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[h=1]Minacce a Patronaggio: una busta con proiettile recapitata al procuratore di Agrigento[/h] [h=2][/h]
Una nuova intimidazione contro il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, già bersaglio di minacce da parte di anonimi

Pina Francone - Lun, 10/06/2019 - 15:05
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Ancora un'intimidazione contro Luigi Patronaggio, il procuratore di Agrigento.
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Il magistrato si è visto recapitare una busta anonima, contenente un proiettile e minacce contro la sua persona, la sua famiglia e i suoi figli.

La lettera, regolarmente affrancata, gli è arrivata sulla scrivania del suo ufficio. Patronaggio è stato già bersaglio la scorsa estate di simili avvertimenti, successivi al fascicolo di inchiesta aperto sul caso della nave Diciotti a carico del ministro dell'Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona.

Si tratta di minacce legate al tema dell'immigrazione e che sono indirizzate, come detto, anche contro i suoi tre figli. Peraltro, è solo l'ultimo di una recente serie di episodi di cui il procuratore è stato vittima: nei giorni scorsi, infatti, erano arrivate alcune mail dal contenuto simile.

Le indagini sul caso saranno coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta.

La Procura di Agrigento, nelle scorse settimane, è stata al centro di un braccio di ferro con il responsabile del Viminale, Matteo Salvini, per la gestione del caso della Sea Watch e in particolare per la decisione, presa dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, presente sull'isola, e dallo stesso Patronaggio, di far evacuare l'imbarcazione, posta sotto sequestro, facendo sbarcare i 47 migranti al porto di Lampedusa.
 
[h=1]Adesso Zingaretti esulta: "Il Pd è l'unica alternativa"[/h] [h=2][/h]
Il segretario del Partito Democratico è soddisfatto per i risultati dei ballottaggi delle Comunali

Pina Francone - Lun, 10/06/2019 - 17:44
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Il Partito Democratico non ha vinto le elezioni europee, né tantomeno quelle regionali e le comunali.
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Ma non ha neanche perso: tutto sommato, la compagine dem ha tenuto. Insomma, in complesso, non è una vittoria, ma neanche una sconfitta: per dirla in modo calcistico, quello del Pd è stato un buon pareggio, in rimonta. Però la distanza dalla Lega di Matteo Salvinirimane tanta e soprattutto quella dell'intera coalizione di centrosinistra da quella di centrodestra a trazione leghista. In tutto questo, comunque, Nicola Zingaretti è soddisfatto.

In un messaggio social pubblicato sui propri canali social, il segretario addirittura esulta: "Voglio ringraziare le candidate, i candidati, i militanti che hanno combattuto, gli elettori che ci hanno dato fiducia in questa tornata elettorale per le amministrative. In questo voto, è inutile negarlo, ci sono ferite sulle quali occorrerà riflettere e capire come reagire. Accanto a queste ferite tante belle vittorie e riconquiste, sommate agli straordinari risultati del primo turno, ci dicono che la strada di un nuovo centrosinistra aperto, civico e plurale è quella da percorrere e su cui investire".

Dunque, Zingaretti dice: "Dai territori il segnale è forte: c'è un nuovo bipolarismo. L'alternativa a Salvini è possibile ed è rappresentata dal Pd e da un nuovo centrosinistra. Ora andiamo avanti: proponiamo e pensiamo a un 'Piano per l’Italia', un programma che indichi nuove soluzioni e un'altra strada: rivoluzione verde, meno tasse sul lavoro investimenti e incentivi alle imprese, semplificazione amministrativa, più risorse per scuola università e ricerca per creare nuovo lavoro e benessere. Intorno ad esso costruiamo una nuova alleanza. E cambiamo il Pd, per andare incontro a quella voglia di partecipare e di combattere che sta riemergendo nel Paese. Con il voto di ieri si è fatto un altro passo.
La strada sarà lunga e difficile ma siamo in cammino".

SAI QUANTE SCARPE TI CI VOGLIONO ?
 
MA NO AMANO LE BANCHE - MA GLI ITALIANI SI SONO RICORDATI DEL PD al voto.

[h=1]Rampini attacca la "sinistra snob" che predica l'accoglienza: "Hanno dimenticato gli italiani"[/h] [h=2][/h]
La voce fuori dal coro del corrispondente di Repubblica: "A forza di occuparsi degli ultimi che attraversano il Mediterraneo, la sinistra ha dimenticato gli italiani"

Cristina Verdi - Lun, 10/06/2019 - 19:24
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La sinistra? A forza di difendere i migranti si è dimenticata degli italiani.
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A dirlo non è il leader della Lega ma un’icona progressista come Federico Rampini. Lo storico corrispondente di Repubblica affida ad un libro il suo personale j’accuse verso uno schieramento politico reo di avere abbandonato le classi operaie per fare da “cassa di risonanza alle agenzie di rating”.

