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Roby
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Roma, 19-05-2010
"Si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento". Il velenoso commento di Bruno Vespa all'accordo consensuale tra Michele Santoro e la Rai per la fine del raporto di lavoro dipendente precede di poche ore la pioggia inarrestabile di reazioni: fanno discutere le cifre dell'intesa approvate dal Cda Rai.
Il Consiglio di amministrazione dell'azienda ha approvato con 7 voti favorevoli e 2 contrari l'accordo per la cessazione del rapporto di lavoro in atto con Michele Santoro, che secondo alcune indiscrezioni comporta il riconoscimento di una buona uscita da 2,5 - 2,7 milioni</u> di euro. Santoro tuttavia ha anche ottenuto l'impegno dell'Azienda ad acquistare - con ogni probabilità da una società di produzione nata ad hoc - una serie di docu-fiction da cinque puntate ognuna che verranno inserite nel palinsesto autunno 2010-primavera 2011, in prima sertaa, su RaiDue. Ogni puntata verrà pagata da Rai un milione di euro ciascuna. Altre due puntate finirebbero su RaiTre, in prima serata. Da qui le cifre che azzardano oggi alcuni giornali: l'addio di Santoro è un'operazione da 10 milioni di euro.</u>
Risalite morali
Per Raffaele Bonanni, leader della Cisl, l'uscita di Michele Santoro dalla Rai con una
incentivazione milionaria "è un'ingiustizia e una contraddizione". "Ci aspetta una stagione di rigore - ha aggiunto - ma questo senza equità non ha senso. E' una contraddizione. E in un clima cosi' - ha concluso Bonanni - non si riesce a fare le risalite: che non sono solo economiche, ma anche morali".
Sarcasmo radicale
"Saluto l'ingresso di Michele Santoro nel mondo dorato delle partite iva Rai, in cui più si riscuote più ci si proclama vittime di - anche inesistenti - censure. Naturalmente a pagare siamo tutti noi, contribuenti, abbonati", ironizza Marco Beltrandi, radicale, componente della commissione di Vigilanza sulla Rai.
"Con l`occasione - aggiunge - constato anche il fallimento del coraggioso proposito con cui Mauro Masi al momento del suo primo intervento in Commissione di Vigilanza Rai, in veste di neo direttore generale, disse di voler smantellare le aziende che si
sono costituite per fini economici all`interno dell'azienda Rai; gli italiani hanno a che dolersene".
Ci dica qualcosa Tremonti
Il caso Santoro approda anche in Aula alla Camera. Ce lo porta Roberto Rao (Udc), per il quale Rai dovrà corrispondere una "inspiegabile buonuscita" a Michele Santoro che "spesso ci fa la morale". In questo modo è stato "violato il portafoglio dei contribuenti" che "dal giorno alla notte si vedono privati di una trasmissione di
grande ascolto" e dovranno anche 'sborsare' dei soldi per il giornalista. "Parliamo -sottolinea il deputato dell'Udc- di 10 milioni di euro, una cifra esorbitante". Su questo "chiediamo che il ministro dell'Economia venga in aula" a riferire, perché c'è un "dovere di chiarezza e trasparenza".
"Si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento". Il velenoso commento di Bruno Vespa all'accordo consensuale tra Michele Santoro e la Rai per la fine del raporto di lavoro dipendente precede di poche ore la pioggia inarrestabile di reazioni: fanno discutere le cifre dell'intesa approvate dal Cda Rai.
Il Consiglio di amministrazione dell'azienda ha approvato con 7 voti favorevoli e 2 contrari l'accordo per la cessazione del rapporto di lavoro in atto con Michele Santoro, che secondo alcune indiscrezioni comporta il riconoscimento di una buona uscita da 2,5 - 2,7 milioni</u> di euro. Santoro tuttavia ha anche ottenuto l'impegno dell'Azienda ad acquistare - con ogni probabilità da una società di produzione nata ad hoc - una serie di docu-fiction da cinque puntate ognuna che verranno inserite nel palinsesto autunno 2010-primavera 2011, in prima sertaa, su RaiDue. Ogni puntata verrà pagata da Rai un milione di euro ciascuna. Altre due puntate finirebbero su RaiTre, in prima serata. Da qui le cifre che azzardano oggi alcuni giornali: l'addio di Santoro è un'operazione da 10 milioni di euro.</u>
Risalite morali
Per Raffaele Bonanni, leader della Cisl, l'uscita di Michele Santoro dalla Rai con una
incentivazione milionaria "è un'ingiustizia e una contraddizione". "Ci aspetta una stagione di rigore - ha aggiunto - ma questo senza equità non ha senso. E' una contraddizione. E in un clima cosi' - ha concluso Bonanni - non si riesce a fare le risalite: che non sono solo economiche, ma anche morali".
Sarcasmo radicale
"Saluto l'ingresso di Michele Santoro nel mondo dorato delle partite iva Rai, in cui più si riscuote più ci si proclama vittime di - anche inesistenti - censure. Naturalmente a pagare siamo tutti noi, contribuenti, abbonati", ironizza Marco Beltrandi, radicale, componente della commissione di Vigilanza sulla Rai.
"Con l`occasione - aggiunge - constato anche il fallimento del coraggioso proposito con cui Mauro Masi al momento del suo primo intervento in Commissione di Vigilanza Rai, in veste di neo direttore generale, disse di voler smantellare le aziende che si
sono costituite per fini economici all`interno dell'azienda Rai; gli italiani hanno a che dolersene".
Ci dica qualcosa Tremonti
Il caso Santoro approda anche in Aula alla Camera. Ce lo porta Roberto Rao (Udc), per il quale Rai dovrà corrispondere una "inspiegabile buonuscita" a Michele Santoro che "spesso ci fa la morale". In questo modo è stato "violato il portafoglio dei contribuenti" che "dal giorno alla notte si vedono privati di una trasmissione di
grande ascolto" e dovranno anche 'sborsare' dei soldi per il giornalista. "Parliamo -sottolinea il deputato dell'Udc- di 10 milioni di euro, una cifra esorbitante". Su questo "chiediamo che il ministro dell'Economia venga in aula" a riferire, perché c'è un "dovere di chiarezza e trasparenza".