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giuseppa

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  • Milano: Il suo nome Angela, 76 anni; storia di ordinaria disperazione.

    Angela come tutte le mattine si reca al supermercato "Pam di via Archimede Milano"; tira fuori gli occhiali per controllare i prezzi con c...
    ura meticolosa; scarta il prosciutto crudo e il cotto, scarta i salumi, scarta la mozzarella, tutto costa troppo, deve fare una scelta...

    Sceglie quella con il costo più basso, la infila nel carrello dove ci sono già una scatoletta di tonno e del pan carrè.

    La Signora Angela, si reca verso la corsia dei formaggi, con le dita sfiora il parmigiano, fruga tra i pacchetti alla ricerca di quello meno voluminoso, legge accuratamente ogni prezzo, e poi lo ripone come se avesse un ripensamento sulla scelta.

    In verità la Signor Angela non ha abbastanza soldi per comprare il formaggio, decide di andare via, ma é un attimo, vede una scatoletta di Tic Tac alla menta abbandonata vicino al banco frigo, la mano scivola verso la casacca e sospinge la piccola scatolina di Tic Tac nella sua borsa.

    Lei non lo sa, ma la scena viene vista dal direttore del supermercato:
    «Signora, Signora mi scusi può mostrarmi la sua borsa?»
    Pochi euro, appena tre prodotti. «Un controllo di rito, dice con un sorriso la guardia, mi segua di là»...

    Il locale dove si confessano queste minuscole vergogne è un ufficio:
    lei da una parte, l'anziana dall'altra. «Forse ha dimenticato qualcosa - dice il direttore - sa, a volte capita...» Lei abbassa gli occhi, è rossa in volto, si vergogna, trema...

    La signora Angela: "É la prima volta, mi creda non sono una ladra; ho lavorato una vita facendo sacrifici per far crescere i miei figli, ed oggi mi trovo qui a rubare una scatoletta di Tic Tac, mi vergogno molto".

    La scatoletta di Tic Tac alla menta finisce sulla scrivania: il prezzo é € 0.75 centesimi.

    Nonostante questo, il direttore di nome Valerio non voluto sentire ragioni, ed ha seguito rigidamente il protocollo chiamando la Polizia per denunciare la donna.

    Arriva la Polizia, dalla macchina scendono 2 agenti di nome Arturo Scongiu e Francesco Console.

    Racconta Arturo Scongiu uno dei due agenti:

    «quella vecchina indifesa che si scusava e diceva piangendo di non avere i soldi per pagare le mentine tremava come una foglia, ho capito subito che si trattava di una persona che fa fatica ad arrivare alla fine della prima settimana del mese. Le ho chiesto quanto pigliasse di pensione; lei, nascondendosi dietro il mio collega, mi ha risposto 320 euro. Mi ha fatto pena, ho immaginato mia nonna che non ho più, ho aperto il portafoglio e pagato le mentine al direttore».

    E il direttore del Pam?
    «L'ho chiamato in disparte, c'era tanta gente attorno. Gli ho detto due paroline. A questo punto (eravamo tornati davanti al supermercato) dalle persone che si erano raccolte attorno a noi si è levato un applauso spontaneo, pensa che un signore mi è venuto vicino e mi ha chiesto di poter pagare lui la spesa che la signora Angela aveva fatto: una scatoletta di tonno e del pan carrè».

    Il gesto di questa donna di Milano è solo il simbolo di una parte dell'Italia che è ridotta veramente in situazioni economiche drammatiche, in totale dissonanza con il denaro pubblico sprecato e male usato, denaro pubblico che potrebbe essere messo a disposizione di quelle povere persone che non hanno cosa mangiare all'ora dei pasti.

    I nostri rispettosissimi governanti, riescono a vedere l'enorme disparità di trattamento, e l'enorme ingiustizia di tutto questo?







 
Cara Giuseppa esprimo un mio pensiero. Purtroppo non siamo ancora come si dice alla frutta, perchè c'è ancora tanta gente che non ha fame, basti pensare che appena esce un nuovo cellulare o un nuovo I-pod i negozi vengono presi d'assalto, pertanto le signore come Angela colpiscono me, te e tutti coloro che oggi lavorano solo per arrivare a fine mese sapendo di non poter mettere via neanche un euro e sperando che la salute ci sia sempre. Quando finalmente tutti ma dico tutti avremo gli stessi problemi della signora Angela forse solo allora qualcosa di muoverà.

Grazie per averi riportato questo episodio
 
E' una cosa vergognosa, auguro a quel "direttore" di non dover mai passare situazioni del genere, siamo sotto Natale.....ma la bontà dove è finita?
 
Vergogna!!! non è la prima volta che leggo di anziani umiliati !!! .... ma succede anche che qualcuno abbia sentimenti più nobili!!! Tempo fa ho letto di un direttore che ha agito al contrario riempendo la borsa della nonnina di spesa.

 
al di sotto degli animali, che non mortificano i loro simili...
la vita è una ruota.
 
cara Giuseppa tantissimi anni fa' ero coordinatrice di una grossissima catena di supermercato ero vicino casa e quindi conoscevo chi aveva veramente bisogno e chi no!!! in poche parole parecchie volte ho visto vecchine bisognose che mettevano il pacco di pasta o il latte nella borsa ma io pur rischiando il mio posto di lavoro mi giravo dall'altra parte!!!!
ho scritto questo piangendo
VERGOGNA AI NOSTRI GOVERNANTI!!!!!!
 
Cara Giuseppa, sottoscrivo al 1000 per cento ogni riga del tuo scritto. Indecenza e sfrontatezza la fanno da padrone in questa povera Italia di fine 2012. Vergognatevi, arroganti e strafottenti.
 
Queste scene accadono solo in Italia. i vecchi che sono la nostra storia e le nostre radici vengono trattati come pacchi senza valore.ridotti a pensioni da fame,quando ci sono,costretti a pagare le medicine e le pomate di cui hanno bisogno,nell'indifferenza generale.
La cosa che fa male è la mancanza di pietà,l'intolleranza spietata,mi chiedo se quel "direttore" abbia degli affetti,una mamma ,una nonna ,sicuramente non ha buonsenso e mi chiedo chi guarda al mattino e con che sentimenti si addormenta la sera.Che povertà di spirito!
 
che tristezza :( purtroppo capita di vedere anziani che fanno laspesa contando i centesimi
dopo aver lavorato e per una vita
 

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