Prima del solito sceneggiato San Remo Chi ?
Articolo della Grande NESSIE
Era il 17 febbraio . Il giorno del mandato al nuovo candidato Premier non è tra i più fortunati e non promette niente di buono. Siamo al terzo abusivo di Palazzo, con tutti i rituali fasulli che hanno accompagnato gli altri due precedenti abusivi. Ministri che ci stanno, ministri che rifiutano, altri che mettono paletti preventivi. Uno stuolo di mendicanti, pronti a elemosinare uno strapuntino di sottosegretario . Potenziali ministri che saltano fuori dal nulla (Guerra della Luxottica), vecchi assaltatori di poltrone riciclati (Tabacci, Casini, Lupi, Alfano). E lui, Matteo Renzi che corre e corre con quell'andatura un po' così, da bullo della Leopolda, inseguito da uno stuolo di paparazzi. E' il terzo coniglio che salta fuori dal cappello di Napolitano, su supreme decisioni straniere. Ma questa volta, sarà perché siamo stremati, sarà perché al peggio non c'è mai fine, il Matusalemme del Colle, l'ha fatta ancora più grossa, più odiosa, più insopportabile di prima. Un cittadino qualsiasi con il biglietto delle primarie (2 euro per i bischeri che l'hanno pure votato) di un'entità privata come un partito che non è nemmeno partito di maggioranza, ha vinto il biglietto della Lotteria per Palazzo Chigi, senza nemmeno essere "onorevole deputato" e senza ovviamente, passare per le urne elettorali. Con la smart del finto uomo qualunque, si va dritti dritti ai Palazzi romani.
Qualcuno obbietterà: e Monti? Già ma per Monti almeno Napolitano si è dovuto inventare la copertura di facciata nominandolo senatore a vita, allo scopo di mantenere quel minimo di procedura istituzionale. Qui invece, siamo alle più sfacciate tragicomiche fiorentine. Chi è e da dove viene Renzi l'ho già scritto qui, come pure chi sta dietro di lui. Quel che mi preme sottolineare è la costruzione fatta "altrove" del nuovo "tarocco fiorentino".
Di fatto siamo già commissariati, ma non ce lo fanno esplicitamente sapere. L'Italia non è la Grecia e se andiamo a fondo noi, si disfa tutto l'impianto Ue (il concetto del too big to fail). Tant'è vero che invece di mettere un uomo-Troika come è avvenuto in Grecia, prendono un toscano di Firenze (città che è stata una delle tre capitali d'Italia, nonché culla della lingua di Dante) per mostrare un'attenzione (formale) al concetto di nazionalità.
Per tradire e per ingannare bisogna mascherare e camuffare bene. Lo fecero anche durante il centenario dell'unità d' Italia nel 2011: cerimonie infinite e tricolori che sventolavano dappertutto proprio quando la sovranità della Patria doveva essere ceduta. Il popolo abbocca sempre.
La favoletta hollywoodiana di "Un americano a Firenze" è stata costruita negli ambienti "dem" della Clinton e di Obama, come è noto. E Matteuccio da Firenze venne chiamato subito "il nuovo Obama" italiano, quello del "change".
La prima mazzata durissima ce l'ha data il governo abusivo Monti-Passera-Fornero; la seconda mazzata altrettanto feroce ce l'ha data l'abusivo Letta jr, l'uomo che ci ha fatto "morire per Maastricht".
Ma anche razziare e pestar duro costa fatica e dispendio di energie e alla lunga fiacca anche gli stessi aguzzini. Ecco che allora bisogna organizzare il ricambio dei cavalli "stanchi" con quella che viene definita "la staffetta". Organizzata a BruxellesGrado e a Washington, la loro agenda deve scorrere e correre velocemente con "cavalli freschi" di ricambio, pronti per l'uopo.
Pertanto, anche un bardotto privo di qualità come Renzi, può servire egregiamente allo scopo. C'è da completare la razzia della Penisola (ius soli, nozze gay, estinzione del contante e confisca dei risparmi). Voci, rumors, sussurri e indiscrezioni?! Mica tanto. La Reuters ha captato questo documento della commissione europea, secondo il quale con i nostri risparmi riempiranno le falle della mala finanza. Il sito di Blondet l'ha diffuso e commentato. I cittadini attoniti per ora non sanno, non credono, sono confusi. Si sveglieranno (forse) quando è troppo tardi.
Il pallonaro di Firenze è abbastanza cinico e gaglioffo per realizzare questo piano criminale. Per inciso, Matteo Renzi non è e non sarà mai il mio presidente del Consiglio dei Ministri e se la classe politica avesse quel coraggio che non ha, rifiuterebbe con decisione ogni "consultazione" preventiva . Viceversa, facendolo, gli riconosce pur sempre un patentino di legittimità che non ha. Ma so che ancora una volta, parlo e scrivo affidando al vento le mie parole, dato che sono tutti complici di questo sfacelo.