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[h=1]Pensione di reversibilità a rischio. Il punto sul decreto ‘ammazza-vedove’[/h] [h=2]Opposizioni scatenate, ed anche in seno al governo non manca chi è contrario[/h]




Sta sollevando un autentico polverone all’interno del governo il disegno di legge che riordina le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale come strumento unico di contrasto alla povertà. Il pomo della discordia sulla riforma del sistema assistenziale è il pericolo di tagli ad alcune prestazioni considerate essenziali, come ad esempio la pensione di reversibilità.
IL DDL – Il principio guida della revisione dell’assistenza prevista dal ddl delega del governo Renzi prevede il superamento delle attuali diversità categoriali mediante l’utilizzazione di un principio unico rappresentato dal reddito ISEE. Nel mirino del governo Renzi vi sono una serie di interventi previdenziali che potrebbero andare in contro a limitazioni e tagli: si parla, ad esempio, della riforma della pensione di reversibilità, ma sarebbero previsti interventi di spending review anche sulle cosiddette maggiorazioni sociali, sulla cosiddetta integrazione al minimo, sulla quattordicesima e l’assegno sociale. Si tratta, insomma, di una riforma complessiva e che potrebbe riguardare diverse centinaia di migliaia di persone; le uniche prestazioni a restare escluse da ogni intervento sono le pensioni di invalidità e l’assegno di assistenza mensile.
Secondo il ddl le pensioni di reversibilità saranno considerate prestazioni ‘assistenziali’ e non più ‘previdenziali’. Cosa vuol dire? L’accesso alla pensione di reversibilità sarà legato all’Isee e quindi al reddito familiare: andrà inevitabile a diminuire il numero delle persone che continueranno a vedersi garantito tale diritto. L’indicatore Isee, infatti, serve a misurare la ricchezza di una famiglia: la misura, però, non si basa solo sui redditi percepiti, ma anche sul patrimonio di ogni componente del nucleo familiare. È sufficiente, cioè, che un familiare possieda una casa o un terreno, anche se non frutta un euro, perché si sfori la soglia Isee utile per percepire i trattamenti assistenziali; così come un conto corrente bancario, o un libretto postale, possono far andare oltre la soglia, anche se si tratta dei risparmi di una vita di lavoro e sacrifici.
CONTRARIE NON SOLO LE OPPOSIZIONI – Se le opposizioni parlamentari sono come ovvio scatenate, anche in seno all’esecutivo crescono i dubbi. “Approda alla Camera – accusa Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera – la delega del Governo sul tema del sostegno alla povertà, in sé positivo, ma che prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. Per noi questo non è accettabile. Si tratterebbe dell’ennesimo intervento dopo quelli, pesanti, del Governo Monti”. In precedenza il leader della Lega Salvini si era scagliato contro questa eventualità.
In serata arriva la replica di Palazzo Chigi: “se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo dà non toglie”.
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BELLO QUESTO NUOVO COMUNISMO
 
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ciao allien fortuna cke il mov, 5 stelle doveva tirare via tutti quei soldi degli onorevoli e famigliari balle invece colpiscono i poveri il mov. 5 stelle fa quello che gli dice il pd
 
Renzi taglia la reversibilità alle vedove e la estende alle coppie gay

L'ultimo schiaffo ai pensionati. Renzi taglia lae pensioni di reversibilità alle vedove: saranno legate all'Isee. Nel frattempo il ddl Cirinnà la estende alle coppie gay. L'ira di Gasparri: "Ingiustizia sociale che va a colpire le persone più deboli"



Sergio Rame - Lun, 15/02/2016 - 14:59




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"È incredibile che il governo italiano stia pensando di tagliare le pensioni di reversibilità per i vedovi e le vedove e al tempo stesso le estenda alle coppie gay".
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Maurizio Gasparri smaschera Matteo Renzi. Esponenti vicini al premier vogliono rivedere le pensioni di reversibilità, ovvero quelle erogate agli eredi alla morte del pensionato o del lavoratore che muore avendo maturato i requisiti per l'assegno. Peccato che, una volta approvato il ddl Cirinnà sulle unioni civili, le coppie omosessuali godranno della reversibilità che viene, invece tagliata alle vedove.
Non nappena la proposta renziana di legare all'Isee le pensioni di reversibilità è arrivata in Commissione Lavoro alla Camera, il centrodestra è insorto. "Così fregano migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove, rubando contributi effettivamente versati, per anni - tuona Matteo Salvini - un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo". Palazzo Chigi ha provato a spegnere le polemiche spiegando che, "se ci saranno interventi di razionalizzazione, saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri". "La delega del governo dà non toglie", assicura lo staff del premier ricordando che il governo ha stanziato per la prima volta un miliardo di euro strutturale su una misura unica di lotta alla povertà. "Inoltre - viene ricordato a Palazzo Chigi - qualsiasi intervento varrà solo sulle prestazioni future e non su quelle in essere, che quindi non verranno toccate".
Le rassicurazioni della presidenza del Consiglio non convincono le opposizioni. Anche perché, come fa notare Gasparri, il governo da una parte taglia le pensioni di reversibilità a vedovi e vedove, dall'altra le estende alle coppie gay. "Renzi ci spieghi i motivi di questo vergognoso atto di ingiustizia sociale che va a colpire le persone più deboli - tuona il senatore di Forza Italia - per privilegiare pochi si danneggiano tanti". Chi è stato privato di un affetto ora rischia anche di non avere più ciò che economicamente gli spetta per continuare ad andare avanti. Nel frattempo, però, il ddl Cirinnà sulle unioni civili amplia la platea dei beneficiari in termini imprevedibili e suscettibili di ulteriori comportamenti opportunistici. "Invece di tagliare sprechi e privilegi, a partire dalla vergogna delle pensioni d'oro - tuona Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia - Renzi e la sinistra se la prendono con la povera gente e continuano a fare marchette alle lobby e alle banche".
La mossa dei renziani scontenta alle le associazioni omosessuali che, pur godendo dei privilegi introdotti dal ddl Cirinnà, temono di vedersi ridurre garanzie e tutele. "Da una parte si mette sulla carta un diritto, quello alla reversibilità, dall'altra lo si abolisce - tuona Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center - si vuole smantellare lo stato sociale lasciando soprattutto gli anziani senza assistenza".



