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SALVINI ESULTA
Nicola Zingaretti, la voce del big del Pd: "Se perdiamo in Emilia-Romagna, si va al voto in primavera"
13 Gennaio 2020
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Nessun conclave potrà allontanare il timore delle regionali. L'incognita Emilia-Romagna, infatti, pesa non poco sul Pd. Il motivo? In caso di sconfitta potrebbe saltare tutto. "Se Bonaccini perdesse, Nicola Zingaretti dovrebbe dimettersi e resistere alla spinta del voto sarebbe impossibile: in primavera si andrebbe alle urne" spiega un dirigente dem. Non è meno preoccupante l'uscita di Nicola Zingaretti sulla necessità di dar vita a un nuovo Partito democratico. Un'idea, quella resa nota sulle pagine di Repubblica, considerata da alcuni "estemporanea" e da altri addirittura "velleitaria e confusa".
Leggi anche: Nicola Zingaretti, "sondaggio non ufficiale": leader inesistente, considerato meno del capo degli animalisti
Ad applaudire alle parole del segretario di partito però solo gli scissionisti di Leu. Il resto, come spiega Il Giornale, teme "una riedizione fuori tempo del Pci". "È normale - si intromette il ministro della Difesa, Roberto Guerini - che un moderno centrosinistra contenga anime diverse. Il problema non è andare verso sinistra o verso il centro: è evitare di andare all'indietro". Che è invece proprio quello che sta succedendo.
Fonte video del 6 novembre: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Nicola Zingaretti, la voce del big del Pd: "Se perdiamo in Emilia-Romagna, si va al voto in primavera"
13 Gennaio 2020
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Nessun conclave potrà allontanare il timore delle regionali. L'incognita Emilia-Romagna, infatti, pesa non poco sul Pd. Il motivo? In caso di sconfitta potrebbe saltare tutto. "Se Bonaccini perdesse, Nicola Zingaretti dovrebbe dimettersi e resistere alla spinta del voto sarebbe impossibile: in primavera si andrebbe alle urne" spiega un dirigente dem. Non è meno preoccupante l'uscita di Nicola Zingaretti sulla necessità di dar vita a un nuovo Partito democratico. Un'idea, quella resa nota sulle pagine di Repubblica, considerata da alcuni "estemporanea" e da altri addirittura "velleitaria e confusa".
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Ad applaudire alle parole del segretario di partito però solo gli scissionisti di Leu. Il resto, come spiega Il Giornale, teme "una riedizione fuori tempo del Pci". "È normale - si intromette il ministro della Difesa, Roberto Guerini - che un moderno centrosinistra contenga anime diverse. Il problema non è andare verso sinistra o verso il centro: è evitare di andare all'indietro". Che è invece proprio quello che sta succedendo.
Fonte video del 6 novembre: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev