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Bollette scorrette, indagate 4 società di luce e gas

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Bollette scorrette, indagate 4 società di luce e gas​

L'Antitrust ha aperto le istruttorie per quattro società fornitrici di gas e luce che avrebbero agito contro quanto prevede la nuova legge​

19 Ottobre 2022 18:00
L’Agcm, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha avviato quattro procedimenti istruttori e altrettanti sub-procedimenti cautelari nei confronti di alcune società fornitrici di energia elettrica e gas naturale del mercato libero. Ha poi inviato una richiesta di informazioni ai principali player del settore. Al centro delle interrogazioni e delle istruttorie ci sono le modifiche dei prezzi, che entrano in contrasto con la normativa vigente.

Agcm apre l’istruttoria per 4 società di energia e luce

Al centro dei procedimenti istruttori e dei sub-procedimenti cautelari sono finite quattro società
  • Dolomiti.
  • E.ON.
  • Iberdrola.
  • Iren.
Le proposte di modifica del prezzo delle forniture di luce e gas sarebbero in contrasto con l’art. 3 del decreto legge del 9 agosto 2022 n. 115, meglio noto come il dl Aiuti bis, convertito nella legge n. 142 del 21 settembre 2022.

La norma sospende fino al 30 aprile 2023 l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita sia di modificare il prezzo di fornitura, sia di non comunicarlo preventivamente al cliente – a meno che le modifiche non siano state già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto il 10 agosto 2022.
Nello specifico, a E.ON e Iberdrola viene contestata la nota con cui le due società hanno comunicato agli utenti la risoluzione dei contratti di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche decisamente peggiori.
A Dolomiti viene contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis. Tuttavia la norma specifica che fanno eccezione le modifiche unilaterali già perfezionate, vale a dire effettivamente applicate, prima della data del 10 agosto 2022.
L’Agcm infine contesta a Iren la comunicazione relativa alla scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso, con la contestuale presentazione delle nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta in alternativa alla facoltà del cliente di recedere dalla fornitura.
Tanto a Iberdrola quanto a Dolomiti, inoltre, viene contestata l’ingannevolezza delle comunicazioni, in cui le società spiegherebbero l’impossibilità di fornire l’energia elettrica al prezzo stabilito da contratto a causa dell’aumento del gas naturale. Una grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, dove invece veniva spiegato che l’energia elettrica proveniva esclusivamente da fonti rinnovabili.

L’Antitrust interroga altre 25 società fornitrici di gas e luce

Le quattro imprese avranno un breve termine per esercitare il diritto di difesa. L’Autorità concluderà poi i sub-procedimenti ed eventualmente andrà avanti con i provvedimenti cautelari.
L’Antitrust ha nel frattempo inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società.

  • A2A Energia.
  • Acea Energia.
  • AGSM ENERGIA.
  • Alleanza Luce & Gas.
  • Alperia.
  • AMGAS.
  • ARGOS.
  • Audax Energia.
  • Axpo Italia.
  • Bluenergy Group.
  • Duferco Energia.
  • Edison Energia.
  • Enegan.
  • Enel Energia.
  • Engie Italia.
  • Eni Plenitude.
  • Enne Energia.
  • Estra Energie.
  • Hera Comm.
  • Illumia.
  • Optima Italia.
  • Repower Italia.
  • Sinergas.
  • Sorgenia.
  • Wekiwi.
A queste aziende fornitrici di energia elettrica e gas naturale, l’Autorità ha richiesto le copie di eventuali comunicazioni contra legge mandate ai consumatori a partire dal 1° maggio 2022 e relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o di rinegoziazione, sostituzione o aggiornamento delle tariffe dopo il 10 agosto 2022. Qua vi abbiamo spiegato come e quando possono cambiare i contratti di fornitura di energia e gas.
Il governo uscente sta lavorando al decreto Aiuti quater che prevede un bonus di 150 euro per le bollette, tra le altre misure che potete trovare qua. Per gli italiani potrebbero comunque essere in arrivo buone notizie, con i prezzi delle bollette finalmente in calo, come spiegato qua.
 

Call center selvaggi: maxi multa milionaria al colosso dell’energia

Enel e partner multati per oltre 5 milioni di euro a causa dei messaggi preregistrati e delle informazioni sbagliate date dagli operatori

18 Novembre 2022 23:29
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha optato per una maxi sanzione amministrativa milionari ai danni di un colosso energico e dei suoi partner a causa delle chiamate moleste di telemarketing. Il procedimento è stato avviato dopo le numerose segnalazioni dei consumatori e delle associazioni dei consumatori che hanno evidenziato l’ingannevolenza di un messaggio preregistrato che riguardava la fine del mercato tutelato.

Enel multata per 5 milioni insieme ad alcuni partner

L’Agcm ha multato per oltre 5 milioni di euro Enel e i suoi partner per le pratiche commerciali scorrette.
  • Enel Energia Spa è stata raggiunta da una sanzione amministrativa da 3,5 milioni di euro.
  • Conseed Srl e Seed Srl, in solido, sono state raggiunte da una sanzione amministrativa da 1 milione di euro.
  • Zetagroup Srl è stata raggiunta da una sanzione amministrativa pari a 280 mila euro.
  • New Working Srl, Run Srl e Sofir Srl sono state raggiunte, ciascuna, da una sanzione amministrativa pari a 100 mila euro.

Cosa diceva il messaggio preregistrato dei call center

Secondo quanto ricostruito dall’Agcm, gli utenti venivano chiamati da un messaggio preregistrato a nome di Enel e da operatori di call center che parlavano della cessazione del mercato tutelato, cioè del regime di maggior tutela del prezzo del settore dell’energia finale per i clientifinali di piccole dimensioni.

Il termine attuale è quello del 10 gennaio 2024 (ed è stata appena decisa la proroga dei termini della tutela anche per i condomini, come spiegato qua), ma, nei messaggi e nelle telefonate da parte dei centralinisti, veniva indicato come imminente e comunque di gran lunga anticipato rispetto alla data di cessazione effettiva e obbligatorio. L’informazione ingannevole aveva lo scopo di indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto sul mercato libero dell’energia con Enel.

Le altre condotte scorrette dei partner di Enel Energia

La condotta, inoltre, evidenzia l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spiegando i motivi del provvedimento, è risultata aggressiva a causa delle chiamate insistenti e ripetute che ripetevano il messaggio preregistrato, anche verso i consumatori che non avevano dato un consenso preventivo a essere contattati per finalità di marketing.
In particolare le agenzie Conseed Srl, Seed Srl, Zetagroup Srl, New Working Srl e Run Srl avrebbero consapevolmente svolto la propria attività di vendita utilizzando delle sub agenzie e dei singoli agenti non autorizzati dall’Enel, che disponevano indebitamente di liste di clienti appartenenti al mercato tutelato.
Alcune società, come Sofir Srl, sarebbero risultate responsabili della mancata predisposizione di un sistema di controllo adeguato sulla propria rete di vendita.
Quanto avvenuto prefigura pratiche commerciali scorrette perché “idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore”, peraltro riguardo a un servizio di interesse primario quale è quello della fornitura dei servizi di energia elettrica.

Le responsabilità di Enel nelle condotte scorrette

L’Autorità ha accertato la responsabilità dell’Enel nella mancata implementazione di un sistema di controllo efficace sulle modalità con cui le agenzie partner, le subagenzie e gli agenti collegati contattavano la clientela e acquisivano nuovi contratti sul mercato libero dell’energia.
L’istruttoria evidenzia la “piena consapevolezza” da parte di Enel della rilevanza delle condotte oggetto del procedimento, nonché la mancata adozione di misure idonee per prevenirle ed evitarne la diffusione così ampia sul mercato. Nel calcolo della maxi multa milionaria, l’Agcm ha tenuto conto della gravità e della durata delle violazioni del Codice del Consumo e anche il gigantesco numero di consumatori coinvolti.


Ma i danneggiati sono i cittadini e i soldi delle multe li prende lo stato ?




