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☼ ☼ INTER 2019-2020 - E ALTRO ☼ ☼

Roberto57

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11 novembre 2019 - 9:15

Conte incrocia le dita per la sosta. Alla ripresa l’Inter avrà quattro nuovi acquisti

Il tecnico dell’Inter spera di non avere brutte notizie dalle nazionali e conta di recuperare a pieno 4 giocatori importanti

L’Inter spera in questa sosta di recuperare qualcuno dei giocatori ai box per infortunio e, soprattutto, di non avere altre sorprese negative dalle gare delle nazionali. Alla ripresa Conte potrà contare sicuramente su D’Ambrosio, già rientrato nel finale contro il Verona, ma anche su Asamoah, Gagliardini e Sensi.

“Conte trascorrerà i prossimi 10 giorni con le dita incrociate sperando che le nazionali non gli creino ulteriori problemi soprattutto al reparto avanzato dove anche alla ripresa del campionato avrà a disposizione solo Lukaku, Martinez (sabato notte si è sottoposto ad esami all’Humanitas dopo la botta alla testa: tutto ok, raggiungerà la Seleccion) ed Esposito, tutti e tre convocati. Alla ripresa, però, quattro nuovi acquisti li avrà: Asamoah negli scorsi giorni è stato a Barcellona per una terapia al ginocchio e sta meglio, ma torneranno al top pure D’Ambrosio, Gagliardini e Sensi, nei prossimi giorni ad Appiano a lavorare”, si legge sul Corriere dello Sport.
 

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BRAVISSIMI I NOSTRI RAGAZZI

Italia, decimo squillo: 3-0 alla Bosnia di Dzeko e Pjanic

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Azzurri a punteggio pieno nel girone di qualificazione a Euro 2020. Così Mancini supera il record di Pozzo. Azzurri teste di serie

Ora sì, l'Europa comincia a temere l’Italia. Se Mancini cercava risposte sincere sul valore della Nazionale non può che sorridere: la Bosnia non sarà una grande, non è la Francia, non è la Spagna, ma non c’è dubbio che l'Italia l’abbia ridimensionata con una prova di grandissima personalità. Una superiorità schiacciante. Una di quelle partite che ti fanno diventare grande. E il 3-0 a Zenica (Acerbi, Insigne, Belotti) vale tante cose ben oltre il successo.

RECORD, TESTA DI SERIE E…

Vale un posto in prima fascia al sorteggio della fase finale. Il record di 10 successi consecutivi, migliorando la striscia di 9 di Vittorio Pozzo negli anni 30. La sensazione di una squadra che gioca a memoria, si diverte e può fare a meno di Verratti perché il quasi debuttante Tonali è come se avesse sempre giocato qui. La magia nel recuperare gente come Bernardeschi, Insigne e Florenzi, tutti delusi dal campionato ma esaltanti in Nazionale. E se aggiungiamo che Donnarumma para letteralmente tutto, e che Belotti fa gol spettacolari, si può dire: abbiamo una Nazionale vera. Dove può arrivare non è chiaro ma nessun traguardo è impossibile.

CHE UNO-DUE
Si comincia con uno dei primi tempi più belli della gestione Mancini. L'Italia è davvero uno spettacolo di possesso, manovra intelligente e improvvise accelerazioni alle quali la Bosnia non riesce a trovare le contromisure. Pjanic è un po’ svogliato e nessuno lo aiuta quando Tonali va in pressing altissimo. Dzeko ci prova ma è solo. Il furore agonistico di Besic sul centro destra si esaurisce presto. L'1-0 è del cannoniere forse meno atteso, Acerbi: una botta a giro in area, da centravanti, su bella azione da destra di Bernardeschi e assist di Barella. Siamo al 21' e un quarto d’ora dopo ecco il raddoppio: palla rubata da Berna all'inguardabile Kolasinac e apertura per l’incursione di Belotti che mette in mezzo per Insigne. Non c’è scampo per Sehic, molto meno convincente di Donnarumma: il milanista risponde da campione in tre occasioni contro Bikakcic, Cimrot e Dzeko, tra i pali e in uscita.

BELOTTI APPLAUSI TOTALI
Una superiorità che si fa imbarazzante nel secondo tempo quando Florenzi si permette anticipi difensivi al volo, da centrale consumato, e Barella, ancora lui, innesca in velocità Belotti che da fuori area non ci pensa un secondo a colpire sul primo palo, in corsa, con il portiere in uscita. Così bello questo 3-0 che tutto lo stadio applaude, sportivissimo e per niente aggressivo com'era stato invece annunciato. Il resto è accademia, con la Bosnia che sbaglia un paio di occasioni (per dirla tutta l’Italia concede qualcosa di troppo) e con gli azzurri che arretrano e poi fanno debuttare nel finale Castrovilli e Gollini. Mentre Pjanic esce per infortunio facendo spaventare Sarri. Ora la passerella di Palermo con l’Armenia.
 

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Azzurri scatenati nell'ultima partita delle qualificazioni: dieci vittorie su dieci, girone chiuso a punteggio pieno e undici successi di fila per Mancini. Distrutta l'Armenia nell'ultima partita. Sblocca Immobile dopo otto minuti e raddoppia Zaniolo sessanta secondi dopo. Con le reti Barella e il bis di Immobile è già 4-0 alla mezz'ora. Nella ripresa è festa del gol: doppietta per Zaniolo, reti di Romagnoli, Jorginho su rigore e Orsolini al debutto. Nel finale, prima gioia in azzurro anche per Chiesa

Italia-Armenia 9-1, goleada azzurra: doppiette per Immobile e Zaniolo


Italia-Armenia 9-1

8' e 33' Immobile (I), 9' e 64' Zaniolo (I), 29' Barella (I), 72' Romagnoli (I), 75' rig. Jorginho (I), 78' Orsolini (I), 79' Babayan (A), 81' Chiesa (I)

Italia 10 e lode. Mancini vince anche l'ultima delle qualificazioni e fa 30 nel girone. Distrutta anche l'Armenia in un'ultima sfida dove gli azzurri hanno sintetizzato il nuovo corso guidato dal nuovo Ct: una squadra aggressiva e che non molla mai. Sempre a mille all'ora e determinata. Che diverte e si diverte. E se l'obiettivo principale era, più che vincere, riavvicinare la gente e riaccendere il cuore dei tifosi, allora quella missione è stata compiuta. Quasi due anni esatti fa (era il 13 di novembre) gli azzurri pareggiavano 0-0 contro la Svezia nella pagina più buia degli ultimi anni del pallone all'italiana. Due anni dopo quel mondo sembra essersi capovolto. L'en plein nelle dieci partite, il record di vittorie di fila (ora a undici), la qualificazione con tre turni di anticipo, la goleada del Barbera. E ora il ritorno in una grande competizione con Euro 2020: l'Italia ci arriva come meglio non avrebbe potuto.

