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[h=1]Islam, ombre sulle liste del Pd: c'è la candidata dei Fratelli musulmani[/h] [h=2][/h] Il Pd mette in lista anche Sumaya Abdel Qader. Scoppia la poelmica. Parisi all'attacco: "I Fratelli Musulmani sono molto rischiosi"



Sergio Rame - Mer, 27/04/2016 - 11:55









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I Fratelli musulmani mettono le mani sulle liste del Partito democratico a Milano.
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E ipotecano le scelte di Giuseppe Sala, in caso di vittoria alle comunali, sulla futura costruzione della mosche nel capoluogo lombardo. La testa di porte dei Fratelli musulmani sarà Sumaya Abdel Qader che il Pd milanese ha voluto inserire nelle proprie liste. "Questo è un tema molto delicato - ha commentato il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi - i Fratelli Musulmani sono molto rischiosi".
I primi nomi della lista che il Pd presenta alle prossime elezioni comunali a Milano sono ormai di dominio pubblico. E stanno scatenando polemiche a non finire. Il primo nome, e questo già si sapeva, è quello di Pierfrancesco Majorino, assessore uscente alle politiche sociali che alle primarie ha ottenuto il 23% delle preferenze. Seguono quelli di Carmela Rozza (Lavori pubblici), Pierfrancesco Maran (Mobilità) e Marco Granelli (Sicurezza), che fin dall'inizio della sua corsa hanno sostenuto il candidato uscito vincitore dalle primarie del centrosinistra, Giuseppe Sala. Insieme a loro, nella lista presentata ieri a Palazzo delle Stelline, c'è appunto un esponente dei Fratelli musulmani. Si tratta appunto di Sumaya Abdel Qader, sociologa che fa parte del coordinamento delle associazioni islamiche di Milano e Monza, che aveva annunciato su facebook la propria candidatura come indipendente nella lista del Pd nei giorni scorsi. "A Milano al di là delle differenze ciascuno di noi nel Pd si sente a casa - ha spiegato Majorino - questo è un fatto che possiamo esibire con orgoglio anche a livello nazionale. Siamo la garanzia migliore perchè la città prosegua sulla via del cambiamento".
La situazione è tutt'altro che conciliante. Sumaya Abdel Qader milita nel Progetto Aisha che si ispira alla "sposa bambina" di Maometto. Il Profeta la fece sua moglie quando la piccola aveva dodici anni, ma i due stavano insieme già quando lei ne aveva sette. È proprio su queste nozze che sono state pronunciate le fatwe che nei Paesi islamici giustificano i matrimoni con le bambine. Subito dopo i macabri fatti di Colonia, Sumaya Abdel Qader aveva dichiarato: "Il problema di scarso rispetto nei confronti delle donne non è legato soltanto all'islam ma anche a fattori diversi, come per esempio l'introduzione della pornografia - tipico prodotto occidentale - in contesti più arretrati e chiusi. La fruizione del porno da parte di uomini che non possono culturalmente e socialmente dare sfogo ai loro impulsi - aveva giustificato - può portare alle molestie". Oltre a far parte del direttivo del Coordinamento associazioni islamiche di Milano (Caim), Sumaya Abdel Qader è anche la responsabile della sezione "Youth & Students" della Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa che è considerata una costola della Fratellanza Musulmana a Bruxelles.
 
[h=1]La follia della sinistra italiana: "La sharia emancipa le donne"[/h] [h=2][/h] Il Comune di Milano sponsorizza un progetto che giustifica le spose bambine. E dà voce a docenti che giustificano la sharia



