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22/02/2012 - IN SICILIA
[h=3]Poma 12, in atto nel Mediterraneo la più grande esercitazione Nato[/h]
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In primo piano gli esperimenti scientifici del Nurc di Spezia





Proud Manta 12 (POMA 12). Si chiama così l'esercitazione, una delle più grandi della Nato nel Mediterraneo,che si sta svolgendo in Sicilia e che vede coinvolti mezzi navali e aerei di nove Paesi dell'Alleanza.
Quest’anno, per la prima volta in tale contesto, il Nurc (Nato Undersea Research Centre), il centro di ricerche nato di La Spezia, condurrà un’ampia sperimentazione scientifica per testare tecnologie e software sviluppati dai suoi scienziati. L’obiettivo è quello di affinare la conoscenza sull’individuazione e la tracciabilità di qualsiasi oggetto che si muove nell’ambiente marino. Un’opportunità unica per testare in un’esercitazione di larga scala, e quindi in un contesto realistico, qual è il comportamento dei sistemi all’avanguardia messi a punto dagli scienziati. E anche un’occasione utile a capire quanto le novità tecnologiche, per esempio connesse allo sviluppo dei veicoli autonomi sottomarini (Auv), possano essere sfruttate in missioni Nato nel prossimo futuro.
Per la prima volta in un’esercitazione della serie Manta, è inoltre ospitata la nave oceanografica Nato (NRV) Alliance, una delle due unità navali dell’Alleanza che, con i suoi 93 metri di lunghezza, è anche la più silenziosa della sua categoria. Dal Nrv Alliance, i ricercatori del Nurc monitoreranno l’ambiente sottomarino della zona, ricavandone una fotografia globale grazie all’elaborazione, attraverso complessi algoritmi, dei dati restituiti dalle apparecchiature sonar che verranno calate in mare.
Verranno portati avanti tre esperimenti scientifici contemporaneamente: si sperimenterà l’uso dei veicoli autonomi sottomarini (Auv) per il monitoraggio delle unità navali, si testerà il software elaborato dal centro per la previsione in tempo reale di movimenti e performance, e si studierà, infine, con il In Proud Manta 2012 (POMA 12), la più grande esercitazione annuale al mondo di lotta antisommergibile, organizzata dalla Nato, il NURC condurrà una serie di esperimenti.
I PROGETTI DI RICERCA IN BREVE
Forte del successo ottenuto dalle sperimentazioni connesse a Proud Manta 2011, il ruolo del NURC si è quest’anno ampliato fino a includere tre diversi progetti di ricerca:
• Costruzione di un network di veicoli autonomi sottomarini con funzioni di monitoraggio. I ricercatori imbarcati sul NrvAlliance monitoreranno l’area delle operazioni, creando un network tecnologico composto da due veicoli autonomi sottomarini (Auv) del tipo Ocean Explorer (Oex) dotati di catene di sensori acustici in grado di trasmettere dati processabili da bordo, un DEMUS, e una boa acustica che permette a tutte le strumentazioni coinvolte di comunicare tra loro.
• Test del software NURC per la previsione delle performance sonar. Il software Multistatic Tactical Planning Aid (MSTPA) sarà utilizzato per sviluppare una previsione delle performance sonar attraverso un complesso algoritmo che è in grado di elaborare dati provenienti da varie sorgenti. Il programma MSTPA offre una visualizzazione delle previsioni in 3D che può essere di aiuto agli operatori per prendere decisioni durante le operazioni di lotta antisommergibile.
Monitoraggio dei mammiferi marini nell’area delle operazioni. Per ridurre al minimo i rischi che i mammiferi marini potrebbero correre durante le operazioni in cui viene impiegato il sonar attivo, il NURC è da oltre dieci anni impegnato nello studio degli effetti che ha il suono su questi animali. Durante questo esperimento, i ricercatori monitoreranno con il sonar passivo i livelli sonori nell’area delle operazioni, per individuare eventuali mammiferi marini e, se presenti, comprenderne il comportamento.









PRIMA LI PROVANO SUI DELFINI POI SU DI NOI?



SPIAGGIAMENTI DI CETACEI: ORA DISPONIBILE IL REPORT DELLE ANALISI


Sono ormai 129 i cetacei spiaggiati, la maggior parte dei quali stenelle striate: questi sono i dati in possesso della Banca Dati Spiaggiamenti dell’Università di Pavia, che effettua la raccolta sistematica di informazioni sugli spiaggiamenti di mammiferi marini.
Le coste tirreniche delle Regioni Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna sono purtroppo state interessate da gennaio 2013 ad oggi da spiaggiamenti di cetacei
del tutto inso
liti
rispetto a quelli registrati nel medesimo tratto di costa, durante gli anni precedenti. Questo evento viene definito evento di mortalità anomala (Unusual Mortality Event).
Per la prima volta in Italia, grazie alla Rete Nazionale Spiaggiamenti nata dalla collaborazione tra Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero della Salute è stato possibile gestire l’emergenza in modo coordinato e sinergico fra gli Enti preposti, in modo tale da ottenere la completa tracciabilità delle segnalazioni, dei campionamenti, degli esami svolti e dei risultati ottenuti. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio (IZS Lazio e Toscana, IZS del Mezzogiorno, IZS della Sicilia e IZS della Sardegna) sono intervenuti grazie alla loro rete di sorveglianza diagnostica post mortem, coordinata dall’IZS Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, che ha permesso di gestire in modo armonico e capillare il fenomeno, applicando protocolli operativi uniformi e condividendo i risultati delle indagini di laboratorio nel corso di un intenso incontro di lavoro che si è tenuto il 25 e 26 marzo 2013 presso la sede di Torino del nostro Istituto.

Il report realizzato dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali nei due giorni di confronto e inviato al Ministero della Salute raccoglie i risultati delle indagini diagnostiche concluse e formula le prime ipotesi sulle possibili cause della moria. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sono intervenuti sul 58% dei soggetti spiaggiati, laddove le condizioni delle carcasse rinvenute lo consentivano.La maggior parte degli animali avevano un quadro immunitario significativamente compromesso. Circa il 30% dei soggetti è risultato infetto da Morbillivirus. Tale percentuale potrebbe arrivare al 41% in caso di conferma di 6 soggetti, le cui indagini sono ancora in corso. Si tratta di un agente virale che è stato responsabile di gravi epidemie nel Mediterraneo (1990-1992 e 2006-2008) e nel resto del mondo, caratterizzato da un’elevata patogenicità per i cetacei, in grado di diminuire le difese immunitarie e favorire l’insorgenza di infezioni secondarie.Nei soggetti esaminati sono stati individuati anche altri agenti patogeni, quali Photobacterium damselae subspecie damselae (60%), Herpesvirus (27,7%) Toxoplasma gondii (9,62%), che pur essendo dotati di una propria patogenicità, sono da considerare opportunisti e/o secondari.Dai dati disponibili non è possibile quindi affermare con certezza il ruolo del Morbillivirus come causa primaria di morte in questi soggetti, tuttavia la sua azione immunodeprimente può avere avuto un ruolo fondamentale nel determinare questa moria anomala.
Al fine di comprendere al meglio la natura di questo evento si rende necessario integrare questi dati con quelli relativi ai fattori meteo marini, agli studi di popolazione, ai dati morfometrici, ai contaminanti ambientali e ad eventuali altre cause di origine antropica.

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