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L RETROSCENA
Giuseppe Conte, sfogo dopo l'Umbria: "Se salto io, non può esserci nessun altro premier"
28 Ottobre 2019
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Giuseppe Conte





A Palazzo Chigi Giuseppe Conte, dopo la debacle alle elezioni regionali in Umbria, ostenta tranquillità. Era un test importante "ma circoscritto", si era "scelto all'ultimo momento" un candidato "debole". Ora, si sfoga il premier con i suoi, ci vorrà tempo anche se si aspetta delle reazioni da parte dei partiti che sostengono il suo governo. A preoccuparlo, sostiene il Messaggero in un retroscena, sono i Cinque stelle e Luigi Di Maio, con il quale i rapporti sono molto altalenanti.
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Fino a questo momento il presidente del Consiglio ha cercato di minimizzare i sospetti di Di Maio sull'esistenza di una corrente "Giuseppi" interno al Movimento. Ma la corrente in realtà cresce in proporzione alle incursioni di Matteo Renzi e alle polemiche sollevate da chi non ha ottenuto ministeri e poltrone. Conte in questo scenario desidera che la legislatura prosegua, ma non ad ogni costo. E sa bene che un altro esecutivo nato sulle macerie di un secondo esperimento fallito è difficilmente immaginabile. Non c'è un altro premier. Nemmeno Mario Draghi.

Ma Matteo Salvini è su tutt'altra linea. Questo governo non ha più senso e si rivolge al Quirinale. "Ora Sergio Mattarella rifletta. Deve porsi il problema, non può più fare finta di niente. Voleva un governo serio, stabile, credibile agli occhi degli italiani e del mondo, e si ritrova un governo che neppure i parenti dei ministri, neanche i familiari di Conte, Di Maio, Zingaretti ritengono che possa avere un futuro". Se andranno avanti "poi la loro caduta sarà ancora più fragorosa ed è solo questione di tempo".

 
UNA FAVA ?



L'AFFONDO
Regionali Umbria, Stefano Candiani attacca Giuseppe Conte: "Per lui gli umbri non contano una fava"
28 Ottobre 2019
Stefano Candiani




Dopo 50 anni l'Umbria rossa finisce nelle mani del centrodestra. L'esito del voto è una mazzata soprattutto per Pd e M5s (per la prima volta in coalizione) e di conseguenza per l'intero governo, con Giuseppe Conte che evita risposte a domande scomode citando Domenico Modugno. E allora anche Stefano Candiani, senatore della Lega, si lascia andare ad una menzione letteraria per analizzare la situazione del premier: "Conte è prigioniero della sindrome da marchese del Grillo, conta solo lui e gli altri non contano...", dichiara in diretta su La7 a L'aria che tira.
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Evidentemente pervaso dalla gioia per il trionfo elettorale, Candiani ha inoltre aggiunto un paio di stilettate all'indirizzo del capo di governo: "Prima del voto ha irriso gli umbri, ha detto loro che non contavano una fava. In questa occasione hanno voluto mettere alla prova un'alleanza di governo che è innaturale, o comunque raffazzonata. Due perdenti non fanno un vincente e infatti - conclude l'esponente della Lega - gli umbri hanno decretato il fallimento di questa operazione a tavolino".




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