L'Italia vola a Euro 2020 con la lode.


 

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Under 21, Italia-Armenia: dove vederla in tv e in streaming

Dopo la vittoria per 3-0 nella gara di sabato contro l’Islanda, oggi l’Under 21 scende in campo alle ore 18:30 allo stadio Massimino di Catania per il match di qualificazione a Euro 2021 contro l’Armenia. Il ct Nicolato dovrebbe schierare il tridente Kean-Cutrone-Scamacca per lanciare la sfida all’Irlanda e raggiungere il prima possibile la vetta del Gruppo 1.

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L'Under 21 di Paolo Nicolato cerca continuità e dopo il 3-0 di sabato contro l'Islanda, oggi scende in campo alle ore 18:30 allo stadio Massimino di Catania per il match di qualificazione a Euro 2021 contro l'Armenia. Gli Azzurrini dopo quattro partite hanno conquistato 10 punti, frutto di tre vittorie e un pareggio arrivato contro l'Irlanda, che guida la classifica del Gruppo 1 a tre lunghezze di distanza dalla selezione italiana. A differenza dei ragazzi di Nicolato, però, l'Irlanda ha già giocato sei partite mentre i nostri Azzurrini ne hanno due in meno. Il ct ha iniziato la sua avventura sulla panchina dell'Under 21 e vuole continuare questo percorso verso Euro 2021:

La partita più difficile è proprio questa contro l'Armenia. Per questo sono contento che sia a Catania, dove il pubblico si farà sentire perchè i nostri ragazzi ne hanno bisogno. Dall'altra parte c'è una squadra che ha la testa libera e le cose possono riuscirle meglio. Quindi attenzione alta.

Dovrebbe tornare in campo dal primo minuto Moise Kean, che riparte dunque dalla Nazionale e dalla sfida di stasera per rilanciarsi dopo un periodo non proprio felice. Al suo fianco nel tridente d'attacco dovrebbero partire Cutrone e Scamacca.

Le probabili formazioni di Italia-Armenia

ITALIA (4-3-3): Carnesecchi; Del Prato, Bettella, Ranieri, Sala; Zanellato, Carraro, Locatelli; Kean, Cutrone, Scamacca. Allenatore: Nicolato. A disposizione: Plizzari, Adjapong, Gabbia, Tripaldelli, Maggiore, Maistro, Sa.Esposito, Pinamonti, Sottil.

ARMENIA (4-3-3): Aslanyan; A.Mkrtchyan, Khachumyan, Nazaryan, E.Grigoryan; R. Mrtchyan, Vardayan; Melkonyan, Luchakhchyan, Nahapetyan; Hovhannisyan. Allenatore: Lozano Flores. A disposizione: M.Grigoryan, Sadoyan, Khubasaryan, Asulyan, Misakyan, Khamoyan, Movsisyan, Tsaturyan, Petrosyan.

ARBITRO: Frappart (Francia).
 

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Under 21, Italia-Armenia: dove vederla in tv e in streaming

Dopo la vittoria per 3-0 nella gara di sabato contro l’Islanda, oggi l’Under 21 scende in campo alle ore 18:30 allo stadio Massimino di Catania per il match di qualificazione a Euro 2021 contro l’Armenia. Il ct Nicolato dovrebbe schierare il tridente Kean-Cutrone-Scamacca per lanciare la sfida all’Irlanda e raggiungere il prima possibile la vetta del Gruppo 1.

Vedi l'allegato 2191576


L'Under 21 di Paolo Nicolato cerca continuità e dopo il 3-0 di sabato contro l'Islanda, oggi scende in campo alle ore 18:30 allo stadio Massimino di Catania per il match di qualificazione a Euro 2021 contro l'Armenia. Gli Azzurrini dopo quattro partite hanno conquistato 10 punti, frutto di tre vittorie e un pareggio arrivato contro l'Irlanda, che guida la classifica del Gruppo 1 a tre lunghezze di distanza dalla selezione italiana. A differenza dei ragazzi di Nicolato, però, l'Irlanda ha già giocato sei partite mentre i nostri Azzurrini ne hanno due in meno. Il ct ha iniziato la sua avventura sulla panchina dell'Under 21 e vuole continuare questo percorso verso Euro 2021:

La partita più difficile è proprio questa contro l'Armenia. Per questo sono contento che sia a Catania, dove il pubblico si farà sentire perchè i nostri ragazzi ne hanno bisogno. Dall'altra parte c'è una squadra che ha la testa libera e le cose possono riuscirle meglio. Quindi attenzione alta.

Dovrebbe tornare in campo dal primo minuto Moise Kean, che riparte dunque dalla Nazionale e dalla sfida di stasera per rilanciarsi dopo un periodo non proprio felice. Al suo fianco nel tridente d'attacco dovrebbero partire Cutrone e Scamacca.

Le probabili formazioni di Italia-Armenia

ITALIA (4-3-3): Carnesecchi; Del Prato, Bettella, Ranieri, Sala; Zanellato, Carraro, Locatelli; Kean, Cutrone, Scamacca. Allenatore: Nicolato. A disposizione: Plizzari, Adjapong, Gabbia, Tripaldelli, Maggiore, Maistro, Sa.Esposito, Pinamonti, Sottil.

ARMENIA (4-3-3): Aslanyan; A.Mkrtchyan, Khachumyan, Nazaryan, E.Grigoryan; R. Mrtchyan, Vardayan; Melkonyan, Luchakhchyan, Nahapetyan; Hovhannisyan. Allenatore: Lozano Flores. A disposizione: M.Grigoryan, Sadoyan, Khubasaryan, Asulyan, Misakyan, Khamoyan, Movsisyan, Tsaturyan, Petrosyan.

