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De Vita: «All'estero un passaggio di proprietà costa 30 euro. Hanno voluto massacrare l'usato»
Il nostro editorialista Enrico De Vita è tornato a parlare dei costi esorbitanti che gli Italiani, a differenza dei loro vicini europei, devono continuare a sostenere per mantenere auto e moto. Dalle multe, ai carburanti, fino ai passaggi di prorprietà
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Dalle accise sui carburanti, fino alle multe selvagge elevate da autovolex piazzati a trabocchetto, fino a quelle, forse ancora più inspiegabili, legate aitrasferimenti di proprietà.
ASCOLTA il podcast dell'intervento del nostro editorialista Enrico De Vita a Radio Città Futura
Quanto pesano le tasse sul costo dei carburanti in Italia?
«Per quanto riguarda benzina e gasolio automobilisti e motociclisti versano nelle casse del Fisco sotto forma di accise circa 53 miliardi all'anno. In totale l'automobile contribuisce per oltre il 21% a tutte le entrate dello Stato. Paghiamo tasse sulle assicurazioni, ma anche sui pedaggi autostradali e perché no, anche sui ricambi e sugli pneumatici. Dimentichiamo poi che una quota a dir poco gigantesca delle entrate dei comuni provengono dalle sanzioni. Il fatturato dei Comuni – e non parliamo di Polizia e Carabinieri – prodotto da multe supera i 7,8 miliardi di euro. Di questa cifra viene riscosso effettivamente il 40% perché il resto si perde tra cartelle di Equitalia, nullatenenti e altro. Il fatturato proveniente dalle sanzioni rimane comunque spaventoso, ma siccome i comuni non riescono ad incassarlo per intero aumentano il numero delle “fatture”, ovvero il numero delle multe elevate ai cittadini». [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/imga.automoto.it\/static\/upload\/ben\/0016\/benzina-carburanti7.jpg"}[/IMG2]
Ogni anno il Fisco italiano incassa 53 miliardi dalle accise sui carburanti per autotrazione(MA POI DOVE VANNO? A PAGARE I PRIVILEGI DEI POLITICI ?)
E' vero che in Italia continuano ad aumentare gli incassi provenienti dalle multe mentre all'estero calano costantemente? Perché?
«Assolutamente sì. In Europa gli incassi provenienti dalle multe diminuiscono anno dopo anno perché le Forze dell'Ordine fanno il loro dovere, l'educazione stradale aumenta e quindi le multe calano fisiologicamente. In Italia invece crescono in maniera vertiginosa, con percentuali a doppia cifra, perché i Comuni continuano a comprare attrezzature elettroniche ed altri strumenti per multare perché per loro è un grosso investimento poter elevare un sempre maggior numero di sanzioni».
Quanto costa un passaggio di proprietà in Italia? E nel resto d'Europa invece?
«Per quanto riguarda l'IPT, ovvero l'imposta provinciale di trascrizione, bisogna dire che è un'invenzione tipicamente italiana che va a colpire tutti i mezzi usati che cambiano proprietario. All'estero - in Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania - il passaggio di proprietà di un mezzo usato costa meno di 30 euro, mentre da noi in Italia ha un costo per l'imposta di registro proporzionale ai cavalli che la vettura aveva quando era nuova. In Italia si pagano quindi 5 euro ogni kW e quindi una vettura da 100 kW arriva a pagare ben 500 euro anche se ha dieci o venti anni di vita».
“Un'intera lobby voleva favorire la vendite della auto nuove a scapito dell'usato”
Quali sono state le conseguenze per il mercato auto?
«Questa impostazione fiscale avvilisce il mercato delle auto più grosse, come le berline da 2.0 litri, che sono i modelli più sicuri ed economici da acquistare, perché ormai si trovano sul mercato a prezzi stracciati perché pagherebbero una tassa d'acquisto superiore al loro valore. La maggior parte del mercato dell'usato infatti in Italia si orienta sulle utilitarie, che sono generalmente più vecchie, deboli, inquinanti e pericolose».
Il nostro editorialista Enrico De Vita è tornato a parlare dei costi esorbitanti che gli Italiani, a differenza dei loro vicini europei, devono continuare a sostenere per mantenere auto e moto. Dalle multe, ai carburanti, fino ai passaggi di prorprietà
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«Per quanto riguarda benzina e gasolio automobilisti e motociclisti versano nelle casse del Fisco sotto forma di accise circa 53 miliardi all'anno. In totale l'automobile contribuisce per oltre il 21% a tutte le entrate dello Stato. Paghiamo tasse sulle assicurazioni, ma anche sui pedaggi autostradali e perché no, anche sui ricambi e sugli pneumatici. Dimentichiamo poi che una quota a dir poco gigantesca delle entrate dei comuni provengono dalle sanzioni. Il fatturato dei Comuni – e non parliamo di Polizia e Carabinieri – prodotto da multe supera i 7,8 miliardi di euro. Di questa cifra viene riscosso effettivamente il 40% perché il resto si perde tra cartelle di Equitalia, nullatenenti e altro. Il fatturato proveniente dalle sanzioni rimane comunque spaventoso, ma siccome i comuni non riescono ad incassarlo per intero aumentano il numero delle “fatture”, ovvero il numero delle multe elevate ai cittadini». [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/imga.automoto.it\/static\/upload\/ben\/0016\/benzina-carburanti7.jpg"}[/IMG2]
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E' vero che in Italia continuano ad aumentare gli incassi provenienti dalle multe mentre all'estero calano costantemente? Perché?
«Assolutamente sì. In Europa gli incassi provenienti dalle multe diminuiscono anno dopo anno perché le Forze dell'Ordine fanno il loro dovere, l'educazione stradale aumenta e quindi le multe calano fisiologicamente. In Italia invece crescono in maniera vertiginosa, con percentuali a doppia cifra, perché i Comuni continuano a comprare attrezzature elettroniche ed altri strumenti per multare perché per loro è un grosso investimento poter elevare un sempre maggior numero di sanzioni».
Quanto costa un passaggio di proprietà in Italia? E nel resto d'Europa invece?
«Per quanto riguarda l'IPT, ovvero l'imposta provinciale di trascrizione, bisogna dire che è un'invenzione tipicamente italiana che va a colpire tutti i mezzi usati che cambiano proprietario. All'estero - in Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania - il passaggio di proprietà di un mezzo usato costa meno di 30 euro, mentre da noi in Italia ha un costo per l'imposta di registro proporzionale ai cavalli che la vettura aveva quando era nuova. In Italia si pagano quindi 5 euro ogni kW e quindi una vettura da 100 kW arriva a pagare ben 500 euro anche se ha dieci o venti anni di vita».
“Un'intera lobby voleva favorire la vendite della auto nuove a scapito dell'usato”
Quali sono state le conseguenze per il mercato auto?
«Questa impostazione fiscale avvilisce il mercato delle auto più grosse, come le berline da 2.0 litri, che sono i modelli più sicuri ed economici da acquistare, perché ormai si trovano sul mercato a prezzi stracciati perché pagherebbero una tassa d'acquisto superiore al loro valore. La maggior parte del mercato dell'usato infatti in Italia si orienta sulle utilitarie, che sono generalmente più vecchie, deboli, inquinanti e pericolose».
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