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[h=1]Meglio non dire "Buon Natale". Per il ministro tedesco offende l'islam[/h] [h=2][/h] Annette Widmann-Mauz, ministro per l'Integrazione e per i Migranti in Germania, ha mandato il tradizionale di buone feste senza citare il Natale. Motivo? Offenderebbe le altre religioni
Meglio non dire "Buon Natale", si rischia di offendere qualcuno che non crede o che un fedele di altre religioni.
Così, in Germania, Annette Widmann-Mauz, ministro per l'Integrazione e per i Migranti, ha deciso di mandare i suoi auguri senza dire perché si festeggia: cioè la nascita di Gesù. Un augurio troppo "cristiano" che evidentemente, a Berlino, è considerato una provocazione per i migranti di cui si occupa il ministero di Frau Annette.
Come riporta Italia Oggi, "la politica cristianodemocratica ha spedito il tradizionale biglietto di auguri come rappresentante del governo con la frase 'A qualunque cosa crediate, vi auguriamo un buon inizio nel nuovo anno'". Una scelta assurda, tanto che addirittura i politici della sinistra radicale si sono rivoltati contro la decisione del rappresentante dell'esecutivo di Angela Merkel. Sevim Dagdelen, nata in Germania ma di origine curda e vice presidente del gruppo parlamentare dell'estrema sinistra di Linke, ha detto: "È triste che per una falsa tolleranza, diventi invisibile il Natale, la festa dell'amore".
Ahmad Mansour, esperto di islam, ha dichiarato alla Bild Zeitung: "La sicurezza della propria identità è ben diversa! È ovvio che si possano fare gli auguri ai cristiani, soprattutto da parte di una politica e di una responsabile dei problemi d' integrazione". Un qualcosa che dovrebbe essere scontato. Ma evidentemente non lo è per la ministra tedesca. Che in tutto ciò, ha dimenticato un piccolo particolare: il suo partito si chiama Cdu, ovvero Christlich Demokratische Union Deutschlands. E quel Christlich sta per "cristiano".
I cristiani sono cosi porgono sempre l'altra guancia poi si piegano a 90° e si fanno sbranare dai leoni nel colosseo sai perchè? Perchè poi diventano MARTIRI. NO COMET
21 [h=1]"No degli islamici alla stretta di mano? Allora niente cittadinanza"[/h] [h=2][/h] Pugno di ferro del governo conservatore danese che obbliga chi vuol prendere la cittadinanza a stringere la mano a un funzionario pubblico. Un problema per uomini e donne musulmane, ai quali la religione vieta i contatti con l'altro sesso
Vuoi la cittadinanza danese? Devi stringere la mano al funzionario pubblico, altrimenti non puoi considerarti danese.
È la nuova, discussa misura introdotta dal governo conservatore della Danimarca. Un provvedimento che, secondo il New York Times, è pensato apposta per la comunità musulmana. "La loro religione impedisce loro di toccare persone dell'altro sesso", commenta il quotidiano della Grande Mela, criticando indirettamente l'ennesima legge anti-immigrazione approvata dal governo Rasmussen.
La norma, approvata giovedì, ha suscitato reazioni contrastanti nel Paese. Alcuni sindaci, che per legge conducono le cerimonie di assegnazione della cittadinanza, parlano di misura "puramente simbolica". Per loro, sarebbe "sbagliato" eleggere un'abitudine sociale come la stretta di mano "a valore nazionale". Eppure, il Paese scandinavo non è solo in questa battaglia. Di recente, in Francia e Svizzera, le autorità si sono lamentate pubblicamente della cattiva abitudine degli islamici a non stringere la mano.
"In Danimarca, per salutare, ci si stringe la mano. Se non lo fai vuol dire che manchi di rispetto", commenta Martin Henriksen, l'autore della legge accusata di islamofobia. E aggiunge: "Se rifiuti un gesto così semplice, non c'è motivo per diventare un nostro cittadino". Ma Henriksen, esponente del Dansk Folkeparti, il Partito del Popolo della Danimarca, vuole andare oltre. Il suo prossimo obiettivo è vietare alle donne musulmane di indossare il velo durante le cerimonie di assegnazione della cittadinanza danese.
Ma il problema non riguarda solo la comunità islamica. Anche molti Ebrei, in base a una particolare interpretazione dei testi religiosi, rifiutano di stringere la mano a membri dell'altro sesso. Qualcuno, prima dell'approvazione della legge incriminata, ha pensato di trovare una mediazione consentendo l'utilizzo di guanti. Ma il governo, che di recente ha annunciato l'intenzione di portare gli immigrati irregolari sull'isola di Lindholm, è andato dritto per la sua strada. "Serve una stretta di mano, nuda e cruda". Dopo anni di accoglienza a tutti i costi, con l'arrivo al governo dei conservatori il Paese scandinavo ha cambiato registro. Nel 2015 l'esecutivo ha tagliato i fondi per l'accoglienza dei richiedenti asilo. L'anno dopo è passata una legge che consente alle autorità di confiscare i beni dei migranti per contribuire al pagamento delle spese per il loro mantenimento in Danimarca, mentre in estate il Parlamento ha approvato una norma che proibisce alle donne integraliste musulmane - circa 200 - di mettere il velo in pubblico.