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♣ INTER 2018-2019 E NON SOLO ♣

Roberto57

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[h=1]Eintracht-Inter 0-0: Brozovic sbaglia un rigore[/h] [h=2]Nessun gol nell'andata degli ottavi di Europa League: nerazzurri meglio nel primo tempo, con l'errore dagli undici metri del croato. Nel secondo un po' di sofferenza. Infortunio per Perisic[/h]
Inferno doveva essere ed inferno è stato. Però lo 0-0 di Francoforte ha dato buone indicazioni a Spalletti e all’Inter, capace di dominare per un tempo su un campo difficilissimo. E in più di non prendere gol contro il miglior attacco dell’Europa League. Fin qui le buone notizie, poi ci sarebbe anche due note negative, non troppo marginali. La prima è il rigore sbagliato da Brozovic che magari avrebbe indirizzato diversamente il risultato finale. Poi l’infortunio di Perisic, un affaticamento agli adduttori della coscia sinistra: dopo il k.o. di Nainggolan, ecco un altro brutto pensiero per Spalletti, che per il ritorno perderà anche Lautaro per squalifica. Ecco, mai come adesso sarebbe fondamentale ritrovare Icardi.

BROZO SPRECA — Personalità aveva chiesto Spalletti. E il primo tempo dell’Inter è stato da grande squadra. Per intensità, qualità di gioco e di scelte, col grande rammarico di aver chiuso la prima frazione sullo 0-0. Perisic è ispirato e lo dimostra subito con una bella percussione a sinistra, ma sul traversone basso non ci sono compagni pronti a concludere. D’Ambrosio (3’) scalda Trapp dalla distanza, poi è l’Eintracht a provare a entrare in partita con un paio di ripartenze. È solo un fuoco di paglia, perché l’Inter riprende in mano il match e costringe i tedeschi a correre a vuoto. Al 21’ l’episodio che potrebbe cambiare il volto della partita: Lautaro si avventa su una palla vagante in area, Gelson Fernandes lo tocca e per l’arbitro Collum è rigore. Dal dischetto a sorpresa si presenta Brozovic (i due precedenti rigori senza Icardi li avevano trasformati Lautaro e Perisic) ma Trapp vola alla sua sinistra e manda in angolo. E il boato di esultanza della curva tedesca fa tremare lo stadio. Scampato il pericolo l’Eintracht sembra crederci di più, ma poi è sempre l’Inter a creare potenziali occasioni: Brozo (42’) apre per Politano che al volo crossa per Vecino, ma il colpo di testa dell’uruguaiano finisce a lato.


PRESSIONE TEDESCA — L’inversione di campo porta anche un cambio di inerzia nel gioco, perché l’Eintracht stavolta entra con la testa giusta e la volontà di vincere la gara. Nei primi minuti i tedeschi collezionano diversi corner e da uno di questi trovano anche il vantaggio con N’Dika, ma il tocco precedente di Haller (in offside) vanifica tutto. L’Inter intanto perde anche Perisic per un guaio muscolare e l’uscita del croato toglie a Spalletti un’arma fondamentale in campo aperto. Perché l’Eintracht ora palleggia molto a ridosso dell’area nerazzurra e sempre con maggior pericolosità. Al 25’ Hinteregger non trova la porta di testa da posizione vantaggiosissima, su splendida imbeccata di Kostic, poi è ancora il difensore dalla distanza a impensierire Handanovic.

ASSALTO EINTRACHT — Kostic continua a dominare a sinistra e a costruire percoli, ma la mira degli attaccanti tedeschi è piuttosto sfocata. Così Huttler prova la carta Paciencia (decisivo nell’ultimo match di campionato in pieno recupero): il portoghese sfiora il palo da fuori (40’), poi Handanovic dice no a Jovic (in tuffo) e a Gacinovic (tiro centrale, parata in due tempi). Il pubblico spinge fino all’ultimo secondo, ma l’assalto Eintracht non trova gloria.
Tutto rimandato a San Siro: un mini vantaggio per l’Inter, ma serviranno due tempi da big per conquistare i quarti di finale.
 

