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Informare Per Resistere
Allarme Voltaren, Moment, Buscofen e altri 24 medicinali noti. Pericolo infarto per chi li usa abitualmente. Ecco quali
dicembre 12
11:35 2014
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?by Informare per resistere 5 Comments
Voltaren, Moment, Buscofen Infarto. Un connubio che non avremo mai voluto sentire. Eppure i famosi medicinali che vengono usati, di solito, per curare qualsiasi tipo di dolore, dal mal di testa al mal di schiena aumenterebbero il rischio di infarto fino al 55% in più. Lo studio condotto da due ricercatrici dell’università di Nottingham è stato diffuso dal noto quotidiano britannico The Guardian e ha rilevato una percentuale maggiore del rischio di infarto nei soggetti che assumono farmaci contenenti come principio attivo ibuprofene e diclofenac, rispettivamente contenuti nel Moment nel Voltaren nel Buscofen. Ebbene, sarà forse il caso di affidarsi con un po’ più di moderazione a queste compresse “miracolose” che calmano dolori di varia natura in poco tempo.
Gli studiosi hanno messo sotto accusa tutte le famiglie di medicinali a base di ibuprofene, il principio attivo dalle proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche, contenuto appunto nel Moment, e le famiglie di farmaci, come Voltaren, che contengono il diclofenac, altro farmaco antinfiammatorio non steroideo. La ricerca in questione, portata avanti dall’Università di Nottingham e pubblicata sul British Medical Journal, ha visto le ricercatrici Julia Hippisley-Cox e Carol Coupland impegnate nell’osservazione di 9.218 pazienti che avevano già avuto un primo episodio di infarto, prendendo in considerazione vari fattori di rischio quali età, malattie cardiovascolari diagnosticate, fumo.
Nel corso dello studio è stato riscontrato che il rischio di incorrere in un attacco cardiaco era maggiore nei soggetti che avevano assunto i farmaci presi in esame nei tre mesi precedenti al loro episodio di infarto. I risultati hanno evidenziato che l’assunzione di ibuprofene aumenta del 24% il rischio di infarto, addirittura ancora maggiore, fino al 55%, per chi assume il diclofenac. Queste cifre hanno spinto le ricercatrici, che hanno sottolineato come “circa 1 persona sopra i 65 anni di età su 1000 avrà un infarto dovuto al consumo di ibuprofene (una cifra allarmante se si pensa che i consumatori abituali sono diversi milioni, circa 9 solo in Gran Bretagna)”, a portare l’attenzione sulla necessità di un’indagine approfondita sugli effetti anche gravi che questa tipologia di farmaci può avere sul cuore, mentre ricercatori dell’Università di Berna ritengono che tali risultati potrebbero essere spiegati anche da altri fattori.
Ecco la lista dei farmaci che contengono i principi attivi incriminati:
Subitene
Momentdoll
Arfen
Brufen
Antalfort
Spidifen
Sinifev
Nurofen febbre e dolore bambini
Antalfebal bambini
Actavis
Ginenorm
Cibalgina due fast
Momentact
Moment
Algofen
Antalgil
Calmine
Buscofen
Vicks flu-action
Nurofast
Fenadol
Dealgic
Deflamat
Voltfast
Algosenac
Ribex flu
Maria Romano
Anche l’Australia sta valutando se togliere dal mercato il Voltaren. Il noto farmaco a base di diclofenac, infatti, è stato al centro di una ricerca sugli effetti collaterali di questo principio attivo svolta in Danimarca e che ha coinvolto 2,5 milioni di volontari. Secondo i risultati dello studio, il diclofenac aumenta sensibilmente le probabilità di avere un infarto, e il rischio è molto più alto di quanto hanno sin qui detto le vecchie ricerche, specialmente tra i pazienti in salute e senza particolari patologie al sistema cardiocircolatorio. Ecco perché in Australia e Nuova Zelanda, dove il farmaco è venduto senza prescrizione del medico, si sta discutendo molto della possibilità di ritiro dal mercato.
Lo studio, della durata di otto anni, è stato condotto da un team di ricerca presso il Gentofte University Hospital (Copenhagen) e ha coinvolto due milioni e mezzo di volontari sotto trattamento con antinfiammatori non steroidei (FANS) come aspirina, ibuprofene e ketoprofene. Associando a questi farmaci il diclofenac, il rischio di infarto è aumentato dell’86% in soggetti inizialmente non esposti a questo rischio. David Henry, docente presso la University of Newcastle (Nuovo Galles del Sud, Australia), è convinto che il farmaco debba essere subito ritirato dal mercato:
Il medicinale ha ormai esaurito il suo scopo. Si tratta di un farmaco datato e ora è dimostrata la sua tossicità. Ci sono alternative più sicure. Non c’è ragione di averlo ancora sul mercato, sia sotto prescrizione che come medicinale da banco.
Riferimenti:
[1] Latest news, sport and comment from the Guardian | The Guardian
[2] Latest news, sport and comment from the Guardian | The Guardian
[3] British Medical Journal
[4] The University of Nottingham - a world top 1% university
[5] WebMD - Better information. Better health.
