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E LO CHIAMANO CIBO ?

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In Unione Europea, per essere utilizzati negli alimenti, i nanomateriali devono seguire una procedura di autorizzazione, che prevede una preventiva valutazione del rischio da parte dell’Efsa. Fino ad ora sono state concesse autorizzazioni solo per alcuni additivi da usare come materiale plastico a contatto con gli alimenti (soprattutto bevande) di cui non è stata evidenziata la migrazione nel cibo. Da parte dell’industria c’è però l’interesse ad un impiego delle nanoparticelle direttamente nella preparazione degli alimenti, per migliorare le caratteristiche tecnologiche. Efsa non ha ancora ricevuto richieste in questo senso, anche se da molti anni esistono additivi autorizzati che hanno dimensioni nano. Il biossido di silicio (E551), per esempio, è un antiagglomerante utilizzato nei prodotti liofilizzati e in polvere per rendere più fluide salse come il ketchup. Il biossido di titanio (E171), che però ha dimensioni medie superiori a 100 nm ed è solo in parte in forma “nano”, viene aggiunto nelle creme delle brioche per migliorare il colore bianco della farcitura. La cosa importante da ricordare è che le particelle nanometriche, come quelle dell’argento e del biossido di titanio, hanno proprietà che gli stessi materiali in dimensioni macroscopiche non hanno.1580061997820.png



Tutto sugli additivi alimentari
Biossido di titanio - E 171

Categorie:Colorante InfoPossibilità allergie:No
GIUDIZIO: Sconsigliato
la dose giornaliera accettabile non è ancora stata stabilita definitivamente, oppure provoca effetti tossici sull’organismo.


Effetti sulla salute
A questo additivo sono associati potenziali effetti cancerogeni
. La sicurezza di questo di additivo deve essere ancora confermata da ulteriori studi.

Prodotti in cui può essere contenuto
In quasi tutte le categorie di alimenti, in particolare pasta di pesce e crostacei, crostacei precotti, surrogati di uova di pesce a base di alghe. In quasi tutte le categorie di alimenti, in particolare gomme da masticare e altri confetti, ma anche pasta di pesce e crostacei, crostacei precotti, surrogati di uova di pesce a base di alghe
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la medicina ringrazia
 

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Biossido di titanio (E171): la Francia annuncia il divieto di commercializzazione dei prodotti che lo contengono
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Allarme biossido di titanio (E171): cosa c'è da sapere sull'additivo che fa discutere

19 aprile 2019
Dopo la pubblicazione del nuovo parere dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, il Governo francese ha annunciato il divieto di commercializzazione degli alimenti che contengono biossido di titanio (E171) a partire dal 2020. Vediamo cos'è, quali rischi comporta e perché è un additivo che fa discutere.



Cos'è il biossido di titanio e a cosa serve
Il biossido di titanio è una sostanza di origine minerale che si presenta di colore chiaro e opaco. Viene indicato con la sigla E171 quando usato negli alimenti, ma è presente anche come ingrediente in diversi cosmetici. Come additivo alimentare viene utilizzato nella produzione di caramelle, salse, prodotti a base di pesce e formaggio e molte altre tipologie di alimenti come colorante. Nei prodotti cosmetici, invece, viene utilizzato sia perché è in grado di conferire al prodotto una colorazione bianca sia per le sue proprietà assorbenti (
è il caso delle creme per il cambio del pannolino, ciprie e trucchi, deodoranti, dentifrici...). Il biossido di titanio è inoltre utilizzato nelle creme solari, come filtro solare per le sue capacità di riflettere le radiazioni UV: in questi casi riconoscerlo è semplice, in etichetta viene indicato come C.I. 77891 (quando usato come colorante) oppure con il nome di titanium dioxide.


La nostra posizione
Proprio perché una sua completa valutazione del rischio non è stata possibile e manca un'indicazione della dose giornaliera accettabile, per noi il biossido di titanio rimane un additivo alimentare sconsigliato, almeno fino a quando non saranno disponibili ulteriori studi che escludano altri potenziali rischi per la salute che possono derivare anche dalla presenza in questo additivo di nanoparticelle. Per lo stesso motivo non possiamo che auspicare un approfondimento della questione anche in riferimento a quei prodotti non alimentari destinati ad essere ingeriti, come i farmaci, o suscettibili di ingestione, come i dentifrici, che possono contenere biossido di titanio che va ad aggiungersi a quello ingerito con gli alimenti.

