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[h=1]Il caos migranti "premia" la Lega che vola al 40%. M5S bloccato al 17%[/h] [h=2][/h]
La Lega vola nei sondaggi e arriva quasi al 40%. Il caso Carola fa "schierare" gli italiani con Salvini

Giovanna Stella - Dom, 07/07/2019 - 12:11
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A circa 40 giorni dalle elezioni europee, i dati delle intenzioni di voto continuano a registrare oscillazioni significative.
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Nello specifico: se un partito ha guadagnato consenso, l'incremento aumenta ancora di più nei mesi successivi, così al contrario per le liste sconfitte si registra una diminuzione delle percentuali. Come scrive ilGiorno, i "magnifici 3" che attualmente risultano maggiormente premiati dalle intenzioni di voto sono la Lega, FdI e Pd, anche se con dimensioni diverse tra loro.

La Lega, ormai, vola. E i sondaggi parlano chiaro. Il partito di Matteo Salvini nei primi giorni del mese di luglio, in concomitanza con la vicenda dalla nave Sea Watch,
ha raggiunto il 38%, aumentando di quasi 4 punti rispetto al risultato delle Europee. L'aumento di questi quattro punti non dipende solo dal braccio di ferro con la capitana Carola Rackete. Ma in questa circostanza il consenso della Lega è aumentato di circa 1 punto in una settimana perché gli italiani si sono schierati dalla parte del leader del Carroccio.

Ma nonostante i risultanti eccellenti - scrive il quotidiano - l'obiettivo di Salvini resterebbe quello di avere la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento,
superando abbondantemente la soglia del 40%. E il fatto di non esserci ancora riuscito sembra tenerlo legato (per il momento) al M5S evitando, quindi, le elezioni anticipate.

Un altro partito che dalle urne europee è uscito vincente è Fratelli d'Italia. Anche Giorgia Meloni, infatti, ha raggiunto un ottimo risultato ed è arrivata all'8%. E tra i "magnifici 3" che hanno incrementato le preferenze rispetto alle Europee c' è pureil Pd, anche se il trend negli ultimi giorni è stato un po' altalenante. Nelle scorse settimane, infatti, ha raggiunto il massimo (riferito all'era Zingaretti) del 25%, ma poi negli ultimi giorni è ritornato sul 24%, comunque +1,3% rispetto alle Europee.

Il MoVimento? Non dà segni di ripresa e resta sul suo 17%.
 
[h=1]E ora il sindaco di Lampedusa chiede aiuto a Salvini: "Qui troppi migranti"[/h] [h=2][/h]
Il primo cittadino di Lampedusa cambia idea e i migranti iniziano a diventare un problema per la sua isola: "Ci sono troppi immigrati nell'hotspot. È al collasso"

Serena Pizzi - Dom, 07/07/2019 - 10:04
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Evidentemente, il comportamento delle navi Sea Watch 3 e di Alex sta scatenando qualche malumore, anche nei più convinti sostenitori di "apriamo i porti".
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Forse, più in generale, le ong che si comportano come meglio credono stanno stancando un po' tutti. E questo vale anche per il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. Il primo cittadino, infatti, fino a qualche settimana fa diceva con fermezza che "se qualcuno sta per annegare mica gli dici che non lo aiuti perché c'è il decreto". Ma non solo. Faceva il passo più lungo della gamba sostenendo che "in mare non esistono circolari e se c'è bisogno io chiedo di entrare e tu mi devi fare entrare. Basta, il porto è aperto, non ci sono cannoni puntati".

Ecco, queste sono le parole che Salvatore Martello, che da sempre si definisce "uomo di sinistra", aveva pronunciato quando a marzo la nave della ong italiana Mediterranea Saving Humans aveva recuperato al largo della Libia 49 migranti. Il ministro dell'Interno italiano si era messo di traverso, mentre il primo cittadino di Lampedusa spalancava le porte. Il solito braccio di ferro, quindi.

Ora, dopo il caso della capitana di Sea Watch 3 e di Alex,
anche quell'"uomo di sinistra" sembra aver cambiato idea. O meglio, evidenzia una situazione di difficoltà: "L'hotspot di Lampedusa è al collasso, ci sono oltre duecento persone. Cento persone in più del previsto. Il Viminale ci aiuti". Risulterà strano, ma a dirlo è stato proprio Salvatore Martello all'Adnkronos all'indomani dell'attracco della nave Alex. Non solo, quindi, un ammettere una palese difficoltà, ma anche una richiesta di aiuto. A chi? Proprio al suo peggio "nemico": Matteo Salvini. Proprio quel Matteo Salvini che critica da mesi.

