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NON TOCCARMI

Alien.

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[h=1]"Non toccarmi": il cartello che tiene alla larga dai bambini[/h] [h=2]Tutti vogliono coccolare i neonati, ma le norme basilari dell'igiene lo sconsigliano: a dare man forte alle mamme arriva un cartello[/h] HOME CURIOSITÀ Condividi su Facebook
E’ uno dei crucci più comuni delle neo-mamme (sapete che esiste un ristorante che vi farà partorire?): alle prime uscite pubbliche del neonato (ma anche quando i parenti vengono a trovarlo a casa) tutti vogliono toccarlo, prenderlo in braccio e magari dargli bacini, con buona pace delle regole di igiene più basilari.

Il piccolo di poche settimane ha infatti un sistema immunitario ancora immaturo ed i virus ed i batteri comuni per lui possono essere molto pericolosi: un banale raffreddore per un neonato può trasformarsi in bronchite. Per questo hanno ragione le mamme a chiedere più discrezione e soprattutto attenzione a chi tocca il bambino: sarebbe meglio evitare e se proprio indispensabile, almeno lavarsi bene le mani (ecco il modo migliore) ed evitare in ogni caso di baciarlo.



Visto che queste semplici regole spesso non vengono rispettate, si sta diffondendo sempre di più fra i genitori la moda del “cartello-disclaimer” sulla carrozzina: un semplice cartello colorato dove sono scritte frasi come “non toccarmi per favore“, “sono carino, lo so, lavati le mani prima di toccarmi“, “i tuoi germi sono molto grandi per me”.

Un’azienda americana si è specializzata nella produzione di questi messaggi, da appendere sul passeggino o la carrozzina: un sistema semplice che toglie dall’imbarazzo quelle mamme che vorrebbero rimproverare amici e parenti troppo esuberanti ma non ne hanno il coraggio. Per ora non esiste la versione italiana, ma si può facilmente realizzare a casa, basta una stampante, una forbice e un po’ di fantasia!
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Alien.

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[h=1]Dopo che la loro bimba neonata è morta per un bacio, i genitori condividono un messaggio importante[/h]
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Nicole Sifrit / Facebook
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Cerith Gardiner | Lug 27, 2017
Quando un amico o un familiare ha appena avuto un bambino, il primo istinto è quello di ringraziare Dio, e quello successivo è precipitarsi in ospedale per riempire di baci mamma, papà e neonato. Dimentichiamo, però, quanto i neonati siano fragili e soggetti ai germi, dopo essere stati protetti per mesi nel grembo materno.



Qualche giorno fa, la morte di una bambina di 18 giorni, Mariana Sifrit, per un semplice bacio ha ricordato a tutti noi cosa può accadere quando permettiamo alle nostre emozioni di prevalere sul buonsenso e le precauzioni.

Quando Mariana è nata, il 1° luglio, i suoi genitori, Nicole e Shane, guardavano pieni di speranza a un futuro splendido come famiglia. Si sono sposati sei giorni dopo, ma durante la celebrazione non sono riusciti a svegliare Mariana e la piccola rifiutava il latte. Ansiosi, i genitori si sono precipitati al Blank Children’s Hospital di Des Moines (Iowa, Stati Uniti), dove è stato detto loro che la loro bimba aveva contratto la meningite come risultato dell’HSV-1, detto più comunemente virus dell’herpes.

I medici hanno spiegato ai genitori, entrambi risultati negativi al virus, che Mariana lo aveva probabilmente contratto dopo che un visitatore glielo aveva trasmesso con un bacio, un semplice gesto d’amore. I sanitari hanno affermato che questa persona non doveva avere necessariamente un herpes conclamato, ma poteva anche essere semplicemente portatrice del virus. Come ha spiegato la mamma, “la toccano e lei si tocca la bocca con la mano”, e questo basta per trasmettere il virus.

Una volta effettuata la diagnosi, Mariana è stata trasferita immediatamente nell’unità di terapia intensiva neonatale. “Nell’arco di due ore aveva smesso di respirare e tutti i suoi organi avevano iniziato a non funzionare più”, ha riferito il papà. Quella che avrebbe dovuto essere una giornata felice è diventata un giorno in cui Mariana lottava per la vita.

La mamma Nicole ha postato degli aggiornamenti sul suo account di Facebook, ringraziando anche il marito: “Un grande grazie al mio splendido marito, che non si è allontanato da me dal 30 giugno, quando mi hanno indotto il parto. Dio sapeva sicuramente cosa stava facendo quando ti ha mandato da me”.

Purtroppo, nonostante il suo spirito combattivo e la dedizione dei medici che si prendevano cura di lei, Mariana è morta 11 giorni dopo, il 18 luglio. La mamma ha scritto su Facebook:
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Nicole Sifrit / Facebook
Nicole ha anche un messaggio per gli altri neogenitori: “Tenete i vostri bambini isolati. Non permettete a nessuno di far loro visita e assicuratevi che chi viene si lavi sempre le mani. Non lasciate che la gente baci i vostri bambini e assicuratevi che chiedano il permesso prima di prenderli in braccio”.
 

Alien.

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[h=1]È arrivato l’arrotino! Ecco come funziona la truffa[/h]
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Attenzione è arrivata una nuova tecnica per tentare di truffare e rapinare a casa della gente e si sta diffondendo indistintamente da nord a sud.

Le vittime vengono avvicinate con la classica frase, tipica degli anni ’70, “Donne! È arrivato l’arrotino!” e sono per lo più persone sole in casa e di una certa età.