Roberto57

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CLASSIFICA 27^ GIORNATA

1
t128_b.png
Juve752724305917
2
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Napoli572717644821
3
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Milan512714944123
4
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Inter502715574022
5
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Roma472713865137
6
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Torino4427111153523
7
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Atalanta442713595638
8
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Lazio422612683728
9
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Sampdoria3927116104435
10
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Fiorentina372781364233
11
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Parma332796122940
12
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Sassuolo322771193642
13
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Genoa302779113242
14
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Cagliari272769122339
15
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Udinese252667132236
16
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Spal232758142341
17
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Empoli222757153453
18
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Bologna212749142240
19
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Frosinone172738162051
20
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Chievo1027110162053

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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[h=1]Inter-Eintracht, alta tensione: Spalletti in emergenza, si temono scontri[/h]
Prima l'Eintracht Francoforte per conquistare i quarti di Europa League, poi il Milan in un derby dal sapore di Champions League. Si apre domani con la sfida contro la formazione tedesca la quattro giorni ad alta tensione in casa Inter. La squadra di Luciano Spalletti è chiamata a non fallire il doppio impegno per continuare la cavalcata europea e restare a contatto con gli uomini di Gattuso, ora a +1, nella corsa al terzo posto. A destare preoccupazione non solo i problemi di formazione - con ben nove calciatori assenti nella sfida di domani - ma anche i possibili scontri tra la tifoseria meneghina e quella teutonica dopo i fatti di Inter-Napoli, in cui perse la vita un tifoso nerazzurro.

EMERGENZA - La vittoria casalinga di domenica scorsa contro la Spal ha riportato un po' di tranquillità nell'ambiente nerazzurro dopo il pari contro l'Eintracht in trasferta, che ha lasciare l'amaro in bocca per il rigore fallito nel primo tempo da Brozovic, e le due sfide contro Cagliari e Fiorentina, in cui la formazione di Spalletti ha portato a casa appena un punto scivolando alle spalle del Milan. Nella gara contro l'Eintracht Francoforte, il tecnico di Certaldo deve rinunciare a una lunga lista di calciatori: agli infortunati Miranda e Nainggolan si aggiungono gli squalificati Asamoah e Lautaro Martinez; non ci saranno nemmeno Dalbert, Vrsaljko, Gagliardini e Joao Mario, fuori dalla lista Uefa, mentre continua lo scontro con Mauro Icardi, fuori dalla lista dei convocati per l'ottava volta di fila. Scelte obbligate per Spalletti, che potrà contare su appena undici calciatori di movimento nei prossimi 90 minuti.

PERICOLO SCONTRI - Idee politiche e giochi di alleanze e gemellaggi. Dopo quanto successo lo scorso 26 dicembre in occasione di Inter-Napoli, torna l'allarme scontri in vista della sfida tra Inter ed Eintracht. La tensione è altissima: ai circa 14 mila tedeschi - una cifra che va ben oltre i 9 mila tagliandi messi a disposizione dall'Inter tra terzo anello blu e terzo rosso - in arrivo nel capoluogo meneghino, si aggiungeranno quelli dell'Atalanta, gemellati per le idee politiche di sinistra. Dall'altra parte, le indiscrezioni raccontano di tifosi di Lazio e West Ham - di estrema destra - pronti a raggiungere la città lombarda per supportare quelli quelli dell'Inter. C'è grande preoccupazione per quello che potrebbe accadere in giro per la città già a partire dalla mattinata, quando i primi supporters tedeschi raggiungeranno Milano. La questura di Milano ha deciso di adottare misure di sicurezza speciali per evitare possibili tafferugli: disposto il divieto di vendita degli alcolici a San Siro tra le 16 e mezzanotte, mentre ci saranno oltre 1000 agenti delle forze dell'ordine coadiuvati dalla polizia tedesca, in arrivo in Italia.
 

Roberto57

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[h=1]Bocca: “Inter eliminata dal caso Icardi, autolesionismo folle. Lui insopportabile ma Marotta e Spalletti…”[/h]
Fabrizio Bocca, su Repubblica, analizza il ko dell’Inter in Europa League e attribuisce la responsabilità alla gestione del caso Icardi: “L’Inter perde a San Siro 1-0 contro l’Eintracht Francoforte e viene eliminata dall’Europa League. Pesa sulla coscienza di tutti, a cominciare da Marotta e Spalletti, il caso Icardi. Mai visto un autolesionismo così folle. L’Inter paga per l’egoismo dei protagonisti. A chi va tolta ora la fascia?