ARBITRO: Frappart (Francia).
Non ho potuto aggiornare la pagina......comunque anche qui i nostri "AZZURRINI" hanno detto la loro ITALIA 09 - ARMENIA 01

Tra Nazionale maggiore e Under 21 la Sicilia sorride ai colori azzurri e si rivela terra amara per gli armeni. Dopo il 9-1 dei grandi al Barbera di Palermo, a Catania, su un campo reso pesante dalla forte pioggia - che ha fatto slittare di due ore e mezza il fischio d'inizio - gli Azzurrini di Nicolato schiantano l'Armenia e continuano da imbattuti il cammino verso Euro 2021. Tre gol per tempo e gara chiusa già al 40': doppietta di Kean e gol di Pinamonti nella prima frazione, reti di Zanellato, Scamacca e Delprato nella ripresa. La squadra di Nicolato, tecnicamente molto più forte, ha dominato dall'inizio alla fine, si è dimostrata devastante nelle ripartenze e imprendibile nelle combinazioni tra attaccanti. Ma in un paio di occasioni, come già successo contro l'Islanda, ha sbandato dietro rischiando di prendere gol. Poco male, però. La vetta del Gruppo A dista tre punti ma l'Irlanda, prima, ha due partite in più degli azzurrini. Prossimi impegni il 26 e 31 marzo contro Lussemburgo e Svezia. Il primato è tutt'altro che un miraggio.
 

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Diretta Torino-Inter ore 20.45: probabili formazioni

La formazione di Conte, che lamenta assenze pesanti, di scena sul campo dei granata per mantenere il contatto con la Juve. Sfida speciale per Mazzarri che affronta la sua ex squadra

TORINO – Corroborato dal rotondo successo con il Brescia dopo settimane di difficoltà, il Torino di Mazzarri cerca conferme contro l’Inter. I nerazzurri di Conte non possono però permettersi passi falsi per mantenere il contatto con la Juve capolista e nella speranza di approfittare di qualche passo falso dei campioni d’Italia. L’Inter finora ha sempre vinto in trasferta in campionato (6 vittorie su 6 gare) ed è attesa mercoledì dalla decisiva sfida di Champions a Praga contro lo Slavia. Gara speciale per Mazzarri che affronta la squadra che ha allenato tra il 2013 e il 2014

Probabili formazioni

Mazzarri perde Lyanco e recupera Baselli. In difesa dovrebbe esserci Bremer, mentre in avanti c’è Verdi per supportare Belotti. Tante le assenze per l’Inter di Conte, che si è lamentato dell’infermeria piena: non ci sono Sanchez, Politano, Asamoah, Sensi, Gagliardini.

Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Aina, Meité, Rincon, Baselli, Ansaldi; Belotti, Verdi. All.: Mazzarri. A disposizione: Ujkani, Rosati, Djidji, Singo, De Silvestri, Parigini, Lukic, Berenguer, Edera, Zaza.

Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Candreva, Vecino, Brozovic, Barella, Biraghi; R. Lukaku, L. Martinez. All.: Conte. A disposizione: Padelli, Berni, D’Ambrosio, Ranocchia, Godin, Dimarco, Lazaro, Agoumé, Borja Valero, Schirò, Esposito, Vergani.

Arbitro: Maresca di Napoli.
 

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?CI SIAMO ANCORA.........Partita di grande carattere da parte dell'Inter, su un campo davvero difficile per le condizioni meteo. Dopo la sosta vincere cosi è stato sicuramente il migliore modo per affrontare la sfida di Champions con lo Slavia con lo spirito giusto. Bravi tutti e complimenti!




Grande Inter a Torino: tris con Lautaro, De Vrij e Lukaku. Conte tiene il passo Juve


Mazzarri paga il k.o. in avvio di Belotti e le parate di Handanovic: spietati i nerazzurri, che non mollano Sarri

E’ un atto di forza, è una risposta prepotente quella che l’Inter di Antonio Conte spedisce sotto il diluvio da Torino alla Juve che nel pomeriggio era passata a Bergamo. I nerazzurri travolgono con tre gol un Toro troppo timido per giocarsela contro una squadra così attrezzata, forte e in salute. Nerazzurri già sul doppio vantaggio dopo trentadue minuti, nella ripresa poi fa festa anche Lukaku con il suo decimo gol in Serie A: Conte supera a pieni voti la notte dell’Olimpico e resta a un punto dai bianconeri (l'unica nota negativa è l'infortunio di Barella, per lui distorsione al ginocchio destro). Il Toro di Mazzarri torna invece nella buca, conferma la maledizione della sosta, quando alla ripresa non ha mai vinto, e resta in ansia per l’infortunio al costato che dopo tredici minuti ha costretto Belotti a tornare sotto la doccia. Il Gallo è stato accompagnato in ospedale per accertamenti prima che la partita finisse. Per Mazzarri è la peggiore sconfitta casalinga nel suo biennio granata.

SENZA BELOTTI...

C’è un Toro con Belotti, ce n’è poi un altro senza. Questa sera sotto un diluvio (in serata su Torino è scattata l’allerta rossa per il maltempo) se n’è avuta l’ennesima controprova. L’Inter si conferma una brillante corazzata forgiata nel laboratorio di Antonio Conte: d’acciaio in difesa, letale nelle ripartenze in velocità con Lautaro e pronta a sfondare i muri con Lukaku. Non è affatto un caso che la squadra di Mazzarri abbia incassato il gol di Lautaro che ha stappato la partita proprio quando il Gallo era fuori dal campo. Da allora, nonostante qualche segnale lanciato di buona volontà, è cominciata un’altra partita. Un po’ alla volta il Toro si è sgonfiato fino a crollare, l’Inter è venuta fuori controllando il campo e facendo male quando ne ha avuto l’occasione. Eppure, ci sarebbe da sottolineare pure che l’avvio dei granata non era stato per nulla male. Una decina di minuti giocati con personalità, poi però l’infortunio di Belotti ha fatto saltare tutto. Accade al quinto, quando da uno scontro area con Skriniar è il capitano granata a cadere male, riportando una botta al costato, costretto al cambio con Zaza al tredicesimo. Un minuto prima l’Inter era già avanti.

CARRARMATO NERAZZURRO

L’Inter è squadra che gioca ai limiti della perfezione nei meccanismi, e sa approfittare dei momenti propizi. Il primo è servito subito: minuto dodici, Belotti è dolorante davanti alla panchina, il Toro in campo è in dieci. Vecino capisce che è il momento di affondare il colpo e verticalizza immediatamente una palla spiovuta a centrocampo. Il resto lo fa Lautaro, l’altro Toro della serata dell’Olimpico, che brucia sullo scatto in maniera impressionante Izzo e punisce Sirigu. Il Toro è stordito, l’Inter comincia a viaggiare che è una bellezza. Bisogna arrivare alla mezzora per rivedere i granata dalle parti di Handanovic: prima Ansaldi (lo sloveno si oppone coi pugni), poi Verdi (respinto in angolo) e infine Nkoulou (non trova la porta) ci provano senza successo. Tutto in trenta secondi o poco più. E’ però una fiammata, perché la squadra di Conte è in controllo e le riesce spesso di spaccare nel mezzo il Toro. Accade ad esempio al 32’, quando Lukaku ha una grande occasione, ma trova sulla sua strada Sirigu che si rifugia in angolo facendosi aiutare dalla base del palo. Sugli sviluppi del corner, Biraghi pesca con un assist delizioso De Vrij incredibilmente solo nell’area del Toro (è nella zona di Izzo) e dopo trentadue minuti l’Inter è già avanti due a zero. Prima dell’intervallo, i nerazzurri falliscono un contropiede centrale (tre contro uno) con Sirigu spettacolare nell’opporsi a Barella. Nel recupero si infortuna proprio Barella, sostituito con Borja Valero. C’è gloria anche per Handanovic, protagonista al 47’ di una parata d’istinto eccezionale su De Silvestri.

LUKAKU DA DIECI

Di quanto l’Inter sia devastante negli affondi centrali, complice una serata da dimenticare di Nkoulou, Bremer e Meité, diventa ancora più lampante nei primi dieci minuti della ripresa quando la squadra di Conte ha subito due occasioni per chiudere i conti. E se la prima con Lautaro non trova fortuna, la seconda con Lukaku mette il sigillo e il fiocco sulla vittoria nerazzurra. L’azione in ripartenza è bellissima quanto efficace: Lautaro innesca Brozovic a centrocampo, illuminante il filtrante per Lukaku che sfonda nel cuore dell’area granata e piazza un diagonale preciso firmando il suo decimo gol in Serie A. Mazzarri getta nella mischia Aina e Berenguer, ma ormai la partita è andata. Ci voleva tutto un altro Toro per impensierire un’Inter così forte, ben organizzata e ricca di potenza. La caccia di Conte alla Juve continua.
 

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Slavia Praga-Inter, Conte: “Felice di riavere Gaglia e Poli, giochiamo da Inter senza rimpianti”

Il tecnico dei nerazzurri anticipa il match con lo Slavia ai microfoni di SportMediaset ed Inter TV
26 novembre 2019 - 21:58

Notte di vigilia europea in casa Inter, aspettando lo Slavia Praga e ancora a caccia della qualificazione. Il tecnico dei nerazzurri, ai microfoni di SportMediaset, ha provato a cancellare i rimpianti dell’andata: “Non è il momento di rammaricarsi – racconta Conteperché dobbiamo pensare al presente e a fare il possibile per vincere la partita sapendo delle difficoltà. Affrontiamo una grande squadra che sta facendo un ottimo percorso: faremo il possibile per ottenere i tre punti e continuare a coltivare la speranza di passare il turno”.

Segnali sempre positivi in campo europeo per i nerazzurri, colpevoli però nel non riuscire a tenere il controllo del proprio destino: “In Champions a tratti si è vista la migliore Inter della stagione. Le altre partite non siamo riusciti a gestirle, ma ho poco da rimproverare ai miei. Sono gare di un certo spessore ed abbiamo bisogno di giocarle proprio per aumentare autostima e crescita in esperienza”. Una boccata d’ossigeno i recuperi di Gagliardini e Politano, soprattutto per la situazione da brividi a centrocampo: “Se sono stati convocati è perché ci possono dare qualcosa, anche a partita in corso. Sono contento di averli, vedremo come andrà”.

Situazione delicata e passaggio del turno in Champions a rischio per i nerazzurri. A questo proposito, Antonio Conte ad Inter TV ha poi chiarito l’unico obiettivo dei suoi: “Dobbiamo giocare sempre con i tre punti come unico traguardo. Sarà dura anche perchè Barcellona e Borussia Dortmund sono state fortunate ad uscire da qui con un successo. Siamo in un girone difficile, ma possiamo andare avanti: serve una grande gara ma anche loro giocano con pressione addosso”. Doveroso il ritorno sui passi falsi dell’andata: “Abbiamo studiato molto bene quell’incontro, analizzandolo nello specifico. Lo Slavia ha rischiato tanto in difesa e potevamo fare meglio: rispetto al campionato giocano in maniera totalmente diversa”.

Occhi puntati da parte di Conte sulla retroguardia, sia per la solidità che in relazione all’apporto offensivo: “Il nostro lavoro sta portando frutti, ma dobbiamo continuare a lavorare dietro. Sono un’ottima squadra e lo hanno già dimostrato lo scorso anno. Ci aspetta una bella partita che arriva nel momento giusto: cerchiamo di giocarcela da Inter”. Notte da primo dentro o fuori per i nerazzurri: il tecnico della Beneamata sprona i suoi al successo, il tutto per continuare a sperare.
 

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Slavia Praga-Inter ore 21all'Eden Arena di Praga
mercoledì 27 novembre 2019 09:40

Nerazzurri obbligati a vincere per continuare a sperare nella qualificazione agli ottavi di Champions League. Conte suona la carica: "Sono certo che riceverò una grande risposta dai ragazzi"

PRAGA (REPUBBLICA CECA) - L'Inter di Antonio Conte, dopo il ko per 3-2 contro il Borussia Dortmund, fa visita allo Slavia Praga nel quinto match della fase a gironi della Champions League. I nerazzurri sono costretti a vincere per mantenere accesa qualche speranza di qualificazione agli ottavi. Lautaro e compagni sono a quota quattro punti in classifica e nel match d'andata contro i cechi non sono andati oltre l'1-1. Il tecnico dell'Inter Antonio Conte, intanto, nella conferenza stampa della vigilia, ha suonato la carica: "Inutile piangersi addosso. Vedo voglia di fare bene e sono certo che anche stavolta riceverò una grande risposta dai ragazzi".

