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Autovelox, sono valide anche queste multe
Annullamento delle multe da parte degli utenti sanzionati per eccesso di velocità a causa di autovelox. La novità? La recente sentenza della Cassazione
10 Ottobre 2022 15:34




Il record tutto italiano sugli autovelox
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Conosciamo tutti gli autovelox, uno degli strumenti più temuti da parte degli automobilisti italiani, responsabili di gran parte delle multe per eccesso di velocità. Questi strumenti spesso oggi vengono presi a noleggio da parte delle amministrazioni comunali da società private.

Capita che i guidatori multati richiedano l’annullamento della sanzione in questi casi, ma la cessione dei dispositivi non è certamente un buon motivo per correre all’impazzata e poi chiedere appunto che la multa venga annullata. Il problema può eventualmente riguardare “la validità della costituzione del rapporto tra l’ente locale e il privato, ma non ha incidenza sull’accertamento dei presupposti di fatto eseguiti tramite” gli apparecchi a noleggio. È quanto deciso da parte della Cassazione (lo comunica l’ANSA) che infatti conferma che le multe emesse da qualsiasi Comune che paga a un’azienda privata di nolo una percentuale dei proventi delle sanzioni sono assolutamente valide.

Indice
La sentenza
Segnalazione preventiva degli autovelox
La sentenza
Nel caso specifico, la Cassazione ha respinto il ricorso di un’automobilista sarda che aveva richiesto l’annullamento della multa per eccesso di velocità accertata dai Vigili Urbani del Comune di Arborea (in provincia di Oristano) rilevata nel mese di giugno del 2008 dall’autovelox Traffiphot omologato nel 2004. Come risposta al reclamo della signora, la Cassazione sostiene che “seppure la legge n.168 del 2002 consenta il rilevamento da remoto delle violazioni dei limiti di velocità, tuttavia ciò è ammissibile purché i dispositivi vengano gestiti sotto il diretto controllo dell’organo di Polizia”. Secondo l’automobilista sarda però la violazione “non era stata accertata dagli agenti della Polizia Municipale, ma da addetti di società privata, cointeressata ai proventi delle sanzioni”.

Per questo motivo, la signora sosteneva che “la corresponsione di una percentuale degli introiti aveva trasformato il contratto di appalto in un contratto aleatorio in quanto il corrispettivo sarebbe stato condizionato da un evento, ovvero l’accertamento della sanzione, e non da un servizio effettivamente svolto, con conseguente indeterminatezza dell’oggetto”. Inoltre, “la circostanza che la ditta fornitrice provvedesse anche alla taratura degli apparecchi avrebbe determinato un grave conflitto di interessi, in quanto interessata ad attestare il regolare funzionamento degli apparecchi”.

La Cassazione conferma però la validità della multa, infatti per gli Ermellini la remuneratività del servizio, che deriva dalle sanzioni amministrative, non è rilevante, visto che le violazioni devono essere accertate comunque dalla Polizia. Quindi il verbale per eccesso di velocità è assolutamente valido.

Secondo la Cassazione quindi “l’articolo 208 del Codice della Strada, prevedendo che una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni siano devoluti agli enti pubblici, anche territoriali, quando le violazioni sono accertate dal personale in forza presso detti enti, non collide con il noleggio delle apparecchiature di rilevamento della velocità a soggetti privati”. Gli autovelox a noleggio raccolgono informazioni che in genere confluiscono in un server, come previsto dal contratto di installazione, per essere validati da parte della Polizia, che quindi ha accesso a questi dati con diretta e piena disponibilità.

Unica cosa che risulta illegittima invece è la “totale delega delle funzioni di accertamento delle infrazioni a società privata”. Per quanto riguarda la taratura degli autovelox, deve essere solo ed esclusivamente il Comune ad averne “la piena disponibilità, la diretta gestione e la vigilanza dei dispositivi”.

La sentenza della Cassazione comunque autorizza le sanzioni emesse dalla Polizia Locale con attrezzature noleggiate da parte di privati.

Segnalazione preventiva degli autovelox
Secondo il Codice della Strada gli autovelox devono essere preventivamente segnalati e visibili, che siano fissi o mobili, ai fini della legittimità della rilevazione della velocità fatta dall’autovelox.
 

