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Fascicolo Sanitario Elettronico: cosa bisogna fare entro il 30 giugno
Il 30 giugno scadono i termini per fare opposizione al trasferimento automatico di alcuni dati personali all'interno del Fascicolo Sanitario Elettronico: ecco cosa si può fare e come farloPubblicato: 25 Giugno 2024
Il Fascicolo Sanitario Elettronico è nato nel lontano 2012, ma per molto tempo è stato un semplice archivio online di documenti scannerizzati. Negli anni è diventato uno strumento effettivamente utile per migliorare le diagnosi e le cure dei pazienti e, con i fondi del PNRR, sta per diventare ancora più potente e più utile per i medici e gli assistiti.
Ma c’è un importante risvolto per la privacy dei cittadini italiani che andrebbe considerato e, ormai, il tempo per farlo è poco: il 30 giugno scade il termine per fare opposizione al trattamento dei dati sanitari precedenti al 20 maggio 2020. Per scegliere in modo informato, però, è necessario prima capire cos’è oggi il Fascicolo Sanitario Elettronico e come vengono usati i dati dei pazienti.
Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è, per farla breve, la raccolta di tutti i dati sanitari più importanti di ogni cittadino italiano. Al suo interno vengono inseriti:- dati identificativi e amministrativi dell’assistito (esenzioni per reddito e patologia, contatti, delegati)
referti - verbali pronto soccorso
- lettere di dimissione
- profilo sanitario sintetico
- prescrizioni specialistiche e farmaceutiche
- cartelle cliniche
- erogazione farmaci a carico SSN e non a carico SSN
- vaccinazioni
- erogazione di prestazioni di assistenza specialistica
- taccuino personale dell’assistito
- dati delle tessere per i portatori di impianto
- lettera di invito per screening
Il taccuino personale dell’assistito, invece, è un documento che può essere modificato dal cittadino, il quale può aggiungere note personali, aggiungere documenti e appunti sulle sue esperienze nelle strutture sanitarie pubbliche e private.
Chi può leggere il Fascicolo Sanitario Elettronico
E’ chiaro che dentro un FSE c’è tutta la vita di un cittadino, una montagna di informazioni sensibilissime e che, molto probabilmente, il cittadino vuole tenere riservate.Per questo motivo i medici che devono visitare o curare un paziente hanno l’obbligo di richiedere il consenso alla consultazione del FSE, altrimenti possono svolgere il proprio lavoro, ma senza attingere a tutte quelle preziose informazioni.
Anche le Regioni e il Ministero della Salute potranno avere accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico dei singoli cittadini, ma per sole finalità di interesse pubblico o per ricerca.
FSE: prima e dopo il 19 maggio 2020
C’è una data spartiacque nell’acquisizione dei dati che vanno a finire dentro il Fascicolo Sanitario Elettronico: quella del 19 maggio 2020. A partire da quella data, infatti, tutti i dati sanitari del cittadino-paziente vengono automaticamente inseriti nel FSE e, per legge, è impossibile impedirlo.Ciò che l’utente del Servizio Sanitario Nazionale può fare, però, è impedire che anche i dati delle prestazioni precedenti al 19 maggio 2020 vengano inseriti nel fascicolo. Per farlo è necessario negare il consenso entro il 30 giugno 2024.
FSE: come negare il consenso
Poiché in Italia la sanità è materia di competenza regionale, anche le modalità di accesso al Fascicolo Sanitario Regionale sono diverse a seconda della Regione di residenza del cittadino.C’è, però, un punto di partenza per consultare il proprio FSE ed è questa pagina sul sito del Ministero della Salute: https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali
Da qui è possibile scegliere la propria Regione e andare alla specifica modalità di accesso al fascicolo, che però sarà sempre tramite CIE, SPID o tessera sanitaria CNS.
Una volta fatto l’accesso al proprio FSE, sarà possibile consultarlo, aggiungere qualcosa al taccuino e negare il consenso al trasferimento dei dati precedenti al 19 maggio 2020.
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