R
Roby
Guest
Regole dell'igienismo per vivere in salute e a lungo
1
Riducete al minimo la dipendenza dalle cure mediche e dai farmaci (dal greco pharmakon= medicina, rimedio, veleno), che sopprimono i sintomi e non eliminano le cause. Le malattie non vanno mai represse ma sempre prevenute innalzando le difese immunitarie.
2
Mangiate poco e solo se avete veramente fame. La sovralimentazione è nemica della longevità. Date ascolto all’istinto quando vi dice che avete mangiato a sufficienza. Il nostro organismo è infatti regolato da un orologio biologico naturale che divide la giornata in tre periodi distinti: dalle 12 alle 20 (assunzione e ingerimento dei cibi), dalle 20 alle 4 (metabolizzazione e assimilazione), dalle 4 alle 12 (scarto ed eliminazione). Privilegiate i cibi con qualità nutrizionali elevate. Spesso si continua ad avere ancora fame perché la qualità del cibo ingerito è scadente e quindi poco nutriente.
3
Mangiate in piena tranquillità e masticate moltissimo (minimo 30 volte ogni boccone). Prima di consumare i pasti, se siete stanchi o stressati, fate riposare il corpo e rilassate la mente (respirando con il diaframma). Spegnete la televisione durante i pasti: per non essere condizionati dagli spot che pubblicizzano i ‘cibi spazzatura’ e i ‘cibi killer’ ma soprattutto perché occorre mangiare in silenzio, concentrando il vostro pensiero sull’assorbimento dell’energia vitale (prana) contenuta nei cibi vivi.
4
Eliminate lo zucchero industriale e tutti gli alimenti che lo contengono: pasticceria e dessert in generale, caramelle e dolciumi (che predispongono alla leucemia), confetti, marmellate e gelati. Abolite i dessert. Lo zucchero bianco (nel processo di sbiancatura viene utilizzata la ‘corrosiva’ calce viva) è un ladro di calcio che provoca osteoporosi, carie, infiammazioni, febbre, secchezza della gola, perdita dell’appetito, gas, grasso superfluo, colite, diabete, dolori articolari, schizofrenia. La melassa è fra i sottoprodotti provenienti dalla raffinazione dello zucchero e che le industrie non riuscivano a smaltire. Per essa, come in tanti altri casi, è stata inventata la favola del "più sano e naturale".
5
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di sale (cloruro di sodio), specie di quello raffinato, e dei cibi che ne contengono una grande quantità: dadi da brodo, olive, capperi, acciughe conservate, baccalà, crackers, tamari, salumi, patatine fritte industrialmente, pop corn, cibi sottolio e sottaceto. In particolare, per prevenire l’ipertensione e gli infarti, è opportuno assumere più potassio (frutta e verdura) e meno sodio (cibi tradizionali).
6
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di grassi da estrazione: burro, oli di semi, olio d’oliva e margarina. Quest’ultima viene prodotta trasformando puro olio liquido polinsaturo in un pezzo di grasso solido mediante l’idrogenazione e cioé soffiando un getto di gas di idrogeno nell’olio fino a quando questo non solidifica. Gli oli così lavorati diventano saturi, contraddicendo la pubblicità con cui si promuove la vendita della margarina. Se inizialmente non ne potete fare a meno, prendete (per non più di tre volte alla settimana) due cucchiai da minestra con olio d’oliva extra-vergine spremuto a freddo.
7
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di prodotti che derivano da fermentazione: alcool (vino, birra, superalcolici), conserve, sottaceti, tamari, miso, pane, yogurt e aceto. Quest’ultimo (di uva, di mele, di sidro e balsamico) è un fermento che interrompe la digestione salivare e ritarda la digestine degli amidi: può essere sostituito con il succo di limone, di pomodoro o di pompelmo. Va evitato in particolare il lievito di birra, sottoprodotto di scarto difficile da smaltire e che ci contrabbandano come sano e naturale. Se inizialmente non ne potete fare a meno, non bevete più di due piccoli bicchieri di vino o di birra e mangiate al massimo due panini al giorno.
