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♣ INTER 2018-2019 E NON SOLO ♣

Roberto57

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[h=1]Inter, Spalletti, accolto il ricorso: sarà in panchina con la Fiorentina[/h] [h=2]Il tecnico toscano multato per 5mila euro per l'esultanza al gol di Brozovic con la Samp ma questa sera potrà guidare i nerazzurri senza ostacoli[/h]
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Questa sera Luciano Spalletti sarà regolarmente a bordo campo a San Siro a dirigere i suoi contro la Fiorentina, nella partita valida per il turno infrasettimanale di campionato. Squalificato per la reazione al gol di Brozovic nell'ultima gara dei nerazzurri contro la Sampdoria, ora il tecnico toscano può sorridere. È stato infatti accolto il ricorso presentato dal club: dovrà comunque pagare una multa di 5mila euro potendo però sedere in panchina.

SORRISO INTER — Sospiro di sollievo quindi per Luciano Spalletti, che - nella conferenza stampa di ieri - si era detto dispiaciuto per la reazione scomposta ma anche che questo genere di provvedimento "avrebbe potuto generare un precedente difficile da gestire".


PROBABILI FORMAZIONI:
INTER (4-2-3-1):
1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 6 De Vrij, 37 Skriniar, 29 Dalbert; 5 Gagliardini, 77 Brozovic; 16 Politano, 11 Keita B., 44 Perisic; 9 Icardi

A disposizione: 27 Padelli, 46 Berni, 13 Ranocchia, 23 Miranda, 18 Asamoah, 8 Vecino, 20 Borja Valero, 87 Candreva, 14 Nainggolan, 10 Lautaro Martinez

Allenatore: Luciano Spalletti

Squalificati: -

Indisponibili: Vrsaljko



FIORENTINA (4-3-3): 1 Lafont; 4 Milenkovic, 31 Vitor Hugo, 20 Ger. Pezzella, 3 Biraghi; 26 E. Fernandes, 17 Veretout, 24 Benassi; 25 F. Chiesa, 9 G. Simeone, 7 Eysseric

A disposizione: 69 Dragowski, 34 Dijks, 2 Laurini, 5 Ceccherini, 16 Hancko, 14 B. Dabo, 6 Norgaard, 8 Gerson, 11 Mirallas, 77 Thereau, 21 R. Sottil, 10 Pjaca

Allenatore: Stefano Pioli

Squalificati: -

Indisponibili: -
 

Roberto57

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Inter-Fiorentina 2-1: si sblocca Icardi, D'Ambrosio decisivo

Il capitano nerazzurro segna il primo gol in campionato su rigore (accordato grazie alla Var), poi pari viola con lo sfortunato autogol di Skriniar sul destro di Chiesa. Al 77' affondo da tre punti dell'esterno difensivo. Terza vittoria di fila tra campionato e Champions


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Tre notizie per il campionato: l’Inter sfata il tabù San Siro, Icardi ritrova la rete mentre Spalletti conferma di avere ormai per le mani una cooperativa del gol. Sì, perché il sigillo di D’Ambrosio porta a sette i marcatori nerazzurri di questa prima parte di campionato. Il 2-1 alla Fiorentina è preziosissimo per la classifica (e per la qualità dell’avversario) ma non nasconde i limiti dell’Inter, ancora una volta in crisi d’identità una volta subito il momentaneo pareggio viola con lo sfortunato autogol di Skriniar sul destro di Chiesa.

VIVA LA VAR — L’Inter ci mette un po’ ad entrare in partita e il 4’ rischia già di andare sotto, ma il destro dal limite di Mirallas centra il palo prima di carambolare su Handanovic. La Fiorentina per 10’ detta i tempi, poi all’11' un destro al volo di Candreva (alto) cambia l’inerzia della sfida. L’Inter comincia ad affacciarsi con maggior frequenza dalle parti di Lafont, ma Perisic al 18’ non trova la porta. Poco dopo la mezz'ora è la Fiorentina ad aver l’occasionissima: Brozo perde un pallone banale al limite, Chiesa pesca in verticale Simeone solo davanti ad Handanovic che salva tutto con una parata straordinaria. Al 42’ l’episodio che cambia il match: la Var richiama Mazzoleni per un tocco di mano di Hugo su cross di Candreva. È rigore e Icardi può così mettere fine al suo inusuale digiuno in campionato.

CI PENSA D’AMBROSIO — L’intervallo raffredda gambe e testa dei nerazzurri, che a parte qualche iniziativa di Candreva faticano in fase di impostazione. Proprio da un pallone banale perso da Vecino inizia una lunga azione della Fiorentina che porta al pari (8’). Chiesa, il gioiello della viola e il sogno di mercato dell’Inter, va al tiro dalla distanza ed è decisiva la deviazione di Skriniar. Pioli toglie l’impalpabile Cholito per Pjaca, Spalletti risponde inserendo Politano per Candreva (che non la prende benissimo…). L’impatto migliore è quello del croato che al 16’ impensierisce Handanovic. San Siro inizia a rumoreggiare per i troppi errori nerazzurri in fase di impostazione, la Fiorentina prende fiducia e spaventa ancora Handanovic (17’) con l’indemoniato Chiesa. L’Inter sembra in difficoltà, smarrita, incapace di riprendere in mano il match. Ma l’anima pazza nerazzurra ha un impeto di orgoglio nel momento più complicato: D’Ambrosio strappa palla al limite, scarica e chiude il triangolo con Icardi e buca Lafont. San Siro esplode prima di chiudersi per qualche secondo in religioso silenzio: check Mazzoleni-Var e gol convalidato. Nel finale succede poco o nulla. L’Inter torna a vincere a San Siro dopo un digiuno di quattro gare (incluso lo scorso campionato) e chiude la settimana perfetta: tre vittorie tra Champions e campionato, cosa chiedere di più?
 
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Roberto57

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MERCOLEDÌ 26 SETTEMBRE 2018

[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t136_b.png"}[/IMG2]Udinese-Lazio[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t129_b.png"}[/IMG2]
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GIOVEDÌ 27 SETTEMBRE 2018
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Roberto57

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Nella speranza di fare un bel
poker.jpg di fila!!!!


Luciano Spalletti ha anticipato che ci sarà qualche novità tra i nerazzurri che affronteranno il Cagliari. Tra i possibili attori del turnover potrebbero figurare Gagliardini (che non è in lista Champions), Miranda e Lautaro Martinez, che è tornato a disposizione. Vrsaljko ancora out



Tre vittorie di fila in otto giorni, la trasferta in casa Psv dietro l'angolo ma prima c'è l'ostacolo Cagliari a San Siro per continuare a correre in campionato. L’Inter di Luciano Spalletti prova ad allungare il momento sì: "Dobbiamo continuare a dare un senso alla nostra professione, passando attraverso più vittorie possibile - racconta l'allenatore nerazzurro -: vincere col Cagliari sarebbe il miglior modo per prepararsi alla trasferta in Olanda. Vedo giocatori motivati, anche se non capisco ancora i momenti di flessione che ci capitano, certi cali di personalità e di autostima. Per noi sarà la settimana della verità, che ci può rimettere in carreggiata, che ci può far correre di nuovo con le prime della classifica, cosa che in base ai primi risultati era difficile. Ora siamo in condizione di rivedere le squadre che sono scappate, stiamo crescendo, possiamo davvero vedere quali sono le nostre potenzialità, che per me sono molte. Qui ci vuole il ghigno del giocatore che ambisce di fare qualcosa di importante per raccontarlo e farlo vedere ai tifosi dell'Inter, che sono come dei bambini, per consegnare qualcosa di importante al popolo nerazzurro".

