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Il termine rete neurale è stato tradizionalmente usato per riferirsi ad una rete o circuito di neuroni biologici .
L'uso moderno del termine si riferisce spesso a reti neurali artificiali , che sono composti da neuroni artificiali o nodi. Così il termine ha due usi distinti:
A) Reti neurali biologiche sono costituiti da veri neuroni biologici che sono connessi o funzionalmente collegati in un sistema nervoso . Nel campo delle neuroscienze , sono spesso identificati come gruppi di neuroni che svolgono una specifica funzione fisiologica in analisi di laboratorio.
B) Le reti neurali artificiali sono composte da neuroni comunicanti artificiali (costrutti di programmazione che imitano le proprietà dei neuroni biologici). Le reti neurali artificiali può essere utilizzata per acquisire una comprensione di reti neurali biologiche, o per risolvere i problemi di intelligenza artificiale senza necessariamente creare un modello di un vero e proprio sistema biologico. Il vero, il sistema nervoso biologico è molto complesso: gli algoritmi di reti neurali artificiali tentare di astrarre questa complessità e concentrarsi su ciò che può ipoteticamente contano di più da un punto di vista di elaborazione delle informazioni.
Buone prestazioni (ad esempio come misurato da una buona capacità predittiva, errore di generalizzazione basso), prestazioni mirate a modelli umani, può quindi essere utilizzata come una fonte di prova a sostenere l'ipotesi che l'astrazione ha davvero catturato qualcosa di importante dal punto di vista di elaborazione delle informazioni nel cervello.
Un ulteriore incentivo per queste astrazioni è quello di ridurre la quantità di calcolo richiesta per simulare reti neurali artificiali, in modo da consentire di sperimentare reti più grandi e addestrarli su insiemi di dati più grandi.
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L'applicazione della "MATEMATICA QUANTISTICA" alle "RETI NEURALI".
1) Paradosso del gatto di Schrödinger e multiuniverso quantistico?
Un bel giorno i fisici quantistici si accorsero di un problemino nei loro ragionamenti.
Facendosi tante pippe mentali si accorsero che per la fisica quantistica, in determinate condizioni, un gatto può essere vivo e morto contemporaneamente.
Dopo anni di scervellamento venne proposto l' unica teoria in grado di spiegare il fenomeno:
ad ogni fluttuazione quantistica, ad ogni casualità, l' universo di dirama, in modo che globalmente il caso non esista, essendo prese tutte le scelte possibili.
Andando ancora avanti ci si accorse che l' Effetto Farfalla fa sì che basta un cambiamento minimo in un universo per produrre cambiamenti enormi, pertanto, oltre che nel vostro stato attuale, voi state vivendo tutte le vite possibili, dal più felice dei sogni al peggiore degl' incubi.
Poniamo che per tutto questo mal di testa voi decidiate di spararvi.
Nell' universo A la pallottola vi ucciderà, nell' universo B colpirete il soffitto, nel C la pistola si incepperà...
2) Il tutto è collegato al tutto e i numeri casuali non esistono.
Non è possibile ottenere un numero che sia davvero casuale.
Anche col più sofisticato algoritmo, avremmo comunque una logica.
Anche con il timer del computer partiremmo da un sistema organizzato che predetermina l'effetto sulla base delle condizioni iniziali.
Possiamo magari non sapere quale sarà il numero, ma qualunque esso sia, è sempre determinato dalle condizioni iniziali.
Quindi un numero casuale non esiste.
Se niente è casuale, tutto dipende da qualcos'altro.
Questo apre le porte all'entanglement quantistico, dove una particella è in grado di influenzarne un'altra in un tempo praticamente nullo, dove persino la velocità della luce viene sfidata.
Questo potrebbe persino spiegare la telepatia o cose del genere.
Visto che il caso non esiste, allora gli effetti quantistici apparentemente casuali non lo sono e se non lo sono da chi sono determinati? Beh da altre particelle, che sicuramente non si trovano lì.
Ed ecco che torniamo all'entanglement.
Quindi tutto è collegato al tutto.
3) "Exsistere potest percipi est" (esistere è essere percepito). (Berkeley).
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Da "Io scelgo Io voglio Io sono" (Fabio Marchesi).
Alcune scoperte della fisica quantistica sono sconcertanti.
Se andiamo oltre la loro interpretazione dal punto di vista puramente scientifico/matematico e proviamo a considerarle per le implicazioni che possono avere nell’esperienza di vita quotidiana, chiunque – anche l’individuo più razionale – può trarne una grandiosa possibilità: quella di accorgersi sia di quanto la Realtà sia “elastica” e “malleabile” sia di quanto sia grande il potere che ha su di essa.
Chiunque può allora sviluppare, anche utilizzando la sua razionalità, la sua capacità, molto spirituale, di guidare con la propria volontà le esperienze che vive e vivrà nel suo futuro.
Anche il solo accorgersi di avere un potere può avere effetti potentissimi.
E’ un potere che chiunque sia vivo e in grado di pensare possiede e utilizza sempre, in genere maldestramente perché è inconsapevole di averlo.
Lo applica ogni volta che crede o che pensa a qualsiasi cosa, bella o brutta.
E’ il proprio l’uso inconsapevole e maldestro del proprio potere sulla Realtà a portare un individuo che potrebbe essere potenzialmente illuminato dalla Gioia assoluta a vivere tristemente.
Ognuno, senza accorgersene, produce da solo anche le proprie esperienze di crisi, proprio quelle a cui ha pensato per cercare di evitarle, quelle che ha tanto sperato di evitare.
Molti arrivano a ritenere che la Vita e l’Umanità siano ciniche e spietate solo perché la Realtà realizza alla lettera, senza farsi domande, senza giudicare, senza interpretare quello che pensano, quello in cui credono.
