AD OGGI
L'esplosione vera e' il 26 aprile 1998: Inter e Juve si giocano lo scudetto, a Torino gol di Del Piero, poi Iuliano stende Ronaldo e Ceccarini fa proseguire salvo decretare un rigore alla Juve che Del Piero sbaglia. L'incendio divampa e nel 2002 furibondi sono gli juventini per un pari di Vieri al 95' dopo un fallo di Toldo su Buffon. Nel 2005 l'Inter vince a Torino ma De Santis non vede i colpi proibiti tra Cordoba e Ibra punito con la prova tv. La Juve di Capello vince lo scudetto che viene assegnato all'Inter. Ad agosto l'Inter vince la Supercoppa dopo un gol regolare annullato da De Santis a Trezeguet. Quando ritorna in A la Juve vince 2-1 a San Siro, ma il vantaggio di Camoranesi è in fuorigioco. Arriva Mourinho e dedica il primo sfogo anti-arbitri a Saccani dopo uno Juve-Inter 2-1 con gol di Melo in fuorigioco, insulti razzisti a Balotelli e un turno a porte chiuse. Dopo il 'triplete' tocca a Conte e la Juve rastrella scudetti, ma deve incassare nel 2012 un 3-1 con gli errori di Tagliavento che convalida un gol di Vidal con Asamoah in fuorigioco e non espelle Lichtsteiner. Quando torna Mancini l'Inter prosegue la sua serie nera anche in Coppa Italia: Palacio sbaglia dal dischetto vanificando il 3-0 recuperato in campo. L'anno scorso c'è il 2-1 a San Siro, uno dei rari sorrisi di De Boer con vittoria firmata Icardi e Perisic. Al ritorno decide Cuadrado su un'Inter avviata al settimo posto. Ma ora con Spalletti è un'altra cosa e Juve-Inter torna a essere quello che è sempre stata, una sfida scudetto.
 
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Roberto57

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[h=1]Juve-Inter sarà come Ali contro Tyson. Allegri e Spalletti si giocano il derby sul ring[/h] La Gazzetta dello Sport gioca il match tra Juve e Inter con i colpi della boxe
9 dicembre 2017, 8:00

Questa sera alle 20.45 si daranno battagli Juve e Inter; match sentito, ma anche valido per il primato in Serie A. Il Derby d’Italia è una sfida importante, è come se fosse Muhammad Ali contro Mike Tyson. La Juve come Ali: più abituata a imporre la propria superiorità, più forte nell’autostima. L’Inter come Tyson: più diretta, più tormentata, più portata al pugno forte e improvviso, da knock-out. Leggiamo Juve-Inter col vocabolario del ring. In palio c’è la cintura dei pesi massimi.

Questo il match giocato sul ring secondo La Gazzetta dello Sport:
GUARDIA CHIUSA – I portieri garantiscono la guardia, che nella boxe deve essere chiusa (alta), a protezione del volto. Stasera portieri dell’Est, il polacco Szczesny e lo sloveno Handanovic, per certi versi simili: freddi e essenziali, dotati di riflessi prodigiosi. Due facce da cinema, che non avrebbero sfigurato in un film qualsiasi della saga di Rocky.
GUARDIA BASSA – Mai abbassare la guardia, nella boxe. Poteva permetterselo Muhammad Ali, per provocare e irretire. Nel calcio la guardia bassa equivale a una fase difensiva sbagliata. La Juve ha rialzato i guantoni, da 4 partite non subisce gol: ultime reti prese, quelle di Genova contro la Samp il 19 novembre. L’Inter condivide con Napoli e Roma il primato del minor numero di gol incassati, appena dieci, e qui sta il vero segreto della rivoluzione spallettiana, l’aver restituito stabilità a una squadra che era il manifesto della discontinuità. Juve e Inter sono due squadre a guardia alta e non ci sarebbe da stupirsi se venisse fuori lo 0-0.
JAB – È un pugno veloce, che sorprende chi lo subisce e che entra nella guardia. Un colpo d’incontro, inaspettato. Il jab ricorda un po’ le ali del calcio, che sono rapide, scaltre e tecniche. Douglas Costa o Cuadrado nella Juve e Perisic e Candreva nell’Inter possono colpire col jab, aprire varchi ai fianchi della difesa avversaria, preparare le condizioni per il knock-out.
GANCIO – In inglese hook, un tiro semicircolare. Non è quasi mai il pugno del k.o., ma quasi sempre dello sfinimento. Un match di boxe abbonda di ganci come una partita di calcio è piena di passaggi che aprono spazi. L’hook è un pugno da centrocampisti illuminati e/o incursori, capaci di trovare prima o poi il gancio giusto sotto forma di assist o di tiro. Pjanic e Khedira nella Juve e Borja Valero e Vecino nell’Inter sono giocatori ganciosi. Toccano tanti palloni, li fanno girare e a volte sanno sbatterli in rete.
MONTANTE – In inglese, uppercut. Un pugno che fa male, stordisce e avvilisce. Viene portato dal basso verso l’alto e come obiettivo preferito ha il mento. È il pugno del k.o., spesso. Domanda facile, anzi facilissima: in Juve e Inter chi sono gli specialisti del montante? Higuain e Icardi, i centravanti. Higuain ha volto e struttura da pugile, la sua faccia potrebbe andare bene per un remake di Toro scatenato. Icardi sembra possedere qualcosa di Sugar Ray Leonard, grande pugile americano degli Anni Ottanta: gioco di gambe, velocità, opportunismo.
ROPE-A-DOPE – Espressione inglese quasi intraducibile: rope vuole dire corda, dope sta per droga. La droga della corda, si potrebbe azzardare. Il rope-a-dope è una tattica pugilistica inventata da Ali: mettersi in guardia alta appoggiati alle corde, lasciare che l’avversario si sfoghi e si stanchi e passare poi al contrattacco. La Juve di Allegri e l’Inter di Spalletti, senza saperlo, praticano il rope-a-dope.

E COME DICO SEMPRE IO.....CHE VINCA LO SPORT PULITO!!!! ;)
 

Roberto57

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[h=1]Intermania: unici imbattuti in Europa, provinciali come la prima Juve di Conte[/h]

Sarà per un'altra volta. Chi prevedeva la prima sconfitta stagionale dell'Inter ha sbagliato ancora. Con lo stesso risultato della trasferta di Napoli (0-0), i nerazzurri escono indenni anche dallo Stadium. Dove la Juventus non segna in campionato per la prima volta dal 23 agosto 2015, quando perse 1-0 con l'Udinese. Prossimo avversario dell'Inter sabato pomeriggio a San Siro, dopo la sfida col Pordenone di martedì sera in Coppa Italia.

UNICI IMBATTUTI IN EUROPA - Fra tutte le squadre dei cinque principali campionati europei (la Premier League inglese, la Liga spagnola, la Bundesliga tedesca e la Ligue 1 francese oltre alla Serie A italiana), quella di Spalletti è l'unica ancora imbattuta in questa stagione. A quota zero sconfitte in campionato ci sono pure Manchester City, Atletico Madrid e Barcellona, che però hanno perso in Champions League (le prime due) e in Supercoppa spagnola (il Barça). Altro che "stare nelle fogne"...

SPALLETTI BACCHETTA CHIELLINI - Musica per le orecchie del direttore d'orchestra Spalletti. Che a fine primo tempo bacchetta Chiellini per le continue proteste con Valeri ("Basta, lascialo arbitare!") e dopo la partita applaude i propri uomini, invitandoli però a fare sempre meglio. L'Inter ha pareggiato a Napoli e a Torino grazie a una granitica prestazione difensiva, senza riuscire a pungere in attacco. Non per colpa del capocannoniere Icardi, vicino al gol nell'unica palla giocabile in area di rigore. La squadra è scesa in campo per giocarsela alla pari, ma non sempre ci è riuscita, come è normale che sia.

PROVINCIALI COME LA PRIMA JUVE DI CONTE - I nerazzurri hanno giocato da "provinciale". Attenzione: non è una critica, ma un complimento. Per sottolineare l'umiltà e lo spirito collaborativo nell'aiutarsi a soffrire insieme negli inevitabili momenti di difficoltà. Un po' come la prima Juve di Conte, che poi vinse lo scudetto non perdendo nemmeno una partita. Purtroppo per l'Inter questo è un campionato diverso, molto più equilibrato al vertice. Infatti, se Roma e Lazio vincessero entrambe le partite giocate in meno, raggiungerebbero rispettivamente Inter e Juventus a quota 40 e 38 punti. Senza dimenticare il Napoli, che oggi ha l'occasione di tornare in testa alla classifica. Cortissima, con le prime cinque squadre potenzialmente raccolte nel giro di soli tre punti.
 

Roberto57

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CANZONE DI OGGI ...2017
P.S.: questo video me l'ha trovato la mia milanista, cosa non si fa per.....;)


DI IERI

[video=youtube_share;-s87qYUy6MU]https://youtu.be/-s87qYUy6MU[/video]
 
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A

Arciere1

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INSOMMA NON HA VINTO LA SQUADRA MIGLIORE (JUVE) TIRI IN PORTA JUVE 15 DI CUI NA TRAVERSA . TIRI DELL'INTER VERSO LA PORTA DELLA JUVE POCHI DI CUI 4 SUI TABELLONI PUBBLICITARI .CHE SI SO ROTTI . E TRE SULLA CURVA VERSO UN ULTRAS CHE ROMPEVA AHAHAHA.AHHAHAHAH :rolleyes::rolleyes::rolleyes::p:p:p:p:p
 
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Roberto57

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Arciere1;n2090636 ha scritto:
INSOMMA NON HA VINTO LA SQUADRA MIGLIORE (JUVE) TIRI IN PORTA JUVE 15 DI CUI NA TRAVERSA . TIRI DELL'INTER VERSO LA PORTA DELLA JUVE POCHI DI CUI 4 SUI TABELLONI PUBBLICITARI .CHE SI SO ROTTI . E TRE SULLA CURVA VERSO UN ULTRAS CHE ROMPEVA AHAHAHA.AHHAHAHAH :rolleyes::rolleyes::rolleyes::p:p:p:p:p

Super_Smileys_0036.gif
sembrava quasi che non volevano muovere la classifica.....a Natale siamo tutti più buoni!!!!!!
 

Roberto57

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Inter vs Pordenone

Coppa Italia - Ottavi di finale
oggi, 21:00
San Siro, Milano


Inter-Pordenone, il presidente Lovisa: "Se vinciamo torno a piedi". E a San Siro arrivano in 4000

Dall'incubo fallimento all'incredibile sfida al Meazza: il popolo neroverde è pronto a caricare i propri idoli verso un traguardo che sembra impossibile

Iniziano gli ottavi di finale di Coppa Italia 2017-2018 e scendono in campo le big. Inter-Pordenone aprirà le danze

Il presidente del Pordenone Lovisa ha dichiarato: “Se i ragazzi dovessero fare l’impresa torneremo a piedi da Milano…” Una bella passeggiata, se si pensa che Pordenone dista da Milano più di 350 chilometri. Nerazzurri reduci dalla trasferta di Torino contro la Juventus. Pareggio a reti bianche tra le due compagini, con i nerazzurri che hanno mantenuto il primato in classifica, approfittando del pareggio casalingo anche del Napoli, contro la Fiorentina. Pronostico favorevole ai nerazzurri, che dovrebbero battere agevolmente il Pordenone, che milita in lega pro. I friulani comunque hanno già eliminato una formazione di Serie A, il Cagliari. Interessante la sfida che potrebbe esserci ai quarti di finale. Se l’Inter battesse il Pordenone ed il Milan il Verona, sarebbe derby (sfida in programma il 27 dicembre). Attesi circa 4000 spettatori friulani a San Siro per gli ottavi di Coppa Italia. Ricordiamo che si tratta di una sfida secca, chi vince passa ai quarti. In caso di pareggio nei tempi regolamentari, si giocheranno i tempi supplementari e poi calci di rigore.
Spalletti farà rifiatare i titolari. In difesa tornerà Ranocchia. Spazio a Cancelo, Karamoh, Dalbert, Eder. Panchina per Icardi.

