Buon Giorno a tutte/i.
Prima ancora di rispondere o tentare di confutare quanto da te scritto (Luigi)
Sottolineo che c'è uno scambio di pareri tra Fabio e Claudio.
ZERO come ESTRAZIONI ed UNO come QUANTITA' (di estrazioni) sono la stessa cosa ?
E' una buona domanda a cui dare risposta.
Sappiamo che è difficile rispondere mentre è molto più facile buttarla in caciara.
Secondo me al riguardo (pur parallelamente alla domanda) va rilevato
che tutti istintivamente avete risposto (e/o pensato) che le dita sono 5.
Nessuno ha scritto 4.
Dunque, trattando di quantità, sembra che tutti noi non si utilizzi "lo zero".
Quello zero che, per convenzione, identifica "il nulla" opposto e contrario dell' "idea di quantità".
Dunque riteniamo, anche solo inconsciamente, che Zero NON sia idoneo "a misurare" delle delle quantità.
Perché ENNE VOLTE ZERO ... è sempre zero e questo non ci permette di misurare nulla.
Mike ha scritto ( o perlomeno ha lasciato intendere nel suo scritto) un concetto del tutto simile:
Come dire: ritardo zero + ritardo zero + ritardo zero ... è un certo numero di estrazioni?
Ove riassumendo la proprietà distributiva della somma in moltiplicazione si avrebbe che:
se ENNE * Zero = Zero ... Matematicamente sarebbero Zero Ritardi / Zero Estrazioni / Zero qualsiasi cosa.
Dunque per iniziare a conteggiare e misurare delle quantità
(ci) pare più idoneo ed opportuno utilizzare "una quantità unitaria" di quanto vogliamo misurare.
Siano 1 Estrazione / 1 Metro / 1 Secondo / 1 Ampere / 1 Newton / 1 Pascal / 1 Volt / 1 Farad / 1 Lumen ...
o qualsiasi altra "cosa". Cosa che non esiste senza una sua unità di misura.
Sembrerebbe inoltre che quando dite "si conta da zero"
e quando c'è qualcosa da contare ... a volte diciate Zero a volte diciate Uno.
Altre volte diciate... "sarebbe UNO" ma "scrivo ZERO" perché sono zelante.
Anche se zero "non vuol dire" che non ci sarebbe ... però scrivo zero per dire che c'è.
Siccome però sono Estrazioni, inderogabilmente "si contano da zero". Bisogna scrivere Zero.
Per cui al posto dell' uno che ci è evidente ed istintivo, facciamo si che esso sia "uno meno uno".
Ci si ritrova così inesorabilmente costretti a partire dal "meno-uno" per contare zero il primo evento.
E' la ragione per cui Claudio e chiunque altro, non riesce a modificare lo script che ho proposto,
semplicemente azzerando il ritardo. Deve (o dovrebbe scrivere) Rit = -1 per azzerarlo.
Penso che, come il pollice (o il mignolo) di una mano da cui si incomincia a contare è ... "1 dito" ,
così dovrebbe essere per le estrazioni e gli spazi tra loro: Uno Spazio ... Una Estrazione.
Essi poi, sono allegorie o l'origine, da cui derivano e si contano sia le presenze che i ritardi.
Dunque è vero che non ci sono "spazi" tra le estrazioni intese come "eventi estrazionali".
Cioè che, tra una estrazione e l'altra, non ci sono estrazioni.
Però è altrettanto vero che i nostri sensi e nostri strumenti percepiscono,
trascorsi dei tempi, tra una estrazione e l'altra. Due o tre giorni.
Ovvero percepiscono trascorso il tempo di "una estrazione".
Oltre che, riteniamo opportuno averne un conteggio preciso ed inequivocabile.
In sintesi la mia convinzione rimane quella che sarebbe opportuno
non dare origine ad un conteggio "misto" ed innaturale, di cose simili o uguali, in un contesto unico.
Pur non considerando che, essendo io piemontese, mi è nota altra accezione del termine misto
e che l'esempio, del bollito, avrebbe sapore "americaneggiante" oltre che piemontese
e fritto, peggio ancora ...
Si diceva che in piemontese, questa espressione ha un significato,
più esteso di quello che gli si attribuisce in italiano.
Tanto è vero che vi è persino un modo di commentare che italianizzato è: "Ha fatto un misto"
Potrei dunque aver mal rilevato alcune cose, ma la situazione
a grandi linee appare questa e a parer mio è piuttosto confusa.
tuttavia per evitare di diventare (io) pesante ... oltre modo ... anche se devo ancora rispondere
relativamente al problema della "circolarità dei numeri" che hai giustamente stigmatizzato,
Rimando questo testo al prossimo intervento.