Probabili formazioni

Il tecnico dell'Inter deve fare i conti con l'emergenza a centrocampo. Viste le assenze di Sensi e Barella per infortunio, Conte dovrebbe affidarsi a Borja Valero in mediana, con Vecino e Brozovic ai suoi fianchi e Candreva e Biraghi a fare da quinti. In difesa torna Godin, che con Skriniar e De Vrij, dovrebbe formare il tridente davanti ad Handanovic. In avanti confermata la coppia gol Lukaku-Lautaro. L'allenatore dello Slavia Praga Trpisovsky dovrebbe invece schierare i suoi con un 4-3-1-2, con Stanciu alle spalle del tandem offensivo composto da Masopust e Olayinka.

SLAVIA PRAGA (4-3-1-2):
Kolar; Coufal, Kudela, Frydrych, Boril; Sevcik, Soucek, Traore; Stanciu; Masopust, Olayinka.
ALL.: Trpisovsky.
A DISP.: Kovar, Husbauer, Provod, Skoda, Takacs, Teci, Yusuf.

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; Candreva, Vecino, Borja Valero, Brozovic, Biraghi; R.Lukaku, L.Martinez.
ALL.: Conte.
A DISP.:
Padelli, D'Ambrosio, Bastoni, Gagliardini, Lazaro, Esposito, Politano.

ARBITRO: Marciniak (Polonia).
 

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Lautaro-Lukaku da favola: impresa Inter a Praga! Ora gli ottavi sono possibili


Praga sembra Canterville, i Men in Black spezzano l’incantesimo: Inter, è tutto nelle tue mani. Il Faraone dice la sua



Ad un certo punto l’hanno pensato tutti: questa partita è stregata. Il destino sembrava aver voltato le spalle all’Inter di Antonio Conte che nonostante l’ottima prestazione a Praga, si stava smarrendo in un campo infestato dai peggiori fantasmi, neanche si stesse giocando vicino Canterville. La squadra è a un passo dal perdere la bussola a colpi di traverse, gol annullati, palloni usciti d’un soffio. L’incantesimo lo spezza una giocata sontuosa, conclusa da un calcio potente: Lazaro verticalizza, Lautaro scherza per l’ennesima volta il marcatore, Lukaku sfrutta uno scivolone avversario e s’invola verso la porta. Salta Kolar, è solo: scarica in porta tutto il nervosismo accumulato in ottanta minuti di battaglia. Un primo tempo in apnea, sempre dietro la linea della palla, e una ripresa leonina, totale: Conte mette la freccia e in questo momento agguanta il Borussia Dortmund che è caduto a Barcellona. In virtù degli scontri diretti, a pari punti quest’anno passa l’Inter. C’è da compiere l’ultima impresa.
VENTIDUE - Sono i gol segnati dagli attaccanti dell’Inter. L’anno scorso a maggio, quest’anno a fine novembre. Una delle infinite chiavi di lettura di una stagione sorprendente può essere trovata in questo dato: l’Inter che doveva farsi perdonare il secondo tempo osceno di Dortmund, si affida ai suoi due attaccanti che giocano una partita maestosa, totale. Lukaku e Lautaro sono gli MVP di questa squadra, la colonna portante dei risultati dell’Inter: il modo in cui si cercano, trovano i compagni e segnano è esemplare. In questo momento, sono fra le coppie d’attaccanti più forti del mondo. Lukaku di gol ne avrebbe segnati addirittura tre: uno annullato per intervento del VAR (giusto, anche se il tempismo non è ottimale) e l’altro per un fuorigioco millimetrico - ma l’aver fatto trenta metri di corsa e aver concluso l’azione con un doppio passo dovrebbe comunque rimanere negli annali. Lukaku e Martinez, i Men in Black hanno ribaltato la gara e consegnato alla squadra un’opportunità incredibile. Battere il Barcellona e fare la storia.
CONTATI - L’Inter che si presenta a Praga aveva tante idee ma pochi interpreti. Il centrocampo assolutamente sperimentale schierato da Conte ne è la prova: Brozovic mezzala insieme a Vecino, con Borja Valero a gestire. La verità è che Borja ripaga completamente la scelta forzata del mister, disputando una partita sapiente, a dettare. Il ritmo in condizioni non ottimali. Vecino è sempre in affanno quando si deve contrastare il ritmo, mentre Brozovic entra ed esce dalla partita senza mai perdersi del tutto. Quando la squadra ha la forza di alzare il baricentro, lo sforzo collettivo produce il risultato sperato e l’undici di Conte si potenzia grazie alle forti connessioni in campo. Gagliardini torna in campo e lo fa con coraggio, Lazaro è determinante nella spinta finale ed Esposito è al solito un elemento di caos organizzato che sconquassa l’ordine degli avversari: pochi ma buoni, con Conte è presto detto.

IL RITORNO - Bistrattato in questi mesi, c’è chi ieri sera ha giocato una gara sontuosa: Diego Godin ha retto la difesa dell’Inter nel momento di massima difficoltà, intercettando alcuni palloni velenosissimi e “pulendone” altri di rara importanza. Conte non si è mai voluto privare del Faraone, nemmeno nel momento di massima difficoltà dell’uruguagio: un sistema difensivo così alto e aggressivo non è l’ideale per Godin, ma l’ex capitano dell’Atleti sta prendendo le misure a un ruolo in cui dovrà giocare un ruolo fondamentale. L’Inter ha bisogno del miglior Godin - che sicuramente non può giocare più di due partite in una settimana a questi ritmi, ma che quando è in campo si nota. Fra due settimane arriva a Milano il Barcellona, una squadra che il Faraone conosce bene. In Champions League sarà la notte dei conti: se l’Inter batte il Barcellona, può disinteressarsi di quello che succede a Dortmund. Un se bello grosso, ma se c’è una squadra quest’anno da cui ci si può aspettare di tutto, è proprio quella allenata da Antonio Conte.
 