LAUTARO & CO. — Contro il Cagliari potrebbe giocare titolare Lautaro Martinez, fuori da tanto tempo per il malanno al polpaccio: "Lautaro è un giocatore importante, ha passato un lungo periodo senza allenarsi, ora bisogna vedere che problemi gli dà il minutaggio. Lui ha nel dna la possibilità di essere il terminale offensivo e la capacità di saper palleggiare con i compagni. È un giocatore caratterialmente forte, tosto. Dobbiamo riuscire a mantenerlo così, perché c'è il rischio che ogni tanto chi si porta qui invece di mantenere il suo status perda qualcosa. Cercheremo di proteggerlo il più possibile, come fatto con altri che abbiamo preso e hanno fatto bene quando sono arrivati". Spazio anche a Nainggolan: "Finora io gli do 6, credo che meriti solo la sufficienza rispetto alle sue potenzialità. Radja non ha ancora trovato la condizione, ma lui è quello che gli strappi li fa ogni 2-3 minuti, ora 2-3 per tempo sono pochi". Capitolo Vrsaljko, il croato è ancora ai box: "Sime rischia di tornare solo dopo la sosta: ha fatto solo palestra e sta per tornare sul campo, ma c'è da vedere, da valutare. Per noi è un bel problema: D'Ambrosio sta giocando bene ma facendolo giocare sempre rischia l'affaticamento".

La probabile formazione dell'Inter

La conferenza stampa di Luciano Spalletti ha confermato che l'allenatore nerazzurro è intenzionato a fare turnover. Primo dubbio, chi gioca davanti? Lautaro Martinez, al momento, resta in vantaggio su Mauro Icardi. I due sono stati provati entrambi tra i titolari ma l'ex Racing è leggermente favorito. Ballottaggio aperto. I tanti impegni ravvicinati lo obbligano a ruotare i suoi giocatori, e il fatto che Vrsaljko non sia ancora a disposizione lo indispone perché alla lunga potrebbe condizionare il rendimento di D'Ambrosio. Il terzino che ha deciso il match con la Fiorentina sta facendo benissimo ma Spalletti teme di spremerlo. Restando in difesa, qualche chance per Miranda che potrebbe far rifiatare Skriniar. Altri candidati al turno di riposo sono Asamoah e Nainggolan: Dalbert è pronto. Sperano in un posto dal 1' anche Politano e Gagliardini (quest'ultimo non è in lista Champions, avrebbe senso concedergli minuti in campionato).

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Miranda, Dalbert; Gagliardini, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez. All. Spalletti

La probabile formazione del Cagliari

Recuperato Pavoletti, al suo fianco in attacco dovrebbe esserci uno tra Sau e Farias, ma non è da escludere l'ipotesi del doppio trequartista con Joao Pedro e Ionita. Conferme per Bradaric, in difesa torna Romagna. Nessuno squalificato, ma l'infermeria è occupata da Ceppitelli, Lykogiannis e Rafael.

Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Srna; Romagna, Klavan, Padoin; Castro, Bradaric, Barella; Joao Pedro; Sau; Pavoletti. All. Maran
 
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Roberto57

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Inter-Cagliari 2-0: primo gol di Lautaro, poi Politano

Inter, Spalletti: "Voglio lasciare un'impronta qui. Lautaro forte, ma un po' egoista..."
Il numero dieci argentino torna e strappa applausi. L'esterno chiude il conto al 90'. Nel secondo tempo, annullato il pareggio di Dessena per un tocco con il braccio. Per la squadra di Spalletti è la quarta vittoria di fila tra Champions e campionato

Il tecnico nerazzurro dopo la vittoria sul Cagliari: "La nostra missione è riportare l'Inter in una posizione di classifica importante. Martinez? Ha carattere e tecnica e poi allenandosi con Icardi ha imparato qualcosa"


"Sono sempre soddisfatto quando si vince. Voglio usare qualsiasi minuto della mia vita per migliorare il nostro comportamento in funzione dell'appartenenza all'Inter. Dobbiamo fare di tutto per portare dei successi. Siamo stati scelti per riportare l'Inter in una posizione di classifica importate: è questa la nostra missione. Mi vorrò ricordare di aver lasciato un'impronta qui". Luciano Spalletti è visibilmente soddisfatto dopo la vittoria dell'Inter sul Cagliari, la quarta consecutiva in campionato che proietta i nerazzurri al terzo posto in classifica, aspettando la risposta del Sassuolo domani sera contro il Milan: "Siamo andati in gol con 10 marcatori diversi - dice il tecnico nerazzurro ai microfoni di Dazn -. Questa è una cosa molto importante. Questi calciatori mi hanno permesso di fare un turnover importante per far giocare alcuni freschi in Champions. Quando si ha una rosa così numerosa è molto importante".

