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CAPITO COME SI FA NOI NO ABBIAMO DON ABBONDIO MANDIAMOLI DA LUI

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[h=1]Nantes, migranti occupano una piazza ma la polizia francese li caccia subito[/h] [h=2][/h]
A Nantes, in Francia, un centinaio di migranti ha cercato di occupare la piazza Daviais, nel centro della città. Nel giro di qualche ora la polizia francese

Aurora Vigne - Ven, 05/07/2019 - 16:39
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Neanche il tempo di sistemare le tende che è subito arrivata la polizia a mettere uno stop all'occupazione abusiva.
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A Nantes, in Francia, un centinaio di migranti ha cercato di occupare la piazza Daviais, nel centro della città. La stessa area dove a settembre dell'anno scorso circa 700 migranti sono stati evacuati. Secondo quanto riportato da France 3, però, le forze dell'ordine non hanno tardato ad arrivare e hanno chiesto ai migranti di smontare le tende.

Come si può vedere da un tweet pubblicato da una giornalista francese, infatti, un poliziotto ha usato un megafono per comunicare il dà farsi. Sul posto anche diverse associazioni cittadini che avrebbe chiesto a gran voce di liberare la piazza.

Da tempo nella città francese è in corso un braccio di ferro tra cittadini e giustizia. Al centro della bagarre c'è l'occupazione di una delle palestre della città francese, la Saint-Herblain, che gli abitanti chiedono venga liberata.

Secondo quanto riferito, i migranti hanno occupato la piazza perché nella palestra farebbe troppo caldo.
"Abbiamo il diritto di dormire in una casa, perché la notte non è facile dormire in palestra, perché è molto, molto caldo", ha spiegato Mohamed a France 3. Nel giro di qualche ora, però, una dozzina di poliziotti ha circondato la piazza e ha chiesto ai migranti di ripiegare le tende, altrimenti gliele avrebbero confiscate e gli avrebbero dato una multa. A quel punto, i migranti hanno obbedito e se ne sono tornati in palestra, dove - secondo un accordo con il comune francese - hanno il diritto, al momento, di stare.


L’occupation du square #Daviais n’aura duré que quelques heures. Les tentes sont repliées sous la contrainte pic.twitter.com/4u9uZT7hz6

— Eleonore Duplay (@Eleonoreduplay) July 3, 2019
La police demande aux migrants et aux associations de démonter les tentes square #Daviais pic.twitter.com/PyHKnmnYtR

— Eleonore Duplay (@Eleonoreduplay) July 3, 2019
 
[h=1]Carola Rackete, un'associazione islamica le dona 10 mila euro[/h] [h=2][/h]
Alla raccolta fondi per il pagamento delle spese legali di Sea Watch c'è anche l'associazione islamica Milli Gorus, che ha donato 10 mila euro invitando i suoi sostenitori a fare altrettanto. Il gruppo è ritenuto vicino all'islam radicale

Gianni Carotenuto - Ven, 05/07/2019 - 13:03
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1,4 milioni di euro: è l'ammontare della raccolta fondi in favore di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3.
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Una cascata di denaro a cui, secondo La Verità, ha contribuito anche l'associazione islamica Milli Gorus con una donazione da 10 mila euro. Si tratta di un'organizzazione che - come si legge sul suo sito ufficiale - "all'inizio era dedicata alla preghiera e all'incontro degli immigrati", per poi "offrire vari servizi tra cui servizi sociali e istruzione [...] e fornire soluzioni ai problemi di integrazione nel modo più sano e senza contribuire alla degenerazione culturale e morale". Insomma, un gruppo di persone dedite a nobili attività.

Sotto le quali, però, si celano alcune ombre. Questa associazione, nata in Turchia e presente oggi in molti Paesi d'Europa tra cui Germania, Francia e Italia, è stata spesso accusata di avere simpatie per l'islam radicale. A Milano la conoscono bene, dal momento che tra le prime moschee abusive spuntate nel capoluogo lombardo - e oggetto da tempo di una complessa trattativa con il Comune per la regolarizzazione - c'è proprio quella fondata in via Maderna da Milli Gorus, che in turco significa "punto di vista nazionale". Si tratta di una delle 512 tra moschee e centri culturali esistenti in tutta Europa. Una ramificazione di tutto rispetto per un'organizzazione che il quotidiano turco Hurriyet ha definito "l'associazione religiosa di islam radicale più grande d'Europa", con un orientamento - ha spiegato il Centro Studi sulle nuove Religioni - "di tipo fondamentalista neo-tradizionalista, con affinità ai Fratelli Musulmani, ma anche con un richiamo al nazionalismo turco".

