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[h=6]L PARCHEGGIATORE MILIONARIO[/h] [h=1]Lotteria Italia, il vincitore di Pinerolo mugugna: «Tasse per 120mila euro e i soldi li vedrò ad aprile»[/h] [h=2]Biagio Vigna, parcheggiatore baciato dalla fortuna, sta affrontando la classica «odissea» tributaria e burocratica post-vincita: «Ho pagato anche 500 euro per trasportare in sicurezza il biglietto dal Piemonte a Roma»[/h] di Redazione online shadow
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TORINO - Non si lamenta, sarebbe il colmo. Però Biagio Vigna,parcheggiatore di Pinerolo che ha vinto 1 milione di euro alla Lotteria il 6 gennaio scorso, mugugna un po’ e puntualizza che tasse e burocrazia, persino per i fortunati come lui, sono una vera rogna. «Lo Stato prende il 12 per cento - dice a Repubblica - allora perché sul biglietto scrivono ‘un milione’? Dovrebbero più correttamente scrivere ‘si vincono 880mila euro».
[h=5]«500 euro per portarli a Roma col portavalori»[/h]
Stangata a parte, Vigna elenca anche le «spesucce» utili a depositare il prezioso tagliando a Roma. Ha dovuto - spiega - versare 500 euro ad una azienda che trasporta valori per portare il biglietto vincente a Roma, «nella sede di chi deve pagare». Inoltre, i soldi non li vedrà subito, è il suo rammarico, ma «tra due o tre mesi».
15 gennaio 2018 | 15:15
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TORINO - Non si lamenta, sarebbe il colmo. Però Biagio Vigna,parcheggiatore di Pinerolo che ha vinto 1 milione di euro alla Lotteria il 6 gennaio scorso, mugugna un po’ e puntualizza che tasse e burocrazia, persino per i fortunati come lui, sono una vera rogna. «Lo Stato prende il 12 per cento - dice a Repubblica - allora perché sul biglietto scrivono ‘un milione’? Dovrebbero più correttamente scrivere ‘si vincono 880mila euro».
[h=5]«500 euro per portarli a Roma col portavalori»[/h]
Stangata a parte, Vigna elenca anche le «spesucce» utili a depositare il prezioso tagliando a Roma. Ha dovuto - spiega - versare 500 euro ad una azienda che trasporta valori per portare il biglietto vincente a Roma, «nella sede di chi deve pagare». Inoltre, i soldi non li vedrà subito, è il suo rammarico, ma «tra due o tre mesi».
15 gennaio 2018 | 15:15