Queste le probabili formazioni:
- Inter (4-2-3-1): Padelli; Nagatomo, Ranocchia, Skriniar, Dalbert; Vecino, Gagliardini; Cancelo, Brozovic, Karamoh; Eder.
- Pordenone (4-3-2-1): Perilli; Nunzella, Bassoli, Stefani, Formiconi; Lulli, Burrai, Misuraca; Berrettoni, Maza; Magnaghi.

In viaggio i supporters friulani


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Roberto57

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[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.ceranoslot.it\/1%20pagina%20sito%20nuovo\/Smile\/Smile%20animate%20giganti\/Super_Smileys_0037.gif"}[/IMG2]che sudata ieri sera,,,,,non abbiamo meritato di passare, il Pordenone è una bella squadra!!!!! E stasera se la giocano Milan-Verona sempre a S.Siro

Spalletti meritavamo noi”

"I rigori sono una lotteria, il Pordenone non è uscito vinto dalla sfida".


[IMG2=JSON]{"alt":"Leonardo Colucci, Pordenone","data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/foto.sportal.it\/2017-50\/leonardo-colucci-pordenone_1108612sportal_home.jpg"}[/IMG2]

Giù il cappello per il Pordenone, quinto nel girone di serie C, che a San Siro è riuscito a fermare l'Inter capolista sullo 0-0, rischiando anche di segnare, e piegandosi solamente ia rivori, a oltranza.

Mister Leonardo Colucci, un passato da egregio centrocampista, tra le altre, di Cerignola – dove è cresciuto -, Lazio, Reggiana, Verona, Bologna e Cagliari, non può che essere felice per la prestazione dei suoi: "Grandissimi i ragazzi, non siamo usciti vinti da questa partita – ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport -. Sono stati bravi, più di questo non potevano chiedere. Portare l’Inter ai rigori è come vincere la Coppa Italia. I rigori sono una lotteria, a quel punto si può anche sbagliare. Bisogna anche presentarsi a San Siro per calciare i rigori, apprezzo tanto chi si presenta sul dischetto. C’è un po’ di amarezza. Spalletti ci ha detto che meritavamo noi. Lo apprezzo e lo ringrazio, visto che è una persona leale e corretta. Da domani si deve tornare con i piedi per terra.

Come avranno reagito gli uomini di Colucci, negli attimi successivi al rigore decisivo di Nagatomo? "Erano a testa bassa, li capisco – ha spiegato il mister -. Ci si rialza, dobbiamo avere una grande mentalità. Non hanno perso, abbiamo perso ai rigori. Abbiamo giocato con la capolista, noi abbiamo creato cinque occasioni per fare gol. Si gira pagina, ne ho vissute tante. Questo è il bello del calcio, ora si pensa a domenica. Vado orgoglioso delle presenze nel Cerignola, la squadra della mia città. Ringrazio la mia città, oggi gli interisti di Cerignola tifavano tutti per noi".

E ora per il Pordenone, finita l’avventura in Coppa Italia, è ora di pensare già al campionato: "Credo che sia un discorso di motivazioni – ha concluso Colucci -, io cerco di inculcare la giusta mentalità. La partita con la Berretti del giovedì deve essere alla pari come contro una squadra di serie A. Solo così puoi avere una forte mentalità. Io ho fatto una battuta, mangiare un pasto fuori stagione ti sazia, ma non ti dà sapore. Il sapore sarà domenica, il campionato di serie C è tosto. Da domani dobbiamo ripartire".
 