LAUTARO E NAINGGOLAN — Spalletti, poi, tesse le lodi di Lautaro, autore del primo gol della serata: "E' un calciatore davvero forte. Si riesce a girare nel traffico dei difensori con grande facilità, ha intuizioni, capacità di andare alla conclusione, poi allenandosi con Mauro ha imparato qualcosa (sorride, ndr.). Martinez ha carattere, tecnica, forza di gambe, tiro. Certo, forse è un po' egoista visto che in un'occasione non ha passato la palla ed è andato a concludere da solo e poi l'ha persa. Ma non fa male un filino di egoismo... Lui e Icardi sono molto amici, e sono anche ragazzi molto sensibili". Chiusura su Nainggolan: "Quando le squadre giocano in mezzo al campo, lui è bravissimo a fare perno sull'avversario, a dare vampate, ripartenze, a girarsi nel traffico. Poi è chiaro che non è un calciatore prettamente tecnico".

JUVE? DIFFICILE SORPRENDERLA — "Se giochiamo per il secondo posto vista la fuga della Juventus? Ho paura che dopo la vittoria di oggi i bianconeri siano ancora più tranquilli, ma è anche vero che il campionato è ancora lungo - continua la disamina di Spalletti ai microfoni di Sky -. La gestione di Allegri è fatta bene, continua a ruotare i calciatori e sarà difficile prenderli col fiato corto. In ogni caso il campionato è molto lungo e si deve ancora entrare nel vivo della Champions League".
 
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Roberto57

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Juve217700165
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Napoli1575021310
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Fiorentina137412145
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Inter137412105
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Sassuolo1374121512
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Genoa1264021111
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Lazio127403109
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Roma1173221410
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Parma10731378
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Milan96231129
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Spal9630346
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Torino9723267
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Sampdoria8622293
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Udinese8722388
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Bologna7721448
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Atalanta67133910
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Cagliari6713349
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Empoli5712458
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Frosinone17016118
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Chievo-17025516

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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[h=1]Spalletti: "Inter, dai tutto. Il Psv duro come Van Bommel"[/h] [h=2]L'allenatore nerazzurro alla vigilia della trasferta contro gli olandesi: "Skriniar non giocherà a destra come con il Tottenham, D'Ambrosio sta bene"[/h] Un altro snodo fondamentale, stavolta in Champions League. L'Inter di Luciano Spalletti ritorna in Europa e in casa del Psv Eindhoven cerca altre risposte per continuare la striscia di vittorie aperta con il successo di San Siro contro il Tottenham. "Dobbiamo preparare mentalmente bene la partita sapendo quanto vale - racconta Spalletti -. L'aria è diventata subito più massiccia, appena abbiamo iniziato a parlare del Psv: dobbiamo abituarci a respirare più forte, sarà una partita difficilissima. Dalle ultime vittorie abbiamo ricevuto una grande spinta sulla personalità e sulla forza per potere indossare questa maglia. Ora la squadra deve tirare fuori tutto, dentro la partita ci vorrà il massimo. Le altre squadre del girone erano davanti a noi nel sorteggio, vuol dire che dobbiamo colmare quelle qualità che hanno migliori di noi. E abbiamo la possibilità per farlo".


GLI OLANDESI — Il Psv ha vinto 7 partite su 7 in campionato ma ha perso 4-0 al debutto europeo a Barcellona. Una squadra a due facce? Continua Spalletti: "Loro hanno diverse qualità, sono forti fisicamente, hanno individualità importanti, hanno la capacità di impattare bene ogni momento della partita, si vede che la squadra è allenata da uno come Van Bommel, perché riflette il suo carattere da giocatore. Il campionato olandese è allenante, giocano bene a calcio. Il Psv forse si è pentito di aver lasciato campo al Barcellona, gli olandesi solitamente ti affrontano a viso aperto, si appoggiano sulla forza fisica e sulla velocità dei loro attaccanti. I nostri giocatori devono essere veloci di pensiero, nel minor tempo possibile devono mettere in pratica le cose che devono fare".

CALCOLI — Una vittoria in Olanda farebbe volare i nerazzurri, un pareggio sarebbe comunque molto importante. "Ma io i calcoli non li ho mai fatti, perché poi ti mettono in imbarazzo quando devi trasferire qualcosa ai calciatori, e finisce che loro non si fidano. Io credo che il modo giusto sia sempre quello di provare a vincere la partita. Magari tenendo sempre bene in mente le insidie che ci sono per affrontare gli avversari. Noi andiamo in campo sempre per vincere. Tatticamente stiamo andando bene, si va avanti con il 4-2-3-1, il sistema rimarrà quello e tra l'altro è simile al modo di giocare degli olandesi. Skriniar non giocherà a destra come con il Tottenham, D'Ambrosio sta bene". Col Psv torna Vrsaljko nella lista dei convocati.

LA DIFESA — Dal tecnico ai due totem della difesa, Stefan De Vrij e Samir Handanovic. L'olandese gioca quasi in casa (e 27 tra familiari e amici saranno domani sulle tribune) anche se al Philips Stadion ha vissuto una pagina nerissima, perdendo 10-0 con il suo Feyenoord: "L'ho detto ai miei compagni? Alcuni lo sapevano ma non vado a raccontare in giro di quella partita, è una delle cose più brutte della mia carriera. Ma qui ho anche vinto. Il Psv comunque è un ostacolo duro. Hanno perso solo con il Barcellona, giocano con grandissima intensità, hanno ali molto veloci, sono rapidissimi in ripartenza, una punta fastidiosa che fa il lavoro sporco per la squadra". Ecco Samir Handanovic, al debutto in trasferta nei gironi di Champions: "Tutte le partite sono importanti, non facciamo ipotesi su quello che succederà, non sarà già decisiva la sfida contro il Psv: però dobbiamo fare un match da Inter. Il Psv è forte, pressa bene, non c'è soltanto Lozano. Ci sono tanti giovani, in futuro ne sentiremo parlare".
 

Roberto57

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Psv-Inter 1-2: Nainggolan-Icardi, nerazzurri a punteggio pieno[/h] [h=2]Ancora una vittoria in rimonta: il Ninja e il capitano rispondono al momentaneo vantaggio di Rosario. Il Tottenham perde con il Barcellona: nerazzurri e spagnoli a sei punti, Spurs e olandesi a zero[/h]
Come cambia la vita, quando riesci a liberarti di ansia, pressioni e paure. L’Inter va in Olanda a incassare gli interessi della vittoria sul Tottenham e delle tre che sono seguite. Batte il Psv 2-1 in una partita che in altre condizioni psicologiche avrebbe reso impossibile. Nainggolan risponde a Rosario, poi nella città delle lampadine, si accende e si illumina come fanno le grandi. Sulle zolle calcate da grandi centravanti (Romario, Ronaldo, Van Nistelrooy) Icardi gioca 90’ da grande numero 9. Dopo due partite nel girone “della morte” i punti sono sei, come il Barcellona. Con le altre a zero: non male per una quarta fascia, non male come viatico per il viaggetto a casa Messi. A Eindhoven Spalletti conferma la formazione ipotizzata alla vigilia, che al momento è quella “tipo”, il Psv conferma le aspettative: squadra potenzialmente letale quando attacca, non impermeabile quando si difende. Ne viene fuori una partita aperta, accesa, giocata su ritmi alti e scaldata da uno stadio raccolto e verticale, che fa sentire il peso dei 35mila sui ventidue in campo. Partono meglio gli uomini di Van Bommel, rispondono meglio che in passato gli undici di Spalletti.

