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[h=1]Piombo e uranio nei vestiti. I grossisti cinesi nel mirino dei controlli[/h]
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http://affaritaliani.VIOLAZIONE: scambio email non consentito !/static/upload/vest/vestiti-tossici.jpg
Una sorpresa per gli stessi agenti di Polizia. Durante i controlli di quattordici capannoni industriali adibiti allo stoccaggio di capi di abbigliamento e calzature sono stati rilevati alti livelli di concentrazioni di materiali tossici. Scarpe ed indumenti sarebbero stati fabbricati con l’impiego di materie prime contaminate da sostanze pericolose per la salute. Enorme la quantità di vestiti falsificati
Quando gli agenti delle forze dell’ordine hanno avvicinato gli strumenti agli imballaggi dei capi di abbigliamento le lancette sono impazzite. Una sorpresa per loro stessi che sulle tracce di un enorme quantitativo di vestiario falsificato non si aspettavano di imbattersi di livelli così alti di contaminazione.
Cinquanta agenti della Polizia Locale Roma Capitale e dieci funzionari dell’Agenzia delle Dogane, coordinati dal vice comandante del Corpo Antonio Di Maggio, da mercoledì mattina stanno controllando quattordici capannoni adibiti allo stoccaggio di capi di abbigliamento e calzature nell’area compresa tra la Prenestina e il Raccordo Anulare. In questa zona da tempo si concentrano i depositi utilizzati per lo più dai grossisti cinesi per rifornire il mercato.
Nel corso dell’operazione sono state usate, da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane, speciali apparecchiature in grado di rilevare l’eventuale grado di tossicità nei materiali impiegati per la fabbricazione di scarpe e vestiti. La strumentazione ha evidenziato nelle merci tracce di sostanze altamente pericolose per la salute, in particolare piombo, cromo esavalente e addirittura uranio. Nei capannoni anche trentaseimila scarpe con marchio contraffatto di una nota firma italiana, mentre si sta ancora quantificando l’enorme stock dei vestiti con griffes falsificate.
Fonte: affaritaliani.VIOLAZIONE: scambio email non consentito !
 
La strumentazione ha evidenziato nelle merci tracce di sostanze altamente pericolose per la salute, in particolare piombo, cromo esavalente e addirittura uranio.


benissimo, uranio,ovviiamente è radiottivo,ci vogliono far fuori,ed occupare l'italia,se per caso perdete le unghie dei piedi ora sapete perchè avete acquistato scarpe cinesi per risparmiare............compra solo Italiano.Uomo avvertito...........
 
La profezia si avvera. Un nostro capo di governo, con gli attributi pesanti, più di sei lustri fa, disse: Attenti alla razza gialla.
 
E NON SOLO................................

"I cinesi evadono quattro miliardi di tasse

cinesi evadono le tasse-Redazione- 6 giugno 2013- All’appello mancano 4 miliardi.

E’ questa la somma che manca nelle casse dell’erario secondo la procura di Firenze che indaga su una maxi evasione fiscale di diversi imprenditori cinesi che lavorano nel nostro Paese. Secondo la procura 4 miliardi negli ultimi 5 anni hanno seguito la via della seta fino ad arrivare in Cina. Ovviamente senza lasciare traccia in Italia.

Per gli imprenditori cinesi di Prato e provincia l’accusa è di maxi-riciclaggio. Secondo la procura i soldi che mancano nelle casse dello Stato sarebbero stati guadagnati nel nostro Paese daimprenditori cinesi grazie allo sfruttamento di manodopera in nero, alla contraffazione di marchi italiani e soprattutto grazie all’evasione fiscale. Del caso se n’è occupata Repubblica qualche giorno fa ricostruendo le transazioni che dall’Italia partivano per la Cina. Tutti piccoli versamenti da 1999 euro per evitare i controlli che automaticamente scattano per transazioni dai 2000 euro in su.

- Ma a vigilare su questo mare di denaro che viaggiava da ovest a est c’era anche la Banca d’Italia che ha ravvisato diversi flussi sospetti negli ultimi anni, soprattutto nel periodo che va dal 2006 al 2010.

Da Prato sono partiti in un solo anno 430 milioni di euro. Gli indagati dalla procura di Firenze sono 287, in maggioranza sono imprenditori cinesi. Considerando tutto il denaro che dall’Italia è andato a finire nelle banche di Pechino, il conto presentato dalla procura di Firenze fa paura: 4.501.198.227,58 miliardi di euro.

Una somma che equivale al gettito dell‘Imu sulla prima casa. In un momento in cui lo Stato ha difficoltà a trovare le risorse per mettere in moto la crescita e con fare invadente svuota le tasche degli italiani, 4 miliardi di euro recuperati dalla presunta evasione degli imprenditori cinesi di certo farebbero comodo.

DI CHI SARA' LA COLPA?????????????
 
Vorrei attirare la vostra attenzione su un fatto che pur nella sua tragicità, sta scoperchiando un vaso di Pandora . Mi riferisco ai fatti di Torpignattara. Vi prego di sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi xenofoba o razzista perchè non è questa la mia visione. Ho il massimo rispetto dell’operosità della comunità cinese (quella sana)

Ma in un momento in cui il mio Governo mi impedisce di fare operazioni in contanti oltre i mille euro, e promuove l’operazione Cortina, non posso fare a meno di chiedermi come un baretto di periferia possa produrre 16 mila euro di incasso. Erano troppi anche i primi 3000. E non credo assolutamente alla storia delle rimesse. Perchè basterebbe un indagine minimamente seria con nomi e cognomi e giustificativi commerciali per cominciare a sollevare quel velo sulle operazioni che avrebbero portato a quelle rimesse

A voler affrontare approfonditamente l’argomento ho la netta sensazione che si scoprirebbero cose interessanti . Magari che in un modo o nell’altro quando c’è di mezzo un’attività cinese esiste sempre , dico sempre , in qualsiasi aspetto una fortissima componente di illegalità.

Nell’abbigliamento , la miriade di laboratori che ormai sono endemici in zone franche come Prato, il comasco, parte dell’Emilia e della Toscana arrivando ai territori patria della Camorra, vengono prodotte merci dove la materia prima arriva per la quasi totalità dalla Cina, la produzione sfrutta manodopera con un sistema assolutamente illegale che produce concorrenza sleale e che, partendo da un evasione contributiva e di diritto del lavoro, non può che continuare la sua illegalità con l’evoluzione dell’evasione di IVA e quant’altro.

Tutta questa filera va ad alimentare in altissima, e quando dico altissima immaginatevela altissima, percentuale i mercatini rionali , oltre ad una pletora di scadenti negozietti di serie B e C ( molte volte gestiti anche da Italiani ) Il tutto produce un danno complessivo alla nostra ormai debolissima distribuzione ordinaria che potrebbe costituire quello che in altro ambito viene definito “colpo del coniglio”.

Oggi qualsiasi capo di abbigliamento che vedete comparire nei mercatini rionali , ha una buona possibilità (molto vicina al 100%) di essere di provenienza cinese nella materia prima e di produzione cinese in Italia. E le possibilità che nei suoi vari step ,comporti evasione fiscale sono del 100%. Naturalmente nessuno ci obbliga ad acquistare, ma sarebbe interessante che mentre vedo passare in Tv lo spot dell’evasore fiscale, passasse anche uno spot dell’acquirente stolto che gira la faccia dall’altra parte. Ricordando che la catena non si chiude comunque con un vantaggio nazionale, anzi il contrario. La comunità cinese ha una fortissima componente autarchica ed è impermeabile alla contaminazione del nostro prodotto nazionale se può farne a meno. Solo i più giovani in alcuni casi ,che possono tranquillamente considerarsi eccezioni, fanno interscambio. Tutta la ricchezza prodotta riprende la via di casa sotto forma di rimesse. Infatti stanno nascendo ormai come funghi anche negozi alimentari dove il gioco si ripete., e dove i controlli servirebbero ancora di più in relazione anche ad un discorso sanitario.

Sarebbe interessante notare , che in un momento di contrazione fortissima di mercato dove operatori italiani sonno costretti a chiudere, operatori cinesi stanno aprendo attività i cui i costi di gestione non sono assolutamente in linea coi fatturati possibili. Esistono cattedrali ormai perfino nelle campagne desolate, che offrono megaspazi con migliaia di prodotti destinati a restare sugli scaffali per mesi, e che anche se ottenessero successo di vendita, a causa del prezzo bassissimo non potrebbero in alcun modo sostenere i costi di gestione.

Non ci si può non chiedere il perchè di questo silenzio, anche se la risposta è scontata. Ma neanche si può far finta di non capire che prima o poi il parassita ucciderà l’ospite!!!!!!!!!!!!!
 

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