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Sostanze tossiche e metalli pesanti nell’acqua in bottiglia di plastica

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05, 2017
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Sostanze tossiche e metalli pesanti nell’acqua in bottiglia di plastica


L’Italia è il secondo paese al mondo per consumo di acqua minerale in bottiglia.

Nelle case delle famiglie Italiane entrano ogni mese circa 115 bottiglie, vale a dire più di 1.300 bottiglie di plastica ogni anno. Una persona su due beve esclusivamente acqua imbottigliata e dichiara di considerare l’acqua in bottiglia più pura[1] e migliore di gusto rispetto a quella del rubinetto.

Ma siamo davvero consapevoli della qualità dell’acqua che ingeriamo ogni giorno?

La rivista Le Scienze, nell’ambito dell’Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group, ha pubblicato nel 2010 un’indagine sulle acque in bottiglia, facendo analizzare alcune tra le principali marche Europee. Dai risultati emerge che in tutte le acque in bottiglia vi è la presenza di numerose tracce di sostanze tossiche, come arsenico, uranio, bario, mercurio, alluminio, berillio e fluoro. Questi elementi, se assunti per un tempo prolungato, possono causare difficoltà respiratorie, malattie cardiovascolari, danni al sistema nervoso e altri numerosi problemi al nostro organismo.
Le aziende che imbottigliano acqua minerale non sono obbligate a dover riportare in etichetta i valori di queste sostanze e la legge ammette la presenza di 19 diversi elementi tossici all’interno dell’acqua in bottiglia. Oltre a questo, i limiti di contenuto per queste sostanze risultano essere più alti rispetto a quelli stabiliti per l’acqua del rubinetto e spesso risultano essere inesistenti. Per una sostanza notoriamente dannosa come l’uranio ad esempio, la legge non prevede alcun limite, mentre per il bario, una sostanza radioattiva, ammette una concentrazione massima di 10.000 milligrammi per litro.

Arsenico nell’acqua in bottiglia, tutte le etichette italiane a rischio

Tra le 19 diverse sostanze tossiche presenti all’interno delle acque in bottiglia di plastica vi è anche l’ arsenico. Metalloide da sempre presente nell’ambiente, entra in contatto con l’uomo attraverso l’assunzione di cibo e acqua. Dopo essere stato ingerito, l’arsenico viene completamente assorbito dall’organismo e in seguito distribuito in quasi tutti gli organi.
Negli anni studi scientifici e analisi di laboratorio hanno confermato la pericolosità dell’arsenico e l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro, lo ha classificato come elemento cancerogeno di classe 1, ovvero certo per l’uomo.
Questa sostanza è posta infatti in diretta correlazione con numerose patologie oncologiche, in particolare il tumore al polmone, alla vescica e ai reni. Un consumo di arsenico prolungato nel tempo può facilmente causare patologie cardiovascolari, problemi neurologici, diabete, disturbi respiratori e altre malattie.
L’Unione Europea riconosce l’ elevata tossicità dell’arsenico, imponendo per l’acqua in bottiglie di plastica un limite di contenuto di 10 milligrammi per litro. Se viene superato questo valore di concentrazione, l’acqua non può essere utilizzata in nessun tipo di preparazione alimentare e non può essere consumata da bambini o donne in gravidanza.
Grazie all’indagine pubblicata dalla rivista Le Scienze è stato quindi possibile conoscere i dati sulla composizione delle acque minerali Europee e, nel caso di quelle Italiane, anche sapere i valori relativi all’arsenico.
Secondo quanto emerge, alcune tra le principali acque in bottiglia del nostro Paese, escono dall’indagine con più di un dubbio a loro carico. Su 178 acque prese in esame infatti, tutte contengono tracce di arsenico ed alcune registrano una concentrazione superiore ai 5 milligrammi per litro che, sebbene sia nei limiti di legge, è una quantità potenzialmente molto dannosa secondo gli esperti.

Per farvi un’idea della qualità dell’acqua che mettete ogni giorno sulla vostra tavola, ecco una tabella che riassume alcune tra le principali acque minerali Italiane e i loro relativo valore di arsenico.

Acqua Minerale / FonteValore (microgrammi per litro)
Acqua Ferrarelle6.81
Acqua Lilia1.9
Acqua Vera1.41
Acqua Levissima6.2
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio)5.22
Acqua Dolomiti (Esselunga)0.533
Acqua San Pellegrino1.38
Acqua San Bernardo0.489
Acqua Monte Cimone (Coop)0.098
Acqua Frisia5.64
Acqua Rocchetta0.198
Acqua Vitasnella0.117
Acqua Norda (Sorgente Daggio)3.73
Acqua Uliveto0.088
Acqua Lauretana0.019
Acqua Sveva2.74
Acqua Lieta (Conad)0.238
Acqua Sangemini0.204
Acqua Egeria8.91
Acqua Alpi Cozie1.04
Acqua Lete0.759
Acqua di Nepi5.71

[ Fonte: http://www.lescienze.it/news/2010/11/26/news/non_solo_arsenico_lo_stato_delle_acque_italiane-553892/ ]

 

Spid obbligatorio per i siti per adulti, cosa succede dal 2025


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Luca De Lellis 12 ottobre 2024
Appena uscita la notizia sul web, subito è scoppiata la polemica mista a preoccupazione di coloro che fruiscono contenuti a luci rosse online. Ma davvero ora dovremo inserire il nostro Spid contenente tutti i nostri dati sensibili per guardare video adatti a un pubblico adulto? È la domanda che si sono posti in molti nelle ultime 24 ore. Pare utile quindi fare un po’ di chiarezza su tale aspetto, perché la situazione è un pochino diversa e la privacy degli utenti sembra essere al sicuro. Riavvolgendo il nastro, tutto è sorto dopo che l’Agcom - al fine di proteggere i minori dai pericoli nei quali si possono imbattere su Internet - ha approvato la Age Verification, ovvero un regolamento che stabilisce le modalità per l’accertamento della maggiore età degli utenti online..

L’esigenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è quella di impedire ai minori, che fino a ora con un semplice click potevano mentire sulla loro età e accedere a quei tipi di contenuti, di usufruirne come stabilito dal decreto Caivano. Sono state introdotte quindi delle linee guida apposite approvate il 7 ottobre scorse dal Parlamento, e subito spedite alla Commissione Europea per il via libera definitivo, così che possano iniziare a essere efficace nei primi mesi del 2025. Ciò che è importante sapere, anzitutto, è che lo Spid non è l’unica modalità di verifica sull’età dell’utente, poiché spetterà alle diverse piattaforme stabilire come controllarla.

E poi, ancor più rilevante, per garantire il requisito della riservatezza “rafforzata” – spiega IlFattoQuotidiano.it - le specifiche dell’Autorità contemplano un sistema di verifica dell’età che faccia uso del sistema del cosiddetto “doppio anonimato”, per il quale non è necessario consentire ai fornitori di prova della maggiore età di sapere per quale servizio viene eseguita la verifica dell’età. Agcom, racconta il quotidiano, vuole che a verificare l’età siano enti terzi indipendenti e certificati, che lavorino attraverso un doppio step: prima l’identificazione e poi l’autenticazione della persona per ogni accesso alla piattaforma di contenuti per adulti. E ovviamente, che siano in grado di garantire la privacy degli utenti.

LA RISPOSTA DI UN UTENTE


Alessandro Bartolazzi 4 giorni fa
ma i clandestini potranno continuare ad invadere tranquillamente il nostro paese e stuprare e spacciare indisturbati?


 

Firenze, la “rivoluzione” di Ravvin: ecco quanto costa un pasto con vino

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Nel cuore di Firenze, un nuovo locale sta conquistando i palati e i cuori dei fiorentini con la sua offerta culinaria unica e prezzi stracciati. Si tratta di Ravvin – Produzioni Alimentari, nato dalla passione di Lorenzo D’Alessio e Meng Wang, conosciuta come Mei. Questa trattoria moderna unisce la cucina italiana e cinese, proponendo piatti di alta qualità a costi incredibilmente bassi, grazie a un innovativo modello di business basato sull’economia di scala.
Leggi anche: Tutti pazzi per la dieta mediterranea: ecco quanto vale il business del cibo italiano


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La storia di Lorenzo e Mei

Lorenzo, 46 anni, italiano con una laurea in psicologia, e Mei, 34 anni, cinese con una laurea in disegno industriale, si sono conosciuti mentre Lorenzo stava per iniziare la sua carriera come psicologo. Tuttavia, la loro comune passione per la cucina li ha portati a cambiare strada. Nel 2017 hanno aperto “Ravioli e Vino” in via del Ponte alle Mosse, che successivamente è diventato “Ravvin”. Il locale fonde le ricette orientali con ingredienti italiani di prima qualità, creando un’esperienza culinaria unica.