Infine, il biossido di titanio non è certo l'unico additivo che sconsigliamo o che necessiti di indagini più
approfondite: puoi consultare la nostra banca dati per scoprire quali sono quelli più a rischio e dove sono contenuti.



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Biossido di titanio ancora sotto accusa: alterazioni della flora intestinale e infiammazione. I risultati di uno studio australiano sui topi
Agnese Codignola 22 Maggio 2019 Sicurezza Alimentare Commenti disabilitatisu Biossido di titanio ancora sotto accusa: alterazioni della flora intestinale e infiammazione. I risultati di uno studio australiano sui topi






biossido di titanio Ancora una volta il biossido di titanio (TiO2) è sotto accusa. Lo è in particolare la sua versione “nano”, costituita da particelle di dimensioni comprese tra 1 e 100 nanometri (un nanometro è tra 40 e 80 mila volte più sottile di un capello), molto usata negli alimenti, nei farmaci, nei cosmetici, nei dentifrici, nei tessuti e in numerosi altri prodotti come sbiancante, e nota come E171. Uno studio dell’Università di Sidney, pubblicato su Frontiers in Nutrion e condotto sugli animali, fa chiarezza sulle sue conseguenze sulla microflora intestinale: e non si tratta di effetti tranquillizzanti, tutt’altro.
Somministrando una soluzione acquosa di biossido di titanio agli animali, i ricercatori hanno infatti visto che la composizione della flora batterica resta grosso modo la stessa, ma il comportamento delle diverse specie cambia molto. In particolare, dopo l’assunzione di TiO2 la microflora produce quantità molto maggiori di biofilm, una sorta di scudo biologico impenetrabile prodotto da tutti i batteri e oggi molto studiato perché responsabile, per esempio, della carie, delle infezioni delle protesi e di diversi altri danni e malattie difficilissime da affrontare, tra le quali anche il cancro del colon.
Nell’intestino, in particolare, il biofilm in quantità superiori alla norma è associato a una diminuzione della produzione di muco e a un aumento molto significativo dell’espressione di un gene chiamato beta difensina, a riprova della profonda alterazione dell’equilibrio biologico esercitata dalla sostanza.
E non è tutto: nelle cellule intestinali si crea un’infiammazione molto visibile, cronica e caratterizzata da un’elevata infiltrazione di elementi del sistema immunitario (i linfociti CD38 e diverse citochine), a ulteriore dimostrazione della rottura dell’omeostasi e della reazione infiammatoria delle pareti intestinali. Ma l’infiammazione, specie se cronica, è una importante concausa dell’insorgenza dei tumori in generale e di quello del colon in particolare, e per questo il risultato, sia pure ottenuto su animali, desta molta preoccupazione.
Il biossido di titanio in nanoparticelle è già stato associato a disturbi e malattie
che vanno dalla demenza alle patologie autoimmuni, dall’eczema all’asma, dall’autismo alla formazione di metastasi in caso di tumore già sviluppato e a molto altro, e secondo gli autori il suo impiego negli alimenti dovrebbe essere regolamentato in maniera molto più attenta e severa, in attesa che si effettuino studi conclusivi nell’uomo, in base al principio di precauzione.



MA POI CI SI LAMENTA SE IN GIRO CI SONO TANTI PAZZI COMPRESO LA POLITICA..


(((che vanno dalla demenza alle patologie autoimmuni, dall’eczema all’asma, dall’autismo alla formazione di metastasi in caso di tumore già sviluppato e a molto altro,)))

guarda sempre le etichette.

anche delle medicine ed erboristeria
 

Alien.

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Il biossido di titanio sotto forma di anatasio è 100 volte più tossico del rutilio. Alcuni studi recenti hanno attribuito proprietà proinfiammatorie alle particelle inalate (Hussain 2011); inoltre le interazioni con la superficie gastro-intestinale potrebbero essere coinvolte nell’insorgenza del morbo di Chron (Lomer 2002). Al biossido di titanio è stato attribuito un ruolo potenzialmente carcinogenico dalla Canadian Centre for Occupational Health and Safety (CCOHS) e dall’International Agency for Research on Cancer (IARC). Il Fatto Alimentare, infine, ha già ampiamente parlato del rischio alimentare delle nanoparticelle.