Un'ideologia che preoccupa le autorità tedesche, le quali hanno inserito Milli Gorus nella lista degli osservati speciali per possibili legami con il radicalismo islamico. Come scrive cafebabel.com, tra le caratteristiche dell'associazione ci sono estremismo, avversione ai principi costituzionali e alla democrazia, odio antisemita e parole violente. Non abbastanza, evidentemente, per convincere il sindaco Sala a rompere i rapporti con l'associazione, come denunciato dal consigliere comunale Matteo Forte, che ha chiesto alla maggioranza di confrontarsi con le autorità tedesche prima di procedere alla regolarizzazione del centro di preghiera gestito da Milli Gorus. Che intanto fa avere il suo appoggio, morale ed economico, alla capitana di Sea Watch, invitando i suoi sostenitori a fare altrettanto: si parla di circa 300 mila persone sparse in tutta Europa. E allora Carola può stare davvero tranquilla...




ADESSO ,HO CAPITO COME I MUSULMANI IN iTALIA HANNO 4/6 FIGLI -VENGONO PAGATI DAI COMPAGNI MUSULMANI PIU FIGLI FANNO E PRIMA CI CACCIANO DA CASA NOSTRA 'L'ITALIA.
 
[h=1]Ora Carola non ha più freni: "Porterei altri migranti in Italia"[/h] [h=2][/h]
La capitana della Sea Watch querela e attacca Salvini: "Pericoloso e razzista". E poi invita alla disobbedienza civile

Domenico Ferrara - Ven, 05/07/2019 - 20:54
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Lo Spiegel la mette in copertina titolando "Capitano Europa". Repubblica la intervista in esclusiva spiegando "che cammina nella cucina a piedi scalzi" e "che indossa un vestito finalmente colorato".
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Al Guardian lei dice che rifarebbe tutto, attacca naturalmente Salvini e con malcelata modestia invita a non chiamarla eroina. Benvenuti nel teatro mediatico dell'assurdo, proscenio di un elogio spropositato a Carola Rackete, comandante della Sea Watch, a oggi indagata per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e per resistenza o violenza contro nave da guerra previsto dall'articolo 1100 del Codice della navigazione.

La 31enne tedesca, che ha violato l'alt delle forze dell'ordine, che ha urtato un mezzo della Finanza, che ha disobbedito a una legge italiana, che è rimasta per due settimane ferma in mare snobbando scientemente il porto di Tripoli, quello di Tunisi e puntando verso Lampedusa, che ha aperto un precedente molto pericoloso per le azioni di navi di ong che non fanno soccorso ma recupero di migranti a ridosso delle acque libiche, lei è la nuova icona del buonismo mondiale. Ancora meglio se attacca e querela un ministro della Repubblica Italiana. Non plus ultra, se quel ministro si chiama Salvini.

Per cui, fiato alle trombe. "Il suo modo di esprimersi non è rispettoso"; "Per un politico di alto livello non è appropriato"; "Salvini viola i diritti umani" (queste le dichiarazioni rese allo Spiegel). "Il tono che usa, e il modo con cui esprime le sue idee, è pericoloso", afferma invece a Repubblica, sciorinando l'equazione che piace tanto alla sinistra: la destra riporta alla luce il nazismo. E ancora: "La nostra politica è niente razzisti a bordo", quindi Salvini è un razzista. E poi, dulcis in fundo, l'istigazione all'emulazione: "Se in futuro dovessi recuperare dei naufraghi ancora una volta nella zona Search and Rescue libica, li porterò in Italia. Perché Lampedusa è il porto sicuro più vicino, lo dicono le leggi del mare”.

Punto. Le coordinate non contano, le miglia nemmeno, gli altri Stati figuriamoci, recuperare i migranti contempla solo una conseguenza: portarli in Italia. È la reazione pavloviana delle regine dell'accoglienza. In barba a ogni altra regola. Sì, ma l'ordinanza del gip non ha convalidato l'arresto, potrebbe obiettare qualcuno. Vero, anche se ex magistrati e addetti ai lavori hanno su diversi quotidiani già smontato la tesi che sta alla base di quell'ordinanza. Ma non importa. Quello che conta qui è che il messaggio è passato: Carola Rackete non ha commesso alcun reato. Carola Rackete ha salvato vite umane. Carola Rackete ha potuto disobbedire all'alt, urtare la nave della Finanza, violare le leggi nazionali perché ha salvato vite umane. Carola Rackete però è ancora indagata per quello che ha fatto. Ma comunque andrà a finire, per la sinistra sarà sempre un'eroina o una martire. E ci sarà sempre una nuova Carola pronta a recuperare dei migranti e a portarli nel nostro Paese per assurgere ancora una volta a eroina o a martire.
 