Il caso Inter è un caso lampante di come uomini modesti possano facilmente ed egoisticamente sfasciare un grande club. Quasi un perversa, inspiegabile pulsione sadomaso nel vedere una grande squadra italiana soffrire, crollare e alla fine soccombere contro una piccola squadra (soprattutto se messa a confronto con la storia dell’Inter). Quell’ Eintracht Francoforte che di tale sconquasso ha approfittato e si è giustamente preso la qualificazione andando addirittura a vincere a San Siro: è entrato in campo con la mentalità e la voglia giusta e ha fatto il suo dovere contro una squadra impaurita e a pezzi.

Se non ci fosse stato Handanovic in porta l’ Eintracht avrebbe potuto vincere anche più abbondantemente, e l’umiliazione – se mai fosse possibile andar peggio di così – ancora più profonda e dolorosa. Una squadra, l’ Inter, follemente mandata in malora, irresponsabilmente sacrificata all’ orgoglio personale.

Può essere che con Maurito Icardi in campo sarebbe finita nella stessa identica maniera, può essere che gli infortuni e le squalifiche fossero oggettivamente insormontabili, ma è lampante che l’Inter si sia presentata menomata all’appuntamento per sua stessa colpa.

Non ho mai visto in tanti anni fare una guerra così aperta e aspra al proprio capitano, al proprio uomo migliore. Non a bocce ferme, non in estate, ma addirittura nel cuore della stagione, con tutti gli obbiettivi aperti e da conquistare. Non ho mai visto fare di un caso di principio – mai del tutto compreso – una questione vitale, da guerra totale, distruttiva. Senza alcuna possibilità di mediazione. L’ Inter è stata eliminata non dall’ Eintracht ma dalla sua stessa gelosia, dalle sue bizze, dalle sue assurde lotte intestine. Mai visto concentrare tanta cattiveria sulla donna di un suo stesso calciatore, come se fosse lei da sola la pietra dello scandalo, e non chi viene pagato per risolverli questi casi. E non renderli invece addirittura irrisolvibili, incurabili, catene d’acciaio alle caviglie. Con un prezzo enorme che poi devono pagare club e tifosi.

Parliamoci chiaro, tutti qualcosa in precedenza avevamo visto: il caso Del Piero alla Juve, ma non così devastante e il caso Totti alla Roma, forse altrettanto aspro ma senza queste conseguenze definitive. Posso capire che Maurito Icardi sia una bizzosa e insopportabile star – come se qualsiasi grande attore non abbia fatto impazzire sul set anche i registi più pazienti, e i grandi film non si siano poi fatti lo stesso – ma come possono due grandi uomini di calcio come Beppe Marotta,arrivato all’ Inter dopo 8 anni di Juve per scopiazzarne e rubarne e i metodi, e Luciano Spalletti, che va per le mille partite da allenatore professionista, infilarsi in un pasticcio del genere? Chi paga per tutto questo? A chi si toglie adesso la fascia?”
 

Roberto57

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NATURALMENTE SPERO CHE VINCA L'INTER....
MA SOPRATTUTTO MI AUGURO DI VEDERE BEL GIOCO E NIENTE CORI INUTILI!!!!




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Milan-Inter, Ruggeri: “Punto su Lautaro per il derby. Attenzione a Suso”

Il cantautore, tifoso dei nerazzurri, ha lanciato il nuovo album e aspetta il match: “Cito Nereo Rocco, speriamo non vinca il migliore. Icardi? Ormai la frittata è fatta”


La passione nasce con la Grande Inter, quella di Sarti-Burgnich-Facchetti, da allora i colori nerazzurri hanno sempre accompagnato la vita intensa, piena di idee e parole, di Enrico Ruggeri. E’ appena uscito il nuovo album “Alma”, trentacinquesimo della carriera, anticipato da “Lacrime nella pioggia” ( il cui video è stato girato a Marotta, la stessa spiaggia che ha ispirato “Il mare d’inverno”), firmato con il figlio Pico, naturalmente interista. Domenica sera guarderanno insieme la partitissima.