I delinquenti tentano di vendere i servizi dell’arrotino cercando di introdursi nelle abitazioni o almeno di farsi aprire la porta. Da lì, infatti, la cosa si fa più semplice: uno intrattiene la possibile cliente, l’altro senza farsi vedere, spruzza nell’aria con una bomboletta un po’ di gas facendo credere alla vittima designata che ci sia una fuga di metano e che sia bene uscire di casa immediatamente.

Neanche a dirlo, chiudendo fuori dalla porta la padrona di casa, i malviventi hanno tutto il tempo per riempirsi le tasche con contanti e gioielli.

Fortunatamente dopo un paio di casi a Bologna i due ideatori della truffa sono stati identificati e arrestati: erano due uomini appartenenti ad un gruppo nomade conosciuto come “I camminanti di Noto” e giravano per l’Italia offrendo la loro abilità negli antichi mestieri.

Loro sono stati presi, ma l’idea non è passata inosservata ai colleghi malviventi perciò occhi aperti davanti a qualsivoglia tentativo porta a porta che si tratti di vendita di oggetti o abbonamenti o di offerte professionali, alla fantasia non c’è limite.
 

Zac

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Alien.;n2177468 ha scritto:
[h=1]Dopo che la loro bimba neonata è morta per un bacio, i genitori condividono un messaggio importante[/h]
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Nicole Sifrit / Facebook
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Cerith Gardiner | Lug 27, 2017
Quando un amico o un familiare ha appena avuto un bambino, il primo istinto è quello di ringraziare Dio, e quello successivo è precipitarsi in ospedale per riempire di baci mamma, papà e neonato. Dimentichiamo, però, quanto i neonati siano fragili e soggetti ai germi, dopo essere stati protetti per mesi nel grembo materno.



Qualche giorno fa, la morte di una bambina di 18 giorni, Mariana Sifrit, per un semplice bacio ha ricordato a tutti noi cosa può accadere quando permettiamo alle nostre emozioni di prevalere sul buonsenso e le precauzioni.

Quando Mariana è nata, il 1° luglio, i suoi genitori, Nicole e Shane, guardavano pieni di speranza a un futuro splendido come famiglia. Si sono sposati sei giorni dopo, ma durante la celebrazione non sono riusciti a svegliare Mariana e la piccola rifiutava il latte. Ansiosi, i genitori si sono precipitati al Blank Children’s Hospital di Des Moines (Iowa, Stati Uniti), dove è stato detto loro che la loro bimba aveva contratto la meningite come risultato dell’HSV-1, detto più comunemente virus dell’herpes.

I medici hanno spiegato ai genitori, entrambi risultati negativi al virus, che Mariana lo aveva probabilmente contratto dopo che un visitatore glielo aveva trasmesso con un bacio, un semplice gesto d’amore. I sanitari hanno affermato che questa persona non doveva avere necessariamente un herpes conclamato, ma poteva anche essere semplicemente portatrice del virus. Come ha spiegato la mamma, “la toccano e lei si tocca la bocca con la mano”, e questo basta per trasmettere il virus.

Una volta effettuata la diagnosi, Mariana è stata trasferita immediatamente nell’unità di terapia intensiva neonatale. “Nell’arco di due ore aveva smesso di respirare e tutti i suoi organi avevano iniziato a non funzionare più”, ha riferito il papà. Quella che avrebbe dovuto essere una giornata felice è diventata un giorno in cui Mariana lottava per la vita.

La mamma Nicole ha postato degli aggiornamenti sul suo account di Facebook, ringraziando anche il marito: “Un grande grazie al mio splendido marito, che non si è allontanato da me dal 30 giugno, quando mi hanno indotto il parto. Dio sapeva sicuramente cosa stava facendo quando ti ha mandato da me”.

Purtroppo, nonostante il suo spirito combattivo e la dedizione dei medici che si prendevano cura di lei, Mariana è morta 11 giorni dopo, il 18 luglio. La mamma ha scritto su Facebook:
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Nicole Sifrit / Facebook
Nicole ha anche un messaggio per gli altri neogenitori: “Tenete i vostri bambini isolati. Non permettete a nessuno di far loro visita e assicuratevi che chi viene si lavi sempre le mani. Non lasciate che la gente baci i vostri bambini e assicuratevi che chiedano il permesso prima di prenderli in braccio”.

Una cosa assurda quanto è successo a questi sfortunati genitori e mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scritto su Facebook dalla madre.
Quello che non capisco è che su queste cose tutti dovrebbero essere ormai consapevoli e comportarsi di conseguenza, ma purtroppo non è così.
Circa 35 anni fa quando è nato mio figlio io ero attentissimo a queste misure di igiene nei suoi confronti sta di fatto che ogni volta che lo venivano a trovare ero li in apprensione e continuavo a lavargli mani e viso (i miei parenti tra l'altro erano la maggior parte meridionali e usavano baciare le mani del bambino pensando fosse meglio che baciarli magari in fronte). Per fortuna tutto è andato liscio.
Però mi domando vi sono tantissimi altri neonati che, diversamente, non sono soggetti a tali attenzioni eppure non capita nulla e qua mi da molto da pensare....
Gli stessi timori li ho vissuti e li vivo con il mio nipotino che ora ha un anno ma con lui è diverso perchè non sono io direttamente a gestire le cose, (ma comunque anche su di lui nel periodo neonatale i genitori hanno avuto le giuste attenzioni) Ora che ha un anno invece gli viene consentito di mettere in bocca oggetti caduti per terra cosa che ai tempi a mio figlio impedivo tassativamente, ma mi dicono che la cosa aiuta a creare gli anticorpi, e anche qui affermo che ci vorrebbe sempre "qualcuno o qualcosa" a protezione di questi bimbi cosa che non è stata per la neonata degli Stati Uniti.
 

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