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Cloro nell'acqua potabile, trialometani e cancro
Quando il cloro viene aggiunto all'acqua, esso si combina con i minerali presenti nell'acqua e forma sottoprodotti del cloro detti Trialometani (THM), che scatenano la produzione di radicali liberi nel corpo, causando danni cellulari e svolgendo un'azione cancerogena.
“I trialometani nell'acqua, anche se in concentrazioni molto basse, sono la causa scatenante della maggior parte dei tumori negli Stati Uniti” (The Environmental Defense Fund).
Il cancro al seno, che colpisce una donna su otto negli Stati Uniti, è stato recentemente messo in relazione alla concentrazione di cloro nei tessuti del seno.
Una ricerca fatta in questo senso dal Hartford Connecticut ha dimostrato che “le donne con il cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti del cloro più alti della media dal 50% al 60% rispetto a donne senza tumore al seno”.
“Siamo convinti che ci sia un'associazione tra cancro e cloro presente nell'acqua potabile. Questo è il risultato che si evince dal nostro studio” - Gruppo di ricerca del Wisconsin Medical College
Cloro nell'acqua potabile, arteriosclerosi, infarto, colesterolo
Il Dott. Joseph Price negli anni '60 scrisse il libro Coronaries/Cholesterol/Chlorine in cui affermava che la causa numero uno di arteriosclerosi, attacchi di cuore e molte forme di infarto è il cloro contenuto nell'acqua domestica. Egli provò scientificamente questa sua tesi con esperimenti sui polli: in una popolazione omogenea di polli, ne allevò alcuni con acqua con cloro e altri con acqua senza cloro.
In pochi mesi, i polli che bevevano acqua con cloro presentavano arteriosclerosi, e gli altri no. Inoltre i primi presentavano in generale una salute cagionevole: più malattie, minore vitalità.
Per una ulteriore verifica, egli prese il gruppo che beveva acqua senza cloro e lo divise in due: ad un gruppo diede acqua con cloro e all'altro gruppo acqua senza cloro. I risultati anche in questo caso furono i medesimi.
I suoi studi sono utilizzati ancora oggi dagli allevatori di polli... ma ahi noi non da chi decide come dev'essere l'acqua del nostro rubinetto...
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Arsenico nell'acqua del rubinetto: 128 comuni Italiani a rischio - 24 Nov. 2010
Un documento di Bruxelles nega al ministero della Salute Italiano la deroga all'innalzamento dei limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le direttive comunitarie in una legge sulle acque potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un problema che, stando al documento ufficiale indirizzato al ministero della Salute, riguarda i rubinetti di circa 250 mila famiglie.
Il documento di Bruxelles nega al ministero della Salute la deroga all'innalzamento dei limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le direttive comunitarie in una legge sulle acque potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un problema che, stando al documento ufficiale indirizzato al ministero della Salute, riguarda i rubinetti di circa 250 mila famiglie. Ad essere coinvolte sono grandi capoluoghi e paesi di poche decine di anime: per restare al Lazio, gli "utenti interessati" a Latina sono 115.490, ad Aprilia 66.624, a Viterbo 62.441 e poi ancora 10 mila ad Albano e 18 mila a Sabaudia.
In Toscana acque a rischio in località vacanziere come Piombino, Cecina, Porto Azzurro e Porto Ferraio, ma anche Foiano della Chiana, Montevarchi, Campo nell'Elba, Rio Marina, San Vincenzo.
Problemi anche a Orvieto in Umbria, mentre a Solda di Fuori, in Alto Adige, sono "solo" 25 gli abitanti che potrebbero ritrovarsi senz’acqua.
ANCHE in LOMBARDIA e TRENTINO - Acque non salubri vengono identificate nella tabella del documento Ue anche in Lombardia, nel Bresciano - a Bassano Bresciano e San Gervasio Bresciano - nel Pavese (Cava Manara Gambolò) e in provincia di Lecco (Introzzo, Sueglio). Poi nelle province di Mantova (Marcaria, Roncoferraro, Viadana), di Sondrio (Valdidentro e Valfurva) e di Varese (Maccagno, Sesto Calende, Dumenza).
In Trentino, risultano non anorma le acque di Laste/Cantanghel, Canal San Bovo, Fierrozzo, Frassilongo.
Quanto alla Campania, l'inquinamento da arsenico è un problema di 14 paesi, nei comuni di Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, S. Anastasia, San Giorgio a Cremano, S. Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Volla.
L'arsenico in taluni casi però può provocare malattie, perfino l'insorgere del cancro. Dopo il niet della UE scatta ora una guerra contro il tempo per evitare che a casa di migliaia di famiglie i rubinetti possano restare chiusi a seguito di una possibile raffica di ordinanze.
Sono ordinanze richieste da Bruxelles, che potrebbero proibire l`uso potabile dell'acqua. L'intimazione indirizzata il 28 ottobre al ministero della Salute dall'Ufficio Ambiente della Ue - prosegue il Corriere.it - apre un pesantissimo problema sanitario in 128 comuni dello Stivale divisi tra 5 regioni.