Come vive questo derby?
Cito Nereo Rocco quando allenava la Triestina , allora squadra di seconda, terza fascia: quando gli dissero “vinca il migliore”, lui rispose “speremo de no! Il Milan è superiore e Gattuso mi è proprio simpatico, ha un bell’approccio con i giocatori, sa cogliere il meglio di ognuno di loro”.


“Alma” come anima, intesa come i latini in un’accezione positiva, anima da cercare nell’Inter…
“E’ molto importante, con rammarico dico che ce l’ha il Milan. D’altra parte l’Inter è una squadra letteraria, può vincere o perdere con chiunque. Mi auguro che l’ossatura dei giocatori del futuro sia cercata sulla capacità di avere cuore oltre che tecnica”.

Per il derby, che come sempre sfugge a tutte le logiche, su chi punta?
Lautaro è un fenomeno elegante e creativo, ha bisogno di un’altra punta vicino. Mi spiace quando sento dire che non può giocare accanto a un altro attaccante. E Politano. Confido nella loro fantasia”.

Che cosa ne pensa di Spalletti?
E’ sempre difficile allenare l’Inter dopo il Triplete. Vorrei che li chiudesse tutti nello spogliatoio, Icardi compreso, con il dovere di uscire con una soluzione. Spetta a lui, non a un dirigente”.

Pensa che Icardi possa compiere un passo indietro?
E’ tardi, la frittata è fatta. Noi non avremmo dovuto sapere nulla delle loro beghe, chissà quante cose accadono che non sappiamo! E’ difficile il ruolo di moglie e manager di un personaggio come lui”.

Tre aggettivi per descrivere la sua squadra?
“Imprevedibile, poetica, psicolabile”.


Se potesse quale pedina toglierebbe dallo scacchiere rossonero?
Suso, perché è creativo e tecnico, scardina il centrocampo. E Piatek”.


Che tipo di partita si aspetta?
“Non so cosa sperare, dipenderà molto anche dalla giornata di Perisic e Brozovic… a volte l’Inter si mette a giocare dopo aver preso un gol…”.

Ha una scaramanzia?
“Se la situazione si fa grigia io e Pico cambiamo posto”.

Sfottò con gli amici?
“Con Silvio Capeccia, milanista dei Decibel: la telefonatina il giorno dopo c’è sempre”.

Il derby che non dimentica?
“Quello vinto 2-0 con gol di Beccalossi e due sigarette nell’intervallo” (Ruggeri aveva dedicato la canzone “Il fantasista” ai calciatori “irregolari”, anticonformisti come lui, ndr).

Un pronostico?
“Non è possibile”.
 
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COMUNQUE VADA.....AMALA

(solo per far vedere che quando giochiamo a MILANO c'è un grande tifo)


 
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[h=1]Milan-Inter 2-3: i nerazzurri vincono il derby e contro-sorpassano[/h] [h=2]Girandola di gol ed emozioni: Vecino, De Vrij e Lautaro su rigore per i nerazzurri, Bakayoko e Musacchio per i rossoneri. Spalletti espulso[/h]
È il derby che segna il controsorpasso dell'Inter, in festa sotto la Nord, e una notte amarissima per il Milan. Non ci sono novità nelle formazioni – in campo quelle annunciate – ma la sorpresa arriva tre minuti dopo il fischio d'inizio. Il derby tanto atteso ha già preso una direzione favorevole all'Inter, con il gol di Vecino. Il più rapido dal 2011, quando Pato segnò dopo 43 secondi. Ma c'è ancora un'intera partita da giocare e le premesse non cambiano: è una sfida che decide il terzo posto e una partita che può segnare una distanza netta tra le milanesi e le romane (e l'Atalanta, a pari punti con la Lazio). Oltre che alla classifica il derby decide l'umore: il Milan arriva da cinque vittorie consecutive, l'Inter era caduta qui giovedì e uscita dall'Europa League. Ecco, nonostante l'impegno in più della settimana è la squadra di Spalletti ad avere idee più lucide, a essere più aggressiva e quindi a sembrare più fresca nel fisico.