[6] Medscape: Medscape Access
[7] annals.org
Allarme Voltaren, Moment, Buscofen e altri 24 medicinali noti. Pericolo infarto per chi li usa abitualmente. Ecco quali
dicembre 12
11:35 2014
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Voltaren, Moment, Buscofen Infarto. Un connubio che non avremo mai voluto sentire. Eppure i famosi medicinali che vengono usati, di solito, per curare qualsiasi tipo di dolore, dal mal di testa al mal di schiena aumenterebbero il rischio di infarto fino al 55% in più. Lo studio condotto da due ricercatrici dell’università di Nottingham è stato diffuso dal noto quotidiano britannico The Guardian e ha rilevato una percentuale maggiore del rischio di infarto nei soggetti che assumono farmaci contenenti come principio attivo ibuprofene e diclofenac, rispettivamente contenuti nel Moment nel Voltaren nel Buscofen. Ebbene, sarà forse il caso di affidarsi con un po’ più di moderazione a queste compresse “miracolose” che calmano dolori di varia natura in poco tempo.
Gli studiosi hanno messo sotto accusa tutte le famiglie di medicinali a base di ibuprofene, il principio attivo dalle proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche, contenuto appunto nel Moment, e le famiglie di farmaci, come Voltaren, che contengono il diclofenac, altro farmaco antinfiammatorio non steroideo. La ricerca in questione, portata avanti dall’Università di Nottingham e pubblicata sul British Medical Journal, ha visto le ricercatrici Julia Hippisley-Cox e Carol Coupland impegnate nell’osservazione di 9.218 pazienti che avevano già avuto un primo episodio di infarto, prendendo in considerazione vari fattori di rischio quali età, malattie cardiovascolari diagnosticate, fumo.
Nel corso dello studio è stato riscontrato che il rischio di incorrere in un attacco cardiaco era maggiore nei soggetti che avevano assunto i farmaci presi in esame nei tre mesi precedenti al loro episodio di infarto. I risultati hanno evidenziato che l’assunzione di ibuprofene aumenta del 24% il rischio di infarto, addirittura ancora maggiore, fino al 55%, per chi assume il diclofenac. Queste cifre hanno spinto le ricercatrici, che hanno sottolineato come “circa 1 persona sopra i 65 anni di età su 1000 avrà un infarto dovuto al consumo di ibuprofene (una cifra allarmante se si pensa che i consumatori abituali sono diversi milioni, circa 9 solo in Gran Bretagna)”, a portare l’attenzione sulla necessità di un’indagine approfondita sugli effetti anche gravi che questa tipologia di farmaci può avere sul cuore, mentre ricercatori dell’Università di Berna ritengono che tali risultati potrebbero essere spiegati anche da altri fattori.
Ecco la lista dei farmaci che contengono i principi attivi incriminati:
Subitene
Momentdoll
Arfen
Brufen
Antalfort
Spidifen
Sinifev
Nurofen febbre e dolore bambini
Antalfebal bambini
Actavis
Ginenorm
Cibalgina due fast
Momentact
Moment
Algofen
Antalgil
Calmine
Buscofen
Vicks flu-action
Nurofast
Fenadol
Dealgic
Deflamat
Voltfast
Algosenac
Ribex flu
Maria Romano
Anche l’Australia sta valutando se togliere dal mercato il Voltaren. Il noto farmaco a base di diclofenac, infatti, è stato al centro di una ricerca sugli effetti collaterali di questo principio attivo svolta in Danimarca e che ha coinvolto 2,5 milioni di volontari. Secondo i risultati dello studio, il diclofenac aumenta sensibilmente le probabilità di avere un infarto, e il rischio è molto più alto di quanto hanno sin qui detto le vecchie ricerche, specialmente tra i pazienti in salute e senza particolari patologie al sistema cardiocircolatorio. Ecco perché in Australia e Nuova Zelanda, dove il farmaco è venduto senza prescrizione del medico, si sta discutendo molto della possibilità di ritiro dal mercato.
Lo studio, della durata di otto anni, è stato condotto da un team di ricerca presso il Gentofte University Hospital (Copenhagen) e ha coinvolto due milioni e mezzo di volontari sotto trattamento con antinfiammatori non steroidei (FANS) come aspirina, ibuprofene e ketoprofene. Associando a questi farmaci il diclofenac, il rischio di infarto è aumentato dell’86% in soggetti inizialmente non esposti a questo rischio. David Henry, docente presso la University of Newcastle (Nuovo Galles del Sud, Australia), è convinto che il farmaco debba essere subito ritirato dal mercato:
Il medicinale ha ormai esaurito il suo scopo. Si tratta di un farmaco datato e ora è dimostrata la sua tossicità. Ci sono alternative più sicure. Non c’è ragione di averlo ancora sul mercato, sia sotto prescrizione che come medicinale da banco.
Riferimenti:
[1] Latest news, sport and comment from the Guardian | The Guardian
[2] Latest news, sport and comment from the Guardian | The Guardian
[3] British Medical Journal
[4] The University of Nottingham - a world top 1% university
[5] WebMD - Better information. Better health.
[6] Medscape: Medscape Access
[7] annals.org