Il 36% delle particelle di E171 negli alimenti ha dimensioni nanometriche e gli alimenti più ricchi di questa sostanza sono le gomme da masticare, le caramelle e alcuni dolciumi, alimenti consumati soprattutto dai bambini. Sono dunque i nostri figli i più esposti al biossido di titanio?
 

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L'ALLARME
Bonarda, il vino ritirato dagli scaffali: il prodotto nel mirino del Ministero, i rischi per la salute
26 Gennaio 2020
 Bonarda, il vino ritirato dagli scaffali: il prodotto nel mirino del Ministero, i rischi per la salute





Fra i richiami imposti dal Ministero della Salute e i ritiri decisi dalle catene o dai produttori sono state tolte dal commercio parecchie referenze. Il caso più clamoroso è probabilmente quello del vino prodotto dalla Cantina sociale di Canneto, Oltrepò Pavese, travolta da uno scandalo che ha portato all' arresto dei vertici. Le ipotesi accusatorie sono gravissime: almeno un milione e 600mila bottiglie uscite dalla cantina abbarbicata sulle colline fra la Valle Versa e quella dello Scuropasso, sarebbero frutto di una adulterazione, con l' utilizzo di mosti rettificati, acqua, zuccheri e aromatizzanti. L' indagine si preannuncia lunga e complessa. C' è da registrare però il ritiro disposto da Coop Lombardia della Bonarda Oltrepò Pavese Doc frizzante, offerta in questi giorni con il 40% di sconto, a 1,99 euro alla bottiglia da 75 cl.


TRIBUNALE DI PAVIA
Dal tribunale di Pavia che conduce l' inchiesta non sono arrivate indicazioni precise sul vino della Cantina di Canneto. Dunque gli eventuali richiami disposti dalla grande distribuzione sono effettuati su base volontaria. Dalla cantina escono comunque in tutto 24 etichette, 8 della linea "Viticoltori della Valle Versa", 5 della linea "Gruccione" e 11 della linea "Gioielli", inclusi due spumanti metodo classico, il Pinot Nero Oltrepò Pavese Brut e il Cruasé. Alcune di queste etichette sono presenti in più di una catena della grande distribuzione.
Numerosi i richiami per le uova biologiche, indicati nel portale internet Salute.gov.it. Uno riguarda le uova commercializzate a marchio "Conad - Verso natura, uova biologiche", prodotte per la catena di supermercati da Claudio Olivero, nello stabilimento di Monasterolo di Savigliano, in provincia di Cuneo. Il lotto ritirato è identificato dal seguente numero: 5528139926. Il motivo del richiamo indicato nel modulo accessibile sul sito del Ministero è, genericamente, «sospetta contaminazione microbiologica». Si è parlato di un possibile rischio salmonellosi, ma sul portale ministeriale non ce n' è traccia.

CASCINA ITALIA
Sempre dall' allevamento cuneese arrivano le uova a marchio "Cascina Italia", stesso numero di lotto, e le "Amadori, uova da agricoltura biologica". Ritirate pure le uova bio commercializzate direttamente dall' allevamento piemontese con il marchio "Olivero Claudio"di due diversi lotti di produzione: il primo è 1A130120-2A130120-2C130120, il secondo 1A140120-2C140120.
Altro prodotto sottoposto a richiamo è il Puzzone di Moena Dop, un formaggio caratteristico della Val di Fassa, della Val di Fiemme e della Valle di Primiero, in Trentino.
Un primo ritiro si è verificato alla Aldi e riguarda il marchio Regione che Vai, prodotto dal caseificio Trentin di Cerea, in provincia di Verona. I lotti bloccati sono i seguenti: 21324 e 21324A. Richiamati anche i lotti di Puzzone commercializzato direttamente da Trentin: 21324, 21324A e 21324N. Dall' inizio dell' anno si sono verificati altri due stop segnalati dal Ministero della Salute. Il primo risale all' 8 gennaio e riguarda il burro di arachidi biologico a marchio Clearspring,
prodotto a Londra dall' omonima azienda inglese. Segnalata la presenza di aflatossine. Il secondo stop data 13 gennaio ed è a carico di un dolce a marchio Belli Freschi per la presenza di lattosio non segnalato in etichetta.
di Attilio Barbieri

ma ad 1,99 di € cosa vuoi che ti diano?Costa solo la bottiglia e l'etichetta se lo compri sei solo un coglione.


ma per mettere le teste a "posto"




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ITALIANI CHE AVVELENANO ALTRI ITALIANI MA SIAMO ITALIANI ?

 

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