come i comunisti cosa fanno ?....."Ingiustizia sociale che va a colpire le persone più deboli"
e che bravi che sono.......in fin dei conti continate a votarli......già vero vi hanno dato una spinta per trovar lavoro ....ma adesso vi affossano..........la vostra fossa. contenti voi.....
 
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[h=1]Le balle di Renzi sulle tasse: dai debiti all'aumento dell'Iva[/h] [h=2][/h] Renzi si vanta di aver diminuito le tasse. Ma tace sulle clausole di salvaguardia: se non trova 15 miliardi, aumenterà l'Iva. E deve ancora pagare alle imprese debiti per 70 miliardi



Sergio Rame - Lun, 15/02/2016 - 13:50




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"Ora le tasse vanno giù, prima andavano su". Le balle di Matteo Renzi sulle tasse si infrangono contro la realtà. Perché, come fa notare la Cgia di Mestre, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dovrà trovare 15 miliardi di euro entro fine anno per evitare l'aumento dell'Iva.
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Le clausole di salvaguardia rischiano, infatti, di azzerare il minimo calo della pressione fiscale che va attribuito soprattutto alla riduzione delle imposte sugli immobili.
"Non parla del disastro banche, non parla della Commissione parlamentare d'inchiesta cui lui stesso aveva aderito dopo la nostra proposta, non parla della crisi finanziaria e dei mercati, non parla dello scandalo del 'ci facciamo una bancà, vale a dire della riforma del credito cooperativo, non parla della crisi economica, non parla del debito che è aumentato, non parla della manovra correttiva che pende sulla testa degli italiani, non parla del fatto che in Europa non tocca palla. Ma dove vive Renzi? Tra le nuvole?". Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, smonta punto per punto la propaganda di Renzi. Perché, quanto detto nella newsletter Enews, è una colossale balla montata ad arte. "Tutti convinti che abbiamo fatto bene ad abbassare le tasse - si vanta il premier - ma ciascuno ha la sua personale classifica di quelle che andavano tagliate e quelle che invece andavano mantenute". E ancora: "Rispetto al passato si è cambiato marcia: ora le tasse vanno giù, prima andavano su". Secondo i dati della Cgia di Mestre, se nel 2014 l'incidenza di imposte, tasse, tributi e contribuiti previdenziali sul pil si è attestata al 43,2%, per l'anno in corso dovrebbe scendere al 43,7%.
Per evitare una nuova stangata, Renzi dovrà trovare 15,1 miliardi di euro per "sterilizzare" la clausola di salvaguardia introdotta con la legge di Stabilità 2015, altrimenti dal 2017 subiremo un forte incremento dell'Iva. "Nel 2016 - sottolinea il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - il fisco concederà una tregua. Tuttavia, il carico fiscale rischia di tornare a crescere nelle regioni in disavanzo sanitario che, per sanare i conti, potrebbero essere tentate ad aumentare la tassazione locale". In attesa della riduzione dell'Ires dal 2017 e nella speranza che il Governo mantenga la promessa di ridurre l'Irpef dal 2018 per l'anno in corso le famiglie beneficeranno, in particolar modo, dell'abolizione della Tasi sulla prima casa, mentre le attività produttive potranno usufruire della cancellazione dell'Imu sugli imbullonati e sui terreni agricoli. Tra le misure a sostegno delle imprese introdotte con la legge di Stabilità appena entrata in vigore, spicca il superammortamento al 140%. Grazie a questa misura, le imprese che investiranno in beni strumentali avranno la possibilità di disporre di una riduzione di imposta di 580 milioni.
Il problema della liquidità alle imprese coinvolge anche un'altra questione rimasta, nonostante gli annunci di Renzi, ancora irrisolta. Secondo le stime della Banca d'Italia sono 70 i miliardi di debito che la nostra Pubblica amministrazione deve alle imprese fornitrici. "Una cifra imponente che fatica a diminuire - denuncia il segretario della Cgia Renato Mason - la Pubblica amministrazione continua a liquidare le fatture con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva europea introdotta nel 2013, che ha imposto alle aziende pubbliche il saldo fattura entro 30-60 giorni".



altro che Nazisti....................
 
MA ..ci sono milioni di giovani senza lavoro ,mantenuti dai genitori........ma che fine faranno qando.....i genitori partiranno per l'ultimo viaggio?
questo non vi terrorizza? Ve ne andrete pur sapendo che i vostri figli faranno una brutta fine?.....bravi......





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