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- 30 gennaio 2013 12:00
- Claudio Schirru
Il curry è solitamente composto da spezie tostate in padella e pestate in un mortaio, di cui fanno parte il cumino e la curcuma (che dà al curry il suo particolare colore giallo ocra). Questa miscela ha un gusto tendenzialmente piccante, variabile nell’intensità a seconda delle differenti composizioni. Nella sua versione classica sono presenti anche cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fieno greco, noce moscata, pepe nero, peperoncino e zenzero.
[h=2]Le proprietà del curry[/h] Nel curry è contenuto il curcumino, un polifenolo che presenta molteplici possibili effetti benefici per l’organismo umano. A cominciare dallo stesso apparato digerente. Il curry si rivela utile per il miglioramento della fase digestiva e nella regolazione del metabolismo. Si aggiungono poi ottime qualità antinfiammatorie e antiossidanti, utili ad alleviare l’affaticamento del fegato (proteggendolo dalle tossine) oltre a portare giovamento anche a stomaco e intestino. Queste proprietà contribuiscono anche a ridurre i fastidi legati all’artrite e ai reumatismi.
Le proprietà curative del curry si rivelano utili anche contro le malattie cardiovascolari grazie alla sua azione di regolarizzazione dei ritmi cardiaci e della circolazione sanguigna. Si segnalano effetti benefici anche nella prevenzione dell’arteriosclerosi.
Importante anche l’aiuto nel contrastare patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.
L’attività antinfiammatoria e antiossidante stimola la reazione del sistema immunitario contro l’aggressione delle cellule celebrali da parte delle placche. Un’azione evidenziata nel 2005 dal Professor Giovanni Scapagnini del CNR Catania nell’ambito di studi condotti in collaborazione con il Rockfeller Neuroscience Institute di Washington. Dallo studio emerge come il curcumino sia un rimedio naturale all’invecchiamento e alla morte neuronale, anche quella programmata (o suicidio cellulare) detta apoptosi.
L’azione delle sostanze contenute nel curry è in grado, secondo quanto contenuto in alcune ricerche condotte in prevalenza negli USA, di fornire un valido aiuto anche contro il diabete. In questo senso importanti si rivelano le possibilità offerte di riduzione dei livelli di colesterolo e di regolarizzazione dell’indice glicemico.
Vari studi hanno inoltre confermato negli ultimi 10 anni le proprietà antitumorali del curry. Le ricerche costituiscono ormai un corposo ambito di ricerca, con la miscela di spezie che sembra fornire aiuto contro le forme cancerogene che colpiscono esofago, polmoni, fegato, reni, mammella e intestino. Secondo recenti studi condotti dalla Dr. Karen Knudsen il curcumino agirebbe stimolando la reazione ai farmaci da parte di quelle cellule tumorali resistenti alle terapie.
Il curry ha evidenziato anche possibili benefici nei confronti di leucemia, malattie del sangue come il mieloma multiplo, i melanomi e la sclerosi multipla. Grazie alla curcuma in essa contenuta, questa miscela ha poi fornito indicazioni positive circa la possibilità di rallentare l’evoluzione di una delle malattie più temute dagli uomini: il tumore alla prostata.
Secondo quanto contenuto nello studio dell’Oregon State University il curry sarebbe in grado di favorire l’attività della proteina CAMP (cathelicidin antimicrobial peptide), quest’ultima ad azione stimolante del sistema immunitario. Un valido aiuto in questo caso nella risposta dell’organismo alle infezioni e ai batteri.
[h=2]Consigli utili e curiosità[/h] Gli effetti benefici della miscela di spezie di cui è formato il curry possono essere sfruttati praticamente da tutti. Malgrado il curry sia di frequente associato dagli occidentali a piatti della cucina indiana a base di carne o pesce, esempi classici gamberi o pollo al curry, molte sono le ricette adatte anche per chi segue una dieta vegetariana. A loro sono dedicati in particolare le koftas (polpettine di verdure) e il dal (uno stufato di lenticchie).
Solitamente il curry è ben tollerato anche durante la gravidanza, in particolar modo se l’uso è limitato a un massimo di una o due volte a settimana. Non sono segnalate al momento controindicazioni specifiche e anzi viene in alcuni casi consigliato per stimolare i recettori del gusto e dell’olfatto del feto. Per ogni dubbio ricordiamo che è sempre possibile e opportuno consultare il proprio ginecologo.
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