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Presunti profughi nel condominio: pulizie, vitto e lavanderia a domicilio


Prato – Profughi e a Montemurlo esplode la rabbia. I clandestini provenienti dell’Eritrea - scrive LA NAZIONE sono stati sistemati in due appartamenti di un condominio di via Lamarmora a Montemurlo e le proteste dei residenti, che si lamentano per la 'convivenza forzata', non hanno tardato ad arrivare. «Per acquistare questa casa abbiamo investito tutti i nostri risparmi. All’epoca ci venne assicurato che l’obiettivo era creare una realtà condominiale “residenziale e qualificata”, all’interno della quale tutti si sarebbero presi cura del proprio appartamento e delle aree comuni – spiega Fabio De Crescenzo a nome delle famiglie residenti in via Lamarmora – Capiamo i problemi di queste persone, ma quando acquistammo l’appartamento pensavamo di tornare in una zona residenziale e tranquilla, non certo all’interno di una casa di accoglienza».

A generare malumore è anche il «trattamento» riservato ai profughi: «A queste persone viene data assistenza totale – continua De Crescenzo – alloggio, vitto, trasporti pagati e persino le pulizie in casa e il servizio di lavanderia…


Com’è possibile? Il nostro condominio è stato costruito dalla cooperativa Abitcoop di Prato della quale anche noi siamo soci. Giovedì, senza nessun preavviso, alcuni appartamenti invenduti sono stati destinati a quattordici profughi attraverso un bando indetto dalla prefettura che è stato vinto dalla cooperativa Pane e Rose che a sua volta ha trovato un accordo con Abitcoop per mettere a disposizione dei migranti gli appartamenti del nostro immobile. Un comportamento che non rispetta le promesse fatte al momento dell’acquisto della casa e che ci ha profondamente deluso».
 
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E cosa vi sareste dovuto aspettare da Renzi e i suoi compari delle Coop rosse?
Attenti a non farvi traslocare per incompetenza con i nuovi 'cittadini'.

nino
 
Liguria: presunti profughi nella villa extra lusso, inutili le proteste del sindaco


Savona- È polemica a Cairo Montenotte – La Prefettura ha avvertito il sindaco Briano della “assoluta necessità dell’utilizzo, che si auspica solo temporaneo, della struttura denominata Villa Raggio“ gestita dalla Cooperativa Il Faggio.
Una decisione contro la quale il sindaco si è ribellato una prima volta: in una lettera inviata al Prefetto:

«Interpreto il sentimento dei miei cittadini – dice Briano – non ne faccio una questione politica, né tantomeno razzista. A settembre abbiamo inaugurato con il vescovo e tutte le istituzioni Villa Raggio quale nuova rsa psichiatrica, oggi la stessa villa viene destinata all’accoglienza dei profughi. Sa di presa in giro. La scelta, tenuto conto anche della crisi occupazionale che Cairo sta affrontando, è per noi inopportuna. Sono stato informato mercoledì che i profughi sarebbero arrivati, ho ribadito la mia contrarietà non solo perché la struttura non è idonea, in centro, area sede di servizi pubblici a cui accede l’intera cittadinanza e in un quartiere ad elevata residenzialità, ma anche perché il numero delle persone già accolte a Cairo risulta ormai sovradimensionato e incompatibile rispetto alle scarsissime risorse del territorio».

Ma dopo la lettera la situazione è peggiorata ulteriormente: “Sono venuto a conoscenza – dice il sindaco -che la Coop Il Faggio ha intenzione di spostare un ulteriore numero indefinito di profughi (almeno 25) in un’unica struttura del centro cittadino” dice Briano, che ha quindi deciso di richiedere una volta per tutte un incontro col Prefetto.
 
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ciao antonino come vedi la necessita e la priorita del governo alf-no e trovare posti in tutto il territorio ..a loro dire solo temporaneo ..
 
Catania: extracomunitari devastano la struttura e bloccano la strada


Catania – Momenti di tensione in via Cifali nei pressi dell’Istituto Regina Elena dove gli ospiti della struttura hanno creato un blocco stradale e creato diversi danni ai locali per protestare contro la mancata erogazione della diaria.
Per sedare la rivolta sono intervenutte diverse volanti della polizia e la municipale ha chiuso al traffico la carreggiata per evitare il coinvolgimento degli automobilisti.

Un’ottantina di minori stranieri riversati in mezzo alla strada a bloccare il traffico per protestare contro quello che definiscono «un sistema di apartheid». «Sono saliti nel piano degli uffici amministrativi, hanno rovesciato qualche vaso, lanciato le sedie nel cortile, distrutto alcune porte e danneggiato la linea telefonica», raccontano gli educatori. Poi sono scesi in strada, bloccando il traffico. Per un paio di ore la zona è stata chiusa dalle forze dell’ordine intervenute sul posto: vigili urbani e polizia di Stato. Per questi fatti i responsabili dell’educandato hanno presentato denuncia per danneggiamento.

I migranti spiegano le loro ragioni. «Viviamo in otto in una stanza - racconta Assam, facendosi portavoce del gruppo, insieme a un altro giovanissimo ghambiano - le condizioni della struttura sono carenti, così come il cibo. Gli educatori ci trattano male perché abbiamo la pelle nera. Sono razzisti, viviamo in un regime di apartheid».


ma quale razzisti sono gli usi e costumi e culture che sono diverse dalla cultura italiana...
 
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sappiamo chi e il responsabile di tutto cio.. e inutile nominarlo si e espresso gia salvini...
antonino lo conosci chi e il responsabile di questa invasione..
 
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