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[h=1][/h] [h=1]Ponte Morandi, fermate tre donne sinti: volevano razziare le case degli sfollati[/h] [h=2][/h] Nella zona rossa di Genova arrivano gli sciacalli. Le prime ad essere fermate sono tre donne di etnia siniti arrivate da Torino appositamente per razziare gli appartamenti evacuati
(o poverelle erano in trasferta per lavoro le hanno bloccate e come fanno adesso a sfamare i loro figli ?)
Tra macerie e case evacuate, nella zona rossa di Genova, adesso è allarme sciacalli.
Le prime ad essere fermate ieri mentre cercavano di introdursi negli appartamenti di via Fillak, a due passi da Ponte Morandi, sono tre donne di etnia sinti 18, 36 e 43 anni.
Le ladre sono arrivate da Torino a Genova appositamente per rubare nelle case lasciate incustodite dopo il crollo. Trovate in possesso di arnesi da scasso e sorprese mentre si aggiravano con fare sospetto nell’area evacuata sono state fermate dalle forze dell’ordine ed è scattata subito l’accusa di sciacallaggio. Per due di loro, processate per direttissima, si sono aperte le porte del carcere di Pontedecimo. Mentre alla complice più giovane è stato comminato il divieto di dimora a Genova con obbligo di firma a Torino.
Nel frattempo sono stati rafforzati i controlli con un monitoraggio di 24 ore su 24 degli appartamenti abbandonati. Il bilancio è di più di 600 persone senza un tetto e 13 palazzine evacuate.
Intanto, per tamponare l’emergenza, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ed il sindaco di Genova Marco Bucci hanno fatto sapere che, da lunedì, agli sfollati verranno messi a disposizione 45 alloggi. Entro i prossimi due mesi, invece, ne verranno individuati altri 300. L’obiettivo però è quello di dare “una casa a tutti entro la fine dell’anno”, ha promesso il governatore della Liguria.
[h=1]Lucia Annunziata: "I Benetton? Sono senza cuore"[/h] [h=2][/h] Lucia Annunziata difende la scelta del governo di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia e attacca i Benetton: "Se hanno un cuore è quello di un coniglio”
“I Benetton? Se hanno un cuore è quello di un coniglio”. È questo il senso di un lungo editoriale di Lucia Annunziata, direttrice dell’Huffington Post, che critica fortemente l’atteggiamento di Atlantia, (azienda dei Benetton che possiede Autostrade per l’Italia) per quanto riguarda il crollo del ponte Morandi di Genova.
“Dopo il primo smemorato intervento delle 13,39 in cui, a un'Italia con le mani nei capelli per l'orrore, Atlantia forniva un comunicatino senza una parola sulle vittime, la società dei Benetton non ha mai smesso di fuggire da ogni umana emozione, ma anche da ogni assunzione di responsabilità morale”, scrive la Annunziata che si chiede: “Dove sono il Presidente Fabio Cerchiai, l'AD Giovanni Castellucci, i responsabili della comunicazione, o i proprietari, la celeberrima e ipercomunicativa Famiglia Benetton?”.
Anche i comunicati, che sono seguiti al primo, mirano soltanto a“preparare la battaglia legale, con occhi soprattutto puntati sul rassicurare i mercati”, accusa la direttrice di HuffPost. Atlantia, secondo lei, si è mostrata più preoccupata della possibilità di perdere la concessione statale piuttosto che delle vittime del crollo del ponte. Ma non solo. La società ha sospeso il pedaggio ma "solo per le ambulanze”.“Nessuno nelle stanze degli avvocati o degli azionisti ha capito quanto macabra sia questa decisione?”, si domanda ancora la Annunziata. Ecco, dunque, il motivo per cui la direttrice dell’HuffPost, stavolta, si schiera dalla parte dell’esecutivo gialloverde: “Sì, certo, lo Stato di diritto sarà sicuramente ferito dalla forzatura legale di avviare la procedura di rescissione della concessione. Che vi si arrivi o meno, certo la decisione ha tutte le stigmate di un governo che non vuole fare i conti con i diritti acquisiti, con le regole istituzionali. Ma, francamente, in questo caso è difficile difendere i diritti di una azienda che non ha a cuore i diritti di tutti”.