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Roberto57

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16^ GIORNATA
1
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Inter401612403310
N V V V N
2
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Napoli391612313510
N P V V N
3
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Juve381612224114
N V V P V
4
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Roma351511222710
N V N V V
5
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Lazio321510233619
P V N P V
6
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Sampdoria27158343022
N P P V V
7
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Milan24167362321
V N N P V
8
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Atalanta23166552320
V N V P N
9
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Torino23165832222
V N N N N
10
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Fiorentina22166462619
N V N N P
11
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Bologna21166371920
P N V V P
12
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Chievo21165651726
N P V N N
13
t136_b.png
Udinese18156092324
V V P P V
14
t124_b.png
Cagliari17165291627
N N P V V
15
t2182_b.png
Sassuolo141642101028
V P P V P
16
t990_b.png
Genoa13163491422
P V N V P
17
t744_b.png
Crotone121633101232
P P P P V
18
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Spal11162591528
N P P N N
19
t126_b.png
Verona101624101432
N P V P P
20
t2000_b.png
Benevento1160115838
P N P P P

Pos Squadra Punti G V N P GF GS Ultime giornate
 

Roberto57

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[h=1]Coppa Italia, Milan-Verona 3-0: Suso, Romagnoli e Cutrone in gol, ora l'Inter[/h] [h=2]Gattuso centra la seconda vittoria della sua gestione e si guadagna il derby nei quarti di finale il 27 dicembre. Biglia colpisce la traversa[/h] Tutto facile per il Milan, che negli ottavi di finale di Coppa Italia elimina il Verona battendolo 3-0 a San Siro e si guadagna i quarti, dove affronterà l'Inter mercoledì 27 dicembre.

PRATICA ARCHIVIATA — La partita tra Donnarumma e i suoi stessi tifosi all’inizio è stata più interessante, di sicuro ha rubato la scena di San Siro, semivuoto, e di una gara che per i primi venti minuti ha vissuto pochissime scosse. Per Gattuso però gli ottavi di Coppa Italia, con un derby alle porte, sono decisivi non solo per l’immagine ma anche per dare continuità alla vittoria sul Bologna e ovviamente per andare avanti nella competizione. Sarebbe importante anche per Pecchia, che però ha più urgenza di saldare la sua panchina in campionato, dove l’Hellas deve risalire, e per questo costruisce una squadra con diverse seconde linee, come il sudcoreano Lee. Il primo tiro della partita è di Bonaventura, a giro ma impreciso, poi il Milan passa con Suso al 22', con un’altra traiettoria a girare che forse voleva incrociare la deviazione di qualcuno. Nessuno tocca ma la palla finisce lo stesso in rete. Otto minuti dopo arriva il raddoppio: Jack di nuovo al cross, André Silva fa la sponda per Romagnoli che da due passi, con il mancino, non può sbagliare. Gattuso in panchina fa festa e dopo mezzora la pratica può dirsi archiviata.

ECCO CUTRONE — La ripresa è subito più frizzante: tentativo di Fossati, ex rossonero, e immediato di tris di Cutrone: ancora un traversone-assist di Suso per la girata di testa di Patrick. A lui la curva dedica un bel coro personalizzato mentre il centravanti va ad abbracciare Gattuso. Il resto è tranquilla amministrazione, anzi più tranquilla del solito visto che da parecchio il Milan non si trovava a gestire un così largo vantaggio. E Antonelli, appena entrato, potrebbe anche aumentare la distanza. Biglia, anche lui subentrato, centra invece la traversa. Il resto lo fa la curva che continua a cantare per tutti, da Borini fino a Montolivo. Per tutti, tranne che per Gigio.
 

