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coriandoli fai-da-te

Alien.

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Dalle foglie alla carta riciclata, come creare coriandoli fai-da-te a costo zero
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Stiamo entrando nel vivo del Carnevale e, pronte le maschere, non possiamo dimenticarci dei coriandoli. Avete mai pensato di realizzarli in casa insieme ai vostri bambini e a costo 0? Vi presentiamo alcune semplici idee per creare subito e divertendovi i vostri coriandoli.
I coriandoli sono generalmente realizzati con carta colorata e riciclata e venduti in sacchetti di plastica. I bambini si divertono a lanciarli ma vi è uno spreco enorme di materiali che si usano solo per pochi minuti. L’ideale quindi è ottimizzare le risorse e creare i propri coriandoli in casa riciclando carta che non si utilizza più o altri materiali naturali come foglie secche e petali di fiori.
Un momento di gioco e convivialità con i propri bimbi che, oltre a far affinare la loro motricità fine, fa risparmiare risorse e portafogli
Coriandoli di carta riciclata
Sicuramente in casa avrete carta che giace inutilizzata in qualche cassetto: può essere quella di vecchi giornali, riviste, volantini di supermercati e negozi, carta da pacchi e da regalo o ancora scarti di cartoncini, carta pesta e fogli che sono avanzati dopo qualche lavoretto creativo.
Ebbene raccogliete tutto quello che avete per poter realizzare una buona quantità di coriandoli. Vi occorrerà poi solo una forbice, una bucatrice, buste di carta (anche in questo caso potete riciclare quelle del pane o della frutta) e un po’ di tempo libero.
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Foto © Brooke Erb/Pinterest
Per realizzare i coriandoli dovrete semplicemente tagliare le varie tipologie di carta in strisce di circa 2-3 cm di larghezza, poi sovrapporne alcune e infine utilizzare la bucatrice per realizzare i classici coriandoli di forma tonda. Se avete poi perforatrici in grado di ritagliare altre forme (esistono tra l’altro delle perforatrici proprio per i coriandoli), ben vengano! I bambini sicuramente apprezzeranno.
Una volta pronti, conservate i coriandoli nelle buste di carta pronti per essere lanciati!
Coriandoli da foglie secche
Un’idea molto originale per creare coriandoli è quella di utilizzare le foglie secche. I bambini avranno quindi un doppio compito: prima dovranno raccogliere abbastanza foglie in giro per i parchi e le strade per poi portarle a casa e bucarle in modo da realizzare i coriandoli.
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Foto ©playcreateexplore
Le foglie di colori diversi assicureranno una varietà cromatica molto particolare ai coriandoli di Carnevale. Anche in questo caso le foglie vanno bucate e si possono scegliere le forme più disparate (basta avere gli appositi stampini che ritagliano): cuori, farfalle, stelline, ecc.
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Foto © Green Union/Pinterest
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Foto © somethingturquoise
Coriandoli da petali di fiori
Se avete dei fiori che qualcuno vi ha regalato e che stanno per appassire potete utilizzarli per realizzare i coriandoli. Per prima cosa raccogliete i petali, metteteli su un vassoio o un piatto e lasciateli seccare su un davanzale soleggiato.
Se avete poco tempo o quel giorno il cielo è coperto, potete seccarli in forno. Foderate una teglia con carta forno, posizionatevi sopra i petali e fate seccare per circa 10 minuti a 180°, fino a che non risultino asciutti e croccanti.
Potete poi sbriciolarli un po’, bucarli oppure utilizzarli così come sono (dipende anche dalla grandezza dei petali). Posizionateli infine in bustine di carta.
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Foto ©whimsicalwonderlandweddings
Se non avete la bucatrice, niente paura! Potete ugualmente realizzare i vostri coriandoli in casa con l’aiuto di una forbice seguendo i semplici passaggi di questo video:

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Alien.

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La tecnologia ci sta atrofizzando: gli esseri umani sono meno intelligenti di un secolo fa
tecnologia cervello

Stiamo diventando sempre meno intelligenti: dal secolo scorso il nostro coefficiente intellettuale sta peggiorando drasticamente. Ad esserne responsabile è, seppur in parte, la tecnologia, che ci ha reso sempre meno in grado di concentrarci su un singolo compito e in maniera efficace.


Una vera e propria involuzione acclamata ormai da diversi studi, che dimostrano come il progresso intellettuale sia durato fino alla fine del 20esimo secolo, poi il buio: da allora il QI non ha smesso di precipitare.
Una delle cause, secondo varie ricerche, è l’uso massiccio della tecnologia e i compiti che il nostro cervello delega ad essa. Ad esempio, il nostro cellulare è in grado di ricordarci un appuntamento o come raggiungere un posto. Tutte cose che impigriscono le nostre capacità intellettive.
La tecnologia intelligente, insomma, ci sta effettivamente rendendo meno produttivi (o più stupidi). Proprio così e alcuni scienziati battono su questo punto: la tecnologia è davvero brava a renderci più occupati, vero, ma occupato non è la stessa cosa di produttivo. All’aumentare della nostra dipendenza dalla tecnologia, la nostra produttività effettiva diminuisce.
È l’assunto da cui partono svariate indagini: per tecnologia intelligente si intende qualsiasi dispositivo con cui interagiamo che rimodula una qualsiasi forma di pensiero al posto nostro. Per molti modi è fantastico, ma eccome se ci atrofizza il cervello…
Insomma, occhi puntati su qualsiasi tipo di notifica delle mille app che abbiamo sugli smartphone, orologi intelligenti, una preoccupante e fittizia iperconnessione con il mondo che ci slega dalla realtà di tutti i giorni. Il cervello umano è così costretto a trovare un nuovo assetto su una realtà differente da quella che l’evoluzione gli ha concesso fino a quando internet non ha preso il sopravvento su tutto, lasciando per la strada facoltà fondamentali.
Abbiamo cercato di delineare i diversi studi e riflessioni di scienziati secondo cui la tecnologia degli ultimi decenni non ha fatto altro che modificare la conformazione del cervello umano.
Indice

Addio pensiero lento
È Lamberto Maffei, professore emerito di Neuroscienze alla Normale di Pisa, Presidente dell’Accademia dei Lincei, a consegnarci un quadro tanto preciso quanto tragico di quello è da sempre considerato un organo “lento”: il nostro cervello. Secondo i suoi studi, la dipendenza dalla tecnologia sta modificando la struttura neuronale del cervello ora costretto a misurarsi con la super velocità del digitale.

Il risultato è che il pensiero lento, quello che si dedica alla riflessione profonda, all’apprendimento e all’educazione, va via via deperendosi: si tratta di un cambiamento fisiologico, a causa del quale i neuroni del pensiero lento si spengono dando spazio al mondo super veloce di smartphone, Pc, tablet e social media.
Le notifiche sono come una droga
Ogni app sul telefono vuole inviarci delle notifiche, col risultato che tutto quello che facciamo durante il giorno è toccare icone con punti rossi. Una ricerca della Harvard University ha dimostrato che questa costante stimolazione da parte dei nostri dispositivi aumenta la dopamina nel cervello, il che significa sostanzialmente che le notifiche vanno considerate al pari delle droghe.

E il problema con la dipendenza dalle droghe è che, proprio come le notifiche, è davvero difficile da debellare.
dopamina cervello

©Harvard University
Farà stare bene per un momento, ma rende anche ansiosi: ecco perché una persona in media controlla il proprio smartphone 80-150 volte al giorno secondo una recente ricerca. E va da sé che è difficile essere produttivi quando ti fermi a guardare il telefono ogni 10-12 minuti.

Siamo iperconnessi
La pensa esattamente così il professor Michael Merzenich, che in una puntata speciale di PresaDiretta ha spiegato le conseguenze neurologiche dell’utilizzo delle tecnologie.
Nella media di quaranta secondi appena saltiamo da una chat a una foto Instagram, da un post all’altro di Facebook, da un link all’altro e siamo in una parola iperconnessi.
Tutto si può cliccare, tutto si può scaricare, e in un mondo sempre più connesso l’attenzione va scemando.

Fino a 40 anni fa noi scienziati pensavamo che il cervello fosse plastico nelle primissime fasi dell’infanzia ma una volta adulto diventasse esattamente come il computer che hai sulla scrivania: una macchina cablata in modo permanente, che non poteva più essere alterata. Poteva solo deteriorarsi – ha a Presadiretta. Oggi sappiamo che è sbagliato il cervello è progettato per essere continuamente e profondamente modificabile. Finché sei in vita, hai la possibilità di cambiarlo. In meglio, o in peggio, naturalmente”.



SI SONO DIMENTICATI DELL'INQUINAMENTO E VACCINI CON METALLI PESANTI CHE CI TOLGONO L'UMANITA' DIVENTIAMO PEGGIORI DELLE BELVE.E INFERIORI AI PRIMATI
 

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