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DOVE NUOTANO LE SARDINE

Alien.

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Le sardine nuotano nell’illegalità


Le sardine hanno finalmente gettato la maschera. Non che avessimo dubbi sulla loro fede politica. Ci interessava, però, capire quanto rosse fossero realmente. Non lo hanno dimostrato compilando un inutile programma in sei punti, ma decidendo di fare la loro prima riunione in un palazzo occupato, lo spazio Spin time di via di Santa Croce in Gerusalemme, a due passi dalla piazza San Giovanni che hanno riempito sabato pomeriggio. Una scelta di campo, al fianco dell’illegalità. La stessa fatta lo scorso maggio dall’elemosiniere di papa Francesco che aveva tranciato i sigilli apposti dalla società a cui gli abusivi rubavano la corrente elettrica.
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Quasi sempre i gesti valgono molto più delle parole. E quelle pretese che le sardine hanno voluto mettere nel loro testamento non dicono nulla. Sono fuffa, fumo negli occhi per provare a replicare chi, come noi, le accusava di non avere nemmeno una proposta da fare al Paese. Se ne sono uscite con una lista di proposte assurde. Fa eccezione solo l’ultimo punto che propone di cancellare i decreti Sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. Questo, oltre che essere assurdo, è pericoloso per il Paese. Che fossero a favore dei porti aperti e che sostenessero il business dell’accoglienza non era certo un mistero. Bastava ascoltare gli slogan scanditi in piazza per capire in che direzione nuotassero. Ora, però, lo hanno messo nero su bianco. E questo farà sicuramente presa sul Pd che, oltre a chiedere da tempo immemore l’abolizione dei due decreti voluti da Matteo Salvini, stanno cercando in tutti i modi di accalappiarsi i loro voti.
Mattia Santori e compagni non si schierano solo a favore degli immigrati che vogliono entrare clandestinamente nel nostro Paese, ma abbracciano anche quei movimenti della sinistra radicale che occupano le case. Con la scelta di indire la prima riunione nello stabile, dove vivono irregolarmente 150 famiglie, abbiamo avuto un’ulteriore conferma del fatto che vanno a braccetto con l’illegalità. La loro è stata una scelta di campo che fa male a tutto il Paese perché fa passare (ancora una volta) un messaggio sbagliato, e cioè che le regole possono essere calpestate. Non a caso questa mattina gli abusivi, fortificati dal vertice di ieri, hanno esposto sulla facciata del palazzo occupato lo striscione con la scritta “Viva le sardine, abbasso gli sgombri”. Lì a far da padroni sono i militanti di Action, una delle tante sigle della sinistra radicale che a Roma fanno carta straccia della proprietà privata. Al loro fianco si era già schierato l’elemosiniere di
Bergoglio che, in barba a tutti gli indigenti d’Italia che non arrivano a fine mese, si era calato nel pozzo per staccare i sigilli messi al contatore della corrente elettrica dopo che gli abusivi avevano accumulato 300mila euro (video). Il solito cliché che si ripete in eterno inchiodando la sinistra ai suoi stessi stereotipi.
Clandestini e abusivi, dunque. Ora manca all’appello soltanto la simpatia per i violenti dei centri sociali. Ma quelli, lo abbiamo già visto in piazza, spesso manifestano insieme a loro. Magari a pochi metri di distanza. E nessuna sardina si è mai sognata di prenderne le distanze. Sembra di vedere la fotocopia del Partito democratico…
Tag: sardine

Questo articolo è stato scritto lunedì 16 dicembre 2019 alle 14:45 nella categoria Politica.

NO DICO SE ERO STATO IO A STACCARE I SIGILLI DEI CONTATORI...........NON MI FACEVA FREDDO.............


COME VEDI LA LEGGE NON E UGUALE PER TUTTI
 
Atterra il migrante violento ma viene accusato di razzismo

Il caso all'Esquilino. Un uomo atterra un migrante ubriaco che sta seminando il panico il via Merulana. Ma la folla si divide: per qualcuno è un "razzista"