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SUBITO VECINO — Il gol iniziale si riallaccia a quello nel recupero del derby precedente: errore di Romagnoli in marcatura, uscita così così di Donnarumma e sulla sponda di Lautaro c'è la deviazione vincente di Vecino. All'andata era stato decisivo un altro sudamericano (Icardi, nemmeno allo stadio) servito da un cross del solito Vecino che da rifinitore è diventato uomo-gol. Cinque minuti dopo Paquetà (un paio di brutti palloni persi) ha un'occasione dalla distanza: preciso ma Handanovic respinge. Dal possibile pareggio al possibile raddoppio interista: le occasioni sono due e molto più semplici di quella capitata a Paquetà. Ancora doppio Vecino: di testa impegna Gigio e sul traversone basso di Perisic spara alto dall'altezza del rigore.

QUASI RISSA — Paquetà è l'unico a restare negli spogliatoi: dentro Castillejo. Quello che succede dopo è invece identico al primo tempo: passa il doppio del tempo, sei minuti, perché l'Inter segni. Stavolta su azione d'angolo è De Vrij a colpire di testa. Donnarumma si allunga e vede il pallone sfilare, ora senza colpe. Per il Milan un brutto colpo e a "tradire" è più che altro la difesa, il baluardo delle ultime partite: da novembre scorso contro la Juventus non subiva più di un gol in una partita di campionato. Bakayoko, il nuovo leader della mediana rossonera, invece non tradisce: la riapre segnando di testa su perfetto assist di Calhanoglu. San Siro ritrova entusiasmo e Gattuso lancia Cutrone – un attaccante – per Rodriguez – un difensore. La prima illusione dura appena dieci minuti: Castillejo stende Politano in area. Lautaro è il nuovo rigorista e non sbaglia. Ancora meno – quattro minuti – dura il doppio vantaggio nerazzurro: stavolta da azione d'angolo è Musacchio a segnare sulla respinta corta di Handanovic. Che si riscatta su Castillejo (testa) ed evita la rimonta. L'illusione rossonera resta tale. C'è tempo anche perché la Var corregga da rosso a giallo il cartellino che Guida mostra a Conti. Un derby intenso e pieno di gol. Pessimi gli ululati a Kessie sentiti in un paio di occasioni. E il "devi morire" a De Vrij a terra. Pessima anche la rissa sfiorata in panchina tra Kessie – appena sostituito - e Biglia, separati a forza dai compagni.
 

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Inter, Spalletti: "Icardi? Bravi quelli dentro lo spogliatoio"

L’allenatore elogia la squadra: “Lautaro è l’attaccante che può rimetterci a posto le cose. Il mio ultimo derby? Mi sa che si fa un'altra cena...". Zhang: “Squadra fantastica, complimenti a tutti”


In tre giorni, dal tracollo con l’Eintracht alla vittoria nel derby. Luciano Spalletti ha ritrovato la sua Inter. “Il derby vinto passa tutto da una grande personalità. Oggi i ragazzi hanno scavato un solco rispetto alla partita precedente. Vecino ha fatto una grande partita, come tutti. Con un Milan che ha i pronostici meritatamente a favore, non era facile. Abbiamo completamente svoltato. Il Milan ha fatto una grande partita, Gattuso deve essere contento. Quando le squadre fanno prestazioni così può vincere chiunque”.

FRECCIATA A ICARDI — Il tecnico nerazzurro dà una risposta molto chiara all’ennesima domanda su Mauro Icardi. “Stasera serve dire bravo a Martinez per il rigore, abbiamo trovato l’attaccante che può rimetterci a posto le cose. Bravo a Politano per il taglio del 2-0, bravo a Perisic per i rientri: è stata una grandissima squadra nonostante le difficoltà. Vanno fatti grandissimi complimenti a questi ragazzi. Bravi, a quelli che sono dentro lo spogliatoio. Nainggolan negli spogliatoi alla fine? Tanti che non sono convocati vengono in spogliatoio a condividere meriti e demeriti, è una cosa regolare”. Poi Spalletti in conferenza stampa si toglie un altro sassolino. “Doveva essere il mio ultimo derby, allora ho pensato di portarmi anche il Cenacolo... Mi sa che se ne fa un’altra di cena...".