"La capienza (nell'hotspot, ndr) è di 97 persone - conclude il primo cittadino di Lampedusa - pure i poliziotti hanno dovuto lasciare gli alloggi per fare spazio". Insomma, la Sea Watch 3 ha fatto il bello e cattivo tempo. Alex pure. E ora tutta quella sinistra dei porti aperti non sa più come comportarsi. E cosa fa? Lancia appelli, appelli velati dalle solite critiche: "Il malessere nell'isola? Colpa di Salvini che fa diventare un caso eccezionale lo sbarco di piccoli gruppi ogni volta che c'è di mezzo una ong. In questo modo fa crescere all'esterno la sensazione che siamo sotto assedio e qui da noi monta la tensione per il clima ingiustificato che si crea. Qui gli sbarchi non si sono mai fermati, altro che porti chiusi. Questa situazione sta esasperando il clima, sta portando a una mistificazione della realtà. Io l'ho sempre detto e lo ripeto: Lampedusa è un'isola che, per sua stessa collocazione geografica, ha una vocazione naturale all'accoglienza. E da parte nostra non si negherà mai un aiuto a chi è in difficoltà e ha bisogno di soccorso. Ma parallelamente a tutto questo non si può abbandonare l'isola a se stessa, non si può giocare con i lampedusani e non si può - e non si deve in alcun modo - continuare a sfruttare il disagio dei nostri concittadini per puro calcolo politico o elettorale".


POLITICI DI KKK
 
PURE I GRECI SI SONO SVEGLIATI UN PO IN RITARDO MA...........

[h=1]La Grecia ora archivia Tsipras Centrodestra vince a valanga[/h] [h=2][/h]
Kyriakos Mitsotakis con Nuova Democrazia supera il 40 per cento e chiude la stagione di Syriza segnata dalla Troika

Angelo Scarano - Dom, 07/07/2019 - 18:50
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È finita l'era Tsipras. La Grecia volta pagina e sceglie il centrode destra di Nuova Democrazia.
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      Ecco chi è il predestinato che ha battuto Tsipras
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      Ecco cosa farà adesso Tsipras
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      Parlamento record per il centrodestra
Gli exit poll parlano di un 40 per cento per i moderati che porterebbe Kyriakos Mitsotakis sulla poltrona di premier. Dato questo confermato dal 39,68 per cento della prima proiezione contro il 31,52 di Syriza. Di fatto la ricetta del "compagno" Tsipras non ha funzionato. I dieci milioni di greci che oggi si sono recati alle urne hanno preferito archiviare la stagione di un premier che se da un lato annunciava reazioni dure contro i diktat della Troika, dall'altro eseguiva i compiti a casa dettati dall'austerity. Una cura lacrime e sangue che ha messo in ginocchio le tasche dei greci. Un errore che non è stato perdonato insieme alla scelta di siglare un accordo con la Macedonia del Nord.

Due errori questi che sono costati la poltrona da premier a Tsipras in questo turno di urne anticipate. I numeri del centrodestra segnano una vera e propria svolta per il Paese: per la prima volta dal 2009 la Grecia potrebbe essere governata da un partito con una chiara maggioranza in Parlamento. In base ai primi exit poll, nuova
Democrazia potrebbe ottenere oltre il 40% dei voti e tra i 155-167 seggi sui 300 del Parlamento rispetto alla sinistra diSyriza, che oscilla tra il 26,5 e il 30,5% con 77-82 parlamentari. Per i socialdemocratici di Kinal, 19-22 seggi, i comunisti di KKE-NI: 16-19. Alba Dorata, che oscilla tra l’2,8 per cento e il 4,8, potrebbe rimanere fuori dal Parlamento per non aver raggiunto la soglia di ingresso. Insomma ad Atene si cerca di voltare pagina. Kyriakos Mitsotakis, il leader 51enne di Nea Demokratia, rappresenta la quarta generazione di una dinastia di politici ed è in qualche modo un predestinato. Suo padre, Konstantinos Mitsotakis, fu primo ministro all’inizio degli anni ’90; sua sorella Dora Bakoyannis, è stata la prima donna sindaco di Atene, quando la capitale ospitò le Olimpiadi nel 2004, e poi divenne ministro degli Esteri. Suo nipote Kostas Bakoyannis, il figlio di Dora, è il nuovo sindaco della capitale. Ora una nuova poltrona: quella di premier per Kyriakos.
 

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