Fonte: corriere.it
Quando il cloro viene aggiunto all'acqua, esso si combina con i minerali presenti nell'acqua e forma sottoprodotti del cloro detti Trialometani (THM), che scatenano la produzione di radicali liberi nel corpo, causando danni cellulari e svolgendo un'azione cancerogena.
“I trialometani nell'acqua, anche se in concentrazioni molto basse, sono la causa scatenante della maggior parte dei tumori negli Stati Uniti” (The Environmental Defense Fund).
Il cancro al seno, che colpisce una donna su otto negli Stati Uniti, è stato recentemente messo in relazione alla concentrazione di cloro nei tessuti del seno.
Una ricerca fatta in questo senso dal Hartford Connecticut ha dimostrato che “le donne con il cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti del cloro più alti della media dal 50% al 60% rispetto a donne senza tumore al seno”.
“Siamo convinti che ci sia un'associazione tra cancro e cloro presente nell'acqua potabile. Questo è il risultato che si evince dal nostro studio” - Gruppo di ricerca del Wisconsin Medical College
Cloro nell'acqua potabile, arteriosclerosi, infarto, colesterolo
Il Dott. Joseph Price negli anni '60 scrisse il libro Coronaries/Cholesterol/Chlorine in cui affermava che la causa numero uno di arteriosclerosi, attacchi di cuore e molte forme di infarto è il cloro contenuto nell'acqua domestica. Egli provò scientificamente questa sua tesi con esperimenti sui polli: in una popolazione omogenea di polli, ne allevò alcuni con acqua con cloro e altri con acqua senza cloro.
In pochi mesi, i polli che bevevano acqua con cloro presentavano arteriosclerosi, e gli altri no. Inoltre i primi presentavano in generale una salute cagionevole: più malattie, minore vitalità.
Per una ulteriore verifica, egli prese il gruppo che beveva acqua senza cloro e lo divise in due: ad un gruppo diede acqua con cloro e all'altro gruppo acqua senza cloro. I risultati anche in questo caso furono i medesimi.
I suoi studi sono utilizzati ancora oggi dagli allevatori di polli... ma ahi noi non da chi decide come dev'essere l'acqua del nostro rubinetto...
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Arsenico nell'acqua del rubinetto: 128 comuni Italiani a rischio - 24 Nov. 2010
Un documento di Bruxelles nega al ministero della Salute Italiano la deroga all'innalzamento dei limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le direttive comunitarie in una legge sulle acque potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un problema che, stando al documento ufficiale indirizzato al ministero della Salute, riguarda i rubinetti di circa 250 mila famiglie.
Il documento di Bruxelles nega al ministero della Salute la deroga all'innalzamento dei limiti chiesti dall'Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare.
A febbraio l’Italia – che ha recepito le direttive comunitarie in una legge sulle acque potabili in vigore dal 2001 - ha chiesto di innalzare i limiti consentiti di arsenico. Ma la Ue ha bocciato la domanda facendo esplodere un problema che, stando al documento ufficiale indirizzato al ministero della Salute, riguarda i rubinetti di circa 250 mila famiglie. Ad essere coinvolte sono grandi capoluoghi e paesi di poche decine di anime: per restare al Lazio, gli "utenti interessati" a Latina sono 115.490, ad Aprilia 66.624, a Viterbo 62.441 e poi ancora 10 mila ad Albano e 18 mila a Sabaudia.
In Toscana acque a rischio in località vacanziere come Piombino, Cecina, Porto Azzurro e Porto Ferraio, ma anche Foiano della Chiana, Montevarchi, Campo nell'Elba, Rio Marina, San Vincenzo.
Problemi anche a Orvieto in Umbria, mentre a Solda di Fuori, in Alto Adige, sono "solo" 25 gli abitanti che potrebbero ritrovarsi senz’acqua.
ANCHE in LOMBARDIA e TRENTINO - Acque non salubri vengono identificate nella tabella del documento Ue anche in Lombardia, nel Bresciano - a Bassano Bresciano e San Gervasio Bresciano - nel Pavese (Cava Manara Gambolò) e in provincia di Lecco (Introzzo, Sueglio). Poi nelle province di Mantova (Marcaria, Roncoferraro, Viadana), di Sondrio (Valdidentro e Valfurva) e di Varese (Maccagno, Sesto Calende, Dumenza).
In Trentino, risultano non anorma le acque di Laste/Cantanghel, Canal San Bovo, Fierrozzo, Frassilongo.
Quanto alla Campania, l'inquinamento da arsenico è un problema di 14 paesi, nei comuni di Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, S. Anastasia, San Giorgio a Cremano, S. Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Volla.
L'arsenico in taluni casi però può provocare malattie, perfino l'insorgere del cancro. Dopo il niet della UE scatta ora una guerra contro il tempo per evitare che a casa di migliaia di famiglie i rubinetti possano restare chiusi a seguito di una possibile raffica di ordinanze.
Sono ordinanze richieste da Bruxelles, che potrebbero proibire l`uso potabile dell'acqua. L'intimazione indirizzata il 28 ottobre al ministero della Salute dall'Ufficio Ambiente della Ue - prosegue il Corriere.it - apre un pesantissimo problema sanitario in 128 comuni dello Stivale divisi tra 5 regioni.
Fonte: corriere.it