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Diretta Inter-Spal ore 15


La squadra guidata da Antonio Conte prova a tenere il passo della Juve capolista e per farlo deve vincere questa gara del Meazza. Gli ospiti, al penultimo posto della classifica, cercano punti importanti per risalire

MILANO - Obiettivo tre punti per l'Inter di Antonio Conte che ospita la Spal in un Meazza pieno di tifosi nerazzurri. Dopo la bella vittoria di Praga in Champions League, infatti, che tiene accesa la speranza qualificazione, i meneghini tornano in campo in Serie A alla ricerca della dodicesima vittoria in 14 giornate. Sarebbe un record per l'Inter che mai nella sua storia è riuscita in un filotto così importante. Dall'altra parte ci sarà una Spal reduce dal pareggio casalingo contro il Genoa e che occupa la penultima posizione della classifica. Alla squadra emiliana servirebbe portare via punti pesanti da questa trasferta ed avere nuove energie per trovare la salvezza, ma i nerazzurri di Conte, soprattutto in casa, non possono sbagliare se vogliono continuare l'inseguimento alla Juventus capolista.

Inter-Spal, probabili formazioni

Conte dovrebbe optare per la miglior formazione possibile. Potrebbe esserci D'Ambrosio nei tre di difesa insieme ai soliti De Vrij e Skriniar, con sia Candreva che Lazaro sulla fasce. Chance, inoltre, per Gagliardini, mentre ci sono solo conferme per il tandem Lukaku-Martinez. Semplici non ha a disposizione Di Francesco e dovrebbe scegliere Floccari al fianco di Petagna.

INTER (3-5-2): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar; Candreva, Gagliardini, Brozovic, Vecino, Lazaro; R.Lukaku, L.Martinez.
ALL.: Conte.
A DISP.: Padelli, Berni, Bastoni, Godin, Ranocchia, Dimarco, Asamoah, Biraghi, Agoumé, Borja Valero, Esposito, Politano.

SPAL (3-5-2): E.Berisha; Cionek, Vicari, Tomovic; Sala, Murgia, Valdifiori, Kurtic, Reca; Petagna, Floccari. ALL.: Semplici.
A DISP.: Thiam, Letica, Igor, Felipe, Salamon, Cannistrà, Valoti, Mastrilli, Strefezza, Paloschi, Jankovic.

ARBITRO: Irrati di Pistoia.
 
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Inter-Spal 2-1, Lautaro Martinez firma vittoria e sorpasso in vetta alla Juve

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La squadra di Conte approfitta del mezzo passo falso della Juve e si porta al comando della classifica. Doppietta dell'argentino, per gli estensi in gol Valoti

MILANO - Lautaro, Lautaro. Con una doppietta nel primo tempo del 10 Martinez, l'Inter scavalca in classifica la Juve fermata allo Stadium dal Sassuolo, e vola a 37 punti, sola in testa al campionato. Dell'ultimo passo falso dei bianconeri - contro il Lecce lo scorso 26 ottobre - l'Inter non seppe approfittare, pareggiando poi in casa contro il Parma. Questa volta i nerazzurri hanno colto l'occasione e, nonostante nella ripresa Valoti abbia accorciato le distanze, sono riusciti a vincere 2-1. 12 vittorie nelle prime 14 giornate, mai l'Inter era partita così forte. Avendo segnato due gol, l'Inter contiana raggiunge così nella statistica quella di Morinho, che nel marzo 2009 fece almeno due reti a gara per sei giornate di fila.

Già dall'inizio della gara l'Inter è partita all'attacco, con Brozovic ancor più mobile del solito, ora impiegato davanti alla difesa ora dietro alle due punte, e gli esterni Candreva e Lazaro a macinare palloni. La Spal, schiacciata nella propria metà campo, ha risposto al gioco dell'Inter con un paio di contropiede svogliati. La svolta, al 15' quando il difensore Valdifiori ha maldestramente passato un pallone sulla trequarti a Lautaro, che dopo tre tocchi ha segnato con un diagonale rasoterra alla Baggio. Altro vistoso errore difensivo della Spal mezz'ora dopo, con Igor che si è fatto un tunnel da solo a due passi dalla propria porta, ma Lukaku era troppo esterno per calciare come si deve. Il raddoppio interista è arrivato al 41', con Lautaro che ha chiuso in porta di testa un preciso cross di Candreva.

Inter, Conte non si accontenta: "Orgogliosi del primato ma dobbiamo fare di più

Tornata in campo con minor carica rispetto al primo tempo, la squadra di Conte dopo appena 5' della ripresa ha subito il gol dell'1-2: Valoti, dopo avere saltato Skriniar, ha segnato con un preciso diagonale. A scusare in parte il difensore slovacco, il fatto che essendo diffidato non abbia voluto intervenire duramente (in quella e in altre occasioni) per non rischiare di saltare la gara con la Roma del prossimo 6 dicembre. Al 22' Lukaku, ancor più generoso rispetto al solito, ha servito a Lautaro una palla deliziosa, lasciandolo solo davanti a Berisha e dandogli l'occasione di chiudere la partita. Ma l'argentino si è perso in un eccesso di finte, per poi calciare addosso al portiere. Un pasticcio che ha fatto infuriare Conte in panchina. All'ex ct hanno rivolto i loro cori i tifosi della curva, che gli hanno cantato "salta con noi, Antonio Conte", ottenendo di risposta l'applauso dell'allenatore.

L'amministratore delegato nerazzurro Beppe Marotta prima della partita è tornato a parlare di mercato. Di Arturo Vidal, da sempre obiettivo di Conte, ha detto: "Non a caso Vidal viene soprannominato il guerriero, sia io sia Antonio siamo molto legati a lui. Ma purtroppo è un giocatore del Barcellona. Tanti club lo vorrebbero. Con una convergenza positiva, un pensiero si può fare". Quanto a Kulusevski, di proprietà dell'Atalanta ma in prestito al Parma, l'ad ha chiarito che "finora non ci sono stati contatti con il Parma, a sono amico del loro direttore sportivo, lo contatterò in un altro momento". La società gialloblu però non sembra intenzionata a cederlo a gennaio, ritenendolo centrale nel progetto tecnico.

Parlando infine delle condizioni di salute di Stefano Sensi, fuori dalla gara contro il Verona dello scorso 9 novembre, Marotta ha precisato: "Stiamo cercando di capire in cosa esattamente consista il suo problema muscolare. In ogni caso, non si tratta di nulla di grave, ma di una situazione da chiarire". Ancora nessuna indicazione sui possibili tempi di recupero.
 

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Sorteggio Euro2020: Italia con Svizzera, Turchia e Galles
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L'estrazione della fase finale dei prossimi Europei: la nazionale di Mancini aprirà la competizione contro i turchi allo stadio Olimpico di Roma. Il Portogallo di Cristiano Ronaldo nel girone di ferro con Francia e Germania

BUCAREST -
Si è tenuto oggi pomeriggio a Bucarest il sorteggio dei sei gironi della fase finale di Euro2020, in programma dal 12 giugno al 12 luglio del prossimo anno. L'Italia pesca Turchia, Galles e Svizzera nel girone A. Italia-Turchia sarà la partita inaugurale di Euro 2020, il 12 giugno alle ore 21.00 all'Olimpico di Roma. Da definire i nomi delle ultime 4 nazionali qualificate che usciranno dagli spareggi di Nations League in programma a marzo e dal cui esito potrebbe anche cambiare la composizione stessa dei gruppi: se Islanda, Bulgaria o Ungheria vincono il Percorso A, vanno nel Gruppo F e la vincitrice del Percorso D completa il Gruppo C; se la Romania vince il Percorso A, va nel Gruppo C e la vincitrice del Percorso D completa il Gruppo F.La prima fase di Euro2020 - primo Europeo itinerante della storia, con 12 città coinvolte - si aprirà con la gara inaugurale all'Olimpico di Roma il 12 giugno alle 21 e terminerà il 24 giugno. Le prime due classificate di ogni girone e le migliori quattro terze accedono alla fase a eliminazione diretta con ottavi dal 27 al 30 giugno, quarti il 3 e 4 luglio, semifinali 7 e 8 luglio e finalissima a Wembley il 12 luglio.

I gironi di Euro2020

Gruppo A: Italia, Svizzera, Turchia, Galles.

Gruppo B: Belgio, Russia, Danimarca, Finlandia.

Gruppo C: Ucraina, Olanda, Austria, Vincente spareggi Percorso A (solo se Romania) o D (Georgia/Macedonia del Nord/Kosovo/Bielorussia).

Gruppo D: Inghilterra, Croazia, Repubblica Ceca, Vincente spareggi Percorso C (Scozia/Norvegia/Serbia/Israele).

Gruppo E: Spagna, Polonia, Svezia, Vincente spareggi Percorso B (Bosnia /Slovacchia/Irlanda/Irlanda del Nord).

Gruppo F: Germania, Francia, Portogallo, Vincente spareggi Percorso A (Islanda/Bulgaria/Ungheria) o D (Georgia/Macedonia del Nord/Kosovo/Bielorussia).
 

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E BRAVO HANDANOVIC.............


Diletta Leotta, che gaffe con Handanovic! Il portiere del’Inter non ci sta e la corregge in diretta

La gaffe della giornalista subito corretta dal portiere dell’Inter


Per la terza volta in carriera Samir Handanovic (2011 e 2013) è entrato a far parte della top 11 della Serie A come miglior portiere al Gran Galà del calcio, giunto alla nona edizione dell’evento organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori. A presentare l’evento c’era Diletta Leotta protagonista di una gaffe proprio nei confronti del portiere nerazzurro. Quando Handanovic è salito sul palco per ritirare il premio, la giornalista ha accolto con queste parole il portiere: “Questa per te è la prima volta su questo palco. Quanto è importante ricevere questo premio?“. Handanovic però ha corretto subito la Leotta: “È la terza volta. Vedo che sei ben informata, però non importa ti scuso“.
 

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Inter-Roma, sfida tra corazzate. Nessuno come loro sulle palle alte



Conte: "Dobbiamo tenere duro fino alla sosta". E poi su Totti e Nainggolan...


Il tecnico salentino: "Io in giallorosso? Francesco mi chiamò, poi ho fatto le mie considerazioni"

Antonio Conte, la Roma, la necessità di continuare a correre. E laggiù, la sosta di Natale: "Non c'è tempo per piangersi addosso - ha detto il tecnico nerazzurro -. Dite sempre che mi lamento, non è vero... Dico solo che è un momento in cui dobbiamo fare di necessità virtù. Poi dopo la sosta potremo rifiatare, recupereranno un po' di giocatori. Mancano 4 partite importanti, dobbiamo stringere i denti e incrociare le dita". E ancora: "Vediamo il bicchiere mezzo pieno, nel momento della difficoltà tanti si sono responsabilizzati ancor di più. Ora vediamo come riusciamo a reggere questo periodo". Sull'avversario Conte dice: "Io cercato dalla Roma? Con Totti mi lega un'amicizia dai tempi degli Europei fatti insieme. Mi ha chiamato, abbiamo parlato della possibilità di allenare la Roma, mi ha illustrato la situazione. Poi ho fatto valutazioni in maniera molto serena, non ho sentito che fosse il momento giusto. In quel momento non c'era l'Inter, è stata una mia sensazione, ho fatto alcune valutazioni e ho deciso di declinare la proposta. Nonostante quella sia una grandissima piazza e un giorno mi augurerei di allenare lì. Ma non era questo il momento". Della Roma squadra ha grande rispetto: "E' una gara dall'altissimo livello di difficoltà. La Roma è in un ottimo momento, Fonseca sta dimostrando di essere un bravissimo tecnico, è stato molto bravo a portare la sua idea, a modellarla, adattandosi a calcio italiano. E poi vanno fatti i complimenti a chi ha allestito l'organico, folto, competitivo, con un grande futuro davanti, non è certo una sorpresa". Sorpresa ormai non è più l'Inter: "Abbiamo margini di miglioramento, dobbiamo migliorare le nostre conoscenze, in tutte le fasi di gioco. Ma da quando abbiamo iniziato abbiamo sempre spinto la macchina molto forte, dobbiamo continuare a farlo se vogliamo ambire a dare fastidio".


SUI SINGOLI - Conte apre poi alla possibilità di qualche cambio di formazione: "Asamoah nasce centrocampista, quando arrivò alla Juve fui io a trasformarlo in esterno. Può giocare in mezzo, più lui di Candreva. Lautaro? Non mi fa mai piacere quando si parla troppo di un singolo, è giusto parlare di tutti e non di un singolo. E' un giovane che sta facendo molto bene, sta lavorando e dunque crescendo tanto".
Su Politano: "Fa parte della rosa, nel momento in cui dovessi avere necessità lo utilizzerò". Infine una stoccata a Nainggolan: "Per Radja ho grande affetto, lui lo sa benissimo, lo volevo anche al Chelsea, era in cima alla mia lista.
Detto questo, la scelta migliore per lui è stata andare a Cagliari, è giusto che lui si faccia qualche domanda se non gioca più nell'Inter...".
 

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Occasione colossale buttata al vento dall'Inter considerati tutti gli errori in fase di impostazione della Roma. :mad:

L'Inter spreca e viene fermata dalla Roma: ora la Juve può tornare in vetta

Lukaku, Brozovic e Vecino non sfruttano le loro chance e i giallorossi, con Dzeko in campo dal 68', strappano un punto prezioso. Domani la squadra di Sarri può riprendersi la vetta della classifica battendo la Lazio all'Olimpico

L’Inter spreca e rallenta, la Roma resiste e fa un altro passo in avanti nella zona nobile della classifica. Conte aveva sempre segnato, ma alla partita numero 20 trova un muro: Lautaro e Lukaku sbattono su Mancini e Smalling, poi ci pensa il bravissimo Mirante a metterci le manone davanti alla porta giallorossa. Il primo 0-0 stagionale dei nerazzurri, che arrivavano da 5 vittorie di fila in Serie A, regala solo il minimo allungo: la Juve adesso è a 2 punti ma domani nell’altra supersfida di giornata contro la Lazio, può di nuovo prendersi la testa della classifica.


BENE LA ROMA

In prima fila a San Siro, ad altezza panchine, c’è Francesco Totti spettatore molto speciale. Fa freddo al Meazza e il ghiaccio lo rompe l’Inter, che non sfrutta il primo di una serie di errori giallorossi in uscita nei primi 45’ . Al 7’ l’omaggio lo confeziona Veretout: palla a Lukaku che entra in area e cerca il sinistro a giro ma Mirante para. La Roma si vede al 9’ con Perotti e poi con Zaniolo: l’ex nerazzurro, nell’insolito ruolo avanzato al posto di Dzeko (in panchina per i postumi dell’influenza), comincia bene e fa la voce grossa davanti al muro dell’Inter (dalle sue parti ci sono De Vrij e Godin). Nel momento migliore della Roma (che al 16’ perde per infortunio l’ex Santon: dentro Spinazzola) lui c’è: i giallorossi per i primi 25’ hanno sempre il controllo e fanno tanto palleggio senza che l’Inter riesca a ripartire con decisione. Lautaro non si vede, Lukaku trova in Smalling un ostacolo durissimo.

ECCO L'INTER

Serve un’azione in solitaria di De Vrij per rimettere la testa avanti. Al 32’ ecco la fiammata del Toro: scambio rapidissimo con Borja Valero e conclusione a lato. Zaniolo scompare, si prende una strigliata da Fonseca e più di un’occhiataccia da Brozovic, toccato duro. È il momento migliore dell’Inter, che conquista metri di campo. E tra il 42’ e il 43’ ha altre due occasioni, di nuovo grazie agli errori in uscita della Roma. Prima Vecino ruba palla davanti all’area a Perotti ma spreca non riuscendo a servire Lukaku. Poi l’erroraccio lo fa Mirante: il portiere serve Lukaku, che però non si libera, non vede Lautaro e alla fine passa a Brozovic, che spara altissimo. Nel recupero va fuori Candreva (male alla schiena: dentro Lazaro) e l’Inter ci prova ancora. Assist di Lukaku per Lautaro che controlla e va giù nel contatto con Mancini: niente fallo giallorosso, l’argentino tocca con il braccio.

LA RIPRESA

L’Inter ricomincia con il piede sull’acceleratore, la Roma non offende. Al 3’ occasione nerazzurra: Borja serve benissimo al centro dell’area Vecino, tiro a botta sicura ma Mirante si supera ancora e devia. Fonseca prova la carta Dezko e toglie Perotti, spostando Zaniolo (sul quale Skriniar è sempre puntuale). Al 23’ Mirante è nuovamente superlativo: stavolta in uscita, grazie anche a Spinazzola, mura Lautaro. Conte mette Asamoah interno al posto di Borja Valero. L’Inter spinge ma non è pericolosa, la Roma palleggia ma sottoporta non si vede mai, tanto che Handanovic per il freddo è costretto a scaldarsi continuamente. Al 42’ altra occasione per l’Inter: Vecino la mette in mezzo ma Lautaro liscia il pallone a due passi da Mirante. Non è serata per l’attacco dell’Inter. Per rifarsi martedì c’è subito il Barcellona: segnare e vincere sarà fondamentale.
 

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Inter-Barcellona, formazioni ufficiali

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Laugrana a San Siro senza Messi e con Suarez che parte dalla panchina. L'Inter cerca una vittoria contro per essere sicura della qualificazione agli ottavi di finale di Champions. I nerazzurri andrebbero alla fase a eliminazione diretta anche in caso di risultato uguale al Borussia Dortmund. Al Meazza è record d'incasso per il calcio italiano: calcio d'inizio alle 21

FORMAZIONI UFFICIALI
INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; D'Ambrosio, Vecino, Brozovic, Borja Valero, Biraghi; Lukaku, Lautaro.
All. Conte

BARCELLONA (3-5-2): Neto; Umtiti, Todibo, Lenglet; Wague, Rakitic, Vidal, Aleñá, Junior Firpo; Griezmann, Perez.
All. Valverde

Marotta intervistato da Andrea Paventi: "Esame difficilissimo da superare al di là delle assenze importanti nel Barcellona, perché i giocatori che non giocano spesso scenderanno in campo con una motivazione particolare. Sarebbe un'impresa storica perché sono sette anni che l'Inter non supera il girone di Champions"
 

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