Alien.
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[h=1]E ora vogliono imporre anche l’Arabo ai nostri bambini delle Elementari. Ecco il piano![/h]
POSTED BY: REDAZIONEAS
In nome dell’integrazione ormai si giunge anche a questo.
Insegnare arabo già dalle elementari, per ora sono poche le scuole che lo stanno già facendo, ma presto potrebbero diventare molte di più.
Poco importa se ancora non hanno imparato bene l’italiano e l’inglese, ben presto i bambini già dalle elementari potrebbero trovarsi costretti a imparare anche l’arabo.
Il che viene visto come un piccolo sforzo da fare per far meglio ambientare i bimbi islamici.
Infatti, questo è già accaduto a Bologna in una scuola elementare.
Leggiamo infatti su il Secolo d’Italia che:
Nel nome dell’integrazione a senso unico, nella scuola elementare di Molinella, in provincia di Bologna, è piovuta una circolare per l’introduzione dello studio dell’arabo. «Tra qualche mese magari i bambini si saluteranno anche in arabo davanti scuola», racconta soddisfatto il presidente della comunità siriana, Nabil Al Mureden, che ha curato il progetto che presto interesserà tutta la provincia di Bologna.
Dopo la cancellazione dell’offensivo canto di Natale nelle scuole e l’introduzione di menù e prepesi multietnici arriva l’arabo, magari mentre le famiglie musulmane impediscono ai proprio figli di partecipare alle gite scolastiche o di studiare con gli italiani. Naturalmente, si legge nella circolare, «lo studio della lingua araba è stato introdotto per garantire una migliore integrazione linguistica e culturale agli alunni residenti nel territorio, avvicinando costumi, linguaggi e tradizioni».
Un modo per rimediare alla scarsa partecipazioni delle lezioni di arabo nei luoghi di preghiera. «Volevamo promuovere una nostra scuola fuori dalle moschee, tenere fuori la religione. Se la scuola non ci avesse dato spazio in orario extrascolastico, avremmo chiesto al Comune di darci un luogo – spiega informando che il corso è aperto anche agli studenti più adulti.
Immediate le proteste della Lega.
«La scuola italiana dovrebbe insegnare la nostra cultura ai figli degli immigrati e non il contrario».
Foto Credit: Intercultura Torino
POSTED BY: REDAZIONEAS
In nome dell’integrazione ormai si giunge anche a questo.
Insegnare arabo già dalle elementari, per ora sono poche le scuole che lo stanno già facendo, ma presto potrebbero diventare molte di più.
Poco importa se ancora non hanno imparato bene l’italiano e l’inglese, ben presto i bambini già dalle elementari potrebbero trovarsi costretti a imparare anche l’arabo.
Il che viene visto come un piccolo sforzo da fare per far meglio ambientare i bimbi islamici.
Infatti, questo è già accaduto a Bologna in una scuola elementare.
Leggiamo infatti su il Secolo d’Italia che:
Nel nome dell’integrazione a senso unico, nella scuola elementare di Molinella, in provincia di Bologna, è piovuta una circolare per l’introduzione dello studio dell’arabo. «Tra qualche mese magari i bambini si saluteranno anche in arabo davanti scuola», racconta soddisfatto il presidente della comunità siriana, Nabil Al Mureden, che ha curato il progetto che presto interesserà tutta la provincia di Bologna.
Dopo la cancellazione dell’offensivo canto di Natale nelle scuole e l’introduzione di menù e prepesi multietnici arriva l’arabo, magari mentre le famiglie musulmane impediscono ai proprio figli di partecipare alle gite scolastiche o di studiare con gli italiani. Naturalmente, si legge nella circolare, «lo studio della lingua araba è stato introdotto per garantire una migliore integrazione linguistica e culturale agli alunni residenti nel territorio, avvicinando costumi, linguaggi e tradizioni».
Un modo per rimediare alla scarsa partecipazioni delle lezioni di arabo nei luoghi di preghiera. «Volevamo promuovere una nostra scuola fuori dalle moschee, tenere fuori la religione. Se la scuola non ci avesse dato spazio in orario extrascolastico, avremmo chiesto al Comune di darci un luogo – spiega informando che il corso è aperto anche agli studenti più adulti.
Immediate le proteste della Lega.
«La scuola italiana dovrebbe insegnare la nostra cultura ai figli degli immigrati e non il contrario».
Foto Credit: Intercultura Torino