E’ un potere che può essere difficile accettare di avere perché, se da una parte apre a possibilità potenzialmente illimitate, rivela anche ad ogni individuo che deve coraggiosamente assumersi la responsabilità delle esperienze che vive nel presente e che vivrà in futuro, perché queste dipendono perlopiù dalle sue credenze e dai sui pensieri.
E’ per questo che chi si lamenta per qualsiasi motivo è come se fosse un ladro di tempo ed energia vitale altrui.
Ognuno è il primo responsabile delle esperienze che vive e anziché lamentarsi per cercare di togliersi o negare qualsiasi sua responsabilità ed evitare sensi di colpa, dovrebbe invece reagire producendo in sé i cambiamenti pensieri che urgono, affinché possa anche lui, come altri, vivere esperienze felici.
Le scoperte della fisica quantistica ci offrono la meravigliosa possibilità di accorgerci, seppure dovendo ricorrere in taluni casi a sforzi immaginativi – e questo è comunque un bene -, che la Realtà, oltre ad essere quella che ci appare, ha anche una trama nascosta, segreta, invisibile e possibilista.
Quando alcuni grandi uomini dalle menti straordinarie hanno iniziato ad indagare le strutture elementari della materia hanno fatto scoperte sconcertanti, come quella che i comportamenti e le modalità di manifestazione della particelle che la costituiscono sono razionalmente inspiegabili e meravigliosamente incomprensibili.
Alcuni degli effetti che si è osservato sono in grado di produrre nello spazio-tempo sono sfruttati in molte tecnologie moderne, ma resta razionalmente incomprensibile come e perché riescano a fare certe cose.
Nascondono misteri profondi, primo fra tutti quello della loro esistenza: se esistano realmente o se siano solo manifestazioni della coscienza, della volontà di chi li indaga.
A volte si manifestano, a volte spariscono nel nulla, a volte si trasformano in cose diverse come onde e/o particelle anche di tipo molto diverso tra loro, a volte hanno più comportamenti simultanei e sovrapposti come “girare” sia verso l’alto (up) sia verso il basso (down) (come se un orologio potesse andare contemporaneamente sia in senso orario sia in senso antiorario). In effetti la fisica quantistica ha evidenziato aspetti della Realtà che il metodo scientifico classico, caratterizzato dall’essere causale e deterministico, è stato incapace di gestire senza ricorrere a interpretazioni che sembrano essere – come molte delle mie in questo libro – più filosofiche e spirituali che scientifiche.
Eccoti un brevissima sintesi di alcuni degli aspetti della Realtà che la fisica quantistica ci ha dato la possibilità di accettare.
Niente può essere certo, tutto è solo più o meno probabile e/o possibile.
Quello che determina che cosa si manifesta (attualizza) è l’interazione/osservazione.
La Materia è fatta sia di energia sia di particelle sia di onde sia di niente, tutto insieme.
E’ impossibile isolare/separare un sistema da chi lo osserva (e dal resto della realtà…).
Lo spazio e il tempo sono variabili relative a chi li vive localmente.
Una struttura della materia può condizionare il comportamento di un’altra struttura della materia istantaneamente e a qualsiasi distanza nello spazio, avvalendosi solo di se stessa (entanglement)?
La coscienza e il pensiero umano vanno considerate come entità fisiche.
Sorpreso? La cosa però più sorprendente è che le scoperte della fisica quantistica si sono rivelate esatte e hanno permesso la realizzazione di nuove e ultimissime tecnologie tra le quali vi sono i semiconduttori che sono alla base di ogni dispositivo elettronico, la luce laser, le centrali nucleari (ma anche le bombe atomiche), i navigatori satellitari, la spettroscopia grazie alla quale è possibile indagare l’Universo, i computer quantistici e molto altro.
Scoperte che hanno permesso inoltre di introdurre una nuova visione ed interpretazione della Realtà basata sul possibilismo anziché sul determinismo, nella quale è divenuto inappropriato cercare di produrre distinzioni tra osservatore e osservato ma anche tra cause ed effetti e i miracoli sono considerati fenomeni ordinari. Tutta l’economia mondiale moderna si fonda ed è permessa da scoperte direttamente o indirettamente collegate con la fisica quantistica; sono la spiritualità dell’uomo – in mano a Chiese che, oggi più che mai, sono divenute fonte più di conflitti tra i loro seguaci che di evoluzione – è rimasta ancora al di fuori delle sue implicazioni.
Se applichiamo le scoperte della fisica quantistica alla vita quotidiana ci troviamo di fronte a nuovi scenari, molto diversi da quelli a cui ci siamo abituati a credere. Ritengo che tutto quello che noi crediamo essere reale, prima che divenga reale viene costruito con la partecipazione, in varia misura, di tutti coloro che parteciperanno a una data esperienza ma anche di tutta la Realtà.
I termini utilizzati in fisica sono interazione e attualizzazione. Il concetto di interazione esprime la situazione in cui due o più elementi della Realtà agiscono, direttamente o indirettamente, uno sull’altro. Un’implicazione pratica di questo aspetto è, per esempio, quella che anche quando una persona crede di avere subìto un’esperienza unicamente a causa di un’altra, entrambi hanno in realtà, consapevolmente o inconsapevolmente partecipato in modo attivo alla creazione di quell’esperienza da ancora prima che venisse vissuta, entrambi ne sono responsabili.
Altre implicazioni sono che quello che ognuno pensa di altre persone le condiziona nel comportamento che avranno nei loro riguardi, che immaginando di vivere una certa esperienza si contribuisce attivamente a produrla, che credendo ai miracoli si contribuisce a renderli possibili .............................................