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CLASSIFICA 28^ GIORNATA
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Juve752824315919
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Napoli602818645223
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Inter532816574324
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Milan512814954326
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Roma472813875239
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Lazio452713684129
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Atalanta452813695739
8
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Torino4428111163726
9
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Sampdoria4228126104938
10
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Fiorentina372881374335
11
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Parma332896133044
12
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Genoa332889113442
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Sassuolo3228711103947
14
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Cagliari302879122540
15
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Spal262868142542
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Udinese252767142440
17
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Empoli252867153654
18
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Bologna242859142542
19
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Frosinone172838172153
20
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Chievo1128111162154

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

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[h=1]Le probabili formazioni di Genoa-Inter - Icardi si riprende la maglia da titolare[/h]
Non è un momento semplice per l'Inter, la querelle Icardi continua a tenere banco in casa nerazzurra (con la Curva Nord che si è schierata contro il calciatore). Intanto, però, il bomber argentino è stato convocato da Luciano Spalletti in vista della gara di questa sera contro il Genoa: "E sarà titolare - spiega il tecnico -. Se messo da solo non vale niente, se ha la squadra dietro vale più di Messi e Ronaldo messi insieme. Si è allenato bene, ho visto segnali corretti. Adesso ripartiamo più forti". Una partita che Perisic e compagni non possono assolutamente fallire, per non complicare i piani verso la qualificazione alla prossima Champions League. C'è, però, un clamoroso tabù da sfatare: la vittoria in casa dei rossoblù manca addirittura dal 2011 (gol di Nagatomo), dopo quella data sono arrivate cinque sconfitte ed un pareggio.
Genoa, dunque, bestia nera dell'Inter. E Prandelli avvisa: "Affrontando squadre che hanno un tasso tecnico importante, che cercano di palleggiare e costruire sempre azioni, per noi può essere un riferimento. Dobbiamo cercare di metterli in difficoltà quando abbiamo la palla. Le squadre che arrivano sono quelle giuste da affrontare. Dipende tutto da noi".



COME ARRIVA IL GENOA - C'è una sconfitta da rimediare per i liguri, quella contro l'Udinese. Da valutare le condizioni di Gunter e Dalmonte, mentre non ci sarà Criscito: al suo posto, in difesa, ci sarà Pezzella a completare la linea a quattro formata da Pereira, Romero e Zukanovic. A centrocampo Radovanovic sarà il perno centrale accanto a Rolon, con Lerager adattato a destra e Lazovic a sinistra. In attacco torna Sanabria accanto a Kouamé. Ma non è da scartare l'ipotesi Sturaro trequartista con conferma del 4-4-1-1.

COME ARRIVA L'INTER - Rientra dal 1', dunque, Icardi nel ruolo di centravanti: sarà supportato da Politano, Perisic e Nainggolan, che torna titolare dopo l'iniziale panchina nel posticipo di domenica sera. A centrocampo Gagliardini pare in netto vantaggio su Vecino per affiancare Brozovic. In difesa, infine, spazio a D'Ambrosio, Miranda, Skriniar e Dalbert. Panchina per Asamoah, così come per Keita: quest'ultimo sarà sicuramente una carta importante da giocare nel corso del secondo tempo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (4-4-2): Radu; Pereira, Romero, Zukanovic, Pezzella; Lerager, Rolon, Radovanovic, Lazovic; Kouamé, Sanabria. A disp.: Marchetti, Jandrei, Biraschi, Lakicevic, Gunter, Mazzitelli, Bessa, Veloso, Sturaro, Lapadula, Favilli, Pandev. All.: Cesare Prandelli.

INTER (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Skriniar, Dalbert; Gagliardini, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Icardi. A disp.: Padelli, Berni, Ranocchia, Cedric, Asamoah, Vecino, Borja Valero, Candreva, Joao Mario, Colidio, Salcedo, Keita. All.: Luciano Spalletti.
 

Roberto57

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AVREMMO VINTO ANCHE SENZA ICARDI!!!!