Sergio Rame - Dom, 06/03/2016 - 10:19









commenta NO COMET




A Milano la sinistra sponsorizza la sharia. E lo fa attraverso convegni, progetti culturali e dotti incontri.
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Testimonial d'occasione è l'assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Così, dopo aver a lungo coccolato i musulmani (anche quelli più radicali, adesso si adoperano per far passare la sharia, e in modo particolare la sottomissione della donna all'uomo, come una pratica normale, accettabile. Uno schiaffo a tutte quelle islamiche che anche in Italia vengono quotidianamente "violate" nel nome dell'islam.
Giusto ieri, come racconta Francesco Borgonovo su Libero, Majorino ha partecipato alla presentazione del Progetto Aisha si cui Palazzo Marino è tra i principali sponsor. Va subito ricordato che Aisha era la "sposa bambina" di Maometto. Il Profeta la fece sua moglie quando la piccola aveva dodici anni, ma i due stavano insieme già quando lei ne aveva sette. È proprio su queste nozze che sono state pronunciate le fatwe che nei Paesi islamici giustificano i matrimoni con le bambine. A "militare" nel Progetto Aisha c'è Sumaya Abdel Qader che, subito dopo i macabri fatti di Colonia, aveva dichiarato che "il problema di scarso rispetto nei confronti delle donne non è legato soltanto all'islam ma anche a fattori diversi, come per esempio l'introduzione della pornografia - tipico prodotto occidentale - in contesti più arretrati e chiusi. La fruizione del porno da parte di uomini che non possono culturalmente e socialmente dare sfogo ai loro impulsi - aveva giustificato - può portare alle molestie". Oltre a far parte del direttivo del Coordinamento associazioni islamiche di Milano (Caim), Sumaya Abdel Qader è anche la responsabile della sezione "Youth & Students" della Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa che è considerata una costola della Fratellanza Musulmana a Bruxelles.
Dopo aver "benedetto" un progetto, che si ispira allo sposalizio di una bambina, Majorino sarà al convegno Donne e islam: aspetti giuridici, culturali e religiosi che martedì sarà ospitato al Palazzo di Giustizia. Tra i vari interventi spicca quello della professoressa Elisa Giunchi dal titolo La shari'a come strumento di emancipazione femminile? Il caso pakistano.
 
[h=1]L'arcivescovo ungherese: "L'immigrazione porta all'islamizzazione dell'Europa"[/h] [h=2][/h] In occasione di una conferenza ha spiegato che l'Islam ha come chiaro obiettivo quello di esportare i propri valori. E che in questo momento i flussi stanno fungendo da vettore per questo loro fine



Robert Favazzoli - Gio, 28/04/2016 - 15:54




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L'immigrazione è un vicolo che rischia di portare all'islamizzazione dell'Europa. A dirlo è Gyula Márfi, arcivescovo di Veszprém, una delle principali autorità ecclesiastiche dell'Ungehria.
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In occasione di una conferenza dal titolo 'Problemi demografici nel Mediterraneo nel 19° e 20° secolo' non ha usato mezzi termini.
“Penso che la migrazione prevalentemente non abbia cause, ma scopi specifici" ha detto. "Chi parla solo di cause mente o si sbaglia. La sovrappopolazione, la povertà o la guerra hanno solo un ruolo di secondo o di terzo grado nella migrazione.”
“Presso le famiglie musulmane nascono 8-10 bambini prevalentemente non per amore ma perché loro si ritengono esseri superiori e il Jihad impone loro di conquistare in qualche modo tutto il mondo” ha poi continuato. “Nella Shari’ah possiamo leggere che il mondo è costituito dal Dar al-Islam e dal Dar al-Harb, cioè territorio di guerra che in qualche modo va occupato. Questo è scritto, i musulmani devono solo impararlo a memoria. Discuterne è vietato, loro eseguono solo ciò che devono fare".
Secondo l'arcivescovo l'attualo obiettivo degli islamici sarebbe quello di consuistare l'Europa, che non è pronta a rispondere all'attacco. “Momentaneamente lo scopo è quello di occupare l’Europa, dove momentaneamente tutti credono ciò che vogliono, ma generalmente nessuno crede niente. Questo è un terreno ideale da conquistare per l’islam”.
l'arcivescovo ha poi aggiunto che nessun continente può sopravvivere a lungo senza un’ideologia forte e che bisognerebbe accorgersene e prendere seriamente in considerazione il fatto che la migrazione ha come scopo finale l’islamizzazione dell’Europa.
“Bianka Speidl, un’esperta di islam, recentemente ha riferito che ad una conferenza tenuta sull’islam a Londra un professore musulmano americano ha chiesto scusa per gli atti terroristici con cui mettono in cattiva luce l’islam. Gli universitari musulmani presenti in grande numero gli hanno fischiato come risposta. Bisogna meditarci e considerarlo”.
“Se l’Europa diventa Dar al-Islam, allora essaa cesserà di esistere. Questo lo dobbiamo considerare, come accettare l'idea che ciò porterebbe alla fine della libertà e dell’uguaglianza”.



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