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1.000 euro al minuto tu li ha mai presi ? no ma hai pagato tu

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[h=1]Varoufakis, 1.000 euro al minuto
per l'ospitata a «Che tempo che fa»[/h] [h=2]L'ex ministro delle Finanze greco pubblica sul suo blog l'elenco degli appuntamenti pubblici ai quali ha partecipato dopo le dimissioni di luglio. L'intervento da Fazio 24mila euro: la Rai unica tv a pagare cifre simili. Alla Bbc andò gratis. Brunetta: ora chiarezza[/h] [h=3]di Redazione Online[/h]




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Un compenso da 24 mila euro netti pagato dalla trasmissione Che tempo che fa a Yanis Varoufakis per la sua partecipazione alla puntata dello scorso 27 settembre. La conferma arriva dallo stesso ex ministro greco. Che, in un post pubblicato sul suo blog, ha risposto alle accuse di alcuni media inglesi e britannici - tra cui Times of London e Telegraph - sui suoi compensi per incontri e convegni, pubblicando la nota spese di tutti gli eventi pubblici cui ha partecipato dopo le dimissioni di luglio.



[h=5]Incontri pagati[/h] L'ospitata da Fazio è l'unico dei pochi incontri per cui Varoufakis ha ricevuto un compenso e uno dei due per i quali ha percepito oltre 20 mila euro. L'altro è avvenuto a Singapore, dove l'economista greco ha ricevuto 28.800 euro per un discorso tenuto a una conferenza organizzata dal gruppo privato di investimenti Abraaj. Per altro la Rai è l’unica tv ad aver pagato una cifra così ingente all’ex ministro greco: quando questi ha partecipato al seguito programma “Question Time” sulla Bbc inglese non ha percepito un euro e il viaggio offertogli è stato in classe Economy.
Varoufakis spiega che i soldi incassati («Da notare che il rapporto tra incontri non pagati e incontri pagati è 12 a 1» scrive) servono per portare avanti le sue altre attività e afferma che questo tipo di interventi erano per lui consuetudine anche prima dell’esperienza da ministro, quando lavorava come docente universitario.
 
[h=1]La stupra dopo notte di eccessi: arrestato un minorenne tunisino[/h] [h=2][/h] Al culmine di una notte di eccessi lo straniero ha un fatto un blitz a casa della ragazza. Dopo averla stuprata se ne è andato



Sergio Rame - Mer, 28/10/2015 - 10:48




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Uno stupro violentissimo al termine di una notte di bagordi getta sotto choc Pisa.
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Un minorenne tunisino ha approfittato dell'amicizia con una ventenne italiana per costringerla a un rapporto sessuale. Ma non aveva fatto i conti con la forza della ragazza di denunciarlo. E così il tunisino, che non ha ancora diciottenne, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale.
Il giovane, che è stato subito rinchiuso nel carcere minorile di Firenze, era già noto alle forze dell’ordine. Nella sua fedina penale compare già un arresto per rapina impropria. Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, lo straniero avrebbe abusato dell’amica italiana al culmine di una notte di eccessi. Il giovane, in preda ai fumi dell’alcol, ha suonato alla porta della ventenne e, non appena la ragazza ha aperto, l'ha chiusa in casa e costretta ad avere un rapporto sessuale con lei prima di andarsene.
Dopo qualche ora passata a cercare di superare lo choc della violenza sessuale, la ragazza ha raccontato tutto ai carabinieri che, nel giro di poche ore, sono riusciti a rintracciare e arrestare lo stupratore tunisino.
 
[h=1]Tre africani stuprano ​una ragazza disabile[/h] [h=2][/h] I tre arrestati abitano abusivamente le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico di Torino. Lega: "Castrazione chimica"



Angelo Scarano - Gio, 11/06/2015 - 13:25




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Tre africani sono stati arrestati dalla polizia di Torino per avere sequestrato e violentato una ventenne italiana con problemi psichici.
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La giovane - come anticipato oggi da La Stampa - era scomparsa per 30 ore lo scorso 27 maggio dopo che si era recata a scuola. Era stata ritrovata da un familiare vicino casa e aveva raccontato di avere subito violenza da tre uomini di colore. Le indagini hanno portato a individuare un somalo e un ghanese di 26 anni e un nigeriano di 30 anni.
I tre arrestati abitano abusivamente le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico che, alla periferia meridionale della città, da due anni è occupato da centinaia di stranieri. I presunti violentatori sono stati sono stati riconosciuti dalla vittima. Raccolte le prove, gli agenti hanno aspettato che i tre uscissero, uno alla volta, dal complesso abitativo per evitare di compiere un blitz che avrebbe potuto provocare tensioni, e li hanno arrestati. Il ghanese aveva chiesto asilo politico, il nigeriano era invece già stato colpito da un ordine di espulsione. Nei confronti del trio il pm Patrizia Gambardella, che ha coordinato le indagini, ha ipotizzato i reati di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo.
"Quello che è accaduto all’ex Moi è tutta colpa dell’amministrazione comunale di Torino, sono anni che diciamo che le palazzine occupate abusivamente da immigrati vanno sgomberate e che è un porto franco dove regna l’illegalità più totale", ha commentato Fabrizio Ricca, responsabile sicurezza e immigrazione della Lega Nord Piemonte e Capogruppo del Carroccio nel Consiglio Comunale di Torino. Che poi ha aggiunto: "Se Fassino, al posto di andare in giro per il mondo a vendere un’immagine di Torino che esiste solo nella sua testa, frequentasse di più le periferie della città dov’è sindaco, forse qualche problema si potrebbe anche risolvere. Non è possibile pensare che in questa città una ragazza disabile possa essere stuprata ripetutamente da persone che dovevano essere espulse e che niente hanno a che fare con noi. Per loro c’è solo una pena possibile: la castrazione chimica; così che possa essere d’insegnamento a tutti quelli che hanno strane idee in testa . Le palazzine dell’ex Moi vanno sgomberate immediatamente e censiti i loro residenti e gli irregolari messi sul primo aereo direzione casa loro. È finito il tempo del buonismo, per cambiare Torino c’è bisogno di tolleranza zero".
 
[h=1]Stupratori stranieri scatenati: altra vittima a Cuneo[/h] [h=2][/h] Caccia a un nordafricano in Piemonte. Abusi su una disabile: tre anni in cella a Torino



Nadia Muratore - Ven, 24/07/2015 - 08:08




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Cuneo - Una donna è stata aggredita, presa a calci e schiaffi e poi violentata, in pieno giorno, lungo la pista ciclabile di Cuneo, in Piemonte.
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Nonostante il forte stato di choc , la vittima è riuscita a fornire agli agenti della squadra mobile che indagano sul caso, un identikit del suo stupratore. Sarebbe un ragazzo sui 30 anni, sicuramente straniero, forse di origini nordafricane, anche se parlava bene l'italiano.
La donna, sui 50 anni, stava pedalando da sola lungo la pista ciclabile del Parco fluviale, quando improvvisamente sarebbe stata scaraventata giù dalla sua biciletta e fatta cadere lungo il prato che si trova ai bordi della pista. Il suo aggressore, con una violenza inaudita, contando anche sul fattore sorpresa, ha iniziato a picchiarla sul volto, a colpirla sulla schiena e sul petto con dei calci ed infine, quando la vittima era stremata dal dolore ha preteso di avere un rapporto sessuale con lei. La donna ha cercato in tutti i modi di divincolarsi e di chiedere aiuto, ha urlato fin che ne aveva le forze ma in quel momento non passava nessuno. Il tutto si è svolto in una manciata di minuti, poi l'uomo si è dileguato. A quel punto la vittima si è fatta coraggio, ed ha iniziato a correre, fino a quando ha incontrato altre persone che stavano passeggiando nel parco, che l'hanno soccorsa. Immediatamente è stata trasportata all'ospedale Santa Croce di Cuneo, dove i medici hanno riscontrato su tutto il suo corpo i segni della violenza appena subita.
«La vittima - ha dichiarato il capo della Mobile Marco Mastrangelo - è ancora sotto choc , è ferita, ma non in pericolo di vita. Partendo dalla descrizione data dalla donna, stiamo indagando in tutte le direzioni, per identificare e arrestare lo stupratore. Abbiamo anche analizzato le telecamere di videosorveglianza per controllare gli accessi al Parco fluviale ed individuare il responsabile».
Quello di Cuneo, purtroppo, non è il primo caso di violenza sessuale messo in atto nelle ultime settimane da un immigrato, tanto da far registrare un «allarme stupri» in tutta Italia. Pochi giorni fa, nel centro di Reggio Emilia una 24enne veneta, in vacanza, è stata stuprata in un parco vicino al centro cittadino da un uomo che lei ha definito, nella descrizione data agli inquirenti «di colore». Poche ore prima, a subire violenza, è stata una giovane che viaggiava sul treno Livorno - Pisa. Un senegalese si è seduto accanto a lei e dopo un approccio che la donna ha rifiutato con forza, l'uomo l'ha «chiusa» tra le poltrone e qui, in una carrozza deserta, ha abusato di lei. Grazie ai filmati della videosorveglianza, l'immigrato è stato identificato ed arrestato. A Torino, invece, sono stati portati in carcere con l'accusa di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo, tre immigrati di origini africane, che a giugno, avrebbero abusato di una giovane disabile. Scomparsa per oltre un giorno, la ragazza ha subito violenza, fino a quando è stata liberata dai suoi aguzzini. Tornata a casa ha denunciato il fatto e grazie alla sua descrizione la polizia di Stato ha identificato ed arrestato i colpevoli. I tre abitavano abusivamente le palazzine dell'ex Villaggio Olimpico che da due anni è occupato da centinaia di stranieri. Uno di loro aveva chiesto asilo politico, un altro era invece già stato colpito da un ordine di espulsione.
 

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