Alien.
Advanced Premium Member
[h=2]IN PIEMONTE[/h] [h=1]Cinghiali «radioattivi» nei boschi della Valsesia
Il ministro della Salute allerta Nas e Noe[/h] [h=3]Tracce di Cesio 137 trovati in campioni di animali abbattuti durante la stagione di caccia 2012/2013[/h]
La scoperta non farà felici cacciatori e amanti della selvaggina. Tracce di cesio 137, un isotopo radioattivo rilasciato tra l'altro nel 1986 dalla centrale di Chernobyl, sono state trovate in decine di cinghiali dei boschi della Valsesia, in provincia di Vercelli. Sono stati analizzati campioni di lingua e diaframma di capi abbattuti durante la stagione di caccia 2012/2013: su 27 campioni il livello di Cesio 137 è risultato superiore allo soglia indicata dal Regolamento 733 del 2008 come limite tollerabile in caso di incidente nucleare. Secondo l'assessore all'ambiente della Regione Piemonte Roberto Ravello occorre evitare gli allarmismi perché i rischi per la salute sarebbero «contenuti e controllabili». IPOTESI - «Il cesio 137 è un radionuclide artificiale prodotto dalla fissione nucleare. Viene rilasciato da siti nucleari», spiega Elena Fantuzzi, responsabile dell'Istituto di Radioprotezione dell'Enea. Le ipotesi più immediate sono quelle secondo cui potrebbe essere stato rilasciato in seguito all'incidente nella centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Ma bisogna considerare anche i siti nucleari nella zona, fra i quali la centrale di Trino Vercellese smantellata nel 1987 e il sito sperimentale dell'Enea, a Saluggia. Non è esclusa neppure la pista dei rifiuti tossici. Secondo Fantuzzi, bisognerebbe considerare anche il metabolismo dei cinghiali, capire se ha caratteristiche tali da favorire l'accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri. «Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl», aggiunge Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Val d'Aosta, esperto in questioni nucleari. «Altre spiegazioni non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva».
NAS E NOE - Il ministro della salute Renato Balduzzi ha allertato i carabinieri del Nas e Noe: insieme alla Direzione Generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione dello stesso Ministero coordineranno tutti gli accertamenti. La prima riunione di coordinamento è prevista l'8 marzo.
ALLARME - «Occorre estendere immediatamente le analisi ad altri animali selvatici e fare al più presto chiarezza sulle fonti di contaminazioni», ha detto la Coldiretti. «I cinghiali sono animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono, perché ci forniscono informazioni precise grazie ad un certo modo di sfruttare l'ambiente», aggiunge Aldo Grasselli segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp).
Redazione Online7 marzo 2013 | 21:25
e questo allora? acqua ,frutta,riso e verdura?
[h=1]Il pasticciaccio atomico del Pdl nel vercellese tra scorie e inchieste[/h] Submitted by Izz on 17/08/2011
inquinamento
nucleare
[h=3]Nella provincia che raccoglie il 75% dei rifiuti nucleari italiani la procura indaga sul sottosegretario Rosso e sulla gestione di una fondazione[/h] di emanuele rebuffini da l'Unità
A Vercelli uno scandalo tira l’altro. Si erano da poco chiuse le urne con la risicata vittoria del centrodestra (elezioni rese necessarie dal commissariamento della Provincia a causa dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto l’ex presidente Renzo Masoero), che ecco cadere una nuova tegola giudiziaria. E questa volta il bersaglio è l’uomo forte del Pdl nella terra delle risaie: Roberto Rosso, sottosegretario all’Agricoltura, per il quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere. L’accusa è quella di aver utilizzato i fondi pubblici destinati alla fondazione “Terre d’Acqua” per finalità diverse da quelle ufficiali, ovvero la promozione turistica e culturale. I soldi, infatti, sarebbero stati utilizzati a sostegno di iniziative politiche. E a sconcertare ancora di più è l’origine di queste risorse pubbliche, ovvero i fondi di compensazione per le scorie nucleari.
Già, le scorie. Da queste parti ce ne sono davvero tante: il 75% dei rifiuti nucleari di tutto il Paese. Per questo alla Provincia di Vercelli sono stati destinati più di 9.760.000 euro a titolo di «misure compensative per i territori ospitanti impianti e scorie nucleari ». E la Provincia che ha fatto? Ha assegnato una parte rilevante di tali fondi proprio a “Terre d’Acqua”.
Il ministro della Salute allerta Nas e Noe[/h] [h=3]Tracce di Cesio 137 trovati in campioni di animali abbattuti durante la stagione di caccia 2012/2013[/h]

La scoperta non farà felici cacciatori e amanti della selvaggina. Tracce di cesio 137, un isotopo radioattivo rilasciato tra l'altro nel 1986 dalla centrale di Chernobyl, sono state trovate in decine di cinghiali dei boschi della Valsesia, in provincia di Vercelli. Sono stati analizzati campioni di lingua e diaframma di capi abbattuti durante la stagione di caccia 2012/2013: su 27 campioni il livello di Cesio 137 è risultato superiore allo soglia indicata dal Regolamento 733 del 2008 come limite tollerabile in caso di incidente nucleare. Secondo l'assessore all'ambiente della Regione Piemonte Roberto Ravello occorre evitare gli allarmismi perché i rischi per la salute sarebbero «contenuti e controllabili». IPOTESI - «Il cesio 137 è un radionuclide artificiale prodotto dalla fissione nucleare. Viene rilasciato da siti nucleari», spiega Elena Fantuzzi, responsabile dell'Istituto di Radioprotezione dell'Enea. Le ipotesi più immediate sono quelle secondo cui potrebbe essere stato rilasciato in seguito all'incidente nella centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Ma bisogna considerare anche i siti nucleari nella zona, fra i quali la centrale di Trino Vercellese smantellata nel 1987 e il sito sperimentale dell'Enea, a Saluggia. Non è esclusa neppure la pista dei rifiuti tossici. Secondo Fantuzzi, bisognerebbe considerare anche il metabolismo dei cinghiali, capire se ha caratteristiche tali da favorire l'accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri. «Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl», aggiunge Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Val d'Aosta, esperto in questioni nucleari. «Altre spiegazioni non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva».
NAS E NOE - Il ministro della salute Renato Balduzzi ha allertato i carabinieri del Nas e Noe: insieme alla Direzione Generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione dello stesso Ministero coordineranno tutti gli accertamenti. La prima riunione di coordinamento è prevista l'8 marzo.
ALLARME - «Occorre estendere immediatamente le analisi ad altri animali selvatici e fare al più presto chiarezza sulle fonti di contaminazioni», ha detto la Coldiretti. «I cinghiali sono animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono, perché ci forniscono informazioni precise grazie ad un certo modo di sfruttare l'ambiente», aggiunge Aldo Grasselli segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp).
Redazione Online7 marzo 2013 | 21:25
e questo allora? acqua ,frutta,riso e verdura?
[h=1]Il pasticciaccio atomico del Pdl nel vercellese tra scorie e inchieste[/h] Submitted by Izz on 17/08/2011
inquinamento
nucleare
[h=3]Nella provincia che raccoglie il 75% dei rifiuti nucleari italiani la procura indaga sul sottosegretario Rosso e sulla gestione di una fondazione[/h] di emanuele rebuffini da l'Unità
A Vercelli uno scandalo tira l’altro. Si erano da poco chiuse le urne con la risicata vittoria del centrodestra (elezioni rese necessarie dal commissariamento della Provincia a causa dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto l’ex presidente Renzo Masoero), che ecco cadere una nuova tegola giudiziaria. E questa volta il bersaglio è l’uomo forte del Pdl nella terra delle risaie: Roberto Rosso, sottosegretario all’Agricoltura, per il quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere. L’accusa è quella di aver utilizzato i fondi pubblici destinati alla fondazione “Terre d’Acqua” per finalità diverse da quelle ufficiali, ovvero la promozione turistica e culturale. I soldi, infatti, sarebbero stati utilizzati a sostegno di iniziative politiche. E a sconcertare ancora di più è l’origine di queste risorse pubbliche, ovvero i fondi di compensazione per le scorie nucleari.
Già, le scorie. Da queste parti ce ne sono davvero tante: il 75% dei rifiuti nucleari di tutto il Paese. Per questo alla Provincia di Vercelli sono stati destinati più di 9.760.000 euro a titolo di «misure compensative per i territori ospitanti impianti e scorie nucleari ». E la Provincia che ha fatto? Ha assegnato una parte rilevante di tali fondi proprio a “Terre d’Acqua”.