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[h=6]LA CONTROMOSSA[/h] [h=1]M5S, De Falco fa ricorso contro l’espulsione[/h] [h=2]Il senatore «eroe» del caso Concordia: «Provvedimento abnorme e incostituzionale»[/h]
Il senatore Gregorio De Falco ha presentato ricorso contro la sua espulsione dal M5Savvenuta proprio a ridosso di Capodanno insieme al collega a Palazzo Madama De Bonis e agli eurodeputati Valli e Moi per la loro opposizione alle politiche del partito, considerate asservite alla Lega. L’impugnazione, spiega l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste l’eroe della vicenda Costa Concordia del 2012, si fonda «sulla insussistenza delle violazioni del codice etico e sulla incostituzionalità di un vincolo che impone agli eletti del M5S di votare la fiducia in bianco, con violazione delle garanzie e delle prerogative costituzionali degli artt. 67, 68 e 94 e conseguente asservimento della funzione parlamentare alle logiche del partito unico di uno Stato totalitario». Il ricorso contro l’illegittimità del collegio dei probiviri, spiega il legale, «è residuale ed attiene tangenzialmente al fatto che un componente del collegio, Fraccaro, è anche un membro del governo, che sanziona De Falco per non aver votato la fiducia al governo medesimo». L’ex capitano della Guardia costiera non aveva mai fatto mistero della sua contrarietà a manovra economica, decreto sicurezza e riforma delle autonomie locali.

Il senatore Gregorio De Falco ha presentato ricorso contro la sua espulsione dal M5Savvenuta proprio a ridosso di Capodanno insieme al collega a Palazzo Madama De Bonis e agli eurodeputati Valli e Moi per la loro opposizione alle politiche del partito, considerate asservite alla Lega. L’impugnazione, spiega l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste l’eroe della vicenda Costa Concordia del 2012, si fonda «sulla insussistenza delle violazioni del codice etico e sulla incostituzionalità di un vincolo che impone agli eletti del M5S di votare la fiducia in bianco, con violazione delle garanzie e delle prerogative costituzionali degli artt. 67, 68 e 94 e conseguente asservimento della funzione parlamentare alle logiche del partito unico di uno Stato totalitario». Il ricorso contro l’illegittimità del collegio dei probiviri, spiega il legale, «è residuale ed attiene tangenzialmente al fatto che un componente del collegio, Fraccaro, è anche un membro del governo, che sanziona De Falco per non aver votato la fiducia al governo medesimo». L’ex capitano della Guardia costiera non aveva mai fatto mistero della sua contrarietà a manovra economica, decreto sicurezza e riforma delle autonomie locali.