Alien.
Advanced Premium Member
OCCHI A QUELLO CHE SCRIVONO I GIORNALI.
Aspirina, presa due volte al giorno per un periodo non inferiore a 5 anni può abbattere il rischio di tumori del colon-retto causato da alcune malattie ereditarie. Queste sono le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Lancet.
I ricercatori della Newcastle University, coordinati da John Burn, per la prima volta hanno confrontato l’assunzione dell’aspirina con quella di un placebo per verificare l’incidenza del tumore.
Sono stati circa 1000 i volontari, di 16 paesi, monitorati per un periodo di 10 anni. Il denominatore comune tra le persone oggetto dello studio è stato quello che tutti erano a rischio di contrarre la sindrome di Lynch, una causa del cancro del colon, perché portatori di un difetto genetico.
Sull’aspirina esistono altri studi che hanno offerto informazioni sulle sue caratteristiche protettive nei confronti dei tumori, ma si tratta di ricerche su altre malattie, come ad esempio quelle cardiache. Burn, in questo caso, ha studiato gli effetti dell’aspirina confrontati con il placebo.
Lo studio è stato quindi portato avanti dividendo i volontari in due gruppi, il primo assumeva due aspirine al giorno (600 mg) mentre l’altro un placebo.
Così i ricercatori hanno potuto osservare che l’assunzione prolungata dell’aspirina dimezza il rischio di cancro.
Gli effetti benefici diventano più evidenti assumendo aspirina per un periodo di 5-10 anni. Questo è il motivo per cui in caso di rischio alto di tumore per fattori ereditari, secondo gli scienziati, la prevenzione con l’aspirina è una delle opzioni da tenere in considerazione.
Ma, avvertono i ricercatori, di fare attenzione allo stomaco. Nel caso si decida di prendere l’aspirina a scopo preventivo è necessario parlarne al proprio medico.
VEDIAMO QUELLO CHE NON DICONO::
Alluminio
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano.
E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali l’Alzheimer, il Parkinson e il Down.
L’assunzione giornaliera non dovrebbe superare i 20 mg mentre una compressa di aspirina ne contiene 10 – 52 mg.
Le piogge acide favoriscono l’assunzione di alluminio da parte delle piante e dei vegetali.
Negli animali iniettando sperimentalmente microscopiche quantità di alluminio in prossimità dell’ippocampo, dove si fissa nei neuroni piramidali, si ottiene un comportamento simile a quello della demenza umana.
L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 aa la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative.
Nell’isola di Guam, il 12% della popolazione presenta la “sindrome di Lou Gehrig” sclerosi laterale amiotrofica che sembra essere correlata ai livelli eccessivi di alluminio nell’acqua.
SEMBRA CHE INOLTRE L'ALLUMINIO FACCIA VENIRE ...alzheimer