Genoa-Inter 0-4: gol di Gagliardini (doppietta), Icardi su rigore e Perisic

A Genova il bomber argentino torna a giocare dopo 53 giorni di esilio: prende un palo, segna un rigore e serve un assist per il compagno croato. La squadra di Spalletti blinda il terzo posto e vola a +4 sul Milan



Riecco l’Inter. Riecco soprattutto Mauro Icardi. Battuti tre sere fa a San Siro dalla Lazio, i nerazzurri si rimettono a correre superando l’ostacolo Genoa: serviva fare la voce grossa e il 4-0 al Ferraris vale tantissimo, perché ora Spalletti ha 8 punti sul quinto posto occupato da Lazio (che però ha una partita da recuperare), Atalanta (che gioca domani sera), Roma e Torino. Icardi, di nuovo titolare dopo il lungo braccio di ferro con il club, è il migliore in campo: sono bastati 40 minuti per ritrovare il gol e chiudere i conti dopo la rete di Gagliardini al 15’ e prima del tris di Perisic al 54’ (su delizioso assist di Mauro) e del poker ancora del Gaglia all’80’. L’ultima esultanza in Serie A dell’ex capitano era arrivata 109 giorni fa (il 15 dicembre contro l’Udinese) e adesso il numero 9 è a 123 reti nerazzurre come Bobo Vieri, ottavo bomber di sempre dell'Inter dietro Istvan Nyers (133), l’attaccante ungherese degli Anni 50.

RIECCOLO — Non è stata una serata banale per Icardi, bersaglio (come prevedibile) degli insulti dei tifosi nerazzurri già nel riscaldamento. Non giocava dal 9 febbraio, si era ammutinato il 13 febbraio, ma il nuovo debutto interista senza fascia al braccio porta eccome la sua firma. Il primo pallone lo tocca dopo 19 minuti e spiccioli, al secondo prende un palo clamoroso tutto solo davanti a Radu, figlio di una voglia matta - ne siamo sicuri - di spaccare il mondo. In mezzo, tanto parlottare con Nainggolan, un gesto d’intesa con Perisic dopo un cross sballato del croato, e soprattutto la faccia di chi ha la voglia di metterci nuovamente l’impronta. Il Genoa fa poco poco: al Ferraris aveva battuto l’Inter nelle ultime 5 sfide ma dopo questa sconfitta deve guardarsi alle spalle perché il Bologna, terzultimo, è a 6 punti e oggi può accorciare. I rossoblù, contestati dalla curva (che ha sempre Preziosi nel mirino) mettono il naso avanti con Sturaro, poi subiscono troppo il possesso dell’Inter. Che prima aspetta e poi comincia ad affondare. Di Nainggolan il primo tiro, di Politano e Gagliardini i movimenti più importanti. Poi c’è Icardi, di nuovo. E la sua presenza, insieme a un Nainggolan che non ha bisogno di fare meraviglie per fare sentire finalmente il suo peso, è un’arma che rende l’Inter molto più pericolosa. Proprio come Spalletti aveva detto ieri, durante la conferenza stampa in cui annunciava il ritorno di Mauro dal primo minuto.

DECISIVO — Mauro cerca la profondità e quando affonda davvero Romero lo butta giù in area: espulsione e rigore dopo 39'. Mauro discute con Perisic, Skriniar lo carica e lui riprende a segnare (gol numero 10 stagionale in A, il 16° complessivo), come se niente fosse successo, meritandosi l’abbraccio di tutti i compagni, di uno spogliatoio che l’ha riaccolto da pochissimi giorni. Poi c’è spazio ancora per l’assist a Perisic, per tanto movimento sottoporta, e infine il meritato riposo dopo 80’. L'argentino si prende tanti fischi, gli applausi di Marotta e torna in panchina: ora è tornato davvero.
 
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Roberto57

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CLASSIFICA 30^ GIORNATA
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3[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t127_b.png"}[/IMG2]Inter563017584725
4[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t120_b.png"}[/IMG2]Milan5230141064428
5[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t456_b.png"}[/IMG2]Atalanta482914696040
6[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t129_b.png"}[/IMG2]Lazio482914694230
7[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t121_b.png"}[/IMG2]Roma483013985545
8[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t135_b.png"}[/IMG2]Torino4830121264028
9[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t603_b.png"}[/IMG2]Sampdoria4530136115140
10[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t125_b.png"}[/IMG2]Fiorentina393081574638
11[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t990_b.png"}[/IMG2]Genoa333089133448
12[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t124_b.png"}[/IMG2]Cagliari333089132842
13[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t131_b.png"}[/IMG2]Parma333096153350
14[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t2182_b.png"}[/IMG2]Sassuolo3229711114049
15[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t1454_b.png"}[/IMG2]Spal323088142742
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17[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t695_b.png"}[/IMG2]Empoli283077163856
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Roberto57