 

“Verissimo”, Anna Basta e Nadia Corradini: “Eravamo solo dei numeri sulla bilancia”

Le ex Farfalle della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica, Anna Basta e Nadia Corradini, parlano dei presunti abusi subiti negli studi di "Verissimo"

18 Novembre 2022 17:06



“Voglio proteggere le bambine più piccole: tutti devono sapere la realtà”. Con queste parole aveva esordito Nadia Corradini nell’intervista-denuncia rilasciata La Repubblica, aprendo un vaso di Pandora dal quale è esploso un vero e proprio scandalo. Quello di un mondo che agli occhi degli spettatori è un fatato susseguirsi di performance incredibili a opera di giovani e splendide ragazzine, ma che nasconde una verità dolorosa: anni di presunti abusi, violenze psicologiche e umiliazioni per raggiungere i livelli più alti nella ginnastica ritmica. È tornata a raccontare la sua storia negli studi di Verissimo al fianco della collega e amica Anna Basta. Due Farfalle coraggiose e più forti del dolore.

Nina Corradini e Anna Basta, l’incubo della bilancia

C’è tutta l’amarezza del mondo nelle parole di Nina Corradini, ospite di Verissimo nella puntata di sabato 19 novembre insieme alla ginnasta Anna Basta. Entrambe hanno stretto i denti per tanti anni, riuscendo infine a denunciare l’incubo che hanno vissuto durante la permanenza nella Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica. Uno sport che non hanno mai smesso di amare, nonostante il dolore e le cicatrici che ha lasciato impresse in loro, sia nel fisico che nel cuore.
Ai microfoni di Silvia Toffanin hanno ribadito ancora una volta uno dei punti focali della questione: una violenza che si sarebbe perpetrata negli anni, quando ancora erano minorenni, in merito al peso e alla forma fisica. Bastava pochissimo per far infuriare i coach: “Venivamo pesate ogni giorno, tutte insieme, in fila una per una – ha spiegato Nina -. Prima della pesa avevamo smesso anche di fare colazione e avevamo paura pure di bere un bicchiere d’acqua perché faceva la differenza”.

Tutte siamo state giovani, tutte siamo state bambine e ragazzine in quell’età dove l’insoddisfazione è dietro l’angolo, dove quasi si crea una “dipendenza” dalle aspettative degli altri, di quei grandi che per noi dovrebbero essere un punto di riferimento e non i carnefici di una battaglia all’ultimo grammo.

Il lato oscuro della ginnastica ritmica

Le due ex Farfalle della Nazionale hanno raccontato a Verissimo anche di più, perché la “gogna” non si sarebbe limitata alle pesate giornaliere, sfociando in insulti e vessazioni veri e propri: “Se il peso, secondo loro, non era quello giusto – ha detto Anna – ci insultavano pubblicamente con frasi tipo Vergognati!’, ‘Sei incinta’, ‘Guarda che pancia ti ritrovi’“. A incalzarla in questo drammatico racconto Nina: “Queste frasi ci venivano ripetute ogni giorno, durante tutto il tempo degli allenamenti. Eravamo solo dei numeri sulla bilancia, non avevamo più valore né come persone né come ginnaste”.
Sono parole durissime quelle di Anna e Nina, che svelano quel lato oscuro della ginnastica ritmica che finora era stato debitamente taciuto. Un’ombra che ha avuto conseguenze molto gravi sulla vita delle ginnaste, dai disturbi alimentari all’abuso di lassativi per perdere peso, fino a qualcosa che nessuna ragazzina dovrebbe mai neanche solo pensare: l
’idea di togliersi la vita. “Ci ho pensato molto – ha detto Anna, col cuore spezzato -. Per tantissimo tempo ho vissuto con il pensiero che la mia vita non avesse senso”.

Sofferenze e abusi nascosti ai genitori

Subire una violenza, di qualsiasi tipo essa sia, ci rende fragili e vulnerabili. E l’idea di essere oggetto di scherno, come quella di perdere tutto ciò per cui avevano lottato così a lungo, ha fatto sì che per anni le atlete tenessero tutto per sé. Neanche i genitori erano al corrente dei metodi usati durante gli allenamenti quotidiani.
Adesso Nina Corradini e Anna Basta sono riuscite a riprendere in mano la propria vita, dopo aver abbandonato la Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica ed essersi sottoposte a un percorso psicologico. Il caso è al vaglio degli inquirenti, mentre aumentano i casi di denuncia: altre giovani come Vanessa Ferrari o come l’ex campionessa (oggi 31enne) Giulia Galtarossa hanno trovato il coraggio di raccontare tutto, spronate dalle compagne.


Mi torna in mente la sorte di Gambirasio.
 

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