BOTTA RISPOSTA — Il gol del Psv arriva alla terza occasione, la seconda costruita dall’olandese di origini dominicane. Pablo Rosario, 21 anni, aveva costretto Handanovic a un gran riflesso, complice la deviazione di Skriniar al 21’, sei minuti dopo, servito da Lozano e lasciato un po’ solo da Brozovic la scaglia col destro là dove il portiere non può arrivare. Il pareggio di Nainggolan è un altro tiro dal limite, dopo una bomba di Asamoah respinta da Voet e il tap-in di Icardi ribattuto da Schwaab. Il Ninja festeggia i 100 giorni interisti col gol in Champions. È un premio meritato per la squadra di Spalletti, che aveva già costruito tre palle gol, con Vecino e due volte di testa con Icardi.

MOVIOLA — Sull’azione del primo gol c’è una posizione dubbia di Icardi a inizio azione (probabilmente al limite, ma regolare). E non è l’unico caso da moviola: prima un braccio largo di Viergever su Maurito, poi l’uscita scriteriata di Handanovic su Bergwijn, che lo salta: tocco di mano fuori area e giallo. Il Philips Stadion si accende di rabbia invocando il rosso, il ritorno di tre difensori rende l’azione non “chiara occasione da gol” e quindi la decisione giusta.

SUPER ICARDI — Partita “piena” per la terna, serata più che attiva anche per il più atteso. Maurito non si nasconde e non resta senza rifornimenti. Anche nella ripresa per due volte i compagni trovano la sua testa a centro area (due parate), ma l’azione buona arriva al 15’, quando D’Ambrosio lancia lungo, il numero 9 tiene dietro Schwaab e Zoet esce male. Dalla collisione fra i tre resta in piedi Maurito che controlla e segna a porta vuota: 2-1. Secondo gol in Champions in due presenze, gara da centravanti vero, ben utilizzato da una squadra che conferma di essere migliore contro avversari che attaccano e lasciano attaccare. E se Brozovic e Perisic soffrono un po’, va segnalata la crescita di rendimento di Politano, un paratone di Handanovic su rovesciata di Malen, la presenza (anche di spirito) di Vecino e la costanza di Asamoah e De Vrij. Tanto materiale, abbastanza per salutare il Psv.
 

Roberto57

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RITORNO

11-12-2018 H. 21,00







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[h=1]Icardi: "Non mi interessano i gol, ma solo il bene dell'Inter"[/h] [h=2]Nelle quattro partite in cui Maurito è andato a segno, i nerazzurri hanno sempre portato a casa i tre punti: tutto è partito con quella perla al volo contro il Tottenham[/h]
L'Inter fa 6 di fila, Mauro Icardi fa 4 su 4. Perché nelle quattro partite dove il capitano nerazzurro è andato a segno, la squadra ha vinto sempre: Tottenham, Fiorentina, Psv e oggi Spal, piegata con la prima doppietta del 2018-19. Tutto nasce da quel destro al volo di rara bellezza a San Siro contro gli inglesi. Diciamocela tutta, l'Inter sino a quell'episodio sembrava in coma, dopo un inizio deludente di stagione. E in crisi era anche il suo centravanti, senza gol nelle prime tre uscite (a Bologna era assente). Si è svegliato Icardi, si è ripresa l'Inter. Non sarà ancora il "9" di manovra e sacrificio che tanti vorrebbero vedere (per primo Spalletti...), ma se c'è da sbatterla dentro, chiamate lui.