8
Limitate al massimo il consumo della pasta, del riso e degli altri cereali: creano muco e catarro
1
Riducete al minimo la dipendenza dalle cure mediche e dai farmaci (dal greco pharmakon= medicina, rimedio, veleno), che sopprimono i sintomi e non eliminano le cause. Le malattie non vanno mai represse ma sempre prevenute innalzando le difese immunitarie.
2
Mangiate poco e solo se avete veramente fame. La sovralimentazione è nemica della longevità. Date ascolto all’istinto quando vi dice che avete mangiato a sufficienza. Il nostro organismo è infatti regolato da un orologio biologico naturale che divide la giornata in tre periodi distinti: dalle 12 alle 20 (assunzione e ingerimento dei cibi), dalle 20 alle 4 (metabolizzazione e assimilazione), dalle 4 alle 12 (scarto ed eliminazione). Privilegiate i cibi con qualità nutrizionali elevate. Spesso si continua ad avere ancora fame perché la qualità del cibo ingerito è scadente e quindi poco nutriente.
3
Mangiate in piena tranquillità e masticate moltissimo (minimo 30 volte ogni boccone). Prima di consumare i pasti, se siete stanchi o stressati, fate riposare il corpo e rilassate la mente (respirando con il diaframma). Spegnete la televisione durante i pasti: per non essere condizionati dagli spot che pubblicizzano i ‘cibi spazzatura’ e i ‘cibi killer’ ma soprattutto perché occorre mangiare in silenzio, concentrando il vostro pensiero sull’assorbimento dell’energia vitale (prana) contenuta nei cibi vivi.
4
Eliminate lo zucchero industriale e tutti gli alimenti che lo contengono: pasticceria e dessert in generale, caramelle e dolciumi (che predispongono alla leucemia), confetti, marmellate e gelati. Abolite i dessert. Lo zucchero bianco (nel processo di sbiancatura viene utilizzata la ‘corrosiva’ calce viva) è un ladro di calcio che provoca osteoporosi, carie, infiammazioni, febbre, secchezza della gola, perdita dell’appetito, gas, grasso superfluo, colite, diabete, dolori articolari, schizofrenia. La melassa è fra i sottoprodotti provenienti dalla raffinazione dello zucchero e che le industrie non riuscivano a smaltire. Per essa, come in tanti altri casi, è stata inventata la favola del "più sano e naturale".
5
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di sale (cloruro di sodio), specie di quello raffinato, e dei cibi che ne contengono una grande quantità: dadi da brodo, olive, capperi, acciughe conservate, baccalà, crackers, tamari, salumi, patatine fritte industrialmente, pop corn, cibi sottolio e sottaceto. In particolare, per prevenire l’ipertensione e gli infarti, è opportuno assumere più potassio (frutta e verdura) e meno sodio (cibi tradizionali).
6
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di grassi da estrazione: burro, oli di semi, olio d’oliva e margarina. Quest’ultima viene prodotta trasformando puro olio liquido polinsaturo in un pezzo di grasso solido mediante l’idrogenazione e cioé soffiando un getto di gas di idrogeno nell’olio fino a quando questo non solidifica. Gli oli così lavorati diventano saturi, contraddicendo la pubblicità con cui si promuove la vendita della margarina. Se inizialmente non ne potete fare a meno, prendete (per non più di tre volte alla settimana) due cucchiai da minestra con olio d’oliva extra-vergine spremuto a freddo.
7
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di prodotti che derivano da fermentazione: alcool (vino, birra, superalcolici), conserve, sottaceti, tamari, miso, pane, yogurt e aceto. Quest’ultimo (di uva, di mele, di sidro e balsamico) è un fermento che interrompe la digestione salivare e ritarda la digestine degli amidi: può essere sostituito con il succo di limone, di pomodoro o di pompelmo. Va evitato in particolare il lievito di birra, sottoprodotto di scarto difficile da smaltire e che ci contrabbandano come sano e naturale. Se inizialmente non ne potete fare a meno, non bevete più di due piccoli bicchieri di vino o di birra e mangiate al massimo due panini al giorno.
8
Limitate al massimo il consumo della pasta, del riso e degli altri cereali: creano muco e catarro