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CON Rutenio-106 CI VOGLIONO FAR FUORI

Alien.

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LA NUBE E L'ALLARME Il mistero dell'aria radioattiva sull'Italia: rilevato Rutenio-106, "forse viene da..."


7 Ottobre 2017

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Cosa ci fa una nube radioattiva sul Nord Italia?
Da diversi giorni in Piemonte, in Lombardia, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia si registrano concentrazioni di LA NUBE E L'ALLARME Il mistero dell'aria radioattiva sull'Italia: rilevato Rutenio-106, "forse viene da..."


7 Ottobre 2017

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Cosa ci fa una nube radioattiva sul Nord Italia? Da diversi giorni in Piemonte, in Lombardia, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia si registrano concentrazioni di Rutenio-106, un elemento utilizzato in medicina per il trattamento di alcune tipologie di tumori oculari e come fonte di energia per i satelliti. I dati delle rilevazioni effettuate dagli esperti partono dal 29 settembre.
La presenza di questo elemento chimico, fa sapere l' Arpa friulana - il centro regionale per la protezione dell' ambiente - «in assenza di altri radionuclidi artificiali tipici di una fissione nucleare porta a escludere incidenti occorsi a un impianto di produzione di energia nucleare e ad esplosioni di ordigni bellici».
E allora perché nell' aria che respirano i cittadini delle regioni settentrionali d' un tratto è stata riscontrata questa radioattività? Qual è la causa?
Al momento una risposta non c' è. Gli esperti dei centri regionali, in collaborazione con l' Istituto Superiore per la Protezione e per la Ricerca Ambientale, hanno intensificato i campionamenti e le analisi del particolato atmosferico. Per i risultati però, fanno sapere, ci vorrà qualche giorno. Allo stato attuale, fortunatamente, il livello di concentrazione di radioattività non comporterebbe rischi per la salute né per l' ambiente. Questo ci fa tirare un sospiro di sollievo ma desta comunque una certa preoccupazione venire a sapere che oltre allo smog dobbiamo respirare altre porcherie, per di più avvolte dal mistero.
Pare inoltre che la radioattività riscontrata negli ultimi giorni non si limiti soltanto alle regioni settentrionali italiane. La portata è ben più ampia. In base alle analisi svolte da diverse autorità ambientali, la presenza di questa miscela di isotopi radioattivi è stata rilevata con valori superiori rispetto all' Italia anche in Germania, Svizzera, Austria e Francia. Secondo il tedesco Federal Office for Radiation Protection, notizia riportata dalla rivista americana Popular Mechanics, le radiazioni avrebbero origine nell' Europa dell' Est, ma non sarebbe ancora stata localizzata con precisione la fonte. L' ufficio federale svizzero di Sanità pubblica ha comunicato che sono state rilevate tracce di Rutenio-106 tra Locarno e Bellinzona. Le autorità locali hanno comunque assicurato che per ora la situazione, seppur anomala, sarebbe sotto controllo. Così come in Austria, dove però la concentrazione di Rutenio è più alta.
La radioattività riscontrata in provincia di Bergamo ha spinto il Codacons a presentare un esposto alla procura per accertarne le cause. Sul caso, nelle ultime ore, sia pure a rilento, ha cominciato a muoversi anche il parlamento. E non poteva essere che un esponente del Movimento 5 Stelle, i cui rappresentanti sono da sempre grandi sostenitori di teorie complottistiche sulle scie chimiche e quant' altro, ad aprire le danze. Il senatore veneziano Gianni Girotto ha presentato un' interrogazione urgente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Le istituzioni» dice il grillino «devono prestare maggiore attenzione e intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per effettuare controlli e monitoraggi del fenomeno per evitare che la salute umana venga messa in pericolo». Già, la salute umana, non delle anatre. «Nei prossimi giorni» prosegue Girotto «seguiremo da vicino l' evolversi della situazione. Non possiamo rimanere indifferenti a quanto accaduto».


, un elemento utilizzato in medicina per il trattamento di alcune tipologie di tumori oculari e come fonte di energia per i satelliti. I dati delle rilevazioni effettuate dagli esperti partono dal 29 settembre. La presenza di questo elemento chimico, fa sapere l' Arpa friulana - il centro regionale per la protezione dell' ambiente - «in assenza di altri radionuclidi artificiali tipici di una fissione nucleare porta a escludere incidenti occorsi a un impianto di produzione di energia nucleare e ad esplosioni di ordigni bellici».
E allora perché nell' aria che respirano i cittadini delle regioni settentrionali d' un tratto è stata riscontrata questa radioattività? Qual è la causa?
Al momento una risposta non c' è. Gli esperti dei centri regionali, in collaborazione con l' Istituto Superiore per la Protezione e per la Ricerca Ambientale, hanno intensificato i campionamenti e le analisi del particolato atmosferico.
Per i risultati però, fanno sapere, ci vorrà qualche giorno. Allo stato attuale, fortunatamente, il livello di concentrazione di radioattività non comporterebbe rischi per la salute né per l' ambiente. Questo ci fa tirare un sospiro di sollievo ma desta comunque una certa preoccupazione venire a sapere che oltre allo smog dobbiamo respirare altre porcherie, per di più avvolte dal mistero.

Pare inoltre che la radioattività riscontrata negli ultimi giorni non si limiti soltanto alle regioni settentrionali italiane..
La portata è ben più ampia. In base alle analisi svolte da diverse autorità ambientali,
la presenza di questa miscela di isotopi radioattivi è stata rilevata con valori superiori rispetto all' Italia anche in Germania, Svizzera, Austria e Francia. Secondo il tedesco Federal Office for Radiation Protection, notizia riportata dalla rivista americana Popular Mechanics, le radiazioni avrebbero origine nell' Europa dell' Est, ma non sarebbe ancora stata localizzata con precisione la fonte. L' ufficio federale svizzero di Sanità pubblica ha comunicato che sono state rilevate tracce di Rutenio-106 tra Locarno e Bellinzona. Le autorità locali hanno comunque assicurato che per ora la situazione, seppur anomala, sarebbe sotto controllo. Così come in Austria, dove però la concentrazione di Rutenio è più alta.

La radioattività riscontrata in provincia di Bergamo ha spinto il Codacons a presentare un esposto alla procura per accertarne le cause. Sul caso, nelle ultime ore, sia pure a rilento, ha cominciato a muoversi anche il parlamento. E non poteva essere che un esponente del Movimento 5 Stelle, i cui rappresentanti sono da sempre grandi sostenitori di teorie complottistiche sulle scie chimiche e quant' altro, ad aprire le danze. Il senatore veneziano Gianni Girotto ha presentato un' interrogazione urgente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Le istituzioni» dice il grillino «devono prestare maggiore attenzione e intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per effettuare controlli e monitoraggi del fenomeno per evitare che la salute umana venga messa in pericolo». Già, la salute umana, non delle anatre. «Nei prossimi giorni» prosegue Girotto «seguiremo da vicino l' evolversi della situazione. Non possiamo rimanere indifferenti a quanto accaduto».
 
Ultima modifica:
[h=1]Ancora senza origine la nube radioattiva sull'Europa[/h] [h=2]Sembra senza conseguenze il passaggio di una nube radioattiva sull'Europa, nelle ultime settimane, ma non si conosce l'origine dell'evento.[/h]
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Gennaio 2017: sul nord Europa una nube radioattiva prodotta dal decadimento dello iodio 131. Non è stata localizzata la fonte.|NASA
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Nelle ultime settimane una ventata di radiazioni nucleari prodotte da iodio 131 ha interessato quasi tutta l'Europa: l'intensità era limitata (non dovrebbero esserci conseguenze per la vita), ma sono ignote la provenienza e le cause.



Nel mese di gennaio le radiazioni sono state rilevate in prossimità del confine tra Norvegia e Russia, successivamente anche in altri paesi, dalla Finlandia alla Polonia, dalla Repubblica Ceca alla Germania fino alla Francia e alla Spagna. Si è parlato di test nucleari russi nelle zone artiche, ma da nessuna fonte arrivano conferme.



Inizialmente la Norvegia non ha informato la popolazione. Astrid Liland, della Norwegian Radiation Protection Authority, ha commentato in questo modo la decisione: «Le misure di radioattività rilevate durante il mese di gennaio, pur essendo al di sopra della media, erano a valori estremamente bassi e non creavano alcuna preoccupazione per l'uomo o per l'ambiente».


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I valori misurati durante il periodo di massima radioattività: sono tutti al di sotto della soglia di pericolo. | IRSN

QUAL È LA FONTE? Anche l'autorità francese per la sicurezza nucleare ha reso noto che il livello di radioattività in atmosfera e, in particolare, in prossimità del suolo "non sollevava alcuna preoccupazione per la salute, e che dagli inizi di febbraio la situazione è tornata alla normalità".



Pare sia vero (finora, nessuna fonte indipendente ha contestato le dichiarazioni): ma più ancora della nube radioattiva, colpisce che nessuno sia ancora riuscito a capire che cosa è realmente accaduto.



Quel che sappiamo è che, poiché lo iodio 131 ha un tempo di dimezzamento di 8 giorni (significa che, statisticamente, ogni 8 giorni la quantità in atmosfera si dimezza), deve essere stato rilasciato molto di recente: in caso contrario, e presa per buona la bassa radioattività, non sarebbe più stato rilevabile nel mese di gennaio. E sappiamo anche che possiamo ragionevolmente escludere l'ipotesi di un test nucleare, perché non ci sono altri elementi radioattivi in atmosfera.



Sull'origine dell'evento, Astrid Liland aggiunge che «nei giorni in cui sono state rilevate le radiazioni c'era maltempo su gran parte dell'Europa, e questo ha impedito di risalire al luogo del rilascio. Alcuni indizi farebbero però pensare a un'origine dall'est dell'Europa». L'indagine, comunque, prosegue grazie anche a uno speciale aereo della US Air Force, che può rilevare anche piccolissime dosi di radiazioni e restringere così la zona di provenienza.
 

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