Multe stradali: in Italia c’è un dato che non lascia dubbi​

Enti locali poco trasparenti, la situazione italiana per quanto riguarda le multe stradali è davvero pessima​





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Fonte: 123RFIl settore delle multe stradali in Italia pecca di scarsa trasparenza degli enti locali
Per legge ogni ente locale, in Italia, deve annualmente inviare un rendiconto al Governo che indica tutti gli importi che sono stati incassati a seguito di contravvenzioni e multe elevate per violazioni del Codice della Strada. Deve inoltre indicare le somme che derivano da sanzioni determinate da autovelox (eccesso di velocità).
Eppure il settore delle multe stradali in Italia potrebbe essere paragonato praticamente ad una giungla, perché gli enti stessi purtroppo molto spesso peccano di scarsa (o mancata) trasparenza. Ed è proprio Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, a sottolinearlo e renderlo noto. Si batte da tempo per riuscire ad assicurare ai cittadini trasparenza per quanto riguarda appunto le multe stradali e la corretta destinazione degli introiti.
Baldelli, che fa parte anche della Commissione Trasporti della Camera, ha spiegato: “Non esistono dati ufficiali aggregati e analitici sui proventi incassati dagli enti locali. Ciò avviene nonostante la legge imponga a ciascuna amministrazione di consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno una relazione telematica sugli introiti delle multe, anche quelle elevate tramite autovelox. Basti pensare che in base ai recentissimi dati forniti dal governo stesso, su un totale di circa 7.900 comuni italiani, più di 1 su 3 (2.747) non ha fornito la rendicontazione sui proventi delle multe stradali relativi all’anno 2020. Nel corso dell’esame parlamentare dell’ultimo decreto in tema di trasporti è stato approvato un mio emendamento che da luglio 2022 obbliga il governo a pubblicare sul suo sito questi dati”.

Facendo un’analisi incrociata dei dati, è possibile stimare quali sono le entrate provenienti dalle multe stradali: in Italia
si superano i 3 miliardi di euro all’anno. Peccato che solo una parte di questi soldi venga davvero incassata dagli enti locali, parliamo di circa il 56%. Il Comune di Milano, prima della pandemia, è stato quello che ha registrato le più alte somme di denaro ricevute dalle multe stradali (180 milioni di euro nel 2019), in seguito c’erano Roma (170 milioni), Torino (50 milioni), Bologna e Firenze (47 milioni), Napoli (36 milioni).
Gli autovelox sono quelli che aumentano di molto gli introiti provenienti dalle multe, le infrazioni per superamento dei limiti di velocità previsti dalla legge purtroppo (nonostante la pericolosità) sono tra le più frequenti sulle nostre strade. Ogni anno, secondo i dati dell’ACI-Istati, vengono elevate multe per 2.5 milioni di euro.
Sempre a proposito di autovelox, che sono tra gli strumenti più odiati e temuti dagli automobilisti, l’Italia vanta il primato in Europa: è il Paese con il più alto numero di dispositivi installati sulle strade, ce ne sono più di 8.000 in tutto (per fare un paragone, in Gran Bretagna sono circa 4.000, in Germania 3.800 e in Francia 2.400). La problematica degli autovelox nel nostro Paese è legata al fatto che troppo spesso vengono installati al solo scopo di fare multe e rimpolpare le casse delle amministrazioni locali.
Finalmente il Governo sta lavorando, dopo lunghi anni di attesa, per emanare un nuovo decreto nel 2022, al fine di disciplinare l’utilizzo corretto e legittimo dei sistemi di rilevazione a distanza della velocità (è dal 2010 che attendiamo questo momento). Il Viceministro Alessandro Morelli dichiara: “Una dettagliata disciplina finalizzata a garantire il rispetto dei limiti di velocità basata sulla propedeutica verifica, da parte degli enti gestori stradali, dell’adeguatezza dei limiti di velocità imposti quale condizione necessaria per poter installare gli autovelox”.
E Baldelli commenta infine: “Aspettiamo il Governo alla prova dei fatti e speriamo che le nuove normative riducano la brutta abitudine di molte amministrazioni locali di utilizzare in modo distorto questi strumenti, che dovrebbero servire più alla sicurezza stradale che a procurare aumenti alle entrate”
 

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