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BENETTON. 2

Alien.

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[h=2]IO PAGO IL PEDAGGIO MA HO VERGOGNA DI SAPERE A CHI VANNO IN TASCA I MIEI SOLDI[/h] [h=2][/h] [h=1]Ponte Morandi, il bilancio di Società Autostrade: 3,9 miliardi di ricavi e 2,4 di utile lordo.[/h] [h=2]Benetton&C: pedaggi d’oro ed enormi guadagni[/h]

Se i profitti, attraverso Atlantia, Autostrade per l’Italia, sono favolosi, non lo è altrettanto la situazione delle strade a loro affidate .
PAGHIAMO LE AUTOSTRADE PIU’ CARE D’EUROPA E RICEVIAMO UN SERVIZIO DI SERIE B
Gli investimenti sulla manutenzione della rete diminuiscono costantemente . Il gruppo Atlantia in questi anni ha fatto però altri investimenti. Ha comprato per esempio l’aeroporto di Nizza, il gruppo più importante delle autostrade spagnole (Abertis) e una quota della società che gestisce l’Eurotunnel. [h=1]CAPITO BENE? [/h] USANO I NOSTRI SOLDI IN MINIMA PARTE PER LA MANUTENZIONE , LA MAGGIOR PARTE PER GUADAGNARE E LUCRARE SULLA PELLE DEGLI AUTOMOBILISTI.
E SE NON PAGHIAMO IL PEDAGGIO ABBIAMO ANCHE LA
DECURTAZIONE DI PUNTI DALLA PATENTE .
MA IL GOVERNO DA CHE PARTE STAVA NEL 2016 ?
Dalla parte dei Cittadini, sempre più senza denaro,
o dalla parte della MULTINAZIONALE della famiglia Benetton?
C’è un dato chiarissimo nel bilancio di Autostrade per l’Italia, la società che ha in concessione 3mila chilometri autostradali, tra i quali c’è il ponte crollato ieri a Genova:

nel 2017 su 3,9 miliardi di ricavi il margine lordo è stato di 2,4 miliardi.

Mentre le aziende Italiane fanno fatica a sopravvivere questa società ha utili miliardari!



Avere oggi una redditività di oltre il 50 per cento, è una manna dal cielo , un albero della cuccagna da cui mangiare !

Quindi i profitti della famiglia Benetton, che controlla, attraverso Atlantia, Autostrade per l’Italia, sono mirabolanti , non troviamo che i servizi agli automobilisti siano all’altezza dei i ricchi pedaggi.

Veramente bassala qualità delle strutture viarie, scarsi i livelli di manutenzione e sicurezza. E di ponti caduti in Italia non ve ne sono pochi ! Sono le lobby economiche che hanno assicurato alle concessionarie, senza gare europee, il 60 per cento di lavori, servizi e forniture. I protagonisti di questa politica sono i 27 concessionari autostradali e la pubblica Anas. [h=1]UN DATO STATISTICO[/h]
Dei 6.926 chilometri di rete autostradale, la metà è gestita da Autostrade per l’Italia, il resto da altri gruppi privati come Gavio e Toto e da concessionarie in mano pubblica, come la Serravalle (regione Lombardia), Autovie Venete (Friuli e Venezia Giulia) o l’Autobrennero (Trentino Alto Adige).

Dopo le privatizzazioni delle autostrade la strategia dei concessionari è stata sempre la stessa: programmare nuove autostrade per vedersi rinnovare le concessioni senza gara. La rete, invecchiando, andrebbe ristrutturata, ma si preferisce definire prioritarie nuove autostrade e quindi nuovi incassi .

La vecchia rete, i cui costi d’investimento per la costruzione sono già ampiamente ammortizzati ricordiamolo bene !!(mentre le tariffe continuano a crescere) sta perdendo colpi e va ristrutturata.

Per mantenerla in efficienza, i soldi ai concessionari non sono mai mancati ma oltre ad guadagni il denaro serviva per far crescere la multinazionale che a furia di acquisti ha inevitabilmente tolto liquidità per la manutenzione. [h=1] I contratti che regolano le concessioni[/h] [h=1]sono segreti per legge dal 2016 [/h]
(approfondisci l’argomento per scoprire chi li ha secretati )



A Noi basta guardare i bilanci per capire i lauti profitti che si fanno non restituendo allo Stato la giusta parte delle rendite derivanti dai pedaggi. In fondo i concessionari fanno il lavoro più facile del mondo, l’esazione ai caselli, dimenticandosi però della manutenzione.

Sebbene i traffici e i pedaggi siano in aumento (sempre ben oltre l’inflazione), e l’occupazione nel settore in calo (spariti i casellanti), gli investimenti diminuiscono.

PERCHE’ ? TROPPO FACILE RISPONDERE VERO ?

L’Aiscat, la potente associazione che raggruppa i concessionari, nel novembre dello scorso anno ha dichiarato che :

“Il risultato operativo delle 26 società aggregate all’Associazione, pur con qualche oscillazione ha recuperato il calo degli anni della crisi e ha segnato record di oltre 2,5 miliardi di euro di profitti”. Quello che cala sono gli investimenti: “Il 2018 – scrive ancora l’Aiscat- sarà ancora un’annata al minimo storico per gli investimenti: 8/900 milioni di euro rispetto al miliardo del 2016 e alla media di 2,4 miliardi nel periodo 2008-2015”.

Dagli ultimi conti di Autostrade emerge un calo degli investimenti operativi sulle infrastrutture in concessione dai 232 milioni del primo semestre 2017 ai 197 del primo semestre 2018. Un trend in corso da alcuni anni.

Il gruppo Atlantia nello stesso periodo ha fatto però altri investimenti. Ha comprato per esempio l’aeroporto di Nizza, il gruppo più importante delle autostrade spagnole (Abertis) e una quota della società che gestisce l’Eurotunnel.

INSOMMA, LA FAMIGLIA BENETTON HA IL SENSO DEGLI AFFARI.

INCASSA IL PEDAGGIO, E INVESTE IL DENARO PER COMPRARE ALTRE STRADE.

Il senso del profitto e del facile guadagno insomma non è mancato sicuro.

Se per i concessionari autostradali l’Italia è il Paese del Bengodi, viene da chiedersi dove è lo STATO ITALIANO ?

Perché non si adottano convenzioni con penali severe, fino al ritiro della concessione ? Ecco cosa ha annunciato Il Capo dei Ministri Conte ( video ) e ci auguriamo mantenga tale promessa.

Visto che le autostrade rendono molto ed appartengono al POPOLO ITALIANO , restituiamole allo stato ed usiamo il denaro anche per ridurre tasse oltre che per la manutenzione.



MA CHE FINE HA FATTO IL DIPENDENTE STATALE CHE HA SVENDUTO LE AUTOSTRADE ALLA FAMIGLIA BENETTON? SARA’ STATO LICENZIATO? SI SARA’ DIMESSO ?

IL FAMOSO FILM DI CHECCO ZALONE SUGGERIREBBE DIVERSAMENTE DALLA REALTA’

Breve passo tratto da : Blondet

Ora immaginate l’inimmaginabile.
Cosa accade nel 2002 ? Gian Maria Gros-Pietro, dopo aver gestito la privatizzazione dell’Eni andrà a presiedere per quasi 10 anni indovinate che cosa?… proprio la Atlantia S.p.a, la società alla quale solo tre anni prima, come dipendente pubblico, aveva svenduto la gestione dei servizi autostradali italiani.
Le jeux sont fait.

A questo punto proviamo a leggere i termini del contratto di concessione della rete autostradale. Mi dispiace cari amici. Non si può. Sono stati coperti da segreto di Stato manco si trattasse di una riservatissima operazione militare. [h=1]Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”? (Domanda alla Procura Italiana )Allora lo Stato che stato è?[/h]
Poiché i Benetton non forniscono allo Stato missili, armamenti avanzati, radar – perché le concessioni autostradali sono state coperte dal segreto di Stato?

approfondisci su Blondet



[h=1]NOI DESIDERIAMO CHE VADANO IN GALERA TUTTI COLORO CHE HANNO LUCRATO SUL POPOLO ITALIANO PERCHE’ NOI ITALIANI STIAMO RITROVANDO L’ORGOGLIO NAZIONALE E LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI[/h] https://www.avvocatoinfamiglia.com/...-di-sapere-a-chi-vanno-in-tasca-i-miei-soldi/
 
[h=1]"Ecco come i Benetton acquisirono Autostrade"[/h] [h=2][/h]
Sull'acquisizione di Autostrade da parte di Benetton spunta un retroscena. Ecco i passaggi che portarono la famiglia nel business dei pedaggi

Luca Romano - Gio, 23/08/2018 - 10:47
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Sull'acquisizione di Autostrade da parte di Benetton spunta un retroscena.
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A quanto pare per la famiglia fu un vero e proprio affare grazie anche al semaforo verde di Prodi, D'Alema e Draghi. A rivelare come andarono le cose è Giuseppe Oddo sul suo blogche ricostruisce con l'Analisi trimestrale dei bilanci di R&S-Il Sole 24 Ore del 24 dicembre 2009 l'entrata di Benetton in Autostrade.

Di fatto secondo quanto riporta Oddo, l'acquisizione avvenne con una "scatola finanziaria" denominata "Schemaventotto". In questo modo i Benetton si aggiudicarono il 30% di Auotstrade investendo tramite Edizione proprio 2,5 miliardi di euro in Schemaventotto. Di questi 1,2 miliardi erano stati presi a prestito. Poi c'è un secondo step ed è del 2003. Entra in campo NewCo28, strumento di Schemaventotto. NewCo28 prese con un'Opa il 54% di Autostrade per un valore di 6,5 miliardi. In questo modo NewCo28 incorporò Autostrade "scaricandole il debito che aveva contratto per finanziare l’Offerta", sottolinea Oddo. L'operazione venne chiusa praticamente a costo zero. E qui Oddo cita altre cifre che fanno capire meglio come sono andate le cose: "Schemaventotto tra il 2000 e il 2009 prelevò infatti da Autostrade 1,4 miliardi di dividendi, tutti generati da utili, e ne collocò in Borsa il 12% con un incasso di altri 1,2 miliardi. Il ricavato totale fu di 2,6 miliardi di euro".
Una mossa che ha permesso ai Benetton di rientrare dal debito. Infine sempre Oddo ricorda che questa operazione dal punto di vista politico porta la firma chiara di Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi e Massimo D’Alema.
 

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