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[h=1]Inter-Atalanta 0-0: Icardi torna, ma Gollini lo ferma[/h] [h=2]Maurito torna in campo a San Siro, ma la squadra di Spalletti non sfonda. Gasperini aggancia il Milan a quota 52 punti e continua a credere nella Champions[/h]
Ci sono rese dei conti in cui i conti restano sospesi. Ci sono duelli all'ultimo sangue in cui alla fine non spara nessuno. L'atteso spareggio Champions finisce con uno 0-0 e una classifica che si muove il giusto per entrambe: l'Inter è un turno più vicina alla Champions, l'Atalanta resta in corsa, nessuna ha fatto il botto. Il ricordo del 4-1 di Bergamo è fresco, quello del 7-1 di San Siro indelebile: ce n'era abbastanza, anche dopo i 4 gol in 15' dei bergamaschi col Bologna, per aspettarsi fuochi d'artificio. Anche i nuvoloni su San Siro promettono tempesta. Niente, una breve fase di pioggia, ma finisce lì. Anche l'atteso ritorno a San Siro di Icardi non è esplosivo: nessuna esultanza da valutare, contestazione presente, ma nulla che non si sia già visto in passato. Compresa la spaccatura del pubblico di San Siro: curva Nord contro, gran parte dello stadio pro. L'Atalanta non tira mai in porta, l'Inter fa segnare qualche regressione del gioco: alla fine, nessuna può recriminare troppo per i tre punti mancati.


SENZA ZAPATA — Zapata manca parecchio a Gasperini: la sua Atalanta mette in campo la solita forza fisica, i soliti principi di gioco, la solita verticalità. Però le occasioni vere latitano: Handanovic non compie parate, i pericoli maggiori sono sue due cross bassi del Papu e di Ilicic. Pasalic, il sostituto del colombiano, è fra i meno concreti, Ilicic gira al largo, pur regalando le solite carrettate di classe. E al 3' della ripresa Duvan ci sarebbe arrivato, su quel cross basso di Ilicic (dopo pasticcio di Gagliardini) che il Papu sfiora solamente.

SENZA BROZO — Anche Spalletti può recriminare su un'assenza, quella parziale di Brozovic (che si aggiunge a quelle totali di Lautaro e De Vrij). Epic esce dopo 21', vittima di una distrazione muscolare ai flessori della coscia destra su un allungo (non un gran momento per i muscoli interisti). Uscendo lui, qualche cosa si inceppa nella manovra nerazzurra, con un possesso palla decisamente meno fluido di quelli di Genova. Handanovic deve spesso abiurare il credo della "partenza da dietro", il gioco si sviluppa quasi unicamente sulle fasce, dove Asamoah è piuttosto attivo. Al posto di Brozo entra Nainggolan, che pur creando l'occasione più nitida della ripresa (chiude Gollini al 72') non riesce davvero a marcare la partita.

PRESENTI — Non è più assente Icardi. La partita di Mauro parte con qualche coro non proprio gentile della Nord (come previsto), continua registrando il supporto del resto di San Siro, ha i momenti migliori nelle sponde e nei veli per i compagni, buoni per innescare le ripartenze (già al 9' lancia Vecino che quasi inventa un supergol). Tocca più palloni del solito con profitto, però, come se le due cose non fossero compatibili, diventa meno letale in area. La palla che riceve al 31' è buona, buonissima, ma ci pensa e si fa murare da Gollini in uscita. E nella ripresa, su corner, di testa piazza un quasi assist per Perisic: salva Castagne. I gol a San Siro restano tre, i punti di vantaggio sulla quinta restano cinque. E l'Inter vuole guardare i dati collettivi…
 

Roberto57

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CLASSIFICA 31^ GIORNATA


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Juve843127316420
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Napoli643119755827
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Inter573117684725
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Torino4931121364028
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Sampdoria4531136125141
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Fiorentina393181584639
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Sassuolo3631812114651
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Udinese323088143043
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Empoli283177174059
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Bologna273069152847
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Frosinone233158182556
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Chievo1130111182161

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    Palermo
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