La notte della sinistra, edito da Mondadori elenca tutti gli errori che hanno condotto alle ultime batoste elettorali. Dalla difesa a tutti i costi delle frontiere aperte all’allerta per il ritorno del fascismo. “È il vezzo di una sinistra intellettualmente pigra – dice il giornalista intervistato da La Verità - non avendo idee forti da proporre, ci si rifugia in automatico nella vecchia retorica”. Certo, la battaglia dei porti chiusi di Matteo Salvini non la condivide. Non foss’altro perché, come quella combattuta Oltreoceano per il muro al confine con il Messico, la considera “marginale rispetto al problema”.

L’Italia multietnica per Rampini è una “banalità”. “Ogni Paese ha il diritto di stabilire le regole di accesso e di appartenenza alla propria comunità nazionale”, pena la diffusione di un senso di smarrimento e insicurezza. Sono i migranti stessi a sconfessare “l’ideologia no border”, sostiene il giornalista che rivendica l’eredità nazional popolare del Partito Comunista Italiano e ricorda come “nella storia sono sempre stati gli industriali, i ricchi, a volere frontiere aperte, sia per gli scambi commerciali, sia per la manodopera a basso costo”.


L’accoglienza indiscriminata, precisa, non è mai stata un’idea di sinistra e gli immigrati non ci pagheranno le pensioni. Anzi, un giorno le “consumeranno” pure loro, prevede l’editorialista che critica Juncker e dà del sovranista a Macron. Insomma, non sono gli elettori leghisti ad essere ignoranti, ma i politici di sinistra ad essersi trincerati sotto gli ombrelloni a Capalbio dimenticando le periferie.

Sì perché, passi Greta Thunberg, ma se l’eroina del nuovo femminismo diventa Asia Argento, allora siamo alla “perversione del politicamente corretto”.
 
E' GIUSTO LEI NON è ITALIANA AMA SOLO LE NUOVE RISORSE.





COME LA METTIAMO? [h=1]Laura Boldrini, zero euro di donazione al suo partito: da Matteo Salvini alla Lega 54mila euro[/h]
10 Giugno 2019

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1560161918522.JPG--laura_boldrini_niente__matteo_renzi_briciole__matteo_salvini_il_piu_generoso__tutti_i_versamenti_ai_partiti.JPG

I più generosi sono risultati i leghisti e Matteo Salvini, i più tirchi i "compagni"come Laura Boldrini e Matteo Renzi. E' quanto emerge dal quadro delle donazioni ai partiti effettuate dai parlamentari negli ultimi 13 mesi e riportate suIl Tempo. Nell'elenco delle "Dichiarazioni congiunte ex art. 4L.659/81 pervenute dal 10 maggio 2018 al 4 giugno 2019" si nota subito che sono del Carroccio gli onorevoli più generosi nei confronti del partito: si va dai 54mila euro versati in diverse tranche da Salvini agli oltre 83mila donati dal ministro della FamigliaLorenzo Fontana, il "più generoso" del Parlamento. In ogni caso è difficile trovare esponenti della Lega che si tengano sotto i 20/30mila euro.

Nel Pd - toscano - si notano i 10mila euro donati dall'ex premier Matteo Renzi.
Ma di certo i renziani sono abbastanza spilorci: Maria Elena Boschi ha versato 11mila euro, Graziano Del Rio 12.400. Il più generoso Piero Fassino: 63mila euro. Sempre a sinistra, Pier Luigi Bersani ha versato 32.500 euro a Liberi e Uguali, Nicola Fratoianni, 55.500 euro, mentre negli ultimi dodici mesi non risultano donazioni di Laura Boldrini.

Leggi anche: La sinistra perde 40 comuni? Valeria Fedeli fuori dalla realtà: esulta in tv

Per quanto riguarda il centrodestra, Niccolò Ghedini ha versato a Forza Italia 40mila euro. Fratelli d'Italia gode di entrate più basse ma Daniela Santanchè ha già comunicato donazioni per 34.000 euro, 30.000 e 56.329,51.
 
ROSSO [h=1]Nicola Zingaretti esulta per la disfatta del Pd ai ballottaggi: "Noi l'alternativa a Salvini[/h] ROSSO

10 Giugno 2019

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Compagni che sbagliano e continuano a sbagliare. Si parla dei ballottaggi alle Comunali, che hanno segnato una disfatta per la sinistra e per il Pd. Disfatta simbolica con la "caduta" di roccaforti rosse come Ferrara e Forlì ma soprattutto disfatta numerica: si pensi che il centrosinistra perde 40 comuni sopra i 15mila abitanti e il centrodestra ne guadagna 36. Eppure come detto i compagni sbagliano e continuano a sbagliare. Non solo Valeria Fedeli, che di buon mattino va in tv ad elogiare il risultato del suo partito. Già, perché c'è anche il segretario di quello stesso partito, Nicola Zingaretti, il quale parimenti esulta con una stringata nota: "Belle vittorie e belle conferme. L'alternativa a Salvini c'è ed è un nuovo centrosinistra. E siamo solo all'inizio". Resta un dubbio: ma quali ballottaggi ha visto, Zingaretti?
 

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