SQUADRA— Perché ha voglia Maurito a dire che "non mi interessano i gol, ma solo il bene dell'Inter". Se non segna lui, con la super Spal vista stasera è dura portarla a casa. "Già lo scorso anno ci avevano complicato la vita qui a Ferrara - prende fiato il bomber dopo la gara -. Non eravamo andati oltre al pari. Sapevamo che per vincere dovevamo fare qualcosa di più e infatti abbiamo creato tanto, portando a casa i tre punti". Rispetto a quell'1-1 del 28 gennaio, sono in realtà due le differenze fondamentali: la fortuna (perché la Spal il pari lo avrebbe meritato più oggi che allora...) e naturalmente lui, Mauro Icardi, che è tornato al gol su azione in campionato. Mancava dal 6 maggio (Udinese-Inter), in mezzo solo il rigore trasformato con la Fiorentina. A San Siro, perché in trasferta era ancora a secco. "I gol fuori casa? Ne ho fatti 29 in tutto lo scorso anno, qualcuno pure lontano da Milano, no?". Vero e ci possiamo aggiungere anche la rete decisiva a Eindhoven in Champions contro il Psv.

LAVORO — Rispetto alla partita in Olanda, Icardi si è paradossalmente visto meno al Meazza. Col Psv aveva dato di più a livello di lavoro di squadra, contro la Spal ha pensato più a buttarla dentro. O forse anche le fatiche della Champions si sono fatte sentire. Tutta l'Inter è stata messa sotto dal punto di vista del ritmo, d'altronde. Icardi però ha l'istinto del killer silenzioso. Forse aiuta poco i compagni nel momento della sofferenza, ma quando c'è da vincerla, ecco che rispunta. È la sua forza e il suo limite. Spalletti dice sempre che lo vorrebbe più dentro la partita, più partecipe alla manovra. Ma forse significherebbe snaturarlo. Maurito colpisce senza fare rumore, proprio nel momento in cui ti chiedi che fine abbia fatto. E finché l'Inter vince, va bene così a tutti. A cominciare da Wanda e i tifosi.
 

Roberto57

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Fiorentina138413146
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Sassuolo1384131514
9
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Parma138413109
10
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Milan1273311510
11
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Genoa1274031214
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Torino12833299
13
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Cagliari9823369
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Spal98305610
15
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Udinese88224810
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Bologna78215410
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Atalanta68134911
18
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Empoli58125510
19
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Frosinone18017321
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Chievo-18026619

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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SERIE A - 9° GIORNATA


SABATO 20 OTTOBRE 2018

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Roma-Spal
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Juve-Genoa
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Udinese-Napoli
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DOMENICA 21 OTTOBRE 2018

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Frosinone-Empoli
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Bologna-Torino
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Chievo-Atalanta
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Parma-Lazio
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Fiorentina-Cagliari
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Inter-Milan
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LUNEDÌ 22 OTTOBRE 2018


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Sampdoria-Sassuolo
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Roberto57

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[h=4]Gazzetta dello Sport[/h] [h=1]Inter-Milan è Cina-Usa: duello fra superpotenze mondiali[/h] [h=2]Suning contro Elliott, colossi economici ma anche rappresentanti due nazioni e comunità che hanno influenzato non poco Milano[/h]

La Cina e l’America a Milano, perché domenica, per la prima volta, il derby sarà uno scontro di superpotenze. Non più Moratti con la sciarpa nerazzurra, non più Berlusconi che racconta la solita barzelletta sul cane e l’Inter. Non più le cravatte gialle di Galliani, non più Prisco che ricorda la nascita dell’Inter dalle costole del Milan: "Abbiamo umili origini". Oggi il derby di Milano è Suning contro Elliott. È il colosso industriale di Nanchino che fattura 63 miliardi di euro contro il fondo speculativo di New York che gestisce un patrimonio di 34 miliardi di dollari. È Zhang Jingdong, secondo Hurun, l’85[SUP]o[/SUP] uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 16 miliardi di dollari, contro Paul Singer, secondo Forbes l’822[SUP]o[/SUP] uomo più ricco del mondo con un patrimonio 2,8 miliardi di dollari. Non più "Forza, Inter!" e "Alé, Milan!", ma "Fozza, Inda!" e "Come on, Milan!". Inter-Milan è Cina-Stati Uniti, a colpi di testa invece che a colpi di dazi. È una partita che spacca il mondo, non solo i navigli. E non c’è diplomazia del ping pong che tenga. È Jackie Chan contro Rambo: domenica ne resterà in piedi uno solo.
 

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