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[h=1]Coppa Italia, sarà derby: l’ultima volta passò l’Inter, nonostante un super Shevchenko[/h] Nerazzurri e rossoneri tornano ad affrontarsi in una sfida di Coppa Italia a quasi 18 anni dall’ultimo precedente

l Milan supera per 3-0 il Verona e si guadagna l’accesso ai quarti di finale di Tim Cup, dove il 27 dicembre affronterà l’Inter per quello che sarà il 24esimo derby di Milano in Coppa Italia. Un bel regalo di Natale per i tifosi delle due squadre milanesi, pronti a giocarsi ancora una volta la supremazia cittadina dopo il derby di campionato vinto dai nerazzurri grazie alla tripletta di Mauro Icardi. Il bilancio delle stracittadine in Coppa Italia sorride al Milan, vittorioso in 9 occasioni; 7 i successi interisti, così come i pareggi. Nella stagione 1976/77 Inter-Milan fu la finale della coppa nazionale, vinta poi dai rossoneri per 2-0.

Bisogna tornare indietro di quasi 18 anni, alla stagione 1999/2000, per trovare l’ultimo precedente in Coppa Italia: anche in quella occasione si trattò di un quarto di finale, e a spuntarla furono i nerazzurri, che in seguito arrivarono fino alla finale della manifestazione, perdendo contro la Lazio di Sven-Goran Eriksson . All’andata, disputata il 12 gennaio 2000, l’Inter vinse 3-2: vantaggio interista con Christian Vieri, poi il pareggio di Shevchenko. Nella ripresa Inter di nuovo avanti con Adrian Mutu, ma ci pensa ancora Shevchenko a riportare in parità le cose, prima del gol vittoria dei nerazzurri firmato Clarence Seedorf. La gara di ritorno (27 gennaio 2000) terminò 1-1: un indiavolato Shevchenko illude i tifosi rossoneri, ma due minuti più tardi Gigi Di Biagio scrisse la parola fine alla contesa. Appuntamento tra due settimane, al 27 dicembre, per un nuovo capitolo dell’infinita sfida tra Inter e Milan.
 

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Inter-Udinese: per l'acuto Icardi, Perisic e pure Candreva

Dopo la pausa del gol contro Juve e Pordenone, c'è la possibilità di riaccendersi. Pure per Antonio


Sulle dodici vittorie stagionali in campionato, dieci portano la firma di Mauro Icardi e Ivan Perisic. Almeno uno dei due, infatti, ha segnato un gol nei successi della squadra di Luciano Spalletti. Si tratta dell’83% dei casi – approssimato per difetto - ovvero un segnale costante di questa squadra. Solo contro il Genoa (D’Ambrosio) e il Benevento (doppietta di Brozovic) Mauro e Ivan non hanno infilato il proprio nome nel tabellino.

RALLENTAMENTO — Eppure la coppia nerazzurra, autrice di 23 gol sui 33 complessivi – ovvero il 70% arrotondato per eccesso – ha rallentato la produzione nelle ultime due uscite. Anzi, l’ha proprio azzerata. In due gare agli antipodi per qualità dell’avversario, Juventus e Pordenone, l’argentino e il croato hanno chiuso il rubinetto delle gioie. Se contro i bianconeri è avvenuto per una supremazia bianconera che ha ridotto le occasioni offensive della squadra di Spalletti, contro i friulani in Coppa Italia i loro ingressi nel finale di partita avrebbero dovuto fornire la spinta decisiva per togliersi il pensiero di supplementari e rigori. Così non è stato e i due hanno pure avuto occasioni per rompere l’equilibrio. Icardi ha preso un palo e sprecato da ottima posizione sempre di testa, Perisic in corsa ha concluso mollemente sulla rete esterna una palla comoda che la versione più concentrata del croato avrebbe trasformato in gol.
PASSATO — Oggi contro l’Udinese l’attacco interista sarà chiamato a riprendere vigore dopo i due passaggi a vuoto. D’altronde in campionato i nerazzurri segnano consecutivamente da dieci turni al Meazza e solo una volta nelle ultime 36 apparizioni ha steccato (contro il Napoli, k.o. 1-0 il 30 aprile scorso, Callejon). Icardi, tra l’altro, è il miglior marcatore del campionato non solo in termini assoluti con 16 gol in 16 presenze, ma anche colui che più segna in casa (11) e nel secondo tempo (9). L’Udinese è un avversario che piace a Maurito. In 8 scontri lo ha infilato 4 volte e le 4 vittorie contro i friulani le ha sommate proprio da quando veste il nerazzurro visto che con la Sampdoria aveva conosciuto solo sconfitte. L’incrocio poi con Maxi Lopez, previsto titolare oggi pomeriggio, sarà un ulteriore stimolo anche se tutti i protagonisti si dicono ormai sereni per una vicenda legata a Wanda Nara che – per quanto riguarda la coppia che fu – è finita in tribunale e il 23 gennaio sarà prevista la testimonianza di Maxi.

DOLCI RICORDI — Perisic contro l’Udinese ha un bellissimo rapporto, quasi fraterno. Quattro vittorie in altrettante sfide, tre gol segnati, due dei quali decisivi nella trasferta dello scorso campionato. Insomma, un buon compagno di viaggio se si vuole interpretare il campionato da protagonisti. Il gol, tra i tenori, manca a Candreva. Re degli assist con 7, ma latitante sotto la porta avversaria quando deve segnare. Per Antonio è sempre una partita densa di ricordi quella contro l’Udinese. Con i friulani esordì in A il 27 gennaio del 2008 con a Pasquale Marino. Proprio con l’Inter in casa finì 0-0 e lui prese il posto di Quagliarella nel finale.


Possibili formazioni:

 
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Roberto57

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Che scoppola.....va be stasera pizzata con amici e al calcio ci pensiamo domani. Buona serata a tutti


 
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Roberto57

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[h=1]Inter-Udinese 1-3: i nerazzurri perdono l'imbattibilità e la vetta[/h]
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Dopo 16 partite arriva il primo ko stagionale per la squadra di Spalletti che perde il primato. Da segnalare gli ululati razzisti della curva interista all'indirizzo di Fofana

MILANO - Non c'è più un'imbattuta in serie A, e anche il vertice della classifica muta fisionomia. Salta tutto nell'Inter, di colpo, come se le certezze faticosamente costruite in quattro mesi oltre i propri limiti non fossero mai esistite. La squadra di Spalletti crolla in casa contro l'Udinese di Oddo (ultima sconfitta a San Siro il 14 maggio scorso, mentre per i friulani è la terza vittoria in serie), perde la prima partita stagionale, e per la prima volta l'ex migliore difesa del campionato ingoia tre gol. I maligni o i medievali sostengono che la colpa sia della presenza in tribuna del presidente (senza portafoglio) Eric Thohir, mai visto qui da molti mesi, ma i motivi sono senz'altro diversi, e sono da ricercare nel fatto che per la prima volta l'Inter ha giocato tre partite in una settimana, e il rendimento ne ha risentito in modo pesantissimo. Splendida e meritata invece la vittoria dell'Udinese, che con Oddo ha cominciato a volare. Orrendi, e ripetuti per almeno tre volte durante la gara, gli ululati razzisti della curva interista all'indirizzo di Seko Fofana.

SCHERZIAMOCI UN PO SU'.....MI FA PIACERE CHE OGGI NE HANNO PRESI 3 ANCHE I "CUGINI"

 

Roberto57

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Napoli421713313811
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Juve411713224414
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Inter401712413413
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Roma381612222810
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Lazio331610333922
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Sampdoria27168353023
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Atalanta24176652623
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Milan24177372324
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Fiorentina23176562619
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Torino23175842325
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Udinese21167092625
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Bologna21176381923
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Chievo21175661727
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Cagliari171752101628
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Sassuolo171752101128
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Crotone151743101332
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Genoa14173591422
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Spal14173591729
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Verona131734101732
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