[h=1]Caos procure, il pg della Cassazione Riccardo Fuzio è ​indagato[/h] [h=2][/h]
Nel mirino dei pm di Perugia le notize passate a Palamara. Ora Fuzio è accusato di rivelazione di segreto d'ufficio

Sergio Rame - Ven, 05/07/2019 - 22:50
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Una nuova tegola si abbatte sul procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio.
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Dopo la richiesta di pensionamento anticipato, che lo porterà a lasciare la toga il prossimo novembre, l'alto magistrato è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia per rivelazione di segreto d'ufficio. Al centro del fascicolo la conversazione intercettata tra il giudice e l'ex presidente Anm, Luca Palamara, che ora è indagato per corruzione.

Secondo quanto riporta l'agenzia LaPresse, la decisione dei magistrati umbri arriva in seguito a una raffica di esposti a carico di Fuzio in cui vengono ripercorsi il dialogo con Palamara "sull'esistenza di una indagine" a carico di quest'ultimo e la rivelazione "del contenuto di alcuni atti di detta indagine". L'iscrizione nel registro degli indagati sarebbe quindi quasi un atto dovuto. Tramite l'avvocato Grazia Volo, il procuratore generale della Cassazione si è detto "a disposizione dell'autorità giudiziaria di Perugia, pronto a rendere qualunque chiarimento anche domani". "Confidiamo che tutto si possa risolvere con il riconoscimento della sua buona fede - ha assicurato la legale - il pg è sicuro di non aver avuto alcun comportamento contro la legge".

Il nuovo tassello sarà valutato anche dal Comitato direttivo centrale dell'Anm che è stato convocato per domani mattina al fine di valutare, tra le altre cose, se deferire Fuzio ai probiviri. La decisione sarà votata dall'assemblea ma il deferimento, che porterebbe poi alla sanzione massima dell'espulsione, è dato quasi per scontato dagli addetti ai lavori. Al sesto piano del Palazzaccio, sempre secondo l'agenzia LaPresse, i magistrati discuteranno anche delle regole per le elezioni suppletive dei membri mancanti del Consiglio superiore della magistratura che si terranno il prossimo ottobre. La linea dell'Anm è quella di avere più candidati e meno sponsor correntizi, per dare l'idea plastica di un cambio di rotta, dopo la "degenerazione" e il "carrierismo" a più riprese denunciati dal neopresidente Anm Luca Poniz. Il sindacato delle toghe starebbe valutando di aiutare i candidati indipendenti "pubblicizzando" con i propri mezzi i loro programmi "elettorali".
 
[h=1]Alex, Mediterranea annuncia: "Evacuati 13 migranti tra i più vulnerabili". Scabbia e malattie, bomba a bordo[/h]
5 Luglio 2019
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Evacuazione medica per 13 migranti (e non 18, come inizialmente indicato) a bordo della Alex, la barca a vela di Mediterranea.che ha soccorso 54 persone in area Sar libica. Lo rende noto la stessa ong italiana: "Dopo la visita a bordo dei medici, è in corso l'evacuazione a bordo della motovedetta CP300 della Guardia Costiera delle prime 18 persone salvate dalla Alex - dicono da Mediterranea -. Si tratta dei soggetti più vulnerabili (bambini, donne) e delle loro intere famiglie. E una buona notizia. Finalmente". "Adesso devono sbarcare presto anche gli altri 36 naufraghi rimasti. L'accordo tra governi italiano e maltese è stato confermato da entrambe le parti: siamo in attesa che le Autorità organizzino il loro trasferimento a Malta su assetti militari, dal momento che non può ovviamente avvenire a bordo della Alex".



Leggi anche: Alex verso Lampedusa, Salvini chiude i porti. Guerra politica all'Italia



A bordo la situazione è critica, comincia a scarseggiare l'acqua da bere e manca quella per lavarsi. Come racconta all'Agi Angela Caponnetto di Rai News24, "
ci sono diversi casi di scabbia e di altre infezioni". Sull'orlo di una emergenza sanitaria e con le riserve di cibo e acqua da bere che si stanno esaurendo, la speranza è che presto la situazione si risolva per tutti o almeno che ci sia modo di "resistere" in mare: "Ci hanno garantito che ci portano acqua e viveri".
 
IN SPAGNA LE NAVI ONG NON VANNO IN QUANTO IL GOVERNO HA EMESSO UNA MULTA DA 800 MILA EURO E IL SEQUESTRO DELE NAVI AVETE CAPITO COME FUNZIONA?? . L'OLANDA NON ACCOGLIE .. LA FRANCIA NON NE VUOLE . LA GERMANIA LI SEDA E LI RIMANDA ADDORMENTATI .. E NOI SIAMO I RAZZISTI PER ANTONOMASIA . E LA SINISTRA CONTROBATTE CON I SOLITI MAGISTRATI DI TURNO CHE SEMBRA STRANO OGNI VOLTA SIANO PATRONAGGIO .. E LA SIGNORA VELLA COME GIP .. NON CE CHE DIRE DOBBIAMO SUBITE LE IDEOLOGIE PROPAGANTISTICHE . SIGNORI SIAMO APPOSTO ..
 

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