I prezzi competitivi di Ravvin

Partiti con un piccolo locale di 70 mq, Lorenzo e Mei hanno rapidamente ampliato il loro business. Nel 2018, hanno acquisito un nuovo spazio di 100 mq per il laboratorio di produzione e, nel 2023, hanno trasferito il laboratorio in una struttura di 550 mq a Osmannoro. Questo spazio più grande può ospitare oltre 100 persone, offrendo una vasta gamma di piatti a prezzi estremamente competitivi.

“L’idea era di creare un negozio a nostra immagine e somiglianza, con poche cose nel menu, ma fatte bene e a prezzi accessibili”, spiega Lorenzo. Il risultato? 7 ravioli a 3€, 7 arrosticini a 5€ e un calice di vino a 1€. Un pasto completo può costare meno di 10€. Il segreto di questi prezzi risiede nell’economia di scala: produzione in grandi quantità per ridurre i costi fissi e superflui.

Una proposta gastronomica appetitosa e un modello efficiente

Ravvin elimina processi costosi e inefficienze comuni nei ristoranti tradizionali. Non c’è servizio al tavolo e vengono utilizzate stoviglie usa e getta. Tutti i piatti sono preparati nel laboratorio, surgelati e poi cotti nei negozi. “Lavoriamo sui grandi numeri, acquistando direttamente dai commercianti per abbattere i costi”, spiega Lorenzo.

Il menu di Ravvin si concentra su ravioli cinesi con ingredienti italiani. Offrono due tipologie di ravioli: i classici (3€ per 7 ravioli) con scottona e verdure, maiale e cipollotti, e quelli speciali (4,50€ per 7 ravioli) con pecora e verdure, tacchino e melanzane. Inoltre, il menu include arrosticini di pecora, maiale, scottona e seitan, tofu alla piastra e spezzatino di seitan, tutti a 3€. I clienti possono anche acquistare ravioli crudi da cuocere a casa in 12 minuti.

Dopo Firenze, Pistoia. E poi…

Recentemente, Ravvin ha aperto una seconda sede a Pistoia, mantenendo lo stesso format di successo. Inoltre, Lorenzo e Mei stanno pianificando l’apertura di un altro punto vendita vicino al laboratorio e stanno valutando l’ingresso nella grande distribuzione organizzata (GDO). Con una capacità produttiva ampliata, sono pronti a cogliere nuove opportunità di mercato.

Ravvin rappresenta un nuovo modo di fare ristorazione, dimostrando che è possibile offrire qualità a prezzi accessibili. Un modello che sta riscuotendo grande successo e che potrebbe presto espandersi ulteriormente, portando la loro filosofia e i loro sapori unici a un pubblico sempre più vasto.
 

Eurispes: più della metà degli italiani ha difficoltà ad arrivare a fine mese​

Eurispes Rapporto Italia 2024

Quella condotta dall’Eurispes è un’indagine che mette davvero i brividi. Secondo il Rapporto Italia 2024 appena pubblicato, infatti, più della metà della popolazione italiana arriva a fine mese con difficoltà. A pesare in particolar modo per il 57,4% dei cittadini italiani sono le bollette, l’affitto di casa o le rate del mutuo.
Leggi anche: Tasse e inflazione, italiani sempre più poveri

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Per riuscire a far quadrare i conti a fine mese, dunque, moltissimi italiani sono costretti a chiedere aiuto alla famiglia di origine (nel 32,1% dei casi, soprattutto i genitori anziani) o a ricorrere all’acquisto di beni a rate (42,7%). Il 28,3% rinuncia addirittura a cure, interventi dentistici o controlli medici.
Leggi anche:
I poveri? Mangiano meglio dei ricchi! L’ultima di Lollobrigida
 

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