Elena Barlozzari - Lun, 16/12/2019 - 20:27





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La domenica dei residenti dell’Esquilino è una giostra da film horror. Ci vuole poco quaggiù per passare dalla tranquillità all’angoscia.
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Il minuto prima sei lì che passeggi per il quartiere, quello dopo ti ritrovi costretto a cercare riparo in un bar per sfuggire allo sbandato di turno.
Il fuori programma domenicale di ieri aveva le fattezze di un migrante irregolare in preda ai fumi dell’alcol. Uno ragazzone del Senegal, uno dei tanti raminghi che gravitano dal rione. Li vedi passare senza una meta, con lo sguardo vuoto, alla ricerca di quell’Eldorado che esiste solo nella loro immaginazione. La realtà è diversa. È un luogo dove si dorme all’addiaccio e si vive di espedienti. I più volenterosi raccolgono il fogliame dai marciapiedi in cambio di spiccioli, ma c’è anche chi spaccia droga nelle strade e nei parchi. Il consumo di alcol è una costante. E gli effetti ricadono anche su chi c’è attorno. In questo caso a pagare lo scotto sono stati residenti e automobilisti in transito su via Merulana.
Lo abbiamo visto scagliarsi come un proiettile in mezzo alla strada, aveva una bottiglia di birra in mano, e ha iniziato ad accanirsi contro le auto in corsa con calci e pugni”, racconta Alessandra, che si è rintanata in un caffè per evitare guai. “Ostacolava il traffico buttandosi in mezzo alla strada, si sdraiava per terra e sbraitava, era completamente fuori di sé”, ricorda una commessa che ha assistito alla scena durante la pausa pranzo. È stata lei a chiamare le forze dell’ordine quando si è resa conto che la situazione stava degenerando. Passano minuti infiniti in cui la furia dell’uomo non accenna a scemare.
“Temevamo potesse provocare un incidente, facendo del male a sé stesso e agli altri”, ricordano i testimoni. Così qualcuno decide di intervenire. Quel qualcuno è un uomo sulla quarantina. C’è chi dice sia sceso da una delle macchine prese di mira dallo straniero. “Ha preso a calci l’auto di un ragazzo, questo è sceso l’ha placcato, l’ha bloccato e l’ha messo a terra”, racconta una cinquantenne. “Ha cercato di calmarlo ma non c’è stato verso, c’è stata una colluttazione e alla fine lo ha atterrato”, ricostruisce la commessa. Lo straniero si trova pancia a terra, immbolizzato, quando arrivano le volanti del commissariato Esquilino, salutate da un’ovazione collettiva. Il Far West è finto, ma cominciano le polemiche.

Far West Esquilino, così un passante atterra il migrante violento











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Alcuni di quelli che hanno assistito alla scena non hanno gradito l’intervento, a parer loro troppo energico, dell’automobilista. Lo accusano di razzismo. Così come lo accusa di razzismo lo stesso senegalese che continua a sbraitare. Ne nasce una discussione animata che viene scoraggiata dagli agenti. “Hanno accusato questo poveretto che lo ha bloccato di essere razzista e fascista - spiega Alessandra - invece per fortuna c’ha messo mano lui perché era pericoloso”. “Se lui si fosse comportato civilmente - commenta un esercente - nessuno gli avrebbe fatto nulla, se blocchi la circolazione stradale su via Merulana può succedere che qualcuno reagisca”.
“Non sto giustificando nessuno, è sbagliato mettere le mani addosso alle persone - chiarisce il negoziante - però questi ragazzi devono seguire le regole”. “Ma quale razzismo? - dice un diciottenne che ha visto tutto - Qui non si tratta di razzismo, se fosse stato bianco non sarebbe cambiato nulla”. Nel corso dei controlli di rito, i poliziotti hanno verificato che l’uomo non era in possesso del permesso di soggiorno. È stato fotosegnlato e accompagnato all’ufficio immigrazione. Tecnicamente è stato espulso, ma di fatto è stato rimesso a piede libero. In attesa della prossima domenica.


LA COLPA E' DEI FINTI COMUNISTI CHE LI FANNO ENTRARE PER LUCRO E POI LI ABBANDONANO COME CANI LUNGO LA STRADA.

 
Red Ronnie inchioda le sardine: "Siamo noi ad essere stati invasi. Salvini combatte lo straniero"
Il conduttore musicale, fondatore del mitico "Roxy bar", si schiera contro chi intona ritornelli come slogan politici senza pensare al senso delle parole

Novella Toloni - Lun, 16/12/2019 - 13:31





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"In Italia siamo abituati a intonare i ritornelli senza pensare", Red Ronnie è un fiume in piena nell'intervista rilasciata al quotidiano "La Verità", dove ha sottolineato come il ruolo della musica nella politica sia sempre più distorto
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Il conduttore e critico musicale, creatore del mitico "Roxy Bar", non si è risparmiato, parlando apertamente del movimento delle Sardine e dell'attuale fase politica che il nostro Paese sta vivendo, invitando tutti a riflettere bene prima di intonare motivetti e ritornelli. “Abbiamo il dovere di comprendere i testi che cantiamo - ha spiegato Red Ronnie nell'intervista -. Non ha senso cantare Bella ciao per contestare Matteo Salvini. Il testo recita: "Una mattina mi son svegliato, e ho trovato l'invasor". L'invasore non è Salvini. Anzi, Salvini semmai combatte le nuove invasioni".
Le stesse parole che il conduttore radiofonico 68enne aveva espresso, poche sere fa, nel corso dell'ospitata a "Stasera Italia" su Rete Quattro. Già in quell'occasione Red Ronnie aveva criticato il popolo di "Bella Ciao": "Assistiamo a un'invasione culturale ai nostri danni, di quelli che considerano il crocifisso nelle scuole come un'offesa alle sensibilità altrui. Siamo vittime di un'invasione economica, quando lasciamo che poteri stranieri comprino a mani basse aziende italiane. Un'invasione alimentare, quando ci vengono imposti cibi che arrivano dall' altra parte del mondo, fuori dalle regole. Questi sono i veri invasori. Quando poi sento cantare Bella ciao dai commissari europei, allora lì mi metto direttamente a ridere".
Red Ronnie, che sulle pagine de "La Verità" ha confessato di rimanere un anarchico, il cui "manifesto politico è Imagine di John Lennon", ha proseguito l'intervista difendendo Matteo Salvini, rilanciando il paragone con Vasco Rossi: "Sembra che ogni azione politica venga compiuta in funzione di combatterlo. Lo stesso governo è nato con l'obiettivo di impedire le elezioni, che con buona probabilità sarebbero state vinte dalla Lega. O sbaglio? Condannare Salvini perché è andato a torso nudo al Papeete, non va bene. È lo stesso atteggiamento di chi all' inizio attaccava Vasco Rossi, definendolo "un animale"".
E sul tema caldo delle Sardine, il conduttore radiofonico non si trattiene: "Sono già anziani. Mi danno l'impressione, questi ragazzi, di essere strumentalizzati. Gestiti da altri, sopra di loro. Patti Smith li appoggia? Io la Smith la conosco bene. Questi artisti stranieri si lasciano spesso irretire da ciò che leggono sul nostro Paese. Non approfondiscono, peccano di superficialità". Per Red Ronnie il presente e il futuro politico è una parodia della musica moderna: "Con una gigantesca operazione di marketing, hanno sostituito gli eroi del passato con Paris Hilton e i trapper, quelli che parlano solo di stronzate, lusso e macchinoni. Tutto per addormentare le coscienze. Questo vale anche per l'Italia, che ha smarrito i suoi storici cantautori".

 
ACCUSA
Sardine, lo schiaffo di Daniela Santanché: "Perché sono il peggio della sinistra". Cosa ha scoperto
16 Dicembre 2019
Sardine, lo schiaffo di Daniela Santanché: Perché sono il peggio della sinistra





"Ci mancava la sardina musulmana col marito che inneggia ad Hamas, organizzazione terroristica che vuol distruggere Israele. Le Sardine sono la faccia peggiore della sinistra!". Lo scrive Daniela Santanchè su Twitter.
Nibras, la sardina con il velo, sul palco di San Giovanni aveva fatto il verso alla Meloni. "Sono una donna, sono musulmana e sono figlia di palestinesi...A Salvini e Meloni non piacerà la mia presenza", aveva detto.
Ma chi è Nibras Asfa? Il marito di Nibras, scrive il Giornale, ha scritto sui social dei post inneggianti a Hamas. "Il nostro movimento della resistenza che ha combattuto e continua a combattere in Palestina (Hamas) - ha scritto Suleiman Hijazi qualche anno fa - viene considerato in Egitto come un movimento terroristico, così come lo è per Israele, questi atti contro la resistenza continuano a dimostrare che Gaza è l'unica nostra strada per arrivare alla libertà e dimostra che purtroppo abbiamo un nemico che è un mostro e prende ordini da Israele e America, il solito cane